04/12/2025
Rotture e blackout: Quartu tra rabbia e disagi per colpa di Abbanoa di Massimiliano Piga per la Gazzetta Sarda
Quartu Sant’Elena sta vivendo una vera e propria emergenza acqua, con gran parte della città lasciata a secco a causa dei continui guasti sulla rete gestita da Abbanoa, in particolare sulla condotta primaria di via Manara. Nel giro di pochi giorni si sono susseguite rotture e interruzioni del servizio che hanno messo in crisi famiglie, attività commerciali e scuole, alimentando una crescente rabbia nei confronti del gestore unico del servizio idrico.
Nella notte tra l’1 e il 2 dicembre una nuova rottura si è verificata nella condotta principale di via Manara, una tubazione in acciaio del diametro di 300 millimetri che alimenta il centro abitato di Quartu. Per consentire l’intervento di riparazione, le squadre di Abbanoa hanno dovuto chiudere il serbatoio cittadino e sospendere l’erogazione idrica in gran parte del centro urbano, lasciando rubinetti a secco fin dalle prime ore del mattino.
Secondo quanto comunicato dal gestore, lo stop è stato necessario per poter lavorare in sicurezza su una condotta sottoposta ad altissime pressioni, dove occorre effettuare saldature a tubazione svuotata. L’erogazione è rimasta invece garantita nel litorale, servito da un acquedotto differente che non dipende dalla condotta in crisi di via Manara.[5][1]
Le conseguenze pratiche sono state pesanti: famiglie costrette a fare scorte con bottiglie e taniche, attività commerciali in difficoltà e scuole cittadine chiuse a causa dell’assenza di acqua potabile e dei problemi igienico‑sanitari connessi. Sui social network si sono moltiplicate le segnalazioni e le proteste dei residenti, molti dei quali hanno scoperto solo al risveglio di essere senza servizio idrico, lamentando scarsa informazione e una gestione emergenziale ormai divenuta routine.
Il gestore ha avvertito che, al momento della riapertura dei rubinetti, l’acqua potrebbe presentarsi temporaneamente torbida per effetto dello svuotamento e del successivo riempimento delle tubazioni, invitando a segnalare eventuali anomalie al numero verde guasti attivo 24 ore su 24. Un avvertimento che aggiunge preoccupazione a cittadini già provati da giorni di interruzioni ripetute e incertezza sulle reali condizioni della rete idrica.
La misura sembra colma anche a Palazzo comunale. Il sindaco Graziano Milia ha definito “incredibili” i disagi subiti dalla città, ricordando che quello in via Manara è il terzo guasto in appena dieci giorni. Il primo cittadino ha chiesto chiarimenti alla dirigenza di Abbanoa, domandando perché, in presenza di guasti localizzati, non sia possibile intervenire con chiusure mirate delle valvole, evitando di lasciare senz’acqua l’intero centro urbano.
Il sindaco Milia e l’assessore ai Lavori pubblici Antonio Conti hanno incontrato i vertici di Abbanoa per sollecitare un cambio di passo e un piano di interventi che metta fine ai blackout idrici generalizzati, sottolineando come la città non possa più accettare una gestione che scarica ogni volta i disservizi sull’utenza. Al coro delle critiche si sono aggiunte anche forze politiche locali, che invocano soluzioni strutturali immediate e verificabili per garantire un servizio essenziale come l’erogazione dell’acqua potabile.
Di fronte alla pressione del Comune e dei cittadini, Abbanoa ha annunciato un piano di interventi specifico per le reti idriche di Quartu Sant’Elena. Il progetto punta alla cosiddetta “distrettualizzazione” della rete: la città è stata suddivisa in sei distretti idraulici, con 27 nodi di connessione dove verranno installate valvole di regolazione, proprio per evitare in futuro il blocco totale dell’erogazione in caso di guasti localizzati.
Il gestore ha inoltre assicurato la sostituzione integrale dei tratti di condotta più critici, come già avvenuto in via Manara con la posa di un nuovo segmento di circa sei metri dopo l’ennesima rottura, e il coordinamento con il Comune per rinnovare la rete in aree come via Cimabue, nell’ambito di lavori stradali finanziati per circa 5 milioni di euro. Resta però da capire se e quando queste promesse si tradurranno in cantieri concreti, perché per i quartesi l’emergenza non è un concetto astratto ma una quotidianità fatta di rubinetti asciutti e fiducia sempre più fragile.