Ad Gentes Onlus

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L’iniziativa editoriale “Ad gentes” merita grande attenzione e considerazione. Merita un plauso la scelta di utilizzare il web per diffondere notizie, storie, riflessioni, curiosità. Coraggiosa e giusta la linea editoriale: rivolgersi ai lettori con temi che riguardono la politica, la sanità, la cultura, il volontariato. Non credo che si voglia fare un giornalismo investigativo o d’assalto, facil

e a catturare lettori, ma un giornale che dia voce a chi non ne ha, agli ultimi, a chi fa in silenzio il proprio dovere a chi non urla, non ricatta. Magari avrete pochi lettori …ma non importa sicuramente crescerete. Sono anni difficili quelli che verranno, per noi e per le generazioni future: i sacrifici sono necessari. La politica è vero che deve essere più sobria, meno casta e più vicina alla gente ma è anche vero che i tagli non possono sacrificare la partecipazione democratica perchè tagli eccessivi nella politica portano a far prevalere i piu’ potenti, i gestori di potere, i più ricchi. La democrazia diventa un oligarchia cioè il governo di pochi eletti.

Prevenire  la  demenza  si  puòEcco il Decalogo della Federazione AlzheimerIn occasione del XIV Mese Mondiale Alzheimer ...
04/10/2025

Prevenire la demenza si può

Ecco il Decalogo della Federazione Alzheimer

In occasione del XIV Mese Mondiale Alzheimer e della ###II Giornata Mondiale Alzheimer (21 settembre), la Federazione Alzheimer Italia presenta un Decalogo per la prevenzione della demenza, elaborato da Simone Salemme, neurologo e consulente dell’Istituto Superiore di Sanità, e da Davide Mangani, ricercatore immunologo dell’Istituto di Ricerca in Biomedicina di Bellinzona.

Il decalogo raccoglie le più recenti evidenze scientifiche e traduce la ricerca in indicazioni concrete, con una doppia prospettiva: quella del singolo, che può adottare comportamenti protettivi nella vita quotidiana, e quella della società. Governi e Istituzioni, infatti, sono chiamati a introdurre politiche pubbliche e scelte strutturali a tutela della salute cerebrale collettiva.

«Oggi sappiamo che la prevenzione è una leva potente: fino al 40% dei casi di demenza potrebbe essere evitato o ritardato intervenendo sui fattori di rischio modificabili ». Il decalogo unisce responsabilità individuali e responsabilità collettive. È un invito a ciascuno di noi, ma anche alla politica, alle Istituzioni e a tutta la comunità, ad agire per costruire un futuro con un minore impatto della demenza.

DECALOGO PER LA PREVENZIONE DELLA DEMENZA

1. Pressione arteriosa sotto controllo. L’ipertensione è un “killer silenzioso”: tenerla sotto controllo significa proteggere cuore e cervello.
• Cosa può fare il singolo: misurare regolarmente la pressione, seguire le cure prescritte, ridurre l’uso del sale, mantenere uno stile di vita attivo, tenere sotto controllo il peso.
• Cosa può fare la società: promuovere screening diffusi, facilitare l’accesso ai farmaci, progettare città che incoraggino il movimento, con parchi e piste ciclabili.

2. Colesterolo LDL: conoscerlo e trattarlo. Il colesterolo alto nella mezza età aumenta il rischio di demenza e ictus.
• Cosa può fare il singolo: tenere sotto controllo i livelli dei lipidi, seguire una dieta mediterranea, fare attività fisica, non fumare e limitare l’alcol.
• Cosa può fare la società: offrire check-up cardiovascolari accessibili, garantire l’accesso a farmaci e terapie, promuovere politiche per un’alimentazione sana e l’uso di etichette nutrizionali chiare.

3. Proteggere l’udito. La perdita uditiva non trattata, spesso a causa di costi e stigma, favorisce isolamento e declino cognitivo.
• Cosa può fare il singolo: fare screening dopo i 60 anni, usare gli apparecchi acustici se necessario, proteggere l’udito dal rumore (usando tappi se necessario e moderando il volume di tv, radio, ecc.), condurre una vita sociale attiva.
• Cosa può fare la società: rendere accessibili ausili e riabilitazione, creare ambienti pubblici con ascolto assistito (ovvero garantire che auditorium, teatri e spazi comunitari siano dotati di sistemi audio che permettano l’accessibilità a persone con perdite uditive), promuovere campagne per combattere lo stigma.

