23/06/2025
🎙️𝐃𝐄𝐋𝐀: «𝐒𝐓𝐎 𝐂𝐄𝐑𝐂𝐀𝐍𝐃𝐎 𝐔𝐍 𝐏𝐀𝐑𝐓𝐍𝐄𝐑 𝐀 𝐂𝐔𝐈 𝐂𝐄𝐃𝐄𝐑𝐄 𝐈𝐋 𝐁𝐀𝐑𝐈 𝐈𝐍 𝐀. 𝐎𝐁𝐈𝐄𝐓𝐓𝐈𝐕𝐈? 𝐈 𝐏𝐋𝐀𝐘𝐎𝐅𝐅, 𝐋𝐎𝐓𝐓𝐀𝐍𝐃𝐎 𝐀𝐈 𝐏𝐑𝐈𝐌𝐈 𝐏𝐎𝐒𝐓𝐈»
Dopo oltre sette mesi è tornato davanti ai microfoni della sala stampa Luigi De Laurentiis. Sul tavolo il punto su passato, presente e futuro del Bari.
La premessa.
Voglio iniziare da un tributo a Gianni Antonucci, persona di grande spessore, un grande amico, che mi ha accompagnato in questi 7 anni, un grande tifoso e un grande esempio. Vorremmo intitolare la tribuna stampa a lui, per mantenerlo come memoria storica. Poi mi impegno a ripristinare la targa originale in memoria di Biagio Catalano, che realizzeremo con il Comune.
Il silenzio.
In verità il silenzio è servito per rimetterci subito al lavoro per capire quali potessero essere i prossimi step.
Il campionato.
È stato pieno di rimorsi. Venivamo da un anno difficile dove abbiamo vinto i playout, con tanti allenatori, partendo da zero, dopo una tabula rasa. Nuovo ds, allenatore e giocatori, per ricostruire con idee e tanta passione ed entusiasmo. Dovevamo ritrovare in poco tempo unità d’intenti e giocatori che potessero arrivare a Bari motivati. Non era facile. Alla fine della prima parte eravamo dentro i playoff, non appesi a un filo. Al di fuori di un rigore non dato, qualche pareggio di troppo e altre variabili, siamo arrivati a fine dicembre con la consapevolezza di avere un bel gruppo che si stava compattando. Il rimorso è più quello di aver lasciato punti per strada che poi abbiamo scontato. A gennaio proprio per un’ottima classifica abbiamo operato un mercato importante, dopo il Palermo eravamo la prima squadra per investimenti. Abbiamo centrato tutti e tre i giocatori che volevamo. Siamo ripartiti molto motivati. Poi l’infortunio di Lasagna che ha pesato. C’erano le basi per i playoff. Per me è stato un delitto perderei nelle ultime 5 partite. È un dispiacere, perché ogni anno che passa sono lotte, riunioni, pesi sulle spalle. Non è stato semplice chiudere l’anno così.
Il futuro
Abbiamo 3 anni davanti a noi. Ma io oggi dichiaro che voglio consegnare il Bari in Serie A. Come? Trovando una società solida che possa ve**re qui per restare. Non mi mancano le capacità e le risorse. Mi sono attivato nei mesi scorsi per trovare questa società. Non lascio il Bari al primo che passa, sono innamorato di questa società e ho un impegno nei confronti dei una piazza che merita di stare in alto. Nei prossimi mesi, perché no anche quest’anno, vorrei trovare un partner solido, con il quale costruire un progetto all’altezza di una piazza importante. È una responsabilità non trovare società di comodo. Questo è un passaggio importante. Tenere il Bari lontano dai debiti è molto difficile perché questo svuota le casse dell’azienda, attraverso una sostenibilità che in B non c’è. In B i ricavi stanno scendendo e questo produrrà gravi problemi a tutte le società.
L’appello
Sarebbe importante restare compatti, mostrando un bel volto dall’esterno. È brutto da fuori vedere le contestazioni, che possono allontanare potenziali investitori e acquirenti, che devono essere sani e solidi.
Caserta.
Dal primo secondo ha sposato il progetto e la piazza. Motivato al massimo. Un uomo che ha mostrato in passato di riuscire ad arrivare a traguardi importanti, e secondo me destinato a salire di categoria. È la persona giusta per questa piazza. Noi dobbiamo trovare questo nei prossimi giocatori: persone che una volta chiamate al telefono in un secondo accettino Bari, per lottare per la maglia e sudare. Devono ve**re per avere motivazione ed essere leader. Avevo chiesto uomo buoni, ma non basta devono essere giocatori che non vedono l’ora di ve**re qui.
𝐋𝐞 𝐝𝐨𝐦𝐚𝐧𝐝𝐞.
Con quale abito la squadra strizzerà l’occhio a potenziali investitori? Pensa di alzare l’asticella (investimenti)
Ora stiamo lavorando per cercare una potenziale società. Saremo in linea con gli investimenti degli ultimi anni. Non possiamo indebitarci ancora, la società deve essere sana. Il budget ci ha permesso di essere all’altezza l’anno scorso, stando nei playoff per quasi tutto l’anno. Si deve lavorare ancora di più.
I fatti concreti per recuperare la frattura con la piazza.
Sarei contento se fossi il primo ad annunciare una nuova proprietà che possa ricucire la frattura. Abbiamo visto il fallimento del Brescia, squadre che hanno investito 40 milioni che hanno rischiato di retrocedere. La Salernitana è retrocessa in C. Il Frosinone si è salvato per effetto del Brescia. Quello che posso promettere è che allestirò una squadra competitiva che possa puntare ai playoff. Qui si cerca di fare un calcio giusto.
