Ad Gentes Onlus

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L’iniziativa editoriale “Ad gentes” merita grande attenzione e considerazione. Merita un plauso la scelta di utilizzare il web per diffondere notizie, storie, riflessioni, curiosità. Coraggiosa e giusta la linea editoriale: rivolgersi ai lettori con temi che riguardono la politica, la sanità, la cultura, il volontariato. Non credo che si voglia fare un giornalismo investigativo o d’assalto, facil

e a catturare lettori, ma un giornale che dia voce a chi non ne ha, agli ultimi, a chi fa in silenzio il proprio dovere a chi non urla, non ricatta. Magari avrete pochi lettori …ma non importa sicuramente crescerete. Sono anni difficili quelli che verranno, per noi e per le generazioni future: i sacrifici sono necessari. La politica è vero che deve essere più sobria, meno casta e più vicina alla gente ma è anche vero che i tagli non possono sacrificare la partecipazione democratica perchè tagli eccessivi nella politica portano a far prevalere i piu’ potenti, i gestori di potere, i più ricchi. La democrazia diventa un oligarchia cioè il governo di pochi eletti.

Verso Ie elezioni nazionali del 2027, il duello Meloni-Schlein è già cominciatoArchiviate le regionali senza scossoni, l...
05/12/2025

Verso Ie elezioni nazionali del 2027, il duello Meloni-Schlein è già cominciato

Archiviate le regionali senza scossoni, la politica italiana entra nel vivo delle elezioni nazionali di Camera e Senato del 2027. Da un lato Giorgia Meloni, tentata di ritoccare il Rosatellum in chiave proporzionale; dall’altro Elly Schlein, che dopo il test regionale si prende la guida del campo largo. Sullo sfondo l’esercito crescente degli astenuti, ormai il vero primo partito del Paese. In Puglia e Campania resta il centrosinistra, in Veneto il centrodestra. Due a uno, come nel più prevedibile dei risultati, speculare a quello di qualche settimana fa, quando la maggioranza di governo aveva fatto suo il bottino di Marche e Calabria, perdendo però la Toscana. In termini calcistici, il risultato finale è tre a tre. Da notare che il candidato grillino Roberto Fico ha stravinto in Campania, se andiamo a vedere i dati di lista i Cinque Stelle continuano la loro picchiata. Dunque, la guida del campo largo, dopo settimane e settimane di scontri in area progressista spetta definitivamente a Elly Schlein.

L’affluenza, questa sconosciuta - Il dato più onesto di queste regionali è quello che nessuno festeggia: 43,6%. Tanto — o meglio, così poco — è andato a votare. Cinque anni fa era il 57,6%. In Puglia ci si è fermati al 41,8%, in Campania al 44,1%, in Veneto al 44,6%. Le motivazioni? La democrazia ormai stanca, si regge più per abitudine che per convinzione, e che ormai sembra accontentarsi di scegliere chi governerà senza troppa partecipazione. Il pericolo è che si può sfociare nel populismo o nel qualunquismo.

Campania: Fico stravince, Cirielli si arrende Roberto Fico, 5 Stelle, ex presidente della Camera, favorito da mesi, ha chiuso la partita con un rotondo 60,7%. Sul fronte opposto, Edmondo Cirielli si è fermato al 35,6%, nonostante il supporto insistito della premier. Perfino la lista Giorgia Meloni per Cirielli-FdI s’è fermata all’11,8%.
Veneto: vince Alberto Stefani Il Veneto resta terra di destra. La Lega, trainata da dieci anni di dominio zaiano, si tiene stretto il fortino: Alberto Stefani, 33 anni, vicesegretario del Carroccio, vola al 64,4%,consegnandosi l’eredità di Luca Zaia (il re delle preferenze, oltre 200 mila). Giovanni Manildo, Pd, al 28,9%, ha giocato una partita senza vere possibilità. Colpisce, semmai, il 5% del medico no vax Riccardo Szumski. Dentro la coalizione, la Lega torna a respirare: oltre il 36%, davanti a FdI (18,7%) e Forza Italia (6,3%). Salvini, reduce dal flop toscano dell’ex generale Vannacci, questa volta, può davvero dire che “vince la squadra”.
Puglia: Decaro fa il vuoto La Puglia era scritta. Antonio Decaro, ex sindaco, europarlamentare, recordman di preferenze, ha trasformato la candidatura in una marcia trionfale: 64,1%. Luigi Lobuono, imprenditore e candidato di centrodestra, si è fermato al 35%.Il Pd, pur eroso dalle liste civiche, resta primo partito al 25,9%.

