
19/06/2025
Un libro a cui siamo particolarmente affezionati. Grazie al Centro Studi Valle Imagna per questo post e il prezioso lavoro che svolge ogni giorno.
📚Come a volte succede, le richieste degli utenti della biblioteca ci fanno riscoprire i libri del nostro catalogo.
Oggi vi presentiamo 𝐎 𝐟𝐚𝐥𝐜𝐞 𝐨 𝐯𝐚𝐥𝐢𝐠𝐢𝐚, un libro di Giuseppe Zois pubblicato da Equa edizioni nel 2022. I temi che il volume tratta sono la Valle Imagna, la sua storia, i cambiamenti che ha subito e le vite avventurose di persone che l'hanno abitata e attraversata.
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"Un piccolo viaggio lungo un tempo che si distende in due secoli, da metà Novecento al primo spicchio del ventunesimo secolo.
Settant'anni durante i quali è cambiato il mondo, con un'accelerazione mai vista né conosciuta prima. Dal "cavallo di San Francesco" (tradotto: andare a piedi) all'aereo più veloce del mondo ("Overture", 2000km/h!). Rispetto ai tempi lenti delle stagioni respirate con calma serena, tutti, volenti o nolenti, abbiamo dovuto affrettare il cammino. Spesso, e per molti, non è stato facile passare dal caldo umido delle mucche nelle stalle al tepore uniforme e diffuso dei caloriferi. Parlare, "contarla su" tra quelli di casa e i vicini di contrada era la normalità: davanti a un termosifone chi si ferma a dialogare? Si è guadagnato moltissimo in tutti i campi grazie alle conquiste di scienza, tecnica e ricerca, ma si è innegabilmente perso parecchio nella dimensione umana, sempre più sfilacciata. In un "niente" d'orologio ci siamo trovati sbalzati nel cuore di un futuro da conoscere e da scoprire.
Dai confini del paese ci siamo inoltrati in territori sempre più estesi fino a trovarci in un villaggio, sì, ma globale. Il fascino del nuovo è straordinariamente coinvolgente, ma qualche volta si va in affanno.
Il calendario della civiltà contadina era omologante: noi dell'arco alpino avevamo gli stessi modi, usanze comuni, feste, il "sant'inverno" di molti paesi segnati dall'emigrazione, anche orari che erano scanditi dalle campane con l'Avemaria di mattino-mezzogiorno-sera. E quel suono apriva e chiudeva le porte delle case, la gente usciva per la Messa che era anche il rito del buongiorno, accanto alla frugale spesa nelle botteghe e con le code alla più vicina fontana per riempire secchi d'acqua necessari in famiglia e con gli animali domestici. Il primo radicale mutamento nel "salto" è intervenuto proprio con l'arrivo dell'acqua potabile nelle case. Lì c'è stato il cambio di passo, con un crescendo che non ha più conosciuto pause, dal vestire al lavorare, dal mangiare al comunicare, al viaggiare. Ci ritroviamo nella "civiltà del post": post-moderna; post-informatica; post-fluida, oggi addirittura "gassosa", delle "infosfere", termine che sta a definire l'insieme dei mezzi di comunicazione e delle informazioni che questi diffondono, disorientamento incluso. Il gergo si è adeguato. Oggi abbiamo follower, influencer, mentoring, coaching... ci affanniamo in
"like" e "selfie", messaggiamo con lontani sconosciuti e non parliamo con quelli della porta accanto, a volte neppure in casa.
Continuiamo però a provare gli stessi palpiti di cuore, sentimenti, emozioni. Mentre corriamo verso il futuro, con queste pagine, che vogliono essere una sorta di termo-metro, ripercorriamo un po' di passato nel tentativo di non dimenticarlo."
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