30/06/2025
𝙇'𝙐𝙈𝘼𝙉𝙀𝙎𝙄𝙈𝙊 𝘾𝙍𝙄𝙎𝙏𝙄𝘼𝙉𝙊 𝙉𝙊𝙉 𝙀' 𝘼𝙍𝙏𝙄𝙁𝙄𝘾𝙄𝘼𝙇𝙀!
𝙋orgo un cordiale benvenuto alle autorità e a tutti i relatori e gli intervenuti alla presentazione del Parco del Mediterraneo dell’innovazione Tecnologica-ambientale e dell’Ecologia dell’Umano.
Ci troviamo nella Casa di campagna della famiglia Sturzo dove è stato realizzato il “ Polo di eccellenza di solidarietà e di promozione umana Mario e Luigi Sturzo” per l'integrazione sociale dei soggetti disagiati. Opera che ora viene rilanciata con un Progetto innovativo di valorizzazione dell'agricoltura sociale attraverso un Progetto tecnologico-ambientale, che scaturisce dalla sinergia fra istituzioni universitarie, istituzioni pubbliche e fondazioni private, associazioni culturali e di volontariato sociale.
Per la realizzazione di questo progetto la diocesi di Piazza Armerina ha messo a disposizione questo fondo agricolo di oltre 40 ettari , che il Seminario Diocesano di Piazza Armerina aveva ereditato dal grande ed illuminato vescovo mio predecessore nella sede di Piazza Armerina mons. Mario Sturzo e dalla sorella gemella di don Luigi Nelina, in seguito ad un arbitrato portato a termine dallo stesso don Luigi Sturzo su invito di mons. Giambattista Montini, poi salito al soglio pontificio con il nome di Paolo VI, ora santo.
Sono stato partecipe e testimone del lavoro svolto in questo Fondo rurale per il Polo Sturzo negli 11 anni alla guida della Diocesi di Piazza Armerina. Questo Fondo è stato affidato alla Fondazione Istituto di Promozione Umana "Mons. Francesco Di Vincenzo" , di cui è presidente il prof. Salvatore Martinez che è anche Presidente dell'ETS Animazione . Lo ringrazio, unitamente a tutti i suoi collaboratori e a tutti gli amici qui riuniti, per la passione ecclesiale e per la tenacia che ha sempre dimostrato nel portare avanti in modo creativo la grande eredità sturziana.
Il servo di Dio don Luigi Sturzo sentì come una sua missione quella di introdurre la ca**tà nella vita pubblica come anima della riforma della moderna società democratica nella quale le persone sono chiamate a partecipare responsabilmente e fattivamente alla vita sociale per realizzare il bene comune.
Dagli scritti di Sturzo emerge uno stretto rapporto fra questione morale, questione sociale e questione ambientale. Possiamo serenamente affermare che nessuno più di don Sturzo è stato il precursore dal cammino che la Chiesa ha fatto con le sue Encicliche Sociali, dalla Rerum Novarum di Leone XIII , alla Laudato Sì e alla Fratelli tutti di Francesco, coniugando insieme questione sociale, questione antropologica e questione ambientale.
Sturzo ebbe una visione unitaria del problema della tutela dell'ambiente, che non implicava nessuna esaltazione di vago sapore panteista della natura, ma che si inseriva nella sua visione religiosa. Le montagne, le foreste, i fiumi, le campagne come creature da Dio, affidate alla cura e alla custodia dell'uomo, creato ad immagine di Dio.
