17/10/2018
Il mondo di ieri. Ricordi di un europeo. (Die Welt von Gestern. Erinnerungen eines Europäers, 1944) è l'autobiografia, pubblicata postuma a due anni dal suicidio, del novelliere e saggista Stefan Zweig, un ebreo austriaco che volle però sempre definirsi un "europeo", un cittadino dell'Europa.
Il libro rievoca, con commozione e nostalgia, il mondo perduto della Felix Austria, il mondo nel quale splendeva Vienna "metropoli supernazionale bimillenaria" - "il mondo della sicurezza", dissoltosi con la prima guerra mondiale e definitivamente seppellito dalla seconda.
Ricostruzione autobiografica di una generazione e di un'epoca; ma anche grande libro di storia vissuta, acuta e dolente riflessione critica su un mondo sentito come ormai definitivamente avviato verso la catastrofe morale e politica.
Come molti della sua generazione e della sua classe sociale, Zweig rifuggiva dalla politica attiva, era un "impolitico".
Ma amava l'Europa, credeva nella grande civiltà europea.
Ricordi di un europeo, suona significativamente il sottotitolo: il grande sogno - o la grande illusione - di un'Europa unificata dalla cultura e dalla tolleranza, non dilacerata dalle tensioni etniche e sociali, è il tema politico di fondo che percorre tutta l'opera. Che, nell'attuale Europa dei particolarismi e dei nazionalismi, ha ancora molto da dirci.