4. Proteggere la vista. Vederci bene mantiene autonomia e stimolazione cognitiva.
• Cosa può fare il singolo: sottoporsi regolarmente a visite oculistiche, avvalersi di occhiali o lenti adeguati, non rimandare interventi necessari come la cataratta, usare un’illuminazione domestica adeguata.
• Cosa può fare la società: ridurre le liste d’attesa per gli interventi, promuovere screening visivi, rendere accessibili i presidi oculistici, migliorare l’illuminazione e la segnaletica pubblica.

5. Attività fisica regolare. Il movimento è una delle armi più efficaci per la salute del cervello.
• Cosa può fare il singolo: camminare, nuotare, ballare, alternare esercizi aerobici e di potenziamento, per spezzare la sedentarietà.
• Cosa può fare la società: sviluppare città “active friendly”, sostenere palestre e programmi sociali, incentivare la mobilità attiva e il trasporto pubblico, promuovere l’attività fisica con campagne nazionali di sensibilizzazione.

6. Alimentazione di tipo mediterraneo. La dieta mediterranea protegge da infiammazione e declino cognitivo.
• Cosa può fare il singolo: consumare frutta, verdura, cereali integrali, legumi, pesce, olio d’oliva; limitare zuccheri e cibi processati.
• Cosa può fare la società: garantire mense pubbliche, scolastiche e lavorative “mediterranee”, rendere maggiormente accessibili cibi freschi, sostenere le filiere locali, disincentivare con politiche fiscali idonee la diffusione di cibi ultraprocessati.

7. Stop al fumo e agli eccessi dell’alcol. Tabacco e alcol danneggiano i vasi, alzano la pressione e favoriscono infiammazione e atrofia cerebrale.
• Cosa può fare il singolo: smettere di fumare, evitare il fumo passivo, limitare l’alcol ed evitare le “abbuffate alcoliche”.
• Cosa può fare la società: rafforzare le politiche antifumo, offrire servizi di sostegno per le dipendenze, regolamentare la vendita e la pubblicità degli alcolici.

8. Diabete, peso e salute metabolica. Il diabete di tipo 2 e l’obesità aumentano il rischio di demenza.
• Cosa può fare il singolo: monitorare glicemia e peso, seguire le terapie, adottare uno stile di vita sano, dormire a sufficienza e fare attenzione allo stress eccessivo.
• Cosa può fare la società: attivare programmi di prevenzione, facilitare l’accesso a nutrizionisti, adottare politiche che limitino il consumo di bevande zuccherate, promuovere politiche per garantire equità nell’accesso a cibi sani.

9. Mente attiva e relazioni sociali. Relazioni e stimoli mentali rafforzano la riserva cognitiva.
• Cosa può fare il singolo: imparare cose nuove, coltivare hobby, partecipare ad attività sociali, chiedere aiuto in caso di depressione.
• Cosa può fare la società: garantire un’istruzione di qualità fin dall’infanzia, promuovere centri comunitari e biblioteche, sostenere università della terza età, garantire servizi di salute mentale accessibili.

10. Attenzione ai rischi ambientali e ai traumi. Incidenti e inquinamento atmosferico pesano anche sulla salute cerebrale.
• Cosa può fare il singolo: indossare il casco in bici e in monopattino; usare protezioni adeguate all’attività sportiva; prevenire le cadute in casa con l’utilizzo di tappeti antiscivolo, corrimani e di un’illuminazione adeguata; ridurre le combustioni domestiche; preferire luoghi meno inquinati.
• Cosa può fare la società: attuare piani “aria pulita” per ridurre traffico e combustioni, aumentare il verde urbano, rafforzare la sicurezza stradale e la prevenzione delle cadute domestiche, realizzare abitazioni e quartieri a misura di anziani.

Con questo decalogo la Federazione Alzheimer Italia rinnova il suo impegno per una società più informata, attenta e inclusiva. Maggiori informazioni sono disponibili su www.alzheimer.it e www.dementiafriendly.it; sul canale YouTube della Federazione Alzheimer è disponibile un video di approfondimento sul decalogo con gli interventi di Simone Salemme e Davide Mangani.

Orazio D'Antoni

04/10/2025

Città al passo ?

