15/02/2024
di Mario Pepe
NAPOLI. Camper attrezzato con tutti i farmaci e i presìdi medici necessari e con un piccolo guardaroba con coperte e indumenti stipati. È la scena che si ripete due volte a settimana con personale sanitario e volontari dell’associazione Medici di Strada che dal Molo Beverello partono per calarsi nel mondo dei senza fissa dimora passando per l’ex mercato del pesce, piazza Garibaldi, la zona tra Galleria Principe di Napoli e il Museo Nazionale fino alla Galleria Umberto e via Cervantes per un percorso nell’allarme sociale e in un’emergenza che caratterizza il capoluogo campano così come altre grandi realtà nazionali. Tra chi ha deciso di dare il proprio supporto anche l’ex assessore regionale Corrado Gabriele, sceso in campo perché «aiutare gli ultimi è stata questione troppo spesso elusa dalla politica». E in questo viaggio si incontrano storie diverse ma ugualmente drammatiche. E così in una notte di (purtroppo) ordinario disagio si incontrano vicende come quella di Alberto, 52 anni, napoletano, marittimo, che dorme sotto una tenda donatagli da un gruppo di volontari davanti alla sede del Monte dei Paschi di Siena a via Cervantes: accusa dolori forti alle costole, ha braccia e mani gonfie come due palloni. E la strada è ormai la sua casa, dopo che è caduto in povertà: Alberto è una delle vittime del fallimento della Deiulemar, la compagnia di navigazione protagonista di un crac miliardario qualche anno fa. Sotto la Galleria Umberto, tra una quindicina di giacigli, ci sono quelli di un 70enne, dimesso dall’ospedale, quattro figli, senza casa né pensione dopo una vita lavorativa come ispettore dell’Intralot; e quello di un avvocato rimasto senza lavoro e bisognoso di assistenza cardiologica. Anche a piazza Garibaldi capita di dover assistere due persone: una con problemi agli occhi e un’altra in sedia a rotelle che chiede un posto per dormire presso strutture pubbliche al quale, rapidamente, vengono fornite tutte le informazioni.Al Beverello c’è, invece, un giovane maghrebino che necessita di un esame radiologico per una frattura alla gamba e indirizzato al centro Varelli, struttura di riferimento assieme a Cmr di Melito fornisce servizi radiografici e di diagnostica. Luigi Picenna, cardiologo, per 40 al Cardarelli in servizio al Pronto soccorso e ora in pensione, è tra i volontari di Medici di Strada che si dedica all’assistenza degli homeless. «Tra i problemi fisici che riscontriamo il più delle volte tra le persone che sono costrette a vivere per strada ci sono il dolore articolare e, a volte, anche la dispnea - sottolinea -. Noi in genere visitiamo ammalati e auscultiamo il torace, provvedendo poi a dare presìdi farmacologici ed eventualmente indirizzarli alle strutture pubbliche. Per le indagini ematocliniche e qualche radiografia ci appoggiamo anche al centro Varelli». E qualche volta le cose diventano anche più difficili. «La settimana scorsa abbiamo chiamato un’ambulanza per un ragazzo che era alla Galleria Umberto e l’intervento è stato rapido e risolutivo» spiega Picenna. «Veniamo accolti con gli occhi pieni di gratitudine, sono persone che danno tantissimo pur vivendo una condizione di estremo disagio - dice -. Noi formiamo, oltre all’assistenza sanitaria, anche supporto per le necessità primarie come coperte, vestiario. Sono situazioni al limite, si vede quanto difficile vivere per strada. Alcuni volontari fanno anche la notte con queste persone in un locale che abbiamo a piazza De Filippo nei pressi di via Foria, un dormitorio temporaneo della Caritas. Soprattutto nel disagio e nella disperazione c’è un comportamento dignitoso e altruista».