23/12/2025
Damasco e Ankara tornano a parlarsi con un’agenda ampia e ambiziosa, che segna un ulteriore passo nel riavvicinamento tra i due Paesi dopo anni di gelo. I colloqui svoltisi nella capitale siriana hanno messo al centro il rilancio della cooperazione economica, il coordinamento in materia di sicurezza e il futuro del nord-est della Siria, in un contesto regionale ancora fragile.
Secondo quanto emerso al termine degli incontri, le due delegazioni hanno concordato sulla necessità di rafforzare i legami commerciali e finanziari, considerati una leva fondamentale per la ripresa siriana, soprattutto alla luce dell’allentamento delle sanzioni internazionali. Il rilancio economico viene visto come un tassello imprescindibile per stabilizzare il Paese e favorire il ritorno graduale dei rifugiati.
Ampio spazio è stato dedicato anche ai dossier della difesa e dell’intelligence. Le parti hanno discusso di un maggiore coordinamento contro le minacce alla sicurezza, a partire dal rischio di una riorganizzazione dei gruppi jihadisti, e hanno ribadito l’obiettivo comune di prevenire nuove escalation che possano compromettere la ricostruzione.
Un capitolo delicato ha riguardato il nord-est siriano. Damasco ha riaffermato l’unità territoriale del Paese e la centralità di un processo di integrazione delle forze locali nelle strutture statali, avvertendo che ritardi o ambiguità potrebbero avere ricadute negative sulla stabilità dell’area. Da parte turca, è stata espressa preoccupazione per la mancata piena attuazione degli accordi già raggiunti, considerata un ostacolo alla normalizzazione.
Nel corso dei colloqui è stato affrontato anche il quadro regionale più ampio, comprese le recenti operazioni militari israeliane in Siria, giudicate destabilizzanti. Ankara ha invitato a un cambio di approccio che favorisca la de-escalation e contribuisca a un equilibrio più duraturo in Medio Oriente.
La visita, non annunciata in anticipo, conferma il nuovo dinamismo delle relazioni bilaterali avviato dopo il cambio politico a Damasco alla fine del 2024. Da allora, contatti frequenti e visite di alto livello hanno segnato un progressivo riavvicinamento, con l’obiettivo dichiarato di trasformare il dialogo politico in una cooperazione strutturata capace di incidere sulla sicurezza e sullo sviluppo dell’intera regione.