YachtinCapri, Via Madre Serafina, 35 int 4, Capri (2025)

02/07/2025

Credo molto nel lavoro di squadra, non lascio indietro mai nessuno

Siamo in compagnia di chi il mare lo vive ogni giorno, non solo per passione ma anche per lavoro, Vincenzo Murolo, volto e mente di “Capri on Board”, una delle realtà più conosciute sull’isola azzurra, azienda simbolo del noleggio di yacht e barche di lusso per escursioni e tour da sogno lungo la costa. Le origini sono napoletane, ma adottato dalla stupenda isola di Capri perché sposato con Chiara Carbonaro, conosciuta tanti anni fa per lavoro e oggi madre dei loro tre figli: Matteo, Christian ed il piccolo Lorenzo.
Come ha iniziato nel mondo del charter di lusso? È una passione di famiglia o un progetto tutto suo?
“Provengo dal settore dell’hotellerie di lusso e mi sono occupato per anni di creare un’esperienza fatta su misura per i clienti, pensata per offrire eccellenza, esclusività e cura del dettaglio in ogni aspetto del servizio e così, quando ho deciso di fare il passo e seguire il mio percorso di vita personale sposando Chiara, forte della conoscenza di determinati settori ed essendo stato a contatto con determinati mercati e clienti, ho detto a Chiara: ‘se io vengo a Capri dobbiamo creare un’azienda’.
La passione per il mare c’era, i territori li conoscevamo, il cliente importante lo abbiamo coccolato per oltre venti anni, ed ecco quindi l’idea di una società di servizi.
Abbiamo iniziato a fare uno studio in quella direzione cercando di dare qualcosa in più sul front line che oggi ha preso forma in un’agenzia con tutti i paramenti e i requisiti e certificazioni necessarie in modo che la nostra struttura organizzativa andasse oltre al concetto di noleggiatori. Siamo presenti nelle marine più importanti della Campania, con tre sedi, Capri, Castellammare e Salerno, coprendo le esigenze dell’incoming dei nostri clienti con uno staff importante di professionisti. “Capri on board” è un brand conosciuto in tutto il mondo con una sua identità, un’esperienza nel settore da 15 anni ad altissimi livelli, e un ufficio public relation con base a Milano che porta avanti la mission dell’azienda. Sono partito da solo, con un computer, e oggi posso dire di avere una realtà importante dove “Capri on board” è la capofila di tante altre società che a loro volta esercitano nel mondo della nautica.
Il nostro concetto di business è totalmente diverso, è innovativo ed è fatto di gruppo il cui obiettivo è quello di camminare insieme perché il gruppo riesce a fare delle operazioni commerciali e finanziarie dove il singolo in un mercato del genere farebbe fatica”.
Perché Gruppo?
“Perché credo molto nel lavoro di squadra, non lascio indietro mai nessuno e tutti sono fondamentali.
Nel nostro concept, ogni azienda fa la sua parte sia in termini organizzativi che di profitto e, come avviene per un orologio, sono tutte parti di un ingranaggio che “Capri on board” fa girare”.
Ci sono progetti in cantiere per far crescere ancor di più l’attività?
“Si, ci siamo resi conto che abbiamo bisogno di uno step in più per dare maggiormente forza al gruppo, decidendo di espanderci con altre due aperture, Portofino e Portocervo.
Realtà queste che andremo a presentare alla fiera internazionale del lusso di Cannes dove saremo presenti con uno spazio tutto nostro. Siamo stati inoltre ammessi al Pure Life Experiences, e cosa questa che avviene solo su segnalazione, presso il Palais des Congrès di Marrakech, evento iconico annuale di riferimento per il settore del turismo di lusso che riunisce professionisti del viaggio, operatori turistici e media”.
Cosa desidera oggi Vincenzo Murolo?
“Capri mi ha dato e mi da tanto ed io voglio restituirle tutto. Desidero dare la possibilità ai giovani di non lasciare l’isola ma di investire sul territorio”.
Lei lascia una bella eredità, con tre figli maschi, tre futuri timonieri.
“Me lo auguro, ma voglio che ci arrivino per passione.
Se a loro non dovesse piacere tutto quello che ho costruito, per me è importante che abbiamo determinati valori, essere molto generosi, sentire la fatica e avere la dedizione e soprattutto la consapevolezza dei propri mezzi”.