È vero ed è giusto che le Città hanno diritto di evolversi, di progredire, ma non sono soltanto aziende, anche se qualcuno vorrebbe immaginarsi immerso in un luogo o spazio di frontiera, quale pioniere d’un ipotetico futuro sostenibile.
Ma le Amministrazioni Comunali non hanno diritto di trascurare, lasciare indietro i piccoli, gli anziani, i deboli, che sono anch’essi fragili e vulnerabili, ovvero coloro che non vanno, o non possono andare, agli appuntamenti per Apericene, Happyours o meglio ancora al LungomareFest…
Questa non è Sostenibilità Umana e che insieme alle tante avvertite inazioni non risultano essere idee concrete per la Città, ove occorre lasciare un Segno che denoti Rispetto, Impegno e attenzione ai bisogni della Comunità.
Da tutto ciò Ri-cominciare.
È una missione umanitaria a sostegno della cittadinanza, ormai, delusa dalle ignavie. Parecchi Consiglieri Comunali avrebbero fatto meglio a rischiare per il bene di tante persone, oltretutto meritevoli, che avevano posto nella credibilità, le loro premure e attenzioni giornaliere.
Vedasi assenze o poche presenze ai lavori d’Aula Consiliare.
Fateci caso. Oppure provate a chiedere loro dove si trovano alcune vie, strade o quartieri popolari…
La nostra non è una vocazione o utopia, ma una molla, un punto d’incontro tra Sogni e Realtà.
Una Speranza che superi tutto, che abbatta gli schemi o accordi politici e che possa rimodellare il giusto, la Luce. Non è nemmeno una raccolta di proteste, ma l’emersione di effetti negativi, perché si badi bene che “Great minds think alike”…cioè grandi menti pensano allo stesso modo.
È necessario che si usi consapevolezza per favorire il cambiamento e formare all’educazione alla sostenibilità.
Un po’ tutti sanno che occorre trovare soluzioni nuove in quanto non è normale l’insostenibile odierno vivere.
Tra le necessarie risposte immediata Presenza ed essere altresì Risposta, per cui coraggiosamente monitorare, andare incontro, uscire allo scoperto.
Sognare, ascoltare, prestare attenzione, farsi carico e testimoniare, senza riserve.
La bella confusione della Città, gli sprechi e la mancata cura dovuta a strade, percorsi, assenza di vigilanza e controlli opportuni, inducono a pensare bene alle grandi Speranze riposte dagli Educatori e responsabili di Oratori e Comunità Impegnate nella crescita dei ragazzi, oggigiorno vieppiù sempre irte di ostacoli di varia natura nella difesa ai deboli, poveri, ultimi e fragili.
Risse, bullismo, spaccio, omicidi, aggressioni, discariche abusive (non soltanto Via Calliope o Fondo Romeo ...) e auto rubate, assieme ai mancati controlli di revisione e RCA… dimenticate, ci fanno conformare a Città – Povera, ribadendo il concetto che povertà equivale a mancanza di beni essenziali (non soltanto economici, ma di salute, rispetto, cultura, educazione, aggregazioni spontanee, paura di confrontarsi con il simile, o di camminare per strada e tanta altra roba…).
Il massimo debito Nostro è - e rimane, la mancata riverenza al Povero e che va assolutamente saldato: perché le Città sono degli esseri umani nella loro complessità- non soltanto proprietà privata di qualcuno o giocattolo con cui trastullarsi.

Settembre-2025

Piero Privitera

04/10/2025

What is Giubileo ?