Le reazioni: tutti vincitori, nessun vincitore - Come da copione, nessuno perde. Schlein parla di «sconfitta di Giorgia Meloni», Meloni replica che il risultato veneto certifica la «credibilità del centrodestra». Renzi che con la sua Casa Riformista ha ottenuto un discreto risultato (intorno al 6 per cento) gonfia il petto: «Uniti si vince». Conte intona il suo usuale spartito: ha vinto «chi ascolta le difficoltà delle famiglie». Tajani si mette a fare i conti e arriva al 4 a 3 per il centrodestra, includendo persino la Val d’Aosta.

La corsa alle elezioni politiche - Da oggi parte il lungo duello tra maggioranza e opposizione per le politiche, un duello che sarà interpretato molto probabilmente da due donne: Giorgia Meloni ed Elly Schlein. C’è da aspettarsi di tutto: persino che cambi la legge elettorale (il Rosatellum) come vorrebbero nel Centrodestra in senso proporzionale puro, perché questo sistema favorisce le coalizioni che tengono (il Centrodestra) e sfavorisce quelle che tendono a dividersi (il Centrosinistra). Un’ultima considerazione: la corsa alle politiche probabilmente vedrà il ritorno dei cattolici democratici (come Decaro, addirittura dato come il vero leader
del Pd, visti i risultati plebiscitari in Puglia). Qualche segno di risveglio, come l’assise che si è riunita intorno all’aspirante leader Ruffini si vede, ma forse è ancora presto per ti**re le somme. Da oggi si apre anche la caccia al primo partito d’Italia: quello delle astensioni, in gran parte serbatoio dell’elettorato attivo cattolico.

Orazio D'Antoni

05/12/2025

Tutto comincia l’8 novembre 1885

Ed ancora continua… nonostante tutti gli imprevisti che la Vita ci regala.
E così siamo giunti al sospirato 140° Anniversario della nascita del Primo Oratorio Salesiano di Sicilia. Benemerita Opera che ancora oggi continua ad offrire segni e motivi d’Amore a bambini, ragazzi e famiglie. Questo è il SAN FILIPPO NERI di Catania !, che dal Filo Conduttore, avviato dal Venerabile Beato Cardinale Dusmet, grazie alle sue calorose, insistenti richieste dell’epoca, chiedeva a Don Bosco l’invio di alcuni Confratelli Salesiani per avviare un Oratorio. Il tutto preceduto dal riscatto della Chiesa, aperta al culto nel 1790, per volontà del Vescovo, il netino Corrado Maria Deodati de Moncada, Barone di Burgio e Principe di Calvaruso, che chiamò i seguaci di San Filippo Neri, patrono della Gioventù, ai quali concesse l’uso per potere animare un Oratorio.
E non c’è stato un momento di interruzione delle attività pedagogiche, religiose, pastorali, ed educative, propedeutiche per la realizzazione del Messaggio Nobile che il Sistema Educativo Preventivo ideato da Don Bosco assicurava, ovvero la formazione di Buoni Cristiani ed Onesti Cittadini, Formazione che ancora oggi, di cui necessita, a maggior ragione, la Società odierna, avviluppata a sé stessa tra retaggi, inascoltate esigenze dei cittadini per il sofferto rischio del vivere il quotidiano.
I quattro giorni di celebrazione, di nostra provata emozione, e di intensa partecipazione della pervenuta cittadinanza, confidataci dal Direttore Giuseppe Salamone, nel corso della nostra intervista, tra Tornei, Trucchi, Feste, Magie, Giochi, Recital, Processione, Incontri, Gare, Balli, Giornalino celebrativo, Caccia al tesoro, Mantello di San Martino (raccolta di alimenti non deperibili per famiglie indigenti e certamente bisognose), Svelata di Targa Commemorativa e Solenne Celebrazione presieduta dai Confratelli Salesiani Don Carmelo Umana e Don Christian, non hanno concesso un momento di tregua agli addetti, presenti, volontari, educatori, amici, Genitori, addetti del Servizio Civile e Famiglie impegnati nella realizzazione di tali iniziative per la ricorrenza e celebrazione del 140°Anniversario.
Consolidato il pensiero di San Giovanni Bosco che invitava a non cercare la Felicità, ma l’Allegria, primo gradino della Gioia, strada che conduce alla Serenità e…. Felicità, unica risposta per arrivare alla Santità!
Ancora vengono regalate Ali per volare ai frequentatori, arricchite da motivi d’Amore per farli ritornare… e son Tornati, in tanti, da Grandi, con Famiglia, Prole e tanto affetto, ringraziando per quanto hanno ricevuto, pensando ai Diritti Calpestati dai piccoli, bambini e ragazzi adolescenti oggigiorno… Gaza docet.
Sappiate che ogni anno il 20 novembre viene celebrata la GIORNATA INTERNAZIONALE dei DIRITTI dell’INFANZIA e dell’ADOLESCENZA, adozione della Convenzione ONU del 1989, per promuovere e proteggere di bambini, piccoli e adolescenti.
Nell’anno 2004, in preparazione al Convegno su “Nuove Povertà e Schiavitù, oggi”, chiesi alla N.D. Avv. Franca Sciuto, Presidente Mondiale di Amnesty International una relazione su “I Diritti calpestati”. Immediata fu la disponibilità a fornirci una relazione sul tema del convegno in itinere. Uno stralcio ve lo offro: “La Speranza d’una Giustizia fondata sull’Amore, sul viso umano della Povertà in un mondo che corre verso la globalizzazione, rischiando di dimenticare i più deboli, veri naufraghi dello sviluppo che vedono i loro diritti calpestati…
Oggi nelle regioni meno sviluppate circa un miliardo e mezzo di persone vivono in povertà assoluta, con un reddito inferiore ad un dollaro al giorno, ed altrettanti ,non hanno accesso all’acqua potabile…”. Conservo gelosamente l’originale e non aggiungo altre ingiustizie. Ma le condizioni del nostro mondo sono ancora inaccettabili... per cui un Messaggio mi sento di consigliare ai ragazzi che ogni giorno ci frequentano: Non fatevi condizionare da nessuno, né mode, social o chi standovi accanto vi turba.
Siate autentici . È il migliore investimento, a lungo termine, della vostra Vita.
Questa è la vera protezione… e L’Oratorio, ancora oggi Vi dà la possibilità di attuarne la realizzazione.
AUGURI RAGAZZI. Vi vogliamo bene.

