
07/07/2025
LA PROPOSTA DI PLACEMAKING CASARANO SUI BOSCHI URBANI.
In data 4 luglio 2025 la referente della nostra Associazione Culturale Placemaking Casarano è stata invitata a partecipare all’ incontro con il Sindaco Ottavio De Nuzzo e il consigliere di minoranza Marco Mastroleo in diretta a Radio Diffusione stereo.
Il tema del dibattito, a seguito dell’ incendio del 30 giugno, è stato: cosa si può fare per tutelare i boschi urbani?
L’Amministrazione Comunale ritiene “prioritario avviare un percorso finalizzato all’acquisizione di tali aree al patrimonio pubblico e sostiene che si tratta di un passaggio necessario per poter esercitare un'effettiva azione di tutela, valorizzazione e riqualificazione dell’intera zona”.
Per l’ Associazione Placemaking-Casarano, l’espropriazione, oggigiorno, non è la soluzione idonea per diversi motivi:
1. espropriare significa che in alcuni casi occorre eseguire l’ esproprio forzato creando distanze sempre maggiori con i cittadini.
2. la manutenzione a carico dell’ A.C. non favorisce la promozione di una cultura di custodia da parte del cittadino riguardo la propria città e il proprio paesaggio.
3. sarebbero spese maggiori per l’ A.C. avendo già difficoltà a manutere piccole porzioni come le griglie e i confini con le sedi stradali per non parlare di tutte le altre aree verdi pubbliche.
4. i terreni da espropriare comprederebbero anche quelli degli altri canaloni.
Oltre modo siamo in un periodo storico, che in generale, si assiste ad una privatizzazione di cio’ che è già Demanio Pubblico
OCCORRONO SOLUZIONI ADOTTANDO BUONE PRATICHE DI COLLABORAZIONE TRA ENTI E CITTADINI che potrebbero essere:
1. Associazione fondiaria-Unisce piccoli proprietari di terreni frammentati e favorisce la gestione collettiva e la valorizzazione del patrimonio ambientale.
2. Cooperativa di comunità-Include cittadini, enti e imprese. I proprietari diventano soci conferendo il terreno come quota.
3. Patto di collaborazione-Strumento previsto dal Regolamento dei beni comuni che consente a cittadini e enti pubblici di co-gestire spazi verdi.
Tale strumento è stato proposto dalla nostra associazione di cui ha protocollato una proposta di adozione, dove, ovviamente, dovrà seguire un processo partecipativo prima della definizione finale.
E con una gestione co-partecipata e sostenibile, si può ugualmente accedere a bandi e a fondi pubblici.
La nostra idea era partita dal pressuposto che in tutta Italia hanno finanziato e finanziano la nascita di foreste urbane. Noi abbiamo tre boschi naturali che potrebbero essere tre BOSCHI URBANI DI COMUNITÀ creando la giusta sinergia tra proprietari, enti e cittadini tutti.
Non è un progetto strutturale a livello architettonico e tantomeno ingegneristico ambientale.
Non è un ‘iniziativa ANTROPOCENTRICA che ci vedrà usare la piantumazione degli alberi per visibilità personalistica.
Ma è un progetto sociale che vedrà come protagonisti principali i BOSCHI URBANI DI COMUNITÀ.
Stiamo definendo le varie fasi preliminari per poi condividere e coinvolgere i cittadini e costituire dei tavoli tecnici di confronto con varie competenze professionali quali agronomi, guide ambientali, consulenti agricoli forestali, rappresentanti di enti sovracomunali e poi scuole, associazioni, ente comunale e cittadini di tutte le età. Una guida ambientale è stata già coinvolta durante i sopralluoghi effettuati.
Il Sindaco ha sostenuto che le aree sono oggetto di vincolo idrogeologico e che non è pensabile rendere fruibili i boschi. Rispondiamo che, prima di tutto il vincolo non impedisce il passaggio di persone, semmai impedisce di costruire, inoltre i canaloni sono soggetti a smottamenti puntuali e circoscritti e non a frane avendo una struttura perlopiù rocciosa.
Se fosse così pericoloso doveva risultare recintato da decenni, perché è stato da sempre frequentato, anche dai bambini.
Il progetto sarà sempre sottoposto a previa autorizzazione degli enti preposti.
Le fasi comprendono:
Coinvolgimento della comunità con: incontri pubblici, laboratori partecipativi e sondaggi, analisi di progetti simili già realizzati in altri comuni d’Italia
-Definizione degli obiettivi: Educazione ambientale, studio delle biodiversità; i boschi potranno diventare aule a cielo aperto, laboratori verdi.
-Progettazione ecologica: Censimento delle specie botaniche e previsione di integrazione con nuove piantumazioni di specie autoctone. Come anche individuazione di percorsi, aree di sosta, spazi per attività didattiche e culturali.
-Pianificazione di attività: da svolgersi all’ aperto da concordare con la cittadinanza e soprattutto un calendario stagionale di incontri per mantenere vivo il progetto.
-Piano di gestione e manutenzione finale.
I boschi urbani di comunità conserveranno il loro stato naturale senza apposizione di elementi antropici come arredi e quant’altro.
Ovviamente, per il canalone incendiato, occorrerà attendere e rispettare il ripristino naturale delle biodiversità per poi pensare di intervenire con l’ integrazione di nuove essenze eseguibibile da personale competente.
E’ stato puntualizzato al Sindaco che attualmente è fondamentale verificare la sicurezza del ponte e di valutare la quantità dei resti dell’ incendio che potrebbero causare allagamenti in caso di piogge vista anche la situazione delle griglie.
Per quanto riguarda la prevenzione degli incendi le soluzioni per noi devono certamente essere la vigilanza e le sanzioni, ma deve essere anche innescano un processo di collaborazione, comunicazione, sensibilizzazione che coinvolga tutta la comunità e che possa trovare soluzioni ad ampio spettro (con un sistema trasversale integrato e non più gerarchico, avvalendosi anche dei mezzi tecnologici che abbiamo a disposizione) a problemi oggettivi riscontrati da tutti per la manutenzione dei terreni, tra cui persone di buona volontà e in buona fede.
Crediamo che con quanto esposto con spirito di collaborazione dalla nostra referente, abbiamo risposto ampiamente alla domanda del tema, che oltre a ricordare l’ accaduto chiedeva soluzioni propositive in merito.
Riportiamo immagini di come era il Nostro boschetto e lo vogliamo rivedere ancora più rigoglioso, insieme alle altre aree verdi, ma questo dipenderà dalla nostra capacità di custodirlo sinergicamente!!!
Associazione Placemaking Casarano