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I strongly believe in teamwork, and I never leave anyone behind

Today, we have the pleasure of speaking with someone who lives and breathes the sea every day, not just out of passion, but also as part of his professional life: Vincenzo Murolo, the face and mind behind Capri on Board, one of the most renowned companies on the island of Capri. This company is a symbol of luxury yacht and boat rentals, offering unforgettable excursions and tours along the stunning coastline. Vincenzo’s roots are in Naples, but he was embraced by the beautiful island of Capri after marrying Chiara Carbonaro, whom he met many years ago through work. Today, Chiara is the mother of their three children: Matteo, Christian, and little Lorenzo.
How did you get started in the luxury charter industry? Was it a family passion, or was it your own personal project?
“I come from the luxury hospitality sector, where I spent years creating bespoke experiences for clients, focused on providing excellence, exclusivity, and meticulous attention to detail in every service. When I decided to take the next step in my personal life and marry Chiara, armed with my experience in certain industries and my close relationships with specific markets and clients, I told Chiara, ‘If I move to Capri, we need to create a business’.
The passion for the sea was already there, we were familiar with the territory, and we had been catering to high-end clients for over twenty years. That’s when the idea of creating a service company was born.
We started by conducting research in that direction, striving to offer something more on the frontline, which has since developed into an agency with all the necessary certifications and requirements. This ensured our organizational structure went beyond just being yacht rental providers. We now have a presence in the most important marinas in Campania, with three offices: Capri, Castellammare, and Salerno, catering to the needs of our incoming clients with a highly skilled team of professionals. Capri on Board is a globally recognized brand with a distinct identity, boasting 15 years of experience at the highest levels, as well as a public relations office in Milan that champions the company’s mission. I started with nothing more than a computer, and today, I can proudly say we have built a strong, reputable presence, with Capri on Board leading a network of other companies in the nautical sector.
Our business model is entirely different. It’s innovative, and it’s based on teamwork, with the aim of moving forward together. The group is able to execute commercial and financial operations that an individual would struggle to manage in such a competitive market.”
Why a Group?
“Because I firmly believe in teamwork. I never leave anyone behind, and everyone plays a crucial role. In our concept, each company contributes both organizationally and in terms of profitability. Like the gears in a watch, every part plays a vital role in keeping the Capri on Board machine running smoothly.”
Are there any projects in the works to expand the business even further?
“Yes, we realized that we need to take the next step to give the group even more strength. We’ve decided to expand by opening two new locations in Portofino and Porto Cervo. These new ventures will be introduced at the international luxury fair in Cannes, where we will have our own dedicated space. We’ve also been invited to the Pure Life Experiences event in Marrakech, which is exclusive and by invitation only, held at the Palais des Congrès. This iconic annual event is a key reference for the luxury travel industry, bringing together travel professionals, tour operators, and media.”
What are your current aspirations, Vincenzo Murolo?
“Capri has given me so much, and I want to give it all back. I want to provide young people with the opportunity to stay on the island and invest in the local community.”
You are leaving a beautiful legacy with your three sons, three future captains.
“I hope so, but I want them to arrive there through passion. If they don’t feel the same way about everything I’ve built, what matters most to me is that they embody the right values: being generous, understanding hard work, being dedicated, and, above all, being aware of their own capabilities.”

