Ad Gentes Onlus

Ad Gentes Onlus http://www.adgentes.it - Sito registrato nella lista dei siti cattolici italiani - http://www.siticattolici.it/

L’iniziativa editoriale “Ad gentes” merita grande attenzione e considerazione. Merita un plauso la scelta di utilizzare il web per diffondere notizie, storie, riflessioni, curiosità. Coraggiosa e giusta la linea editoriale: rivolgersi ai lettori con temi che riguardono la politica, la sanità, la cultura, il volontariato. Non credo che si voglia fare un giornalismo investigativo o d’assalto, facil

e a catturare lettori, ma un giornale che dia voce a chi non ne ha, agli ultimi, a chi fa in silenzio il proprio dovere a chi non urla, non ricatta. Magari avrete pochi lettori …ma non importa sicuramente crescerete. Sono anni difficili quelli che verranno, per noi e per le generazioni future: i sacrifici sono necessari. La politica è vero che deve essere più sobria, meno casta e più vicina alla gente ma è anche vero che i tagli non possono sacrificare la partecipazione democratica perchè tagli eccessivi nella politica portano a far prevalere i piu’ potenti, i gestori di potere, i più ricchi. La democrazia diventa un oligarchia cioè il governo di pochi eletti.

L’Italia non è un paese per padri ?Il nuovo Rapporto SOSEF evidenzia la lentezza dell’Italia nel sostenere una paternità...
27/07/2025

L’Italia non è un paese per padri ?

Il nuovo Rapporto SOSEF evidenzia la lentezza dell’Italia nel sostenere una paternità coinvolta e corresponsabile. Mentre Spagna e Portogallo avanzano con congedi più lunghi e paritari, nel nostro Paese persistono barriere culturali, sociali e normative che frenano questa svolta. Le attuali politiche sociali oggi aiutano concretamente questo cambiamento?

Padri presenti, attivi, coinvolti. È questa la fotografia che emerge dal Rapporto SOSEF – State of Southern European Fathers, presentato il 18 giugno nella sede nazionale dell’Ordine dei Giornalisti a Roma. Un’indagine condotta da Equimundo in Italia, Spagna e Portogallo, nell’ambito del progetto europeo EMiNC – Engaging Men in Nurturing Care, con il coordinamento internazionale di ISSA e la promozione italiana del Centro per la Salute delle Bambine e dei Bambini (CSB Onlus).
L’indagine ha coinvolto oltre 1500 genitori, metà uomini e metà donne, con figli conviventi e in larga parte under 40. In Italia hanno partecipato 509 persone da tutte le regioni, offrendo uno spaccato realistico e insieme problematico della paternità nel nostro Paese. La spinta al cambiamento esiste, ma procede a rilento in Italia. Se in Spagna e Portogallo si registrano politiche di sostegno familiari più avanzate, l’Italia continua a trascinarsi tra occupazione femminile al 53%, congedi di paternità tra i più brevi d’Europa (2 settimane contro le 16 spagnole) e una cultura della cura dei figli quasi esclusivamente affidata alle madri.
Eppure, i padri ci sono. Desiderano esserci. La ricerca mostra una necessità di una maggiore corresponsabilità maschile nella gestione domestica e nella cura dei figli, ma evidenzia anche barriere culturali, strutturali e normative che ostacolano questa evoluzione. Non sorprende che un genitore su quattro dichiari di vivere una condizione di disagio. Il problema di genitori anziani malati e soli è significativo nella nostra società, quindi, è necessaria un’assistenza simultanea a figli e familiari anziani.
In Italia la percentuale sale: 31% tra gli uomini, 37,5% tra le donne. Non è solo questione di volontà o di scarso affetto familiare, I dati lo dicono chiaramente: il tempo è il primo grande ostacolo. Lavori rigidi, orari infiniti, precarietà diffusa rendono difficile anche solo immaginare una genitorialità condivisa. È per questo che serve una svolta politica: congedi obbligatori, più lunghi e retribuiti, flessibilità lavorativa, smart working ma soprattutto cambiamenti culturali dando il giusto riconoscimento all’uomo sul piano normativo. La consapevolezza però cresce. Il 66% delle madri italiane voterebbe un partito che sostenesse un congedo genitoriale equo e retribuito. E la stragrande maggioranza dei padri riconosce i benefici di una presenza accudente fin dai primi mille giorni: per sé, per i figli, per le partner.
La presenza paterna è fondamentale per l’equilibrio familiare, ne giova la salute sociale di tutto il Paese. La presenza di padri coinvolti riduce comportamenti violenti negli adolescenti, favorisce la prevenzione della violenza domestica, promuove una cultura della cura condivisa. Ma senza politiche attive familiari adeguate, senza un sostegno concreto da parte dei servizi educativi e sanitari, questo cambiamento culturale nei fatti resta incompiuto. Serve una seria riforma del lavoro comprendente norme sulla genitorialità, con la creazione di reti di padri, di gruppi di pari, in grado di sostenere questo cambiamento culturale in una nuova attuale paternità. Perché, come ci ricordano i dati della ricerca la politica e la cultura contano. E oggi più che mai, sono chiamate a fare la loro parte.

