07/10/2025
Due disegni di legge, un unico obiettivo: gli sforzi paralleli in Italia di far passare la critica a Israele come antisemitismo
Due disegni di legge sono attualmente in discussione al Senato italiano e mirano a penalizzare determinate forme di espressione riguardanti Israele. Sebbene siano stati presentati separatamente da Maurizio Gasparri di Forza Italia e Massimiliano Romeo della Lega, i testi si sovrappongono così strettamente che le commissioni parlamentari hanno già deciso di esaminarli insieme. Entrambi prevedono l’adozione della definizione operativa di antisemitismo dell’International Holocaust Remembrance Alliance (IHRA) nel diritto italiano, estendendone l’applicazione a scuole, università e sfera pubblica.
Cosa prevedono i disegni di legge
Entrambi i testi definiscono l’antisemitismo in modo sufficientemente ampio da includere quella che descrivono come negazione del diritto di Israele a esistere o manifestazioni di antisionismo. In pratica, ciò potrebbe confondere la critica politica allo Stato di Israele con l’odio razziale o religioso.
Propongono inoltre campagne di educazione e sensibilizzazione a livello statale in tutte le scuole e università per prevenire l’antisemitismo, e la formazione di insegnanti e personale della polizia per riconoscerlo. Il Ministero dell’Istruzione sarebbe responsabile dei corsi annuali volti a contrastare ciò che viene definito antisemitismo, incluso l’antisionismo.
Il disegno di legge Gasparri (DDL 1627)
Il DDL di Gasparri è il più recente e punitivo dei due. Mira a modificare l’articolo 604-bis del codice penale, aumentando le pene fino al 50 per cento quando i reati coinvolgono la negazione della Shoah o del diritto di Israele a esistere. Il testo fa esplicito riferimento ad atti compiuti nell’ambito scolastico e universitario e conferisce al governo il potere di emanare regolamenti per la prevenzione e la segnalazione all’interno delle istituzioni educative.
Il DDL collega la sua urgenza all’attacco di Hamas del 7 ottobre 2023, utilizzando il conflitto a Gaza come giustificazione per rafforzare il controllo sul discorso pubblico in Italia.
Il disegno di legge Lega (DDL 1004)
Il DDL di Romeo, presentato all’inizio del 2024, si concentra meno sulla punizione e più sulla censura preventiva. Autorizza le autorità locali a negare permessi per riunioni o manifestazioni pubbliche qualora ritengano vi sia un grave rischio potenziale che slogan, simboli o messaggi possano risultare antisemiti secondo la definizione IHRA.
Estende inoltre gli obblighi formativi alla polizia e promuove campagne informative a livello nazionale. I critici sostengono che ciò dia agli ufficiali un’ampia discrezionalità per bloccare riunioni e manifestazioni prima che si svolgano.
Dove si sovrappongono
Entrambi i disegni di legge:
• Trattano l’antisionismo come una forma di antisemitismo.
• Introducono il controllo governativo sull’espressione nelle scuole e nelle università.
• Rischiano di confondere il confine tra odio razziale e critica politica legittima.
• Citano la definizione IHRA senza chiarire come distinguere la critica alla politica del governo israeliano da intenti antisemiti.
La Commissione Affari Costituzionali del Senato ha già collegato i due testi per la loro sostanza quasi identica. Nei futuri dibattiti il governo potrebbe unirli in un unico testo.
Perché è importante
I sostenitori affermano che i disegni di legge proteggeranno i cittadini ebraici dall’aumento dell’antisemitismo. Gli oppositori, tra cui accademici e associazioni per i diritti civili, avvertono che limiterebbero la libertà di espressione, specialmente nelle università e nella società civile. La preoccupazione non riguarda la protezione contro l’odio, ma il fatto che lo Stato possa definire il dissenso politico come pregiudizio razziale.
Il linguaggio proposto renderebbe rischioso dal punto di vista legale per insegnanti, studenti o manifestanti mettere in discussione le azioni del governo israeliano, anche in termini di diritti umani. Lo stesso testo che vieta la negazione della Shoah potrebbe essere utilizzato per silenziare critiche a occupazioni o crimini di guerra.
Il quadro più ampio
In tutta Europa, i governi fanno sempre più spesso riferimento alla definizione IHRA nelle proprie politiche, ma i due DDL italiani vanno oltre, inserendola direttamente nel codice penale e nel sistema educativo. La loro convergenza mostra un coordinamento politico all’interno della coalizione di governo di destra per rimodellare il discorso pubblico su Israele.
In sintesi
L’Italia sta discutendo non uno ma due disegni di legge quasi identici che renderebbero criminale il modo in cui si parla di Israele. Che il Senato decida di unirli o modificarli, l’esito potrebbe segnare un punto di svolta nell’equilibrio del Paese tra contrasto all’odio e libertà di dibattito pubblico.
Legislatura 19ª - Disegno di legge n. 1004
https://www.senato.it/show-doc?leg=19&tipodoc=DDLPRES&id=1408549&idoggetto=0&part=ddlpres_ddlpres1
Legislatura 19ª - Disegno di legge n. 1627
https://www.senato.it/show-doc?leg=19&tipodoc=DDLPRES&id=1473422&idoggetto=0&part=ddlpres_ddlpres1
https://parlamento19.openpolis.it/votazioni/vs19_220_024
Come hanno votato i gruppi e il loro indice di compattezza al voto, che voto hanno espresso i singoli parlamentari e quali sono stati ribelli al proprio gruppo parlamentare per la votazione