01/07/2025

La Certosa, il mio luogo magico

Nel cuore di Marina Grande, a pochi passi dal mare, c’è un presidio di salute che accompagna la comunità caprese: la Farmacia del Porto. Abbiamo avuto il piacere di incontrare il dottor Francesco Di Donna, terza generazione di farmacisti, figlio del dottor Giuseppe Di Donna, volto amichevole per residenti e turisti. In questa conversazione, parleremo del ruolo della farmacia in un contesto unico come Capri, tra storia familiare, innovazione e attenzione costante al benessere di chi attraversa quest’isola speciale.
Dottore la domanda è quasi d’obbligo, quanto è stato influenzato nella scelta di proseguire la tradizione di famiglia?
“Non ho mai avuto nessun dubbio su quale fosse la mia strada, sento la farmacia nei miei geni, sono praticamente nato in farmacia e cresciuto a pane e farmacia, ed è stato inevitabile. Mio padre tanti anni fa era il direttore della farmacia Quisisana e, nel 93’ decise di rilevare quella di Marina Grande facendo arrivare sull’isola azzurra anche mia madre.
Intrapresa la loro strada lavorativa siamo poi entrati nel loro progetto anche io e mia sorella con cui mia madre ha aperto il negozio di gioielli in via Fuorlovado, ‘Grazia e Ma**ca Vozza’. Sostengo fermamente che il mio sia uno dei lavori più belli al mondo e ancor di più farlo a Capri, dove puoi rapportarti con tante persone e lingue diverse, e dove si alternano mesi di attività intensa alla possibilità di riposarsi con il fisiologico calo del lavoro in inverno”.
Dottore, quali sono le particolarità nel gestire una farmacia su un’isola come Capri? Ci sono sfide logistiche o stagionali?
“A differenza delle farmacie di città dove si ricevono ordini fino a sei volte al giorno qui, invece, abbiamo la possibilità solo di due carichi, uno la mattina presto e uno la sera, ma anche lì dove il meteo non lo permette e si è impossibilitati, riusciamo sempre a risolvere grazie anche ai colleghi presenti sull’isola. Come tutte le farmacie turistiche abbiamo un magazzino importante che tende a svuotarsi verso ottobre per il nuovo rifornimento che viene ben pianificato.
E poi c’è la stagionalità: in estate la popolazione esplode e le richieste cambiano completamente. Siamo il primo presidio sanitario per chi arriva sull’isola, un crocevia internazionale di qualsiasi nazionalità, religione, lingua con richieste di ogni genere e dove in mezz’ora ho la possibilità di dare un consiglio passando dal dialetto, al francese, allo spagnolo, facendomi capire a volte anche a gesti dove necessario”.
La farmacia è spesso vista come un luogo tradizionale, ma oggi è anche molto tecnologica. Quali le innovazioni e i cambiamenti?
“Credo che il cambiamento sia peculiare all’evoluzione che ha avuto tutto il settore farmacia, oggi bisogna avere anche delle competenze imprenditoriali e manageriali dal momento che ci sono molti più prodotti.
Dal prossimo anno stiamo cercando di sviluppare il progetto ‘Farmacia dei Servizi’, un’evoluzione significativa del ruolo delle farmacie in Italia, trasformandole da semplici punti di dispensazione di farmaci a veri e propri centri polifunzionali di assistenza sanitaria territoriale, hub della salute per la prevenzione, diagnosi, cura e assistenza del cittadino”.
Il suo impatto sociale e umano quanto è condizionante per la sua vita?
“A Capri è condizionante perché essere farmacista è proprio un’identità, non sei più Francesco ma sei il dottore di Marina Grande, e mi circondo di un grande capitale umano, in farmacia infatti siamo tutte persone empatiche completamente a disposizione della comunità”.
La sua passione più grande?
“In assoluto il basket, oltre al mio lavoro. Potrei osare dicendo che ho iniziato prima a palleggiare che a camminare. Amo molto anche viaggiare, ho girato la California in camper, dieci giorni intensi con i miei amici di una vita perché Capri ti dà la possibilità di instaurare rapporti molto più stretti rispetto alla città.
Ho avuto una grande fortuna. In adolescenza, per alcuni aspetti, l’isola può rappresentare un silenzioso limite perché vuoi o non vuoi è un minimo isolante ma sono innumerevoli i lati positivi come la possibilità di vivere spensierati e abituare i tuoi occhi ad una bellezza davanti cui gli altri restano senza parole ed anche viaggiando in posti magnifici, resto sempre bloccato dal fatto che i miei occhi hanno visto già cotanta bellezza sia panorami che edifici come, ad esempio la Certosa che rappresenta in assoluto il mio luogo magico, silenzioso, dove ho avuto anche la fortuna di studiare”.

