31/10/2025
Carovigno: tra castello medievale e ulivi millenari
Carovigno nasconde tesori che meritano di essere scoperti con attenzione. Situato tra la Valle d’Itria e il Salento settentrionale, questo comune di 17.000 abitanti è rinomato soprattutto per la produzione di olio d’oliva di altissima qualità. Le campagne circostanti sono un mare argentato di ulivi secolari, alcuni dei quali pluricentenari, veri e propri monumenti viventi che testimoniano la civiltà mediterranea dell’olio. In autunno, quando inizia la raccolta delle olive, l’aria si riempie di profumi terrosi e l’intera comunità si mobilita per celebrare questo rito antico che da sempre scandisce il tempo.
Il centro storico di Carovigno conserva intatta l’atmosfera di un borgo antico, con casette bianche decorate con ceramiche locali e vasi di fiori colorati che addolciscono il candore delle mura. Il borgo è protetto da una possente cinta muraria dotata di antiche torri, quattro delle quali sono ancora visibili: la Torre Civile, la Torre Giranda, la Torre “delli Bra” e un’altra torre difensiva. Le stradine si intrecciano in un labirinto affascinante dove è facile perdersi, ma è proprio questo il bello: ogni angolo nasconde una sorpresa, un arco in pietra, una piccola ca****la votiva, una scalinata che conduce a una piazzetta segreta.
Il monumento più importante è senza dubbio il Castello Dentice di Frasso, una imponente fortezza di fondazione normanna che sorge nel punto più alto della città. La sua caratteristica più distintiva è la pianta triangolare, assunta nel XVI secolo, con tre torrioni ai vertici: la torre quadrata, la torre tonda e la suggestiva torre lanceolata “a mandorla”, progettata probabilmente su influenza del celebre architetto militare Francesco di Giorgio Martini. A partire dal XVII secolo, quando venne meno l’esigenza difensiva, il castello si trasformò in residenza gentilizia grazie alle nobili famiglie che ne presero possesso. La famiglia Dentice di Frasso lo acquisì nel 1792, e agli inizi del XX secolo i Conti Alfredo ed Elisabetta lo fecero ristrutturare dall’ingegnere Gaetano Marschiczek, che creò nuovi spazi riccamente decorati con sculture e messaggi colti. Oggi il castello è visitabile e custodisce sale affascinanti come la biblioteca del Conte, la sala di rappresentanza e le prigioni medievali, offrendo uno spaccato della vita aristocratica di un tempo.
Tra le architetture religiose spicca la Chiesa Madre del XIV secolo, intitolata a Maria Assunta, situata sull’antica arteria principale della città tra Porta Brindisi e Porta Nuova. Degno di nota è anche il Santuario della Madonna del Belvedere, arroccato su un rilievo collinare da cui si gode una vista spettacolare che abbraccia un tavoliere infinito coltivato a ulivi che digrada fino al mare Adriatico. Questo santuario è un luogo di pace e spiritualità, dove l’aria sembra vibrare di una sacralità antica. Poco distante dal centro abitato si trova la Riserva Naturale di Torre Guaceto, un’area marina protetta di straordinaria bellezza dove la macchia mediterranea incontra il mare cristallino, creando un ecosistema prezioso che ospita specie rare di flora e fauna.
Dal punto di vista gastronomico, Carovigno celebra i sapori autentici della terra e del mare. L’olio extravergine d’oliva è il protagonista assoluto, un oro verde dalle note fruttate che viene celebrato in degustazioni e laboratori nelle masserie storiche. Marina Roma, sommelier dell’olio e fondatrice del tour operator Tu In Puglia, ha dedicato la sua vita a far conoscere questo tesoro attraverso esperienze enogastronomiche che uniscono la scoperta del territorio al piacere della tavola. Le orecchiette fatte in casa sono un must, preparate ancora oggi seguendo la tradizione e condite con sughi di carne o verdure di stagione. Non mancano le bombette e gli gnummareddi, specialità che Carovigno condivide con Cisternino e tutta la Valle d’Itria. Lungo la costa, invece, trionfano i piatti di pesce azzurro, le cozze e i ricci di mare, freschi e saporiti come solo il mare Adriatico sa regalare. In autunno, le tavole si arricchiscono anche di funghi cardoncelli, legumi e zuppe contadine che scaldano il cuore. I formaggi locali, come il caciocavallo e la ricotta forte, accompagnano i pasti insieme al pane casereccio appena sfornato.
Fonte: Viaggiando-Italia. it