Orazio D'Antoni

27/07/2025

Maladolescenza ?

Vagano disorientati, in gruppo, a frotte, per le vie e nei quartieri della Città e....”sbandano” in comportamenti da bulli, prevaricando coetanei. Senza alcun rispetto per il Creato ne deturpano l’ambiente e… cominciano a bere-continuando poi nella dipendenza con altra roba e…delinquono perché indotti al crimine, quali giovani manovalanze, non tralasciando giochi d’azzardo e varie scommesse. Sono gli Adolescenti di oggi.
Ora, pensando ai Cavalli di razza che si misurano sulla distanza, o ai Giardini che si confermano sul tempo, gli Adolescenti non puoi capire cosa diventeranno, come resisteranno al clima, allo studio, alle tempeste ormonali, come si difenderanno dalle persone, dagli animali e insetti, come si adatteranno all’ambiente circostante, se non aspettando mesi, a volte anni. Ma i loro racconti pieni di sogni, ansie, speranze, illusioni, non possono aspettare oltre, a ben monitorarli. ASCOLTALI-INVITALI-e se non bastasse ACCOGLILI- questo darà un senso alla loro esistenza.
È difficile indovinarne la dimensione futura, tutto può succedere in un attimo- CARPE DIEM-il vero mestiere di genitore si vede anche da questo, basta riflettere sulla loro attuale problematica realtà. PROPONITI e NON PERDIAMOLI- E’ davvero interessante intraprendere uno studio se la nostra città è a misura degli Adolescenti- fascia di età ad alto rischio, quale fenomeno di una infinità di variabili sulla complessità di individui in piena fase di dubbi, incertezze, paure e desideri, di nuove, gravide motivazioni che a grandi linee, nell’attualità, trasformano attraverso gli individuati segnali il loro disagio : Se non si ha l’esatta visione del traguardo, non ci si può arrivare. Tralasciando moda, abbigliamenti, diari da compilare con confessioni, bisogni e pensieri per comunicare le loro conflittualità, si evidenzia che il loro isolamento è nettamente diverso dalla stantia solitudine della città, ove mancano spazi e luoghi per potere esprimere le loro idee, mezzi, strumenti ed elementi che possano fare esplodere i loro talenti in Musica, Sport, Giochi di Abilità, Teatro, Fotografia, Seminari di Consultazioni con l’egida di CONI-Federazioni-ATENEI-ABACT, Assessorati-Maestri d’Arte e Discipline-Professionisti Ambientali ed apprezzati Urbanisti, laddove la loro consapevolezza di sentirsi “Nessuno” di fronte alla Magnificenza e Bellezza dell’Universo, possa aprire loro la Porta della Speranza a nuove esperienze.
Utopia? Intanto occorre provare, sperimentare e non entrare a gamba tesa, ma sostenerli con attrezzi e strumenti, tecnici e campi di gara, musicali, sportivi, con Palestre e sale di audizione, biblioteche e spazi aperti(ma anche chiusi se il meteo è avverso),e soprattutto …gratis-vigilati-controllati-in sicurezza. Vedrete se arriveranno, eccome se arriveranno! Non possiamo dimenticare che la Realtà è fatta di Sogni e che a volte ci manca il coraggio di ammetterlo… Allora sì che non ingrosseranno le fila dei NEET(ovvero senza scuola o lavoro).
Solo se provassimo a dar loro chance, possibilità, attraverso un’offerta tipo: “CERCASI GENIO Talenti, Promesse e Giovani Emergenti”, potremmo consentire di esprimersi con azioni e prestazioni, qualora Enti, Amministrazione Civica, Assessorati alla Cultura, Sport e Famiglia, Conservatorio Musicale, Regione, Provincia, magnati e mecenati, Sponsor e Liberi Professionisti, tutti coinvolti in un unico tavolo, sedersi e deliberare il GRANDE DETERRENTE al disagio giovanile-sarebbe la Grande FESTA di CITTA’ DEI GIOVANI, capaci di cimentarsi in un UNICUM di Bellezze Giovanili all’Opera-per il Futuro, per il loro Futuro, giacché loro sono il NOSTRO FUTURO -perché possano volare ALTO- nell’infinità degli Spazi dell’ Immaginazione.
Unica condizione la creazione di un Ente ad Hoc con il programma di creare un luogo sano-iconico-spazio di libertà e creatività, se vogliamo evitare sbandamenti di masse giovanili con carenza d’affetto, inequivocabile segnale di rinuncia genitoriale ad EDUCERE-ovvero ti**re fuori il meglio di loro…
E prendiamo pure a spunto l’attività degli Oratori-di Salesiana Memoria ed attualmente ancora in attività-geniale intuizione di San Giovanni Bosco-San Filippo Neri-Archetipo Perfetto-dove si combinano ancora le sintesi delle proposte sopra indicate, preferendo l’attitudine del talento, ma senza mai penalizzare chi soltanto gareggia per divertimento.
In Tempi d’Estate, Riposo, ferie se concesse, credo che una profonda Riflessione su quanto indicato, possa identificarsi, avendone cura, come valida Terapia di Forte Valenza Emotiva… per una Grande Impresa.

