Monica Ferri grafologa

Monica Ferri grafologa • Grafologa ai sensi della L. 4/2013
• Grafologa forense - albo CTU Tribunale di Chieti

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__________Tavola calligrafica di Bartolomeo Ponzilacqua (in Trattato teorico e pratico di calligrafia, Venezia 1814).
05/11/2025

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Tavola calligrafica di Bartolomeo Ponzilacqua (in Trattato teorico e pratico di calligrafia, Venezia 1814).

✨ Lieta di annunciare la presentazione a L’Aquila del saggio📖 “Sassi di parole. Un ritratto letterario e grafologico di ...
03/11/2025

✨ Lieta di annunciare la presentazione a L’Aquila del saggio
📖 “Sassi di parole. Un ritratto letterario e grafologico di Laudomia Bonanni” pubblicato da Edizioni Mondo Nuovo.

📍 Libreria Colacchi, Corso Vittorio Emanuele II, 5 – L’Aquila
🗓 5 novembre 2025 – ore 17.00

L’iniziativa si inserisce nel Premio Letterario Internazionale Città dell’Aquila – Laudomia Bonanni,
un omaggio alla grande scrittrice e alla sua “magnifica citade”, come la definì Buccio di Ranallo nella sua Cronaca aquilana.

In dialogo con:
✨ Stefania Pezzopane – Presidente della giuria
✨ Gianfranco Giustizieri – studioso
✨ Anna Maria Giancarli – poeta e giurata

🎶 Intervento musicale di Sabatino Servilio (viola) e Ettore Maria Del Romano (clavicembalo)

Un incontro per riscoprire il gesto grafico e l’intimità letteraria di Laudomia Bonanni,
e per rendere omaggio alla città che le diede vita.

______La grafia 'ariosa' unita alla sobrietà e alla semplificazione delle forme, trasforma il creativo in un intellettua...
03/11/2025

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La grafia 'ariosa' unita alla sobrietà e alla semplificazione delle forme, trasforma il creativo in un intellettuale misticheggiante.

Questa è l'impressione che emerge dall'analisi grafologica della firma di Charles Darwin, il padre della teoria dell'evoluzione.

Osservando il suo tracciato, notiamo:

Fluidità e Dinamicità: una scrittura dinamica e molto spaziosa (ariosa), che riflette una mente che opera con grande libertà di pensiero e ha bisogno di ampio respiro intellettuale.

Sobrietà e Chiarezza: la semplificazione delle forme e la loro sobrietà indicano un intelletto che cerca l'essenza, la chiarezza e l'universale, liberandosi dal superfluo.

Non è forse questo il ritratto perfetto di uno scienziato che ha saputo elevarsi al di sopra del sapere convenzionale per esplorare le leggi fondamentali della natura? La sua "mistica" non era spirituale, ma puramente intellettuale, una capacità di vedere un ordine profondo e interconnesso nel caos apparente della vita.

_______Sabato 8 novembre alle ore 18:00Libreria De Luca – ChietiRingrazio di cuore Antonella de Luca e la sua libreria p...
03/11/2025

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Sabato 8 novembre alle ore 18:00
Libreria De Luca – Chieti
Ringrazio di cuore Antonella de Luca e la sua libreria per l’invito a presentare “Sassi di parole”, un ritratto letterario e grafologico di Laudomia Bonanni, scritto a tre mani con Antonella Caggiano e Francesca Capriotti
Un incontro tra letteratura e grafologia, tra segni sulla carta e segni di parole.
Dopo la presentazione del saggio, guiderò un laboratorio esperienziale gratuito per scoprire cosa la nostra firma può rivelare di noi.
Vi aspetto per condividere parole, segni e storie. ✍️
Edizioni Mondo Nuovo
Biblioteca A.C. De Meis - Chieti
Centro per il libro e la lettura

________Bernard Barillot, Acrylique sur toile, 2014.
02/11/2025

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Bernard Barillot, Acrylique sur toile, 2014.