Novembre 2025 -

Piero Privitera

Informazione sanitariaStagione influenzale parte in anticipo, importante vaccinarsiDal 3 al 9 novembre 435mila casi di i...
05/12/2025

Informazione sanitaria

Stagione influenzale parte in anticipo, importante vaccinarsi

Dal 3 al 9 novembre 435mila casi di infezioni respiratorie acute. L’inverno non è ancora iniziato ma i virus respiratori sono già presenti: i dati di sorveglianza RespiVirNet mostrano una circolazione già intensa delle infezioni respiratorie acute (Ari) soprattutto tra bambini e anziani. Nella settimana dal 20 al 26 ottobre sono stati registrati circa 427mila nuovi casi di Ari (7,36 ogni mille assistiti) che diventano circa 435mila nella settimana dal 3 al 9 novembre (7,64 ogni mille assistiti). I più colpiti sono i bambini molto piccoli e gli over 65, le fasce nelle quali un’infezione respiratoria può avere un impatto clinico più rilevante.
I numeri indicano una stagione iniziata presto e che potrebbe portare ad un incremento dei casi nelle prossime settimane. Alla luce di questo scenario, i medici di famiglia invitano a non rinviare la vaccinazione, in particolare chi appartiene ai gruppi più esposti: over 65, persone con patologie croniche, donne in gravidanza, fragili e chi vive in comunità. “Ogni punto percentuale in più di copertura vaccinale significa meno complicanze, meno ricoveri e meno pressione sugli ospedali - ricorda Tecla Mastronuzzi, responsabile macroarea prevenzione della Società italiana di medicina generale e cure primarie. -. La vaccinazione è ancora la misura più efficace per ridurre gli esiti gravi. Inoltre, come negli scorsi anni raccomandiamo la co-somministrazione con altre vaccinazioni contro Covid-19, pneumococco, virus respiratorio sinciziale e herpes zoster. Accanto alla vaccinazione, poi, restano utili buone pratiche consolidate: igiene delle mani, attenzione ai luoghi affollati durante le settimane di massima circolazione virale, rispetto delle norme igieniche di base se si hanno tosse o raffreddore”. Infine, la stagione influenzale 2025-2026 introduce una novità importante: la sorveglianza nazionale non misura più soltanto le sindromi simil-influenzali ma l’insieme delle infezioni respiratorie acute (Ari), che includono influenza, Sars-CoV-2, Rsv rhinovirus, adenovirus e altri patogeni.

Informazione sanitariaLe dieci regole per pasti sicuri e sani da preparare in casa.Ogni quanto vanno cambiate le spugnet...
05/12/2025

Informazione sanitaria

Le dieci regole per pasti sicuri e sani da preparare in casa.