È un termine che nasce dalla parola YOBEL, il c***o del montone, che nella tradizione ebraica dava inizio ai momenti della espiazione e del perdono. Dunque, festa di Liberazione; un nuovo inizio in cui si azzeravano i debiti, si liberavano gli schiavi, riposava la terra i cui beni divenivano disponibili per tutti, oltre le proprietà e le divisioni, in una forma di Comunione Universale.
Come la dimensione dell’Oltre a cui aneliamo e che facciamo fatica a vedere, inquieti e timorosi come siamo. Altresì di forte incertezza storica, laddove la violenza sembra prevalere su tutto. Ma quanto valgono la fiducia, la speranza, l’attesa di un futuro migliore, sostenibile, tanto desiderati? Ecco che ci viene in soccorso una sana riflessione estiva, rivelante uno sguardo al nostro passato, mai nostalgico, ricco di esperienze e che induce a celebrare il grandioso Pensiero dell’Uomo, quale prima incontrovertibile necessità.
Voi, cari ragazzi e ragazze, Adulti, Famiglie e Comunità, con il vostro atteggiamento di devoto Giubilare, Giubilante Giubilazione, ci avete riempito di immensa e sincera Gioia, essendo stati presenti con le vostre, affettuosamente emozionanti e sorprendenti semplicità e allegria innate. Da terre lontane siete partiti, muovendo passi leggeri e spediti, grazie alla solidità delle vostre idee e forti gambe, con la disposta premura di ausili e percorsi privilegiati per coloro che portandosi appresso difficoltà di deambulazione, erano stati predisposti all’occorrenza. Per IncontrarVi – RiconoscerVi – ArricchirVi - EntusiasmarVi di profonde Benedizioni ed imparare a seguire la Via del cuore nella accoglienza e nell’accettazione dell’altro, salvaguardando la Via, la Vita e la Verità.
Il Tutto per farci divenire Buoni Cristiani ed Onesti Cittadini, da San Giovanni Bosco tanto auspicato e perpetuato come contenuto ed inciso nelle linee della nostra mano e da salesiana memoria di Vita che prima d’essere un accogliente stile di Vita, una diversa Ventura, una versione complementare nuova, prima di tutto, fu un Pensiero, un Viaggio o per meglio dire il Cammino della Speranza.
Oggi l’itinerario dei Giovani, adulti in formazione, è un confronto creativo, rimarcato dal momento Giubilare : “Non abbiate paura…spalancate le Porte a …”(aggiungetelo Voi che leggete), era, è – e rimane ancora, un invito libero ed un richiamo sottile e potente. Pensiero che traduce il coniugare insieme Utopia e Realtà. È la Storia che induce a riflettere sull’Universale bisogno di Speranza, quale necessità, desiderio di superare il limite umano.
Recentemente, nella grande spianata di Tor Vergata-Roma- presente anche una nutrita delegazione della Nostra Comunità del San Filippo Neri di Catania, tanto desiderosa d’esserci- insieme ad oltre un milione di portatori di riconciliazione col Mondo, ormai preda di guerre ed incomprensioni, di adulatori e collezionisti di guadagni e profitti, siete e rappresentate la scintilla che accende nuove narrazioni al Sistema Umano, ormai allo sbando. È il segnale che aspettavamo! La grande massa giovanile presente all’Evento Giubilare è divenuta un virtuoso organista, un ricercato profumiere di nobili sentimenti e semplicità dimenticati per la moderna nevrosi che continuamente ci assale.
La scomparsa di un Papa, l’elezione di un altro ed il Giubileo, sono stati l’attitudine, ovvero la nuova energia necessaria per affrontare e realizzare questo Nuovo Percorso di Vita, che sempre sarà comunitaria, quale Consorzio Civile Globale.
Come nelle favole in cui Utopie irrealizzate producono ugualmente Sogni che la Realtà spesso richiede a supporto. La fertilizzazione è avvenuta, il terreno è adesso preparato e non s’è trattato d’un giovanile rifugio per dimenticare le dolorose tracce d’un passato spaventosamente crudele. È qui che tutto ricomincia. AMANDO! È qui che inizia un Nuovo Capitolo Umano. La mirabile Bellezza Giovanile crea ancora ulteriore Bellezza. La Vostra indipendenza è espressione dei Valori ed Impegno a sostenere condivise iniziative del Bello, di Programmi Educativi ed Eventi non urlanti, il cui sussurro resta quale memoria emotiva, empaticamente rivoluzionaria, indimenticabile, anche quando il momento è passato.
Grazie Ragazzi. Grazie Brava Gente per le vostre sincere testimonianze, Giubilari, di Giubilante lezione e di ammirevole Giubilazione, Coerenti e di splendente luminosità. Possa il Vostro Sorriso continuare a brillare e ... irradiare il Nostro, per la ventura che la Vita ancora riesce a donarci.
Agosto - Settembre 2025-

Piero Privitera

Informazione sanitariaCase di comunità collegate a ospedali con medici di famigliaTutti i medici che entreranno nel sist...
04/10/2025