 *Ricci della flemma*Figaro e MarcellinaFigaro (quasi istupidito)Madre.MarcellinaFiglio.FigaroSon morto.MarcellinaFlemma...
26/10/2025



*Ricci della flemma*

Figaro e Marcellina
Figaro (quasi istupidito)
Madre.
Marcellina
Figlio.
Figaro
Son morto.
Marcellina
Flemma, flemma, e poi flemma: il fatto è serio,
E pensarci convien…
(Lorenzo Da Ponte, “Le nozze di Figaro”, Atto IV, Scena II)

Da Ponte mette in scena il contrasto perfetto: l’impeto e la riflessione, il fuoco e la flemma.
Nella grafia, questo equilibrio si traduce in un piccolo segno che scende e risale: il riccio della flemma, un tratto che rallenta, ripiega, sospende.

🌀 I ricci della flemma compaiono spesso in scritture lente, in parole che terminano con un lieve abbassamento del tratto o con un piccolo gancio discendente. È un segno che racconta ponderazione, lentezza nell’accendersi, bisogno di sedimentare l’esperienza.
Come Figaro che, pur furioso, deve ascoltare il monito della madre: “Flemma, flemma…”

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Immagine tratta da:
Galeazzi - Palaferri - Giacometti, Guida alla grafologia, Sansoni editore, 1986, pagina 210.

Disegno di Emanuela Serchia

_______Quando il gesto diventa un rito, il rosso invade la scena come un canto dionisiaco.Cy Twombly, Bacchus, 2010Safet...
21/10/2025

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Quando il gesto diventa un rito, il rosso invade la scena come un canto dionisiaco.

Cy Twombly, Bacchus, 2010

Safety Curtain, progetto museum in progress, Wiener Staatsoper, 2010/2011

© Lukas Schaller

______*Nel blu*Un muro colorato (disegno di Mohamed) e al di là del muro montagne e acqua (disegno di Omar): due visioni...
21/10/2025

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*Nel blu*

Un muro colorato (disegno di Mohamed) e al di là del muro montagne e acqua (disegno di Omar): due visioni che si incontrano e si completano in questo piccolo libro.

Il blu, come ci ricorda l'analisi del gesto grafico e del colore, non è una scelta casuale, è il colore della calma, della profondità e della stabilità.

Chi predilige il blu scuro (come la forte sagoma nel disegno di Omar) esprime una natura sobria, studiata e posata, che cerca l'introspezione e una certa verità interiore. È una scelta meno dura del nero assoluto, orientata verso la riflessione piuttosto che il contrasto.

Le tonalità più chiare, celesti o turchesi (l'azzurro brillante che avvolge il paesaggio di Omar), aggiungono una componente idealista e sognatrice, un desiderio di orizzonti aperti e di spiritualità.

Nel disegno di Omar, il blu intenso non solo disegna il cielo e l'acqua, ma anche le figure, quasi delle sagome scure che si stagliano, forse portando il peso o il mistero di ciò che si trova "al di là del muro". È un paesaggio emotivo: la stabilità (blu) è ciò che attende, il sogno (turchese) è il mezzo per superare l'ostacolo.

Il lavoro di Mohamed, "Un muro colorato", con il suo motivo a griglia di verdi e viola/magenta, contrasta questa profondità. Il verde simboleggia la crescita e la speranza, mentre i tocchi di viola e magenta parlano di sensibilità e ricerca del bello. Questo muro non è grigio e ostile, ma vivo e modulato, quasi a suggerire che anche le barriere possono essere trasformate in tela di espressione e colore.

Questi disegni, semplici nella loro esecuzione, sono esercizi di introspezione. Ci ricordano che dietro a ogni segno e a ogni scelta cromatica si nasconde un pezzo della nostra natura: calma, studio, sogno e la capacità di trovare bellezza anche di fronte a un "muro".