Ogni quanto vanno cambiate le spugnette per i piatti? E le uova, una volta acquistate, dove vanno riposte?
A queste domande, che riguardano la sicurezza alimentare nella cucina di casa, non tutti gli italiani sono in grado di rispondere correttamente.
Così come non tutti sanno che nel pesce conservato a lungo e male si forma una quantità eccessiva di una sostanza tossica chiamata istamina e che la cottura ad alte temperature (al forno, alla griglia o frittura) di alimenti ricchi di amido come patate e pane può portare alla produzione di acrilammide, una sostanza cancerogena. I dati sugli errori più comuni emergono dalle risposte al questionario “Mangiasicuro!” dell’Istituto Superiore di Sanità, nell’ambito del progetto Sac, che evidenziano come scadenza, salute e igiene siano le tre parole più frequenti che gli italiani associano alla sicurezza alimentare casalinga. Gli esperti Iss, analizzando i risultati, hanno ideato dieci regole da seguire nella preparazione e conservazione dei cibi. Ecco le dieci regole per la sicurezza alimentare a casa: 1) pentole e padelle antiaderenti vanno cambiate quando il rivestimento è graffiato o rovinato perché possono rilasciare sostanze nocive per la salute a lungo termine; 2) le spugnette per i piatti vanno pulite ad ogni utilizzo, disinfettate o lasciate in acqua bollente per cinque minuti almeno una volta a settimana e cambiate una volta al mese, per abbassare il più possibile la carica batterica; 3) la disposizione degli alimenti in frigo non deve avvenire in modo casuale; 4) gli alimenti cotti vanno separati da quelli crudi e quelli pronti al consumo vanno posti in un ripiano dedicato; 5) il corretto scongelamento dei cibi deve avvenire rispettando la catena del freddo, possibilmente passando per il frigorifero; 6) vanno usati taglieri dedicati per alimenti crudi o pronti, oppure i taglieri stessi vanno puliti prima di cambiare alimento; 7) il pollo crudo non va mai lavato prima della cottura, per evitare la diffusione di batteri alle superfici della cucina interessate; 8) per evitare la formazione di sostanze potenzialmente tossiche come l’istamina, il pesce fresco va consumato in tempi brevi, così come quello già in scatola una volta aperto. Va garantito il mantenimento della catena del freddo; 9) non tutti i prodotti pronti vanno consumati direttamente: seguire sempre le modalità d’uso riportate in etichetta; 10) cuocere troppo (bruciare) i cibi, specie se ricchi di amido può essere un problema per la salute, in quanto può portare alla produzione di acrilammide, una sostanza cancerogena. Infine, ricorda l’Iss, è importante variare gli alimenti, rispettando porzioni e frequenze, prediligere vegetali, cereali integrali e utilizzare legumi almeno due volte a settimana come secondo piatto.

Gli adolescenti italiani tra ansia e fiducia: il futuro come responsabilitàLa ricerca del CREMIT dell’Università Cattoli...
01/11/2025

Gli adolescenti italiani tra ansia e fiducia: il futuro come responsabilità

La ricerca del CREMIT dell’Università Cattolica fotografa una generazione inquieta ma consapevole: preoccupata per l’incertezza, ma pronta a costruire il domani con studio, impegno e relazioni solide
Gli Adolescenti di oggi pensano al futuro con apprensione ma anche con senso di responsabilità. Sono consapevoli dei rischi del presente, ma non rinunciano a progettare, a credere nel cambiamento, a immaginare un domani migliore. È il ritratto degli adolescenti italiani delineato dalla ricerca del CREMIT (Centro di Ricerca sull’Educazione ai Media, all’Innovazione e alla Tecnologia) dell’Università Cattolica del Sacro Cuore, promossa da Avvenire e da ScuolAttiva Onlus.
Lo studio ha coinvolto 752 giovani tra i 16 e i 18 anni provenienti da tutta Italia.