Informazione sanitaria

Case di comunità collegate a ospedali con medici di famiglia

Tutti i medici che entreranno nel sistema sanitario nazionale dal 2025 avranno un doppio obbligo: esercitare sia l'attività a ciclo di scelta (ossia per i propri assistiti), sia prestazioni orarie, assegnate dall'A-zienda sanitaria di riferimento, nelle Ca-se di Comunità, collegate a ospedali e ambulatori. Lo prevedono le linee di indi-rizzo che dettano le regole per il funzio-namento delle case di comunità, le strut-ture che riformeranno la medicina del territorio, approvate dalla conferenza del-le Regioni lo scorso 9 settembre e antici-tpate da Quotidiano Sanità. In sostanza ci saranno due punti di riferimenti: gli hub e gli spoke. Nelle Case di Comunità, il mo-dello 'hub and spoke' identifica una strut-tura hub come il centro di riferimento per i servizi sanitari più complessi e per la continuità assistenziale, con la presenza medica assicurata 24/7. Le strutture spoke sono invece punti di assistenza primaria più piccoli e diffusi sul territorio, che offrono servizi di base e fungono da punto di contatto tra il cittadino e il sistema sanitario, collegandosi agli hub per i casi più complessi. I medici saranno presenti H24, 7 giorni su 7, negli hub, mentre negli spoke 12 ore al giorno 6 giorni su 7. Le attività orarie includono dalle visite ambulatoriali per bisogni non differibili, la gestione della cronicità e della fragilità in équipe, interventi di sanità pubblica e promozione della salute, un primo livello di controlli diagnostici, e ancora assistenza a turisti, studenti fuori sede, cittadini non residenti. Le strutture saranno dotate di Ecg, ecografi, strumenti per esami rapidi, accesso alle banche dati cliniche e dispositivi per teleconsulto e telemedicina.

Informazione sanitariaSmog e microplastiche, nemici invisibili della salute dei bimbiIn Italia un bambino su quattro sof...
04/10/2025

Informazione sanitaria

Smog e microplastiche, nemici invisibili della salute dei bimbi

In Italia un bambino su quattro soffre di bronchite asmatica, uno su tre di rinite allergica e uno su dieci di asma. A lanciare l'allarme sono i pediatri della Società Italiana per le Malattie Respiratorie Infantili (Simri), riuniti a Verona per il congresso nazionale. "L'inquinamento e le sostanze tossiche come PFAS e ftalati influiscono sullo sviluppo polmonare sin dai primi giorni di vita", spiega Stefania La Grutta, presidente Simri. Oltre il 90% della popolazione mondiale respira aria contaminata. Nel 2021 l'inquinamento atmosferico ha causato 8,1 milioni di decessi a livello globale, di cui 700.000 tra i bambini sotto i cinque anni, soprattutto nei Paesi a basso reddito. Un bilancio che continua a crescere. "I bambini sono particolarmente vulnerabili: assorbono più inquinanti in rapporto al peso corporeo, hanno un sistema respiratorio immaturo, una limitata capacità di termoregolazione e una maggiore sensibilità alle infezioni", aggiunge La Grutta. I rischi si annidano spesso in casa: trascorriamo fino al 90% del tempo in ambienti chiusi. Fumo passivo, stufe, spray, vernici, muffe e detergenti aggressivi sono fonti di esposizione sottovalutate. "Con semplici accorgimenti quotidiani possiamo ridurre i rischi: arieggiare gli ambienti, usare la cappa in cucina, evitare prodotti troppo aggressivi", dichiara Giovanni Viegi, pneumologo ed epidemiologo del Cnr. Quanto alle micro e nanoplastiche queste sono state ritrovate nel sangue, nei polmoni e persino nella placenta. "Sono particelle invisibili che possono trasportare sostanze tossiche come ftalati, PFAS e metalli pesanti, con rischi per lo sviluppo fetale, il sistema endocrino e il metabolismo", spiega Giacomo Toffol, pediatra di famiglia (Ulss 2 Veneto).
Da qui la Campagna nazionale di prevenzione dei rischi da esposizione alla plastica, promossa da diverse società scientifiche. Ad incidere, anche gli stili di vita. "Non è solo genetica o medicina: la qualità dell'aria che un bambino respira, il cibo che mangia, se fa attività fisica o è esposto al fumo passivo incidono già dai primi mesi di vita", conclude Maria Elisa Di Cicco, ricercatrice di Pediatria all'Università di Pisa. Ad aggravare il quadro, anche le disuguaglianze sociali: chi vive in aree più inquinate o in abitazioni malsane ha più probabilità di sviluppare asma e infezioni. La Simri chiede una nuova visione: una "medicina ambientale" capace non solo di curare i sintomi, ma di riconoscere e prevenire le cause ambientali delle malattie respiratorie.