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Certosa, my magical place

In the heart of Marina Grande, just a stone’s throw from the sea, there is a healthcare institution that supports the Capri community: the Farmacia del Porto. We had the pleasure of meeting Dr. Francesco Di Donna, a third-generation pharmacist and son of Dr. Giuseppe Di Donna, a familiar and friendly face to both residents and tourists. In this conversation, we explore the role of the pharmacy in a unique setting like Capri, blending family history, innovation, and a constant focus on the well-being of those who visit this special island.
Doctor, the question is almost obligatory: how much has your decision to continue the family tradition influenced your career choice?
“I’ve never had any doubt about which path I would take. Pharmacy is in my genes; I was practically born in a pharmacy and grew up surrounded by it. It was inevitable. My father was the director of the Quisisana Pharmacy many years ago, and in 1993, he decided to take over the Marina Grande pharmacy, bringing my mother to the island as well. Once they embarked on this journey, my sister and I joined them, and together with my mother, we opened the jewelry store ‘Grazia e Ma**ca Vozza’ on Via Fuorlovado. I firmly believe that my job is one of the most beautiful in the world, and even more so when practiced in Capri, where you get to interact with people from all over and speak many different languages. And while the summer months are bustling with activity, the natural lull in the winter offers a chance to rest.”
Doctor, what are the unique challenges of managing a pharmacy on an island like Capri? Are there logistical or seasonal hurdles?
“Unlike city pharmacies, where orders are delivered up to six times a day, here we receive only two shipments: one early in the morning and one in the evening. And when the weather doesn’t cooperate or there are obstacles, we always manage to find solutions, thanks in part to the support of colleagues on the island. Like other tourist pharmacies, we have a substantial stock that tends to deplete by October, after which we plan the next replenishment. Then there’s seasonality: during the summer, the population swells, and the demands change entirely. We are the first healthcare point for anyone arriving on the island, a crossroads of international visitors from all nationalities, religions, and languages, with requests of all kinds. In just half an hour, I can go from speaking in the local dialect to French or Spanish, sometimes even using gestures to communicate when necessary.”
Pharmacies are often considered traditional establishments, but today they are also very technological. What innovations have you introduced, and what changes have you seen?
“I believe that change is intrinsic to the evolution of the entire pharmacy sector. Today, being a pharmacist also requires entrepreneurial and managerial skills, as there are many more products to manage. Starting next year, we plan to develop the ‘Farmacia dei Servizi’ project, a significant evolution of the role of pharmacies in Italy. We are transforming pharmacies from mere dispensaries of medicine into multifunctional centers of local healthcare assistance, health hubs for prevention, diagnosis, treatment, and patient support.”
How much does the social and human impact of your work influence your life?
“In Capri, it’s highly influential because being a pharmacist is part of your identity. You’re not just Francesco anymore; you’re the doctor of Marina Grande. I’m surrounded by a wonderful team of empathetic people, all dedicated to serving the community.”
What is your greatest passion outside of work?
“Basketball, without a doubt, is my greatest passion after my work. I could even say I started dribbling before I learned to walk. I also love traveling; I once spent ten days touring California by camper with my lifelong friends. Capri offers the chance to form much deeper relationships than you would in a city. I’ve been very fortunate. As a teenager, the island may have felt like a quiet limitation, because whether you like it or not, it can be isolating. But the positives are countless: living freely, growing accustomed to a beauty that leaves others speechless, and seeing breathtaking landscapes. Even when I travel to magnificent places, I’m always struck by the fact that my eyes have already witnessed such beauty, whether it’s stunning vistas or architectural gems like the Certosa, which is undoubtedly my magical place, peaceful and serene, where I was fortunate enough to study.”