Luglio 2025

Piero Privitera

Informazione sanitariaPadre Romanelli: “La gente è stremata, disperata, manca tutto”.“Dall'esterno non si riesce a immag...
27/07/2025

Informazione sanitaria

Padre Romanelli: “La gente è stremata, disperata, manca tutto”.

“Dall'esterno non si riesce a immaginare come è ridotta la vita…” Così al Sole 24 Ore padre Gabriel Romanelli, il parroco della Sacra Famiglia, unica chiesa cattolica di Gaza, tra i feriti dell'attacco israeliano in cui sono morte tre persone. "Io sto meglio, anche i due feriti gravi sono fuori pericolo ma riporteranno a lungo conseguenze - racconta - La situazione continua però a essere molto grave e i bombardamenti sono molto, molto vicini. Tutti, inoltre, siamo scioccati per quello che è successo, perché mai avremmo pensato, immaginato, un colpo diretto". Le bombe "sono il sottofondo della nostra vita ormai. Anche durante l'omelia del cardinale si sentiva il rumore delle bombe, molto forte. La visita del cardinale Pizzaballa è stata molto importante per noi".
"Dall'esterno non si riesce ad immaginare come è ridotta la vita qui. Manca tutto. Forse ognuno dovrebbe fare esperienza di cosa significa entrare a casa propria e vedere che manca tutto. Andare a stare in strada, dormire in strada, senza niente, solo con i vestiti che si ha addosso. Poi, dopo qualche tempo, essere costretti a spostarsi anche dalla piazza dove ci si è sistemati. Bisognerebbe provare cosa significa essere ferito, malato, senza medicinali, senza cibo e senza acqua. La maggior parte della popolazione, 2 milioni e 300 mila persone, è ridotta veramente a una vita disumana".

Informazione sanitariaAffaticamento e pressione bassa, le regole dei cardiologi per l’estatePalpitazioni, pressione bass...
27/07/2025

