31/08/2025
È ora di dire basta‼️
Ennesimo episodio di estrema violenza che vede “protagonista” un clandestino extracomunitario, proveniente dall’Etiopia, di nome Habtom Hailu, già noto alle forze dell’ordine, che, al culmine di una lite davanti ad un supermercato nella centralissima Corso Sicilia, a Catania, ha colpito a morte con un fendente un nostro concittadino, Alessandro Indurre, di anni 40, padre di una bambina, uno dei tantissimi connazionali in difficoltà, che sbarcava il lunario con piccoli lavori, compreso quello di parcheggiatore abusivo, attraverso il quale, con gentilezza e cortesia, chiedeva qualche spicciolo a coloro che posteggiavano le vetture in loco.
Habtom Hailu, in quanto già noto alle forze dell’ordine, è stato subito individuato tramite la visione delle riprese delle telecamere poste nella zona e, grazie a questo, rintracciato tempestivamente da una pattuglia di carabinieri con gli abiti cambiati, ma con quelli che indossava durante la lite ancora dappresso, mentre si lavava le mani ancora sporche di sangue in una fontanella di Via Aretusa.
L’efferato omicidio fa il paio con quello recentemente avvenuto ad Ognina, con le stesse modalità, vittima il nostro concittadino Santo Re.
Sull’episodio, il Sindaco di Catania getta acqua sul fuoco, invocando la necessaria lucidità e determinazione che non devono far posto alla rabbia ed allo sconforto ed appellandosi ad inutili riunioni di comitati per l’ordine e la sicurezza e ad interventi del Viminale, inefficaci se si continua poi a lasciare liberi coloro che delinquono o, peggio, uccidono.
C’è invece da stigmatizzare, a nostro parere, invece, una generale situazione di degrado e violenza che interessa tutta la nostra città (non solo il centro storico), dove imperversano bande di clandestini, assai spesso con foglio di via obbligatorio ben conservato in saccoccia, e/o già macchiati di reati per i quali non vengono posti agli arresti.
C’è, per l’ennesima volta, da chiedersi come mai tale individuo fosse libero, nonostante noto alle forze dell’ordine; c’è, per l’ennesima volta da chiedersi quali magistrati continuano a “non interferire” su tale genìa di individui, una volta che vengono fermati dalle forze dell’ordine, lasciandoli liberi di girovagare e delinquere.
A Catania, come nel resto d’Italia, manca, per tali situazioni che coinvolgono extracomunitari clandestini, la certezza della pena; il sostegno alle forze dell’ordine non basta, quando qualcuno più in alto, rema contro (forse per sinistri disegni posti ancora più in alto).
Forza Nuova si stringe nel dolore ai familiari di Alessandro ed alla sua bambina; è stata tolta la vita ad un ragazzo che tentava di sopravvivere come meglio poteva, in una società, quella italiana, che sempre più mostra di “dimenticarsi” dei nostri connazionali, una società con pochi sostegni reali ai nostri connazionali in difficoltà.
Forza Nuova Catania