30/06/2025

Io vivo per lui e lui vive per me

Una vita ricca la sua, spesa tra l’impegno della Protezione Civile di Capri come Vice-Coordinatore e la passione dedicata al cinema essendo un riferimento sull’isola per le produzioni cinematografiche e pubblicitarie ma, ancor prima, è stato un tecnico specializzato di rete della Telecom per quarantadue anni. Antonio Di Stefano è caprese con orgogliose origini tiberiane, dove vive tutt’oggi con la sua splendida famiglia e dove, grazie ad un piccolo terreno coltivato, produce ortaggi e anche un buon vino che regala agli amici ed ai parenti.
Antonio come fa ad organizzare il tutto?
“Non è stato facile, ma per carattere non riesco a stare fermo, quando lavoravo in Telecom e c’erano eventi al Grand Hotel Quisisana come Confindustria, e coincidevano con gli impegni presi con le produzioni cinematografiche, per loro lavoravo di notte ma non solo. Mi è capitato di vivere il cinema anche in prima persona con dei piccoli ruoli in qualche film girato a Capri”.
Quando è entrato a far parte della Protezione Civile?
“In realtà sono sempre intervenuto come volontario, durante gli incendi o guidando i vigili del fuoco nei vari sentieri dell’isola, perché sin da ragazzo ho avuto la passione per la caccia, grazie alla quale conosco bene il territorio riuscendo a muovermi con destrezza. Con mio padre e mio nonno, infatti, mi addentravo in percorsi angusti insieme ai cani che creano aperture anche dove apparentemente non sembra possibile e coprendo un raggio di azione molto più ampio rispetto a quello di una persona raggiungendo posti che diversamente sarebbe impossibile. Qualche anno fa, grazie ad un amico che stava organizzando con l’amministrazione un gruppo di persone serie, pronte ad interviene in caso di bisogno e avendo fatto anche in passato un corso di primo soccorso sono entrato a far parte del team accettando immediatamente. Era già capitato infatti che durante calamità naturali, come forti temporali, mi sia prestato liberando le strade nei pressi della scuola di Tiberio dalla caduta di alberi di pino oppure, sapendo usare la motosega, abbattendo quelli che ostruivano le strade”.
Non ricevete nessun tipo di contributi finanziari?
“Siamo volontari ed oggi anche riconosciuti dalla Regione Campania, abbiamo un tesserino e possiamo presentarci. Facciamo capo al comandante dei Vigili Urbani del Comune di Capri che in caso di necessità ci contatta subito”.
Quali le competenze per far parte della Protezione Civile? “Disponibilità di tempo ed essere un ‘tutto fare’, importanti anche le donne che in situazioni delicate, rispetto agli uomini, sono più brave a tranquillizzare chi magari si trova in situazioni di panico”.
Novità per il futuro?
“Si da parte dell’amministrazione è in programma la concessione di un locale al centro di Capri, un luogo di riferimento per tutti dove poter tenere anche le nostre attrezzature in modo da velocizzare anche gli interventi, dove lasciare le divise negli armadietti, gli attrezzi, caschi e scarponi antinfortunistica”.
Ritornando alle sue coltivazioni, la trasmissione di Geo & Geo le ha dedicato una puntata.
“È stata una bellissima esperienza, una passione che mi è stata trasmessa dalla mia famiglia e che cerco a mia volta di trasmettere a mio nipote Andera, figlio di mia figlia Anna, dottoressa in veterinaria mentre Michele, l’altro mio figlio, è vigile della Polizia Municipale di Capri.
Abbiamo seguito tutta la raccolta nell’orto e alla fine della giornata mia moglie Nunzia ha servito la ‘torta del monacone’”.
Fa parte anche del gruppo folkloristico ‘Bella Capri’.
“Da circa venti anni ho l’incarico di vicepresidente e un calendario sempre ricco di impegni in Italia e all’estero.
Suono il ‘Puti pu’ o detto anche ‘caccavella’ che a Capri viene chiamato ‘Cro cro’ per il suono che emette quando viene sfregata la canna di bambù incastrata nel telo di iuta bagnato che ricopre la ‘Caccavella’ (recipiente)”.
Quando ha fatto il nome di suo nipote gli sono brillati gli occhi.
“Io vivo per lui e lui vive per me”.