TRA INQUIETUDINE E PROGETTUALITÀ:
Dalla ricerca emerge una generazione sospesa tra paura e speranza. Quasi tre ragazzi su quattro dichiarano di pensare spesso o continuamente al proprio futuro: una riflessione che oscilla tra ansia e desiderio di pianificazione. Le emozioni prevalenti sono preoccupazione, insicurezza e ansia, ma convivono con curiosità e motivazione. Alla domanda “quale parola associ al futuro?”, le risposte più frequenti sono “cambiamento” (15%), “responsabilità” (12%), “ambizione” (11%), “indipendenza economica” (11%) e “speranza” (9%). Un lessico che riflette consapevolezza, senso del dovere e voglia di autonomia.
LA FORMAZIONE AL CENTRO:
Lo studio conferma l’importanza attribuita dai giovani all’istruzione: il 76,7% intende laurearsi, riconoscendo nella formazione universitaria la chiave per l’autorealizzazione. Un 18,7%, invece, preferirebbe entrare subito nel mondo del lavoro, scegliendo un percorso più pratico e diretto. Sul piano professionale prevale il bisogno di sicurezza: il 70% sogna un impiego stabile a tempo indeterminato, ma cresce l’interesse per forme di lavoro autonomo (20%) e ibrido o flessibile (35%). Nonostante l’incertezza, il 60% degli intervistati si immagina soddisfatto della propria situazione economica futura, mentre un 36% pensa di dover continuare a impegnarsi per migliorarla.
TECNOLOGIA E AMBIENTE: RISORSE DA GESTIRE CON MISURA:
La tecnologia è vista come strumento di supporto: per il 43% dei giovani serve a migliorare la vita quotidiana e lavorativa, ma non deve sostituirsi alle decisioni umane. È una generazione che parla di equilibrio tra online e vita reale, segno di un approccio critico e consapevole al digitale. Anche sul fronte ambientale emerge lucidità: la crisi climatica è percepita come un fatto irreversibile, ma non senza speranza. I ragazzi chiedono impegno collettivo e responsabilità personale, convinti che il cambiamento sia possibile.
FAMIGLIA, AMICIZIA E VOLONTARIATO: I PILASTRI DEL DOMANI
Accanto a tecnologia e lavoro, la dimensione relazionale resta centrale. La famiglia rimane un punto di riferimento valoriale e simbolico: molti si immaginano genitori intorno ai quarant’anni, in un equilibrio tra tradizione e libertà. L’amicizia è considerata una presenza costante, una rete affettiva autentica. Particolarmente significativo è il dato sul volontariato: il 42% dei giovani dichiara di essere impegnato in attività solidali, con una partecipazione più alta tra le ragazze (48%) rispetto ai ragazzi (32%). Le esperienze più diffuse riguardano oratori, doposcuola e associazioni sportive. Non si tratta di un rifugio, ma di una scelta consapevole: chi si dedica agli altri mostra più fiducia e serenità rispetto al futuro, trasformando la preoccupazione in responsabilità.
Sono convinto che i dati emersi da questa ricerca del Cremit dell’Università Cattolica di Milano sono veramente incoraggianti. Le risposte dei ragazzi ai questionari rilevano una generazione legata ai valori della famiglia, dell’amicizia, del volontariato e con tanta voglia di prendersi il futuro soprattutto al passo con la formazione, con le nuove tecnologie e le nuove opportunità di lavoro.

Orazio D'Antoni

01/11/2025

A Catania l’11° Successore di Don Bosco

Gli ultimi giorni di Settembre u.s. è venuto a trovarci Don Fabio Attard, Salesiano, maltese e Nuovo Rettor Maggiore dei Salesiani. Molto dispiaciuto per non essere stato presente, per motivi di salute, ai diversi momenti testimoniati dal Nuovo Rettor Maggiore, non posso esimermi dal rivedere Pensieri e Concetti del Fondatore San Giovanni Bosco, da molti, all’epoca. considerato visionario, ma concretamente per le Opere e Missioni che abbiamo ereditato, davvero anticipatore di Speranze, nonchè di una forte convinzione: “La Prevenzione (grazie al Suo Sistema) che ci indica come “Non c’è terreno così ingrato che la dedizione del Contadino non possa rendere produttivo”. Questo era, ma sempre attuale, l’elemento fondamentale della Spiritualità della Pedagogia Salesiana. Questa la vera costante nella Vita di Don Bosco, baluardo e saggezza della Ragione, Religione e Ragionevolezza.
Don Bosco continuamente suggeriva che l’Allegria conduce alla Santità. Non correte appresso alla Felicità, sostituitela con l’Allegria che è il desiderio più piccolo della Gioia. Vi troverete Felici e condotti alla Santità perchè “Lo vostro Viso mostra il color del core…”come affermava Dante. Non dimentichiamo mai che la Vita Umana vale più di qualunque idea, anche se sbagliata o non consona e dissente dalla nostra mentalità.
Non seppellite la Verità e non chiudete le porte alla Vita (neanche oggi con l’attuale invasione dei social).
“Mi basta sapere che siete giovani perché io Vi ami molto”, era veramente convinto che saranno loro, i giovani, i ragazzi a ereditare il futuro. L’intelligenza unita al cuore è capace di miracoli inimmaginabili come l’insieme di affetti. L’Allegria ed il Gioco ci fanno belli, come la destinazione dell’Ospitalità, in quanto lo Spirito d’Accoglienza, nell’intento del Fondatore Giovanni Bosco, aveva una missione, ovvero promuovere il culto degli “Onesti Cittadini e Buoni Cristiani.
A quei tempi già lavorava su temi quali la parità di genere, la diversità, l’inclusione e continuò a farlo. Sempre. Le donne, quasi mai citate, avevano bisogno di conquistare spazio, capaci di immensità di pensiero, di sguardo ironico, oggi molto necessario sulla realtà che ci circonda (vedi Mamma Margherita e le F.M.A.)…
Da visionario, quale era considerato, voleva che l’Istituzione dell’Oratorio, il cui cuore pulsante era l’Amore, restasse sempre aperto e che accogliesse tutti. Lo Spirito inclusivo trasforma il ritmo del vivere la Città. Non divani, poltrone, né sedie confortevoli, ma nuovi modi per accogliere. Aveva anticipato un nuovo codice di comportamento e che ancora oggi ne rappresenta il Paradigma del Suo Pensiero.
Rimanesse attuale, moderno, libero ed accogliente tra “Mari, monti, gite, campi, gare, canti e suoni, con danza, accademia teatrin e sport”. Il tutto in un solo modo di intendere e che esplode ogni Estate: IL GREST !
Una nota a margine: a Catania negli anni ’70 abbiamo avuto il fratello del Rettor Maggiore dei Salesiani Don Luigi Ricceri. Si chiamava Carmelo, nato anch’Egli a Mineo(CT) e fu Vicario del Direttore al San Filippo Neri per un paio d’anni, aiutando l’incaricato Don Giuseppe Costa, divenuto quest’ultimo, in seguito, l’Editore del Papa-direttore della Libreria Editrice Vaticana-a servizio di ben tre Pontefici!
Ottobre 2025-

