12/08/2025
Con tantissima gioia e orgoglio annunciamo la pubblicazione del libro di Santino Cappadone dal titolo "U mbèrnu, traduzione in Dialetto Fuscaldese de L’Inferno di Dante Alighieri". Il testo è arricchito con la versione audiolibro, all'interno del volume il link per scaricarlo o ascoltarlo online. Le nostre più vive congratulazioni a Santino per aver realizzato questa opera che per lui rappresenta un traguardo, dopo alcuni anni di intenso lavoro.
Da questo momento è possibile acquistare il libro da questo collegamento: https://www.officineeditorialidacleto.it/prodotto/u-mbernu/
Il lavoro di Santino Cappadone è certamente originale e decisamente insolito, ma che segue la scia dei grandi appassionati del Sommo Poeta e in particolare gli estimatori della Divina Commedia.
Lontani dal tentativo di affrontare in senso critico e artistico la traduzione in dialetto fuscaldese della più grande opera letteraria di tutti i tempi, l’autore parla di un gioco, un diletto che però presenta nella sua trama un obiettivo ambizioso e un sogno romantico e suggestivo: affidare all’Inferno di Dante la custodia di una reliquia che racchiude un tesoro d’inestimabile valore che dev’essere assolutamente conservato dal rischio dell’oblio.
Il dialetto fuscaldese viene affidato a un’opera eterna che non teme tramonti; merita una teca da sistemare sul comodino per ba***re le ore della notte, per poi aprire al mattino nuove speranze che diano sollievo alla tristezza di solitudini sempre crescenti.
Chi ha la fortuna di vivere nello straordinario centro storico di Fuscaldo, avverte la stessa tristezza di Santino nel vedere i vicoli tortuosi deserti e le case che rimangono immobili nel tempo, con le finestre inesorabilmente chiuse, in un clima disincantato che sembra avvolto da un crepuscolo capace di dissolvere perfino la materia. E allora il dialetto ci parlerà della nostra piccola Patria e ci riporterà storia e memorie, sudori e sofferenze, fatica e orgoglio della nostra gente, in una tensione a cui è affidato il respiro del tempo e la nostra stessa identità.
Riscopriremo la gioia delle origini e ci sembrerà di ritornare da dove siamo partiti, da quella pietra del vecchio Castrum che sfida e vince la ferocia del tempo. C’è anche questo nel lavoro di Santino. E c’è, soprattutto, una speranza racchiusa in quello che è un meraviglioso messaggio d’amore nei confronti di una terra lontana che chiama i suoi figli come il canto delle sirene antiche nel mare di Capri.
Avrete anche voi, da oggi, e se lo vorrete, U mbèrnu, sul comodino. Non saranno tentati impossibili approcci letterari o artistici. Non saranno cercate le rime alternate o la purezza del linguaggio, ma saranno letti i versi nel dialetto fuscaldese, per recuperare la vita e la storia di questo stupefacente Antico Paese del Sud che si porrà sempre di più come una terra nuova agli occhi di chi sa vedere. E forse potrà capitare d’incontrare tra le scale che portano al Torrione, sul davanzale a picco sulle onde, Dante e Virgilio, Ugolino e Farinata, guardare il Campanile e mormorar tra loro: Però, chi meraviglia stu paisi!
Santino Cappadone, nasce a Fuscaldo nel 1961. Insegnante di laboratorio di elettrotecnica presso l’ IIS G. Giorgi di Milano è sposato con Elvira e padre di Maristella e Miriam.
Nutre numerose passioni fra le quali quella per la Divina Commedia.
Durante una visita a Firenze ha visitato i luoghi del Poeta sostando per una intera giornata fra la Chiesa di Santa Margherita dei Cerchi e il cortile di casa Alighieri, facendo poi molta fatica ad allontanarsene.
Anche la musica è una passione che anima la vita dell’autore. È stato fra i fondatori e presidente del Comitato per il gemellaggio Pero-Fuscaldo.
Si occupa di politica locale e nella città di Pero è stato eletto per due legislature ricoprendo il ruolo di presidente del consiglio comunale e di assessore.