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I live for him and he lives for me

A life full of experiences: Antonio Di Stefano spends his time balancing his role as Vice-Coordinator of the Civil Protection in Capri with his deep passion for cinema, serving as a key figure for film and advertising productions on the island. But before all of this, he worked for forty-two years as a network technician with Telecom. Proudly Caprese, with roots in Tiber, Antonio still lives on the island with his wonderful family. Here, he cultivates a small plot of land, producing vegetables and even crafting his own wine, which he generously gifts to friends and relatives.
Antonio, how do you manage to organize all of this?
“It hasn’t been easy, but by nature, I can’t sit still. When I worked at Telecom and there were events at the Grand Hotel Quisisana, such as those hosted by Confindustria, and they coincided with my commitments to film productions, I worked through the night. But it wasn’t just that. I also had the opportunity to experience cinema firsthand with small roles in some films shot here in Capri.”
When did you join the Civil Protection?
“Actually, I’ve always volunteered, whether during fires or by guiding the firefighters along the island’s trails. From a young age, I’ve had a passion for hunting, which has helped me get to know the terrain and move through it with ease. With my father and grandfather, I used to venture into narrow paths with the dogs, who would clear ways where it seemed impossible, covering much larger areas than a person could reach and accessing places that would otherwise be inaccessible. A few years ago, a friend, who was organizing a serious team with the administration, got in touch with me. Given my previous experience with first aid training, I immediately agreed to join. I had already been involved during natural disasters, such as heavy storms, clearing fallen pine trees near the Tiberio school or using a chainsaw to cut down trees that were blocking the roads.”
Do you receive any financial contributions?
“We are volunteers, and today we are officially recognized by the Campania Region. We have an ID card and can introduce ourselves when needed. We report to the Commander of the Capri Municipal Police, who contacts us directly if there’s a need.”
What skills are needed to join the Civil Protection?
“Availability and being a ‘jack of all trades’ are essential. Women play an important role, especially in delicate situations where they’re often better at calming people in panic than men.”
Any plans for the future?
“Yes, the administration is planning to provide a space in the center of Capri, a reference point for everyone, where we can store our equipment and speed up interventions. It will also be a place to store uniforms in lockers, as well as helmets and safety boots.”
Speaking of your farming, the Geo & Geo program dedicated an episode to you.
“It was a wonderful experience. It’s a passion that was passed down from my family, and I, in turn, try to pass it on to my grandson Andera, the son of my daughter Anna, a veterinarian. My other son, Michele, is a police officer with the Capri Municipal Police. We filmed the entire harvest in the garden, and at the end of the day, my wife Nunzia served the ‘torta del monacone’.”
You’re also part of the folk group ‘Bella Capri’.
“I’ve been the vice president for about twenty years, and I have a full calendar with events both in Italy and abroad. I play the ‘Puti pu’, also known as the ‘caccavella’, which in Capri is called ‘Cro cro’ because of the sound it makes when the bamboo cane is rubbed against the wet jute cloth covering the ‘Caccavella’ (container).”
When he mentioned his grandson, his eyes lit up.
“I live for him, and he lives for me.”

