06/08/2025
I vestiti indossati da Simona Cinà, la 21enne morta in piscina durante una festa di laurea a Bagheria (Palermo), non sono spariti. In realtà, sono stati prelevati dai carabinieri la mattina del 2 agosto per eseguire le attività di indagine.
Sono scorrette anche le ricostruzioni, circolate in questi giorni, secondo cui dalla villa sarebbero spariti tutti gli alcolici. Le bottiglie di alcolici sono state sequestrate.
È quanto emerge da una nota della procura di Termini Imerese, nella quale si fa il punto sulle indagini relative al decesso della pallavolista ventenne.
I magistrati sottolineano che tutti i ragazzi «sentiti come persone informate sui fatti, hanno avuto un comportamento collaborativo».
Nella nota, la Procura parla di «assoluta infondatezza dell'informazione relativa al mancato rinvenimento, sui bordi e nella zona adiacente alla piscina, di oggetti (bottiglie, bicchieri, piatti ecc.) che lasciassero ritenere che in quel luogo si era tenuta una festa». In quei luoghi, precisano i magistrati, «in particolare nei pressi del bancone adibito a bar, sono stati rinvenuti, tra l'altro, bicchieri e bottiglie di alcolici, come debitamente documentato».
«Allo stato, dunque - afferma la Procura - non vi sono elementi in ragione dei quali ipotizzare che taluno abbia alterato la zona ove sono accaduti i fatti, facendo scomparire oggetti. Anche questa circostanza, in ogni caso, sarà oggetto di ulteriori approfondimenti».
Il corpo di Simona Cinà è «stato rinvenuto da alcuni degli ultimi partecipanti ancora presenti alla festa intorno alle 4». La ragazza era «esanime sul fondo della piscina, in un angolo distante, e dotato di scarsa illuminazione, rispetto alla zona ove erano collocati bar, consolle musicale e i servizi igienici».
Secondo una prima ricostruzione, dice la Procura, «almeno due ragazzi si sono immediatamente tuffati nella piscina, hanno recuperato il corpo» e le hanno «praticato le manovre di rianimazione salvavita in attesa dell'arrivo dei soccorritori».