______Il rito della pennaDisegno di Emanuela SerchiaNel segno e nel colore prende vita il rituale alchemico della scritt...
19/10/2025

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Il rito della penna
Disegno di Emanuela Serchia

Nel segno e nel colore prende vita il rituale alchemico della scrittura, sospeso fra simboli, silenzi e parole.
Le mani tracciano materia stellare sul foglio, trasformando il gesto in rito: un atto che unisce cielo e terra, visione e grafia.

Scrivere a mano è un rituale alchemico, materia stellare nel silenzio del foglio.

Da più di dieci anni studio la grafologia con serietà e dedizione, mettendomi costantemente in discussione, imparando dai Maestri, leggendo, osservando, sperimentando.
La grafologia non è improvvisazione, ma un lavoro silenzioso, profondo e continuo, fatto di passione autentica e non di interessi economici o di poltrone da rappresentanza.

Queste piccole realizzazioni nascono da questa ricerca - da uno sguardo che cerca sempre, con rispetto, il senso del segno.

_______[...] negli adolescenti di oggi il margine superiore tende quasi a sparire – un piccolo segno dei tempi, in cui i...
16/10/2025

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[...] negli adolescenti di oggi il margine superiore tende quasi a sparire – un piccolo segno dei tempi, in cui il rapporto con l’autorità e le regole si è fatto più fluido.

Ne parlo in questo mio articolo. 🖋️

Grazie a La Dolce Vita Magazine ❣️

Scopri cosa svelano i margini del foglio grafologia: tra passato, futuro e ideali, la scrittura racconta la nostra interiorità. Margini del foglio grafologia: la mappa segreta dell’Io Nel foglio l’Io traccia la propria geografia interiore. Hai mai osservato come occupi lo spazio del foglio quan...

______Quasi tremila anni fa, in Mesoamerica, i sigilli cilindrici come quello di San Andres furono i mattoni della scrit...
15/10/2025

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Quasi tremila anni fa, in Mesoamerica, i sigilli cilindrici come quello di San Andres furono i mattoni della scrittura Olmeca. Non erano tavolette contabili, ma strumenti dell'élite per autenticare, affermare il potere e ufficializzare messaggi o proprietà. È un timbro ufficiale, un precursore della stampa, che trasforma un segno unico in un messaggio replicabile all'infinito.

Come grafologa, leggo l'intento psicologico e sociale nel design impresso:

- Ordine Esecutivo (Forma)
I proto-glifi sono nettamente incisi e rigorosamente allineati. Questa chiarezza della forma riflette una società che impone ordine e regola, espressione di un potere che non ammette ambiguità.

- Volontà Autorevole (ITratto)
L'uniformità del segno simboleggia una volontà ferma e autorevole, tipica di chi usa il segno per affermare la propria posizione dominante.

- Mentalità Sistemica (Spazio)
L'uso organizzato dello spazio (glifi in sequenza) mostra una mentalità amministrativa in evoluzione, cruciale per passare dal disegno al sistema di scrittura complesso.

Il segno è potere. Che sia un glifo Olmeca o una firma moderna, l'atto di lasciare l'impronta è l'atto fondativo dell'identità.
La Grafologia, leggendo l'impulso psichico trasferito nel segno, continua questa tradizione millenaria.



In foto:
Disegno di un'impronta ricavata dal sigillo cilindrico olmeco rinvenuto a San Andres.

________Dopo l’unità d’Italia le lezioni di calligrafia saranno presenti nei programmi formativi ministeriali di tutte l...
14/10/2025

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Dopo l’unità d’Italia le lezioni di calligrafia saranno presenti nei programmi formativi ministeriali di tutte le scuole: normali, complementari, tecniche, fino agli inizi degli anni ’60.
Il massimo grado di perfezione era nelle scuole tecniche di avviamento professionale che formavano coloro che avrebbero lavorato come impiegati negli uffici, nel commercio e nell’industria.

In foto:
Bernardino Olivieri, Esemplari, 1812, Firenze

Indirizzo

Chieti

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