Informazione sanitaria

Affaticamento e pressione bassa, le regole dei cardiologi per l’estate

Palpitazioni, pressione bassa e affaticamento possono essere campanelli d'allarme da non ignorare, soprattutto per chi soffre di patologie cardiovascolari. A ricordarlo gli esperti della Fondazione per il Tuo cuore e dell'Associazione Nazionale Medici Cardiologi Ospedalieri (Anmco), che raccomandano attenzione ai segnali d'allarme e un corretto stile di vita per prevenire complicanze.
"I primi effetti del caldo sul sistema cardiovascolare sostanzialmente consistono nella vasodilatazione che porta spesso ad un abbassamento della pressione arteriosa - spiega Domenico Gabrielli, presidente della Fondazione per il Tuo cuore e direttore della Cardiologia dell'ospedale San Camillo di Roma -. Per compensare il cuore può aumentare i battiti ed andare in sofferenza. Il sintomo più evidente può essere il cardiopalmo che spesso si accompagna ad una fiacchezza persistente, va attenzionato quando si superano i 100 battiti al minuto in maniera costante".
Importante anche monitorare la pressione arteriosa, soprattutto nei pazienti già in trattamento farmacologico. "Chi assume farmaci antipertensivi deve controllare più spesso la pressione e laddove riscontri valori bassi deve segnalarlo quanto prima al medico curante, in modo da rimodulare eventualmente la terapia, ciò non deve mai esser fatto ovviamente in maniera autonoma".
Per proteggere il cuore durante l'estate, gli esperti raccomandano di adottare alcune precauzioni: idratarsi adeguatamente, seguire un'alimentazione leggera, evitare le uscite nelle ore più calde e fare attenzione ai segnali che il corpo invia. "In caso di pressione tendenzialmente bassa, in cuore sano, è preferibile aumentare la quantità di sale nei condimenti - afferma Massimo Grimaldi, presidente Anmco e direttore della Cardiologia dell'ospedale Miulli di Acquaviva delle Fonti (Bari) -. Di contro, nel paziente con ipertensione o scompenso cardiaco è preferibile fare riferimento al medico curante in quanto l'eccesso di sale ed acqua potrebbero essere dannosi".

Solo suicidio assistito… e le Cure Palliative ?Un tema che tocca le corde più sensibili di ciascuno. Il fine vita intere...
28/06/2025

Solo suicidio assistito… e le Cure Palliative ?

Un tema che tocca le corde più sensibili di ciascuno. Il fine vita interessa tutti, ma per chi è affetto da una malattia altamente invalidante o dolorosa pone qualche interrogativo in più. In assenza di una legislazione specifica ci si rifà alla sentenza della Corte costituzionale del 2019.
La sentenza della Corte costituzionale n. 242/2019 ha introdotto un cambiamento di forte impatto nel nostro Paese. Da una parte, riafferma che istigazione e aiuto al suicidio rimangono reati, per proteggere giuridicamente il bene della vita soprattutto in condizioni di fragilità; dall’altra, riconosce che l’evoluzione della medicina ha trasformato profondamente le circostanze in cui avviene la morte.
Identifica pertanto quattro note condizioni di non punibilità per chi agevola l’esecuzione del suicidio di una persona che:
= dipende da trattamenti di sostegno vitale
= è affetta da una patologia irreversibile
= denuncia sofferenze fisiche o psicologiche intollerabili
= è capace di prendere decisioni libere e consapevoli.
La sentenza chiede poi al Parlamento di intervenire con una legge, a cui però non si ancora arrivati.
Da qui l’iniziativa di varie Regioni, fra cui la Toscana, prima a declinare normativamente la Sentenza 242. Di tale legge si è avvalso Daniele Pieroni lo scrittore affetto dal morbo di Parkinson che ha deciso di sceglier e il suicidio assistito.
Una maggiore diffusione delle cure palliative può essere una risposta alla sofferenza.
La medicina palliativa si rivolge alle persone gravemente ammalate, per trattare i sintomi e preservare la migliore qualità di vita, alleviando dolore e sofferenza.
Si interessa anche degli aspetti relazionali, rivolgendosi pure alle famiglie. Il processo del morire viene inteso come un evento da accompagnare, senza accelerarlo né ritardarlo con ostinazione irragionevole.
Una modulazione dei trattamenti guidato dal criterio di proporzionalità, che permette di valutare quando impiegarli e quando sospenderli, come anche la Chiesa ha sempre sostenuto. Purtroppo, alle Cure Palliative non tutti vi hanno accesso quindi sarebbe saggio, prima di ogni altra decisione sul fine-vita, rendere effettivamente disponibili le cure palliative, che non sono accessibili in modo omogeneo sul territorio nazionale, come peraltro richiede la legge 38/2010.(la legge del dolore).
I dati del ministero della Salute ci dicono che il loro accesso non raggiunge l'obiettivo che ci si è proposti con la legge di bilancio del 2023,ossia di garantire entro il 2028 l'assistenza al 90% delle persone che ne hanno necessità.
La media nazionale è ferma al 33%.
È chiaro che per togliere la sofferenza non occorre togliere la vita. Tuttavia, non tutti trovano risposta adeguata nelle cure palliative, in particolare chi percepisce la propria sofferenza come non riducibile in termini medici e chi chiede di avere controllo sulla propria morte, determinandone tempi e modi.
Qui emerge una diversità nelle visioni della vita e della morte presente nella nostra società.
La medicina palliativa non sviluppa solo la lotta al dolore ovviamente importante, ma insegna ad accompagnare il malato in tutto il suo percorso di malattia senza mai abbandonarlo.
Promuovere una vera cultura delle cure palliative: un modo umano per stare accanto al malato terminale
offrendo compagnia e amore sino al passaggio della morte.
La vera vocazione della medicina e quella di cercare di guarire il malato ma quando è impossibile, comunque continuare a curarlo, senza mai abbandonarlo.
Quando non si guarire non è vero che non si può fare nulla, dopo il fare c'è quello dell'esserci e dello stare accanto. Questa logica, che molti non capiscono o non vogliono capire per tante ragioni, deve impegnare non solo il personale sanitario ma l'intera società, ovviamente a partire da chi è più vicino al malato.
La prestigiosa rivista medica Lancet ha recentemente istituito una commissione sul “valore della morte”, che ha mostrato come i pazienti che richiedono il suicidio (o l’eutanasia) hanno paura non tanto dei sintomi, ma della solitudine, di essere un peso, di non contare per nessuno.
Quindi la risposta a chi vuole “farla finita” è un compito che riguarda la qualità delle relazioni, anche nell’intero corpo sociale. In tutta la storia delle culture il significato della vita, soprattutto quando è messo alla prova dalla sofferenza e dalle crisi di senso, è frutto di una ricerca condivisa in molteplici forme, artistiche, letterarie, religiose, non riducibile e non delegabile alla sola pratica medica.
'Curare sino a quando è possibile, prendersi cura sempre'' diceva papa Francesco.