Piero Privitera

Informazione sanitariaTorna l’ora solare; per il neurologo è il farmaco più potente“Il sonno è il nostro farmaco più pot...
01/11/2025

Informazione sanitaria

Torna l’ora solare; per il neurologo è il farmaco più potente

“Il sonno è il nostro farmaco più potente. Basta una sola ora di relax in più per far crollare il cortisolo, riducendo le malattie stress-correlate, come l’infarto” lo afferma Piero Barbanti, neurologo e Direttore Unità per la Cura e la Ricerca su Cefalee e Dolore dell’Irccs San Raffaele di Roma e docente di Neurologia Clinica all’Università San Raffaele. Il neurologo sottolinea l’importanza dei 60 preziosi minuti di riposo in più con il ritorno dell’ora solare avvenuta tra sabato 25 e domenica 26 ottobre. Il lunedì dopo, infatti, secondo l’esperto, in base ad alcuni studi scientifici è quello con il numero più basso di infarti cardiaci in tutto l’anno. Basta una sola ora di relax in più - aggiunge Barbanti - per far crollare il cortisolo, riducendo le malattie stress-correlate, come l’infarto. Il nostro deficit cronico di sonno non consente al cervello di ricaricarsi, di ripulirsi tramite il flusso glinfatico notturno e di spegnere completamente il sistema di allerta, il cosiddetto sistema simpatico. Se dormire sessanta minuti in più fa bene alla salute, non tutti però vivono serenamente il cambio dell’ora, per alcuni diventa un piccolo “jet lag biologico”. Alcune persone - chiarisce Barbanti – in particolare chi soffre di emicrania, insonnia, ansia o depressione, faticano ad adattarsi al nuovo orario per giorni. Normalmente in ciascuno di noi, il centro dei bioritmi (il nucleo soprachiasmatico dell’ipotalamo) si resetta automaticamente ogni giorno allineandosi al naturale alternarsi di luce e buio, come i nostri smartphone che si aggiornano automaticamente al fuso locale quando viaggiamo. In chi patisce il cambio dell’ora, invece il reset è più lento e laborioso, dando origine a una peggiore qualità del sonno, stanchezza e nervosismo. L’uso della melatonina tra le 21 e le 22 può facilitare il superamento di questo fastidio.

Informazione sanitariaIgienisti, importante la tempestività dei vaccini antinfluenzaliDa poco partita in Italia la campa...
01/11/2025

