18/10/2025
Michele Landi, il cuore di un pugile, lo spirito di un combattente
Se n’è andato troppo presto, a soli 49 anni, Michele Landi, uomo, atleta e simbolo di tenacia e passione per la boxe.
Originario di Piedimonte Matese, Michele ha dedicato la sua vita alla nobile arte del pugilato, sport che ha amato e onorato fino all’ultimo giorno. Cresciuto tra i guantoni e la disciplina della Pugilistica Matesina, sotto la guida del maestro Giuseppe Corbo, aveva fatto del ring la sua seconda casa.
Nel corso della sua carriera ha saputo conquistare il rispetto di avversari e appassionati, distinguendosi per la sua correttezza, la sua forza d’animo e la capacità di rialzarsi dopo ogni difficoltà.
Chi lo ha conosciuto ricorda la sua umiltà, il sorriso sincero e quella luce negli occhi che solo chi vive di sport vero può avere.
Oggi lo salutiamo con commozione e gratitudine, certi che il suo esempio continuerà a ispirare i giovani che, come lui, sognano di salire sul ring non solo per vincere, ma per dimostrare che la vera grandezza è nel non arrendersi mai.
Ciao Michele,
il tuo nome resterà scolpito nella storia della Pugilistica Matesina e nel cuore di chi ha avuto la fortuna di incrociare i tuoi passi — e i tuoi pugni — sul cammino della vita.
🕊️ Buon viaggio, campione.
"Cronache Incerte degli incontri della Pugilistica Matesina: Lo Scontro Epico tra Menegola e Michele Landi nel Cuore di Devia per il Campionato Italiano superpiuma"
Nel tranquillo scenario di Devia, provincia di La Spezia, si consuma un capitolo controverso della storia pugilistica Matesina, uno scontro tra Menegola e Michele Landi che si protrarrà per decenni nell'incertezza.
Il combattimento, distanziato da ben 23 anni, ha suscitato dubbi sin dai primi istanti, messi in circolazione dai cronisti del tempo. In gioco c'è una verità storica che sembra sfuggire, una verità nascosta dietro una ferita e una decisione che il regolamento assegna ai punti.
Rammarico e incertezza permeano lo stato d'animo dei due pugili, Menegola e Landi. Menegola, già vincitore a Marina di Grosseto e detentore della cintura superpiuma, si ritrova ora al centro di una disputa che potrebbe cambiare il corso della sua carriera.
L'incontro a Devia, sebbene vinto da Menegola secondo la giuria alla settima ripresa, è avvolto nel mistero a causa di una ferita sopra l'occhio destro di Landi. I giudici vedono l'incontro in equilibrio, ma il sospetto che la ferita abbia influenzato la decisione è nell'aria.
Landi, giovane e determinato a 25 anni, sembra aver offerto una migliore distribuzione delle energie, supportata da una minore foga e un maggiore ragionamento. Il dilemma persiste: Menegola, campione esperto di 33 anni, o Landi, il giovane talento con una tattica più ragionata?
Il maestro Giuseppe Corbo, figura chiave dietro le quinte, sembra aver influenzato la tattica di Landi, che mostrava una linea tecnica superiore. Ma la vera domanda rimane senza risposta: Landi avrebbe potuto vincere senza la ferita al sopracciglio destro ?
Questa è la storia di uno scontro epico avvolto nel dubbio, un capitolo che continua a suscitare domande senza risposta sul suo reale epilogo.