L’Italia non è un paese per padri ?Il nuovo Rapporto SOSEF evidenzia la lentezza dell’Italia nel sostenere una paternità...
27/07/2025

L’Italia non è un paese per padri ?

Il nuovo Rapporto SOSEF evidenzia la lentezza dell’Italia nel sostenere una paternità coinvolta e corresponsabile. Mentre Spagna e Portogallo avanzano con congedi più lunghi e paritari, nel nostro Paese persistono barriere culturali, sociali e normative che frenano questa svolta. Le attuali politiche sociali oggi aiutano concretamente questo cambiamento?

Padri presenti, attivi, coinvolti. È questa la fotografia che emerge dal Rapporto SOSEF – State of Southern European Fathers, presentato il 18 giugno nella sede nazionale dell’Ordine dei Giornalisti a Roma. Un’indagine condotta da Equimundo in Italia, Spagna e Portogallo, nell’ambito del progetto europeo EMiNC – Engaging Men in Nurturing Care, con il coordinamento internazionale di ISSA e la promozione italiana del Centro per la Salute delle Bambine e dei Bambini (CSB Onlus).
L’indagine ha coinvolto oltre 1500 genitori, metà uomini e metà donne, con figli conviventi e in larga parte under 40. In Italia hanno partecipato 509 persone da tutte le regioni, offrendo uno spaccato realistico e insieme problematico della paternità nel nostro Paese. La spinta al cambiamento esiste, ma procede a rilento in Italia. Se in Spagna e Portogallo si registrano politiche di sostegno familiari più avanzate, l’Italia continua a trascinarsi tra occupazione femminile al 53%, congedi di paternità tra i più brevi d’Europa (2 settimane contro le 16 spagnole) e una cultura della cura dei figli quasi esclusivamente affidata alle madri.
Eppure, i padri ci sono. Desiderano esserci. La ricerca mostra una necessità di una maggiore corresponsabilità maschile nella gestione domestica e nella cura dei figli, ma evidenzia anche barriere culturali, strutturali e normative che ostacolano questa evoluzione. Non sorprende che un genitore su quattro dichiari di vivere una condizione di disagio. Il problema di genitori anziani malati e soli è significativo nella nostra società, quindi, è necessaria un’assistenza simultanea a figli e familiari anziani.
In Italia la percentuale sale: 31% tra gli uomini, 37,5% tra le donne. Non è solo questione di volontà o di scarso affetto familiare, I dati lo dicono chiaramente: il tempo è il primo grande ostacolo. Lavori rigidi, orari infiniti, precarietà diffusa rendono difficile anche solo immaginare una genitorialità condivisa. È per questo che serve una svolta politica: congedi obbligatori, più lunghi e retribuiti, flessibilità lavorativa, smart working ma soprattutto cambiamenti culturali dando il giusto riconoscimento all’uomo sul piano normativo. La consapevolezza però cresce. Il 66% delle madri italiane voterebbe un partito che sostenesse un congedo genitoriale equo e retribuito. E la stragrande maggioranza dei padri riconosce i benefici di una presenza accudente fin dai primi mille giorni: per sé, per i figli, per le partner.
La presenza paterna è fondamentale per l’equilibrio familiare, ne giova la salute sociale di tutto il Paese. La presenza di padri coinvolti riduce comportamenti violenti negli adolescenti, favorisce la prevenzione della violenza domestica, promuove una cultura della cura condivisa. Ma senza politiche attive familiari adeguate, senza un sostegno concreto da parte dei servizi educativi e sanitari, questo cambiamento culturale nei fatti resta incompiuto. Serve una seria riforma del lavoro comprendente norme sulla genitorialità, con la creazione di reti di padri, di gruppi di pari, in grado di sostenere questo cambiamento culturale in una nuova attuale paternità. Perché, come ci ricordano i dati della ricerca la politica e la cultura contano. E oggi più che mai, sono chiamate a fare la loro parte.

Orazio D'Antoni

27/07/2025

Maladolescenza ?