Informazione sanitaria

Igienisti, importante la tempestività dei vaccini antinfluenzali

Da poco partita in Italia la campagna di vaccinazioni antinfluenzali: capofila sono state le regioni Campania, Lazio, Lombardia, Sicilia, Toscana e Veneto. I primi a ricevere l’inoculazione sono i soggetti “fragili” (donne in gravidanza, bambini e ragazzi tra i 6 mesi e i 17 anni, over 60 e lavoratori per i quali il vaccino è consigliato). L’obiettivo è migliorare la copertura in tutto il Paese: nel 2024, infatti, si è vaccinato solamente il 52.5% degli anziani mentre la copertura ottimale, secondo gli esperti, è del 75%. Anche quest’anno, infine, è prevista, su richiesta, la co-somministrazione del vaccino anti-Covid (aggiornato alla variante LP.8.1.). ll tema è stato al centro della terza giornata del 58/esimo Congresso Nazionale della Società Italiana d’Igiene, Medicina Preventiva e Sanità Pubblica (Siti), che si è svolto a Bologna. Vaccinarsi contro l’influenza significa proteggere sé stessi e chi ci sta vicino - spiega Vincenzo Baldo, componente del Gruppo di Lavoro “Vaccini e Politiche Vaccinali” ordinario di Igiene all’Università di Padova. Lo vediamo in questi giorni in Giappone, dove l’ondata influenzale ha già superato i 6.000 casi e decine di scuole chiuse già a metà ottobre ci ricordano quanto sia importante agire con tempestività nell’offerta vaccinale. In Italia ogni Regione - spiega Michele Conversano, past president della Siti e direttore del dipartimento di prevenzione dell’Asl di Taranto - implementa le strategie vaccinali in modo autonomo adottando misure specifiche (chiamata attiva, campagne nelle scuole, ecc.). È da queste strategie che, nel corso degli anni, sono emerse alcune “best practice” che rappresentano oggi dei modelli da seguire per i vari contesti nazionali. Quello che è importante sottolineare è che non basta fornire i vaccini - aggiunge Cristina Salvi, responsabile Resilienza e protezione della comunità presso Oms Ufficio regionale per l’Europa -: è fondamentale che la popolazione decida di vaccinarsi. E questo è possibile ottenerlo attraverso una strategia integrata di comunicazione del rischio, coinvolgimento della comunità e gestione dell’infodemia, ovvero della falsa informazione.

Prevenire  la  demenza  si  puòEcco il Decalogo della Federazione AlzheimerIn occasione del XIV Mese Mondiale Alzheimer ...
04/10/2025

Prevenire la demenza si può

Ecco il Decalogo della Federazione Alzheimer

In occasione del XIV Mese Mondiale Alzheimer e della ###II Giornata Mondiale Alzheimer (21 settembre), la Federazione Alzheimer Italia presenta un Decalogo per la prevenzione della demenza, elaborato da Simone Salemme, neurologo e consulente dell’Istituto Superiore di Sanità, e da Davide Mangani, ricercatore immunologo dell’Istituto di Ricerca in Biomedicina di Bellinzona.

Il decalogo raccoglie le più recenti evidenze scientifiche e traduce la ricerca in indicazioni concrete, con una doppia prospettiva: quella del singolo, che può adottare comportamenti protettivi nella vita quotidiana, e quella della società. Governi e Istituzioni, infatti, sono chiamati a introdurre politiche pubbliche e scelte strutturali a tutela della salute cerebrale collettiva.

«Oggi sappiamo che la prevenzione è una leva potente: fino al 40% dei casi di demenza potrebbe essere evitato o ritardato intervenendo sui fattori di rischio modificabili ». Il decalogo unisce responsabilità individuali e responsabilità collettive. È un invito a ciascuno di noi, ma anche alla politica, alle Istituzioni e a tutta la comunità, ad agire per costruire un futuro con un minore impatto della demenza.

DECALOGO PER LA PREVENZIONE DELLA DEMENZA

1. Pressione arteriosa sotto controllo. L’ipertensione è un “killer silenzioso”: tenerla sotto controllo significa proteggere cuore e cervello.
• Cosa può fare il singolo: misurare regolarmente la pressione, seguire le cure prescritte, ridurre l’uso del sale, mantenere uno stile di vita attivo, tenere sotto controllo il peso.
• Cosa può fare la società: promuovere screening diffusi, facilitare l’accesso ai farmaci, progettare città che incoraggino il movimento, con parchi e piste ciclabili.

2. Colesterolo LDL: conoscerlo e trattarlo. Il colesterolo alto nella mezza età aumenta il rischio di demenza e ictus.
• Cosa può fare il singolo: tenere sotto controllo i livelli dei lipidi, seguire una dieta mediterranea, fare attività fisica, non fumare e limitare l’alcol.
• Cosa può fare la società: offrire check-up cardiovascolari accessibili, garantire l’accesso a farmaci e terapie, promuovere politiche per un’alimentazione sana e l’uso di etichette nutrizionali chiare.