29/06/2025

Marina Piccola accoglie tutti i miei stati d’animo

Ci sono figure che raccontano un luogo più di mille parole. A Capri, una di queste è senza dubbio Nino Florio, direttore del celebre ristorante Verginiello, punto di riferimento per chi cerca autenticità e tradizione a tavola, e presidente dell’UC Givova Capri Anacapri, squadra simbolo della passione calcistica isolana.
Florio incarna una visione dinamica e profonda dell’isola e con il sorriso di chi ha scelto di restare ci parla di radici, identità e futuro. Aveva venti anni quando con un furgone pieno di valigie e di sogni, con i suoi genitori, papà siciliano e madre tedesca, dalla Germania ha percorso 1653 chilometri per arrivare al molo Beverello ed imbarcarsi per Capri. Ad accoglierlo uno dei più bei tramonti di Anacapri che lo emoziona ancora oggi solo a pensarci. Qui ha conosciuto sua moglie Verdiana Federico con cui ha due meravigliosi figli, Shari e CiroDries, e con lei e i suoi genitori gestisce il Verginiello oltre all’incarico di Presidente nel mondo del calcio isolano.
Quanto è impegnativo tutto questo?
“Ci sono lavori che non puoi imparare ma che nascono con te dando espressione alla tua personalità, ed essere ristoratore è uno di quelli. Essere ristoratore lo devi sentire, mettersi a disposizione del cliente sempre con il sorriso, con una dedizione totale, e non dalla mattina alla sera ma dalla mattina alla notte perché non ci sono orari”.
Gestire una squadra dilettantistica in una realtà piccola e particolare come Capri porta con sé sfide uniche: dalla logistica alle risorse, fino all’entusiasmo di mantenere viva una tradizione sportiva che coinvolge non solo i giocatori, ma tutta la comunità caprese.
Qual è stata la sfida più grande?
“Le difficoltà sono essenzialmente logistiche, spostare trentacinque persone da un’isola significa organizzare aliscafi, pernottamenti, ma significa anche che il mordente deve essere talmente forte da resistere ad ogni problematica. Quella che per gli altri rappresenta una semplice sfida calcistica fuori sede, per noi diventa una vera e propria Odissea”.
Restando in tema calcistico è nota la sua amicizia con il calciatore belga Dries Mertens e diventata pubblica quando, l’ex attaccante del Napoli, ha accettato di diventare il padrino di suo figlio che, con sua moglie Verdiana Federico, avete deciso di chiamare CiroDries. Questa è la dimostrazione di come lo sport possa creare legami forti e duraturi, anche al di fuori del campo. Ricorda quando vi siete conosciuti?
“Era fine estate e andammo un giorno a pranzo in un ristorante a Nerano e lì mio suocero, Luigi Federico, mi indica che al tavolo accanto al nostro c’era l’allora attaccante del Napoli. A quel punto mi avvicino offrendogli una bottiglia di bollicine quasi a raccogliere una sfida lanciatami da mio suocero; iniziammo subito a parlare come se ci conoscessimo da sempre, il resto è un’amicizia che dura da dieci anni e che pone le sue fondamenta sulla stima e l’affetto reciproco al punto tale da sceglierlo come padrino di mio figlio”.
Cosa le piace della sua isola?
“Qui accade una magia che in pochi posti avviene: ‘le persone ti riconoscono’. Quando esci di casa, incontri sempre qualcuno che ti saluta o che ti offre un caffè, o che semplicemente si ferma a parlare con te, ci conosciamo tutti ed anche un semplice ‘Ciao Nino come va?’ ha il potere di cambiarti la giornata”.
Nino Florio vive Capri con gli occhi di chi la ama ogni giorno, tra il calore della sua famiglia, la passione per la sua professione, il tifo della domenica e l’abbraccio di una comunità che lo riconosce come un volto familiare. Perché in fondo, a Capri, contano i sapori autentici, i legami veri e il coraggio di restare sé stessi. E lui, in tutto questo, ci sta dentro alla perfezione. Insomma Nino, Capri l’ha fatta ritornare, l’ha fatta innamorare, diventare imprenditore e presidente di squadra. Quanto è importante per lei quest’isola, quanto le ha dato?
“Solo a pronunciare questa piccolissima parola ‘Capri’, ho subito la pelle d’oca. Capri è la mia vacanza eterna, quella dell’animo, mi ha dato una seconda vita con questa luce che ti riscalda anche di primo mattino. Capri è unica al mondo, in modo speciale Marina Piccola che accoglie tutti i miei stati d’animo”.

