
18/09/2025
L'epoca d'oro di MTV coincideva con il boom dell'indie-rock in Italia. Ora che non c'è più, la scena è morta o non è mai stata così viva?
Il ruolo di MTV Italia, d'altronde, non è mai stato quello di selezionare buona musica, né di creare un dibattito intellettualmente denso, piuttosto quello di creare nel suo pubblico l'impressione che ci fosse qualcosa di cui parlare, che la musica fosse un discorso per tutti, che fosse doveroso interessarsi a determinate band, perché quelle band erano la scena musicale italiana. Con lo slittamento dell'interesse verso il puro intrattenimento privo di mediazioni, è venuto a mancare anche quest'unico merito di MTV, e i ragazzini orfani del proprio acquario telemusicale preferito hanno dovuto ripiegare su altre fonti di intrattenimento. La conseguenza di questa rivoluzione senza rivoluzione è che le uniche fonti da cui, in Italia, si può attingere universalmente alla musica sono YouTube e i talent show, è chiaro quindi che i musicisti che continuerò a chiamare indie anche se non ha senso per tanti motivi continuare ad usare questo appellativo, i musicisti senza major diciamo, sono costretti a trovare una via per la diffusione capillare della propria musica che passi dal populismo dei testi intellettuali/stracciafiga Vascobrondiani, dalla parodia politicizzata dei vari Stati Sociali, o dal manierismo urlato del Teatro degli Orrori. E così da una decina d'anni abbiamo un orfanotrofio di musicisti che ricorrono a metodi che Internet chiamerebbe di clickbaiting per evitare di passare totalmente inosservati, operazioni commerciali che sfruttano l'unica arma rimasta all'indie-rock—la nostalgia—tipo le compilation omaggio agli 883, o, da ultimo, il sacrificio massimo: tapparsi il naso e partecipare a un talent.
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