Orazio D'Antoni

28/06/2025

Cuando calienta el Sol ?

A qui en la Playa, siento tu cuerpo vibrar…omissis -era il brano famoso e di successo del gruppo “Los Marcellos Ferial” che fece ballare in estate intere generazioni. Ma l’interrogativo di questo nostro pezzo mensile si riferisce al vivere dalle nostre parti.
Eccolo il comune nostro cittadino catanese, come a vibrare, cercare nuove emozioni, dopo mesi e mesi di tribolazioni. È la sua indole e prerogativa dell’estate. C’è poco da fare, ma occorre puntualizzare il modo di viverci in questa città, laddove tra spiagge libere che si chiudono, per poi riaprirle, divieti di balneazione (Esistenti da sempre), ma che soltanto adesso diventano tabù per i bagnanti, e Solarium scomparsi alla scogliera.
Ma andando alla Playa, sul lungomare Kennedy, c’è l’atavica assenza di vie di fuga… che mette a rischio e pericolo eventuali richieste di Pronto Soccorso, qualora occorressero, come questa Domenica di Corpus Domini con doppio incidente verso sud e l’altro verso nord di questa molto trafficata strada balneare e si impiega più di un’ora per tornare in centro cittadino. Però è stata costruita la pista ciclabile per gli appassionati (davvero pochi!) che possono raggiungere la nostra Playa, corredata con ben due impianti semaforici, uno prima e l’altro dopo il faro Biscari, per il transito finale, creando un grande intasamento, all’attivazione dei semafori, nel grande svincolo dove confluiscono vetture, Pullmann e bus turistici da e per Via D.Tempio, Via Plaia, Via Acquicella Porto e l’Asse dei Servizi, Aeroporto compreso.
Quando calienta il Sole ? Ripetiamo oggi con la Bella Confusione di itinerari emozionali che ci circondano, ovvero saremmo felici se non ci fossero cumuli di spazzatura nelle vie cittadine, se il traffico non fosse paralizzato da continui ingorghi, se non ci fossero lentezze burocratiche o se gli Uffici Comunali comunicassero tra di loro, costringendo l’utenza a inventarsi messi o uscieri per abbattere le distanze che esistono nei meandri amministrativi… Ecco il nascere della citata Bella Confusione.
Ma non bisogna accontentarsi se vogliamo una Free Town. Pensare, ideare, Creare delle Alternative su come Educare cittadini, giovani, utenti e…Amministratori.
Oggi, monitorando litorali e spiagge si osservano penurie di secchielli e palette tra i giochi dei piccoli e invece…tanti giochini simil smartphone-in attesa di qualche annetto in più e già si allenano… Mentre sotto gli ombrelloni o sui telo-mare, rarissimi best-seller adagiati e POCHI, SE NON SCOMPARSI QUOTIDIANI, cruciverba, E ASSENZA TOTALE DI SUDOKU.
E se provassimo a seppellire qualche seme di Cultura? Prima o poi spunterà la pianticella. Si tratta solo di pazientare. E se fossimo un Peso su di un Bilico che possa spostare l’equilibrio, portandolo a pendere dalla nostra parte, nuova, utile, indispensabile e portatrice di Novità, usi e costumi per rinnovare l’invito ad una Migliore qualità di vita? Proviamo a pensare le GRANDI SPERANZE riposte da Educatori, Animatori e responsabili degli Oratori, nella crescita armonica dei Ragazzi, oggigiorno vieppiù sempre irte di ostacoli di varia natura, nella difesa ai deboli, poveri, ultimi e fragili.
Parafrasando il Lascito ereditario di Padre David Maria Turoldo, osiamo aggiungere: Che attendono Enti Locali, Assessorati alla Cultura, Ateneo, ABACT, Magnati e Mecenati, Sponsor e Case Editrici, a Sperimentare, Organizzare qualcosa come un FESTIVAL NAZIONALE DELLA EDITORIA GIOVANILE?
