15/12/2025
Un brano natalizio pop sintetico, volutamente semplice e giocoso, che punta a creare un clima di festa immediato. Nel tempo è diventato un classico delle playlist di dicembre, ma anche uno dei pezzi più divisivi del canone natalizio: amatissimo per la sua atmosfera leggera e “festaiola”, odiato da chi lo trova ripetitivo e un po’ stucchevole. Costruito quasi interamente su tastiere e synth (in linea con l’estetica delle session di McCartney del periodo), con una base molto lineare, un giro armonico semplice e una melodia facilissima da memorizzare. L’effetto è quello di un “loop” ipnotico, che per alcuni ha un fascino quasi chillwave ante-litteram, per altri risulta monotono.
Il testo è quasi disarmante nella sua quotidianità: non riflette su guerre, politica o grandi temi esistenziali, ma si limita a dire che stare insieme e godersi la serata è “abbastanza”, scelta che alcuni critici considerano banale e altri apprezzano come onesta e anti-retorica.
Pubblicata come singolo autonomo, la canzone ebbe un buon successo commerciale nel Regno Unito e nel resto d’Europa e da allora viene riproposta ogni anno nelle radio e negli store, generando royalties enormi per McCartney. A livello critico, però, è spesso vista come un lavoro “minore”, soprattutto se confrontata con il peso specifico di "Happy Xmas (War Is Over)" di Lennon.
Negli ultimi anni si è sviluppata una vera rivalutazione: diversi articoli e fan la difendono come un inno all’aspetto più semplice e giocoso del Natale, una cartolina sonora fatta di luci, amici e leggerezza, che proprio grazie alla sua ingenuità continua a funzionare.