Vagano disorientati, in gruppo, a frotte, per le vie e nei quartieri della Città e....”sbandano” in comportamenti da bulli, prevaricando coetanei. Senza alcun rispetto per il Creato ne deturpano l’ambiente e… cominciano a bere-continuando poi nella dipendenza con altra roba e…delinquono perché indotti al crimine, quali giovani manovalanze, non tralasciando giochi d’azzardo e varie scommesse. Sono gli Adolescenti di oggi.
Ora, pensando ai Cavalli di razza che si misurano sulla distanza, o ai Giardini che si confermano sul tempo, gli Adolescenti non puoi capire cosa diventeranno, come resisteranno al clima, allo studio, alle tempeste ormonali, come si difenderanno dalle persone, dagli animali e insetti, come si adatteranno all’ambiente circostante, se non aspettando mesi, a volte anni. Ma i loro racconti pieni di sogni, ansie, speranze, illusioni, non possono aspettare oltre, a ben monitorarli. ASCOLTALI-INVITALI-e se non bastasse ACCOGLILI- questo darà un senso alla loro esistenza.
È difficile indovinarne la dimensione futura, tutto può succedere in un attimo- CARPE DIEM-il vero mestiere di genitore si vede anche da questo, basta riflettere sulla loro attuale problematica realtà. PROPONITI e NON PERDIAMOLI- E’ davvero interessante intraprendere uno studio se la nostra città è a misura degli Adolescenti- fascia di età ad alto rischio, quale fenomeno di una infinità di variabili sulla complessità di individui in piena fase di dubbi, incertezze, paure e desideri, di nuove, gravide motivazioni che a grandi linee, nell’attualità, trasformano attraverso gli individuati segnali il loro disagio : Se non si ha l’esatta visione del traguardo, non ci si può arrivare. Tralasciando moda, abbigliamenti, diari da compilare con confessioni, bisogni e pensieri per comunicare le loro conflittualità, si evidenzia che il loro isolamento è nettamente diverso dalla stantia solitudine della città, ove mancano spazi e luoghi per potere esprimere le loro idee, mezzi, strumenti ed elementi che possano fare esplodere i loro talenti in Musica, Sport, Giochi di Abilità, Teatro, Fotografia, Seminari di Consultazioni con l’egida di CONI-Federazioni-ATENEI-ABACT, Assessorati-Maestri d’Arte e Discipline-Professionisti Ambientali ed apprezzati Urbanisti, laddove la loro consapevolezza di sentirsi “Nessuno” di fronte alla Magnificenza e Bellezza dell’Universo, possa aprire loro la Porta della Speranza a nuove esperienze.
Utopia? Intanto occorre provare, sperimentare e non entrare a gamba tesa, ma sostenerli con attrezzi e strumenti, tecnici e campi di gara, musicali, sportivi, con Palestre e sale di audizione, biblioteche e spazi aperti(ma anche chiusi se il meteo è avverso),e soprattutto …gratis-vigilati-controllati-in sicurezza. Vedrete se arriveranno, eccome se arriveranno! Non possiamo dimenticare che la Realtà è fatta di Sogni e che a volte ci manca il coraggio di ammetterlo… Allora sì che non ingrosseranno le fila dei NEET(ovvero senza scuola o lavoro).
Solo se provassimo a dar loro chance, possibilità, attraverso un’offerta tipo: “CERCASI GENIO Talenti, Promesse e Giovani Emergenti”, potremmo consentire di esprimersi con azioni e prestazioni, qualora Enti, Amministrazione Civica, Assessorati alla Cultura, Sport e Famiglia, Conservatorio Musicale, Regione, Provincia, magnati e mecenati, Sponsor e Liberi Professionisti, tutti coinvolti in un unico tavolo, sedersi e deliberare il GRANDE DETERRENTE al disagio giovanile-sarebbe la Grande FESTA di CITTA’ DEI GIOVANI, capaci di cimentarsi in un UNICUM di Bellezze Giovanili all’Opera-per il Futuro, per il loro Futuro, giacché loro sono il NOSTRO FUTURO -perché possano volare ALTO- nell’infinità degli Spazi dell’ Immaginazione.
Unica condizione la creazione di un Ente ad Hoc con il programma di creare un luogo sano-iconico-spazio di libertà e creatività, se vogliamo evitare sbandamenti di masse giovanili con carenza d’affetto, inequivocabile segnale di rinuncia genitoriale ad EDUCERE-ovvero ti**re fuori il meglio di loro…
E prendiamo pure a spunto l’attività degli Oratori-di Salesiana Memoria ed attualmente ancora in attività-geniale intuizione di San Giovanni Bosco-San Filippo Neri-Archetipo Perfetto-dove si combinano ancora le sintesi delle proposte sopra indicate, preferendo l’attitudine del talento, ma senza mai penalizzare chi soltanto gareggia per divertimento.
In Tempi d’Estate, Riposo, ferie se concesse, credo che una profonda Riflessione su quanto indicato, possa identificarsi, avendone cura, come valida Terapia di Forte Valenza Emotiva… per una Grande Impresa.