I Giovani con le loro Passioni, Pensieri ed Entusiasmo, Talento e Capacità di sorprendere, hanno nelle loro identità i Valori e le Preziosità che sono la Bellezza da condividere. Una Autorevole Giuria composta da grandi Autori, Letterati, Educatori ,coordinati da qualche Direttore di Libreria Internazionale, riconosciuta e stimolante, costituirebbe il fiore all’occhiello di tale iniziativa che nessun tormento, moda, o avversione alla Cultura, sfiorerebbe. Spero potrebbe essere una Proposta seria, d’Alto valore Culturale, Educativa e di indirizzo al Bel Vivere Futuro. Una grande lezione di Viva Speranza e seme di Risveglio urbano, Sociale, Ecologicamente compatibile e di Sostenibilità Evolutiva Certa, questa Propostami e rilanciata a Coloro che hanno la possibilità di leggerla e condividerla.
Grazie per l’attenzione.
Giugno 2025

Piero Privitera

Informazione sanitariaISS, crescita lieve attività fisica degli italiani ma troppi sedentari.La quota di italiani che fa...
28/06/2025

Informazione sanitaria

ISS, crescita lieve attività fisica degli italiani ma troppi sedentari.

La quota di italiani che fanno attività fisica regolarmente cresce leggermente e torna ai livelli pre-Covid, anche se le percentuali rimangono basse: 50% per gli adulti, 42% gli over 65. In lieve diminuzione i "sedentari", dal 31% nel 2020-2021 al 27% odierno. Questo il quadro relativo al biennio 2023-2024 tracciato dalle sorveglianze Passi e Passi d'argento coordinate dall'Istituto superiore di sanità (Iss).
Sono appunto metà gli adulti "fisicamente attivi" (45% nel 2020-2021), il 23% "parzialmente attivi" e il 27% i "sedentari".
Caratteristica che cresce con l'età (22% fra i 18-34enni, 31% fra i 50-69enni), fra le donne (30%, contro 23% degli uomini) e fra le persone con molte difficoltà economiche (40%, contro il 23% di chi non ne ha) o basso livello di istruzione (49% fra chi al più ha la licenza elementare, 22% fra i laureati). Più alto il dato delle regioni meridionali (38%, contro il 24 del Centro e il 16 del Nord). In Calabria supera il 50% della popolazione.
"La sedentarietà nell'ultimo quadriennio sembra confermare una tendenza alla riduzione che si iniziava a osservare dopo la pandemia, proprio nelle aree con più alta prevalenza", spiega Maria Masocco, ricercatrice Cnapps e responsabile della sorveglianza. "È scesa ai valori del 2013-14 in tutto il Paese segnando i migliori risultati, in termini di riduzione, proprio nelle regioni del Sud". Il 42% degli over 65 raggiunge i livelli raccomandati (35% nella rilevazione precedente), il 22% qualche forma di attività fisica e quindi è "parzialmente attivo", mentre il 37% è sedentario.
Anche qui il dato cresce con l'età (56% negli over 85), fra le donne (40% contro 33%), fra chi ha molte difficoltà economiche (46% contro 31%) e chi ha un basso livello di istruzione (47% contro 33%). Si dimostra maggiore fra chi vive solo (42% contro 35%), e nelle regioni del Sud (48% contro il 32% del Nord). Dalle rilevazioni emerge un'ancora troppo bassa attenzione degli operatori sanitari: solo 3 adulti su 10 riferiscono di aver ricevuto il consiglio di fare regolare attività fisica; fra le persone in eccesso ponderale si raggiunge il 37% e fra le persone con patologie croniche il 45%. Ma le cifre sono basse anche negli over 65: solo il 27% ha ricevuto consiglio nei 12 mesi precedenti l'intervista. Tra le persone in sovrappeso il dato tocca appena il 28%, il 34 negli obesi.