Egli non elaborò una teoria ecologica astratta, ma più concretamente collegò la difesa e la promozione dell'ambiente naturale alle possibilità di uno sviluppo razionale dell'economia , mosso dalla convinzione che esiste un rapporto stretto fra rispetto dell'ambiente e vita dell'uomo che vive in società. Per Sturzo la tutela dell'ambiente, che comprende anche le opere realizzate dall'uomo (monumenti, chiese, strade, infrastrutture urbanistiche, ed energetiche) e le tradizioni di un popolo che vive in un territorio, è collegata con uno sviluppo economico orientato verso il bene comune. Egli nel parlare di problemi ambientali parte spesso dalla sua città di Caltagirone e nomina proprio questa campagna di famiglia in Contrada “Russa dei boschi ” confinante con il bosco di S. Pietro, coltivata con oliveti, vigne, mandorleti, querce, aranceti o le «calanche di san Giorgio» a Caltagirone, il panorama, i quartieri, le chiese, il suono delle campane, come anche l'odore del gelsomino e della citronella della casa paterna.
Nei quindici anni in cui Sturzo fu pro-sindaco di Caltagirone , dal 1905 al 1920, oltre a realizzare una serie di importanti opere pubbliche fra cui l'officina elettrica per l'illuminazione della città, sostenne una lunga battaglia per salvare il bosco demaniale di santo Pietro , che costituiva la più grande sughereta d'Italia e d'Europa, coniugando la motivazione economica con quella più squisitamente ecologica . Egli riteneva possibile uno sviluppo industriale equilibrato, complementare con quello agricolo, forestale, fluviale, montano.
Sturzo cercava proposte razionali per aumentare la superficie coltivabile, il valore produttivo dei terreni, l'utilizzo ottimale delle acque ad uso agricolo o industriale. Mi pare che a distanza di oltre 100 anni sia simile l'approccio che ci muove, proprio nello stesso luogo, nella stessa terra da cui mosse l'impegno civile e politico del prete di Caltagirone.
Per don Luigi Sturzo la questione meridionale come questione nazionale implica una attenzione particolare alla tutela dell'ambiente attraverso una politica economica che favorisca tutta una serie di interventi attivi dell'uomo. La questione meridionale in Sturzo implicava un'attenzione particolare alla tutela dell'ambiente, collegata all'idea di regionalismo euro-mediterraneo. Per don Luigi le regioni del Mezzogiorno continentale e le Isole avevano e hanno un riferimento importante all'area del Mediterraneo, in quanto sono non solo il ponte gettato dalla natura fra le varie parti del Continente europeo in rapporto alle coste africane ed asiatiche, ma il centro economico e civile più adatto allo sviluppo di forze produttive e commerciali e punto di interferenza degli scambi .
Per ultimo Don Luigi Sturzo fondò, nel 1897, il periodico “LA CROCE DI COSTANTINO”, come organo prima delle associazioni cattoliche della diocesi di Caltagirone e poi del movimento cattolico democratico cristiano della Sicilia. Questo periodico, ancora iscritto al Registro degli operatori della Comunicazione, fu sospeso durante il ventennio fascista che coincise con l'esilio politico di don Sturzo e fu ripreso nel 1946. Viene pubblicato ancora on line dall'Associazione Pegaso di Caltagirone di cui è Presidente il dott. Franco D'Urbino.
La Fondazione Mons. Di Vincenzo ETS ha acquisito la testata e ha affidato la redazione e l'organizzazione per uno sviluppo nazionale della testata all'Associazione ANIMAZIONE ETS, come organo di collegamento di enti e associazioni di ispirazione cristiana e come campo aperto di elaborazione culturale, di dialogo e di comunione.
La Croce di Costantino , che avrà un rilancio a diffusione nazionale , vuole essere uno strumento di elaborazione critica di ampio respiro , affidato ai giovani di leader “Cuori pensanti” che AnimAzione ETS sta formando , per un “welfar culturale”, di cui il nostro Paese ha bisogno.
𝙈𝙄𝘾𝙃𝙀𝙇𝙀 𝙋𝙀𝙉𝙉𝙄𝙎𝙄
𝘼𝙧𝙘𝙞𝙫𝙚𝙨𝙘𝙤𝙫𝙤 𝙚𝙢𝙚𝙧𝙞𝙩𝙤 𝙙𝙞 𝙈𝙤𝙣𝙧𝙚𝙖𝙡𝙚