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Marina Piccola embraces all my emotions

There are some figures who tell the story of a place more than a thousand words ever could. In Capri, one such figure is undoubtedly Nino Florio, the director of the renowned Verginiello restaurant, a true landmark for those in search of authenticity and tradition at the table, and president of UC Givova Capri Anacapri, the team that symbolizes the island’s passionate love for football.
Florio embodies a dynamic and profound vision of the island, and with the smile of someone who has chosen to stay, he speaks to us about roots, identity, and the future. He was twenty years old when, with a van full of suitcases and dreams, he traveled with his parents, his father Sicilian and his mother German, from Germany, covering 1,653 kilometers to reach the Beverello pier and board the boat to Capri. Waiting for him was one of the most beautiful sunsets in Anacapri, a sight that still moves him today at the mere thought of it. It was here that he met his wife, Verdiana Federico, with whom he has two wonderful children, Shari and CiroDries. Together with her and his parents, he runs Verginiello and also holds the position of president in the island’s football world.
How demanding is all of this?
“There are jobs that you cannot really learn; they are a part of who you are, giving expression to your personality. Being a restaurateur is one of those. You have to feel it in your bones, always making yourself available to the customer with a smile, with total dedication, not just from morning to evening, but from morning to night because there are no fixed hours.”
Running an amateur football team in a small and unique place like Capri comes with its own set of challenges: from logistics to resources, and the enthusiasm needed to keep alive a sporting tradition that involves not only the players but the entire Capri community.
What has been the biggest challenge?
“The challenges are mostly logistical, moving thirty-five people from an island means organizing hydrofoils, overnight stays, but it also means the drive has to be strong enough to overcome any obstacle. What would be a simple away game for others becomes, for us, a true Odyssey.”
Staying on the football theme, his friendship with Belgian footballer Dries Mertens is well known, having become public when the former Napoli forward agreed to be the godfather of his son, who, together with his wife Verdiana Federico, they decided to name CiroDries. This is a perfect example of how sports can create strong, lasting bonds, even beyond the pitch. Can you recall when you first met?
“It was late summer, and we went for lunch one day at a restaurant in Nerano. There, my father-in-law, Luigi Federico, pointed out that the Napoli forward was sitting at the table next to ours. I went over and offered him a bottle of sparkling wine, almost accepting a challenge that my father-in-law had thrown my way. We immediately started talking as if we had known each other forever. The rest is a friendship that has lasted ten years, built on mutual respect and affection, to the point where I chose him as the godfather of my son.”
What do you love about your island?
“Here, something magical happens that few places in the world can offer: ‘people recognize you.’ When you step out of your house, you always run into someone who greets you, offers you a coffee, or simply stops to chat. We all know each other, and even a simple ‘Hi Nino, how’s it going?’ has the power to change your entire day.”
Nino Florio experiences Capri through the eyes of someone who loves it every day, surrounded by the warmth of his family, the passion for his profession, the excitement of Sunday football, and the embrace of a community that recognizes him as a familiar face. Because, after all, in Capri, what truly matters are the authentic flavors, real connections, and the courage to remain true to oneself. And in all of this, Nino fits perfectly.
In the end, Nino, Capri made you return, it made you fall in love, become an entrepreneur, and president of a football team. How important is this island to you? What has it given you?
“Just saying the tiny word ‘Capri’ gives me goosebumps. Capri is my eternal vacation, the one for the soul. It gave me a second life, with its light that warms you even in the early morning. Capri is unique in the world, especially Marina Piccola, which embraces all my emotions.”

Indirizzo

Via Madre Serafina, 35 Int 4
Capri
80073

Sito Web

https://www.yachtcapri.it/

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