Informazione sanitariaOndate di calore, rischi con temperature oltre i 25° gradiGli effetti negativi sulla salute delle ...
28/06/2025

Informazione sanitaria

Ondate di calore, rischi con temperature oltre i 25° gradi

Gli effetti negativi sulla salute delle ondate di calore si protraggono anche di notte e, anche se l'asticella del termometro non raggiunge i picchi diurni, possono essere altrettanto gravi.
Bastano infatti temperature notturne sopra i 25 gradi perché, soprattutto le persone con problemi polmonari, vadano in sofferenza con conseguenze potenzialmente fatali.
È il messaggio che arriva dal "Meeting Respiratory Diseases in 2025", tenutosi a Bari e co-organizzato dalla Fondazione Menarini, in collaborazione con l'Università degli Studi di Bari "Aldo Moro" e l'Università di Foggia.
"Ciò è dovuto al fatto che la notte è, di per sé, un elemento critico, perché durante il riposo, il calibro dei bronchi, anche negli individui sani, si riduce fino all'8%", spiega Giovanna Elisiana Carpagnano, professore ordinario e direttore della Pneumologia del Policlinico di Bari. "Questo restringimento delle vie aeree, legato al ritmo circadiano, è aggravato in chi soffre di asma dal caldo estremo notturno che, provocando un aumento della temperatura all'interno del torace, attiva le fibre nervose dei muscoli respiratori", aggiunge. "Questi, non rilassandosi, non permettono il normale svuotamento polmonare, rendendo difficile la respirazione, con crisi asmatiche gravissime che possono risultare anche fatali".
Questa eventualità è stata già documentata. Uno studio pubblicato sulla rivista Environmental Health Perspectives, ha mostrato che in Giappone le ondate di calore notturne, con minime fino ai 25°C, hanno fatto salire del 10% il tasso di mortalità per malattie respiratorie. L'Italia è a forte rischio: il nostro Paese, in base ai dati dell'Agenzia Europea per l'Ambiente, si colloca al terzo posto in Europa per numero di notti tropicali annuali, dietro solo a Grecia e Cipro. "Nelle ultime estati si è arrivati anche a 48 notti 'roventi', pari al 52% della stagione, di cui 13 notti con temperature superiori ai 23°C, con un bilancio sulla salute e di vittime che spesso si rivela sconcertante", conclude Carpagnano.

Papa Leone XIV, sarà un ricco MagisteroEcco Papa Leone XIV. Il nuovo pontefice è Robert Francis Prevost, cardinale statu...
30/05/2025

Papa Leone XIV, sarà un ricco Magistero

Ecco Papa Leone XIV.
Il nuovo pontefice è Robert Francis Prevost, cardinale statunitense di origini franco-italiane e spagnole, nato a Chicago il 14 settembre 1955.

È stato eletto l’8 maggio 2025 durante il conclave convocato a seguito della morte di Papa Francesco, avvenuta il 21 aprile dello stesso anno .
Con l’adozione del nome Leone XIV, Prevost diventa il 267° papa della Chiesa cattolica e il primo pontefice statunitense nella storia. Appartiene all’Ordine di Sant’Agostino e ha svolto una lunga attività missionaria in Perù, dove è stato anche vescovo di Chiclayo. Nel 2023, Papa Francesco lo aveva nominato prefetto del Dicastero per i Vescovi e presidente della Pontificia Commissione per l’America Latina .