Luglio 2025

Piero Privitera

Informazione sanitariaPadre Romanelli: “La gente è stremata, disperata, manca tutto”.“Dall'esterno non si riesce a immag...
27/07/2025

Informazione sanitaria

Padre Romanelli: “La gente è stremata, disperata, manca tutto”.

“Dall'esterno non si riesce a immaginare come è ridotta la vita…” Così al Sole 24 Ore padre Gabriel Romanelli, il parroco della Sacra Famiglia, unica chiesa cattolica di Gaza, tra i feriti dell'attacco israeliano in cui sono morte tre persone. "Io sto meglio, anche i due feriti gravi sono fuori pericolo ma riporteranno a lungo conseguenze - racconta - La situazione continua però a essere molto grave e i bombardamenti sono molto, molto vicini. Tutti, inoltre, siamo scioccati per quello che è successo, perché mai avremmo pensato, immaginato, un colpo diretto". Le bombe "sono il sottofondo della nostra vita ormai. Anche durante l'omelia del cardinale si sentiva il rumore delle bombe, molto forte. La visita del cardinale Pizzaballa è stata molto importante per noi".
"Dall'esterno non si riesce ad immaginare come è ridotta la vita qui. Manca tutto. Forse ognuno dovrebbe fare esperienza di cosa significa entrare a casa propria e vedere che manca tutto. Andare a stare in strada, dormire in strada, senza niente, solo con i vestiti che si ha addosso. Poi, dopo qualche tempo, essere costretti a spostarsi anche dalla piazza dove ci si è sistemati. Bisognerebbe provare cosa significa essere ferito, malato, senza medicinali, senza cibo e senza acqua. La maggior parte della popolazione, 2 milioni e 300 mila persone, è ridotta veramente a una vita disumana".

Informazione sanitariaAffaticamento e pressione bassa, le regole dei cardiologi per l’estatePalpitazioni, pressione bass...
27/07/2025

Informazione sanitaria

Affaticamento e pressione bassa, le regole dei cardiologi per l’estate

Palpitazioni, pressione bassa e affaticamento possono essere campanelli d'allarme da non ignorare, soprattutto per chi soffre di patologie cardiovascolari. A ricordarlo gli esperti della Fondazione per il Tuo cuore e dell'Associazione Nazionale Medici Cardiologi Ospedalieri (Anmco), che raccomandano attenzione ai segnali d'allarme e un corretto stile di vita per prevenire complicanze.
"I primi effetti del caldo sul sistema cardiovascolare sostanzialmente consistono nella vasodilatazione che porta spesso ad un abbassamento della pressione arteriosa - spiega Domenico Gabrielli, presidente della Fondazione per il Tuo cuore e direttore della Cardiologia dell'ospedale San Camillo di Roma -. Per compensare il cuore può aumentare i battiti ed andare in sofferenza. Il sintomo più evidente può essere il cardiopalmo che spesso si accompagna ad una fiacchezza persistente, va attenzionato quando si superano i 100 battiti al minuto in maniera costante".
Importante anche monitorare la pressione arteriosa, soprattutto nei pazienti già in trattamento farmacologico. "Chi assume farmaci antipertensivi deve controllare più spesso la pressione e laddove riscontri valori bassi deve segnalarlo quanto prima al medico curante, in modo da rimodulare eventualmente la terapia, ciò non deve mai esser fatto ovviamente in maniera autonoma".
Per proteggere il cuore durante l'estate, gli esperti raccomandano di adottare alcune precauzioni: idratarsi adeguatamente, seguire un'alimentazione leggera, evitare le uscite nelle ore più calde e fare attenzione ai segnali che il corpo invia. "In caso di pressione tendenzialmente bassa, in cuore sano, è preferibile aumentare la quantità di sale nei condimenti - afferma Massimo Grimaldi, presidente Anmco e direttore della Cardiologia dell'ospedale Miulli di Acquaviva delle Fonti (Bari) -. Di contro, nel paziente con ipertensione o scompenso cardiaco è preferibile fare riferimento al medico curante in quanto l'eccesso di sale ed acqua potrebbero essere dannosi".

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