3. Proteggere l’udito. La perdita uditiva non trattata, spesso a causa di costi e stigma, favorisce isolamento e declino cognitivo.
• Cosa può fare il singolo: fare screening dopo i 60 anni, usare gli apparecchi acustici se necessario, proteggere l’udito dal rumore (usando tappi se necessario e moderando il volume di tv, radio, ecc.), condurre una vita sociale attiva.
• Cosa può fare la società: rendere accessibili ausili e riabilitazione, creare ambienti pubblici con ascolto assistito (ovvero garantire che auditorium, teatri e spazi comunitari siano dotati di sistemi audio che permettano l’accessibilità a persone con perdite uditive), promuovere campagne per combattere lo stigma.

4. Proteggere la vista. Vederci bene mantiene autonomia e stimolazione cognitiva.
• Cosa può fare il singolo: sottoporsi regolarmente a visite oculistiche, avvalersi di occhiali o lenti adeguati, non rimandare interventi necessari come la cataratta, usare un’illuminazione domestica adeguata.
• Cosa può fare la società: ridurre le liste d’attesa per gli interventi, promuovere screening visivi, rendere accessibili i presidi oculistici, migliorare l’illuminazione e la segnaletica pubblica.

5. Attività fisica regolare. Il movimento è una delle armi più efficaci per la salute del cervello.
• Cosa può fare il singolo: camminare, nuotare, ballare, alternare esercizi aerobici e di potenziamento, per spezzare la sedentarietà.
• Cosa può fare la società: sviluppare città “active friendly”, sostenere palestre e programmi sociali, incentivare la mobilità attiva e il trasporto pubblico, promuovere l’attività fisica con campagne nazionali di sensibilizzazione.

6. Alimentazione di tipo mediterraneo. La dieta mediterranea protegge da infiammazione e declino cognitivo.
• Cosa può fare il singolo: consumare frutta, verdura, cereali integrali, legumi, pesce, olio d’oliva; limitare zuccheri e cibi processati.
• Cosa può fare la società: garantire mense pubbliche, scolastiche e lavorative “mediterranee”, rendere maggiormente accessibili cibi freschi, sostenere le filiere locali, disincentivare con politiche fiscali idonee la diffusione di cibi ultraprocessati.

7. Stop al fumo e agli eccessi dell’alcol. Tabacco e alcol danneggiano i vasi, alzano la pressione e favoriscono infiammazione e atrofia cerebrale.
• Cosa può fare il singolo: smettere di fumare, evitare il fumo passivo, limitare l’alcol ed evitare le “abbuffate alcoliche”.
• Cosa può fare la società: rafforzare le politiche antifumo, offrire servizi di sostegno per le dipendenze, regolamentare la vendita e la pubblicità degli alcolici.

8. Diabete, peso e salute metabolica. Il diabete di tipo 2 e l’obesità aumentano il rischio di demenza.
• Cosa può fare il singolo: monitorare glicemia e peso, seguire le terapie, adottare uno stile di vita sano, dormire a sufficienza e fare attenzione allo stress eccessivo.
• Cosa può fare la società: attivare programmi di prevenzione, facilitare l’accesso a nutrizionisti, adottare politiche che limitino il consumo di bevande zuccherate, promuovere politiche per garantire equità nell’accesso a cibi sani.

9. Mente attiva e relazioni sociali. Relazioni e stimoli mentali rafforzano la riserva cognitiva.
• Cosa può fare il singolo: imparare cose nuove, coltivare hobby, partecipare ad attività sociali, chiedere aiuto in caso di depressione.
• Cosa può fare la società: garantire un’istruzione di qualità fin dall’infanzia, promuovere centri comunitari e biblioteche, sostenere università della terza età, garantire servizi di salute mentale accessibili.

10. Attenzione ai rischi ambientali e ai traumi. Incidenti e inquinamento atmosferico pesano anche sulla salute cerebrale.
• Cosa può fare il singolo: indossare il casco in bici e in monopattino; usare protezioni adeguate all’attività sportiva; prevenire le cadute in casa con l’utilizzo di tappeti antiscivolo, corrimani e di un’illuminazione adeguata; ridurre le combustioni domestiche; preferire luoghi meno inquinati.
• Cosa può fare la società: attuare piani “aria pulita” per ridurre traffico e combustioni, aumentare il verde urbano, rafforzare la sicurezza stradale e la prevenzione delle cadute domestiche, realizzare abitazioni e quartieri a misura di anziani.

Con questo decalogo la Federazione Alzheimer Italia rinnova il suo impegno per una società più informata, attenta e inclusiva. Maggiori informazioni sono disponibili su www.alzheimer.it e www.dementiafriendly.it; sul canale YouTube della Federazione Alzheimer è disponibile un video di approfondimento sul decalogo con gli interventi di Simone Salemme e Davide Mangani.

Orazio D'Antoni

Indirizzo

Catania

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