Nel suo primo discorso pubblico come papa, Leone XIV ha espresso un forte messaggio di pace e unità, invocando una “pace disarmata e disarmante” e recitando l’Ave Maria prima di impartire la benedizione Urbi et Orbi . Ha anche sottolineato l’importanza della tenerezza, del sacrificio, dell’ascolto attivo e dell’umiltà nel suo ministero .

La sua elezione è stata accolta con entusiasmo, sia per il suo profilo internazionale e missionario, sia per la sua esperienza pastorale e la vicinanza al popolo. Il suo pontificato è atteso come una continuazione dello spirito riformatore di Papa Francesco, con particolare attenzione alla sinodalità e all’accoglienza.
Impariamo a conoscere papa Leone XIV.

In pochi giorni ha fatto diversi discorsi, da cui stanno emergendo gradualmente i temi che gli stanno a cuore.
Nella Messa di inizio pontificato, domenica 18 maggio, ha parlato programmaticamente della sua idea del ministero petrino («non un condottiero solitario», ma «servo della vostra fede e della vostra gioia») e della Chiesa, che sogna «unita, segno di unità e di comunione, che diventi fermento per un mondo riconciliato», «fondata sull’amore di Dio» e «missionaria, che apre le braccia al mondo, che annuncia la Parola, che si lascia inquietare dalla storia». La pace è certamente un altro dei temi che stanno a cuore a papa Leone XIV ‘’la pace sia con voi!!’’Già affacciandosi per la benedizione Urbi et Orbi dopo l’elezione, l’ha citata ben dieci volte.
E in soli undici giorni, vi è ritornato sopra parecchie volte:
 nel discorso agli operatori della comunicazione, lunedì 11 maggio, nominandola 5 volte e sottolineando che essa è dono di Cristo risorto, ma anche che «comincia da ognuno di noi: dal modo in cui guardiamo gli altri, ascoltiamo gli altri, parliamo degli altri»;
 nel discorso al corpo diplomatico, il 16 maggio, l’ha citata 11 volte e l’ha descritta come un «dono attivo, coinvolgente, che interessa e impegna ciascuno di noi» e che «esige anzitutto un lavoro su sé stessi».
La pace non è solo questione politica e non esiste pace senza la nostra collaborazione, senza che ognuno faccia la propria parte, perché la pace «si costruisce nel cuore e a partire dal cuore».
Dunque, grazia (dono di Dio) e libertà umana vanno insieme.

“Verità” è un’altra parola importante per papa Leone.
Una parola un po’ screditata da un certo uso che ne fa una specie di clava per imporre la propria visione, magari anche religiosa.
Sempre parlando al corpo diplomatico, ha affermato che «nella prospettiva cristiana, la verità non è l’affermazione di principi astratti e disincarnati, ma l’incontro con la persona stessa di Cristo, che vive nella comunità dei credenti». E che la verità «non è mai disgiunta dalla ca**tà, che alla radice ha sempre la preoccupazione per la vita e il bene di ogni uomo e donna».

Parlando alla Fondazione Centesimus Annus pro-Pontifice (17 maggio), a proposito di “dottrina” (altra parola
screditata su cui si è soffermato) ha spiegato che si tratta di «un cammino comune, corale e persino multidisciplinare verso la verità» e che «ogni dottrina si riconosce frutto di ricerca e quindi di ipotesi, di voci, di avanzamenti e insuccessi, attraverso i quali cerca di trasmettere una conoscenza affidabile, ordinata e sistematica su una determinata questione.

La verità insomma non è possesso statico e la dottrina non è indottrinamento.

Sono parole con cui papa Leone XIV ci conduce ad apprezzare quel «ricco patrimonio della fede cristiana» evocato nella Messa del 18 maggio e che ogni successore di Pietro è chiamato a custodire.

Ma lo farà senza dimenticare la capacità di «gettare lo sguardo lontano, per andare incontro alle domande, alle inquietudini e alle sfide di oggi».

Tra queste, in prima linea, è ritornato più volte sull’intelligenza artificiale, che oggi costituisce la frontiera di nuove e grandi sfide.
Lo sguardo posato su Cristo, come ha detto in quella stessa Messa, ma anche sulle vicende di questo mondo.

Una lezione spirituale per la nostra vita quotidiana.

Orazio D’Antoni

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