La rosa da rifare.
È un grande stimolo. È bello poter costruire su misura una squadra per l’allenatore appena arrivato. Anche per la direzione sportiva. La scommessa è costruire una squadra su misura.
La patrimonializzazione.
So che il termine prestiti è diventato una passione. Ma le regole sono cambiate, quest’anno ci sarà un massimo di 10 prestiti. Il tema è però un alibi. Il punto è trovare i calciatori giusti, che nonostante il prestito possono giocarsi il futuro nella nuova piazza. È un anno di vetrina importantissima per loro. Se i calciatori sono giusti il prestito non conta nulla.
I tempi sulla conferenza.
Ho fatto la conferenza oggi proprio perché volevo ve**re preparato. Potevo parlare in mezzo alle gare p***e. Ma cosa avrei detto? Che ci stavamo compattando. La priorità era parlare alla squadra e con i tecnici. Comprendo le contestazioni sulle multiproprietà. Comprendo gli striscioni, ma quello che chiedo è: venite a sostenere i ragazzi. Mostrate la faccia della tifoseria all’esterno. È un peccato per i ragazzi. Ci è mancata leadership nel finale.
Effetto 11 giugno.
Quando uno perde la finale per la A a 100 secondi è come una bomba. Se avessimo fatto la B al primo anno in modo rilassato, avremmo detto ‘prendiamo le misure, cerchiamo come alzare il tiro’. Invece siamo partiti fortissimo. Dopo è stato difficile ripartire. Abbiamo perso l’equilibrio, la partenza in B ci ha fatto sragionare tanto.
Gli errori compiuti sul piano tecnico (gli allenatori)
Ogni anno è talmente diverso che di anno in anno si possono imparare lezioni singole. Noi abbiamo un database su ogni singola risorsa umana che scegliamo. Ogni anno si commettono degli errori.
Il possibile nuovo socio
Ci sto lavorando, ma non ho nulla sul tavolo di cui parlare.
Il rapporto con Longo
Lo saluto. È un grande professionista, persona dedicata con piglio e voglia. Il mancato traguardo è stata una mia delusione importante. Volevo affrontare qualcosa di diverso per alzare l’asticella e cambiare direzione.
La differenza sul mercato del Bari in C e in B
Il Bari cerca di essere sempre sostenibile, con la difficoltà di ripianare debiti. Avete visto cosa succede quando il Bari si indebita? Il Bari di oggi spende molto di più dei campionati passati, ha dei costi superiori. La Serie B dovrebbe avere meno retrocessioni e la A qualche squadra in meno. Questo dovrebbe essere il nuovo disegno del calcio italiano. Questo si ripercuote su tutto. Io non riesco ad investire di più.
Magalini, «non è la fine del mondo non andare ai playoff».
Gli intenti saranno ancora più importanti, ci sarà più gestione da vicino, in tutte le aree. Magalini non ha avuto vita facile. Si è concentrato sulle costruzione di un percorso. Il suo impegno sarà maggiore. C’è tanta voglia di fare bene.
Il socio
Ho avuto dei contatti, se ci fosse qualcosa di solido potrei parlare. Sono approcci. Bari ha interessi. Verrò qui a parlare di fronte a fatti concreti.
Le difficoltà in B
Non ritengo di essere infallibile. La C era ardua, ma la B è probabilmente ancora più incerta e difficile. Forse abbiamo bisogno di un anno in più. Non vogliamo certamente perdere. La Lega B dovrebbe avere un salary cup, è impensabile affrontare squadre con un budget di A. Ne stiamo parlando in questi giorni con la Lega. La B oggi è una categoria difficilissima. È un campionato insostenibile.
Quanto potrebbe valere il Bari oggi?
Sono tematiche per le quali chi si avvicinerà dovrà firmare un patto di riservatezza. Non rivelo le cifre. Non me la sento di parlane pubblicamente.
Dorval
C’è stato un avvicinamento, ma nessuna richiesta per il giocatore. Sulla lavagna di Magalini e Di Cesare ci sono una ventina di nomi per reparto.
La minaccia di diserzione
Noi facciamo calcio, massimo impegno, questo posso dire. Abbiamo chiuso subito l’allenatore. Vogliamo garantire un campionato all’altezza. Spetterà al tifoso scegliere se abbonarsi o no. Si parla di stagione fallimentare l’anno scorso, ma io non sono d’accordo. Io sono il primo deluso.
Napoli e Bari.
Il Napoli in B aveva oltre 8 milioni di ricavi di diritti tv oggi io ne ho 1,3. Non sono contestati paragonabili. Nonostante le difficoltà quest’anno non siamo rimasti appesi ad un filo.
Gli obiettivi
Se vengo qui ad investire milioni di euro, come si possono definire vaghi gli obiettivi? Io sono realistico. Se dichiarassi qualcosa oltre i playoff sarei f***e. Io vado cauto. Promettere fumo non fa parte della mia natura. Allestiremo una squadra che possa lottare contro tutti.
Gli sponsor, possibili defezioni.
Noi continuiamo ad avere tante richieste, a breve sveleremo la nuova maglia. Avremo molte sorprese da annunciare.
La campagna abbonamenti
Io voglio il bene del Bari. Questo sarà l’ottavo anno qui per me. Forse sarà una decade per me. Questa avventura deve finire in ultra positivo. Ho dato obiettivi chiari per avere il prospetto dei prossimi anni, per questo chiedo compattezza. Farsi la guerra non aiuta nessuno. Gli sforzi si fanno ogni anno. Mi auguro che la città si possa compattare, questo è importante per tutti i risultati che si possono ottenere.
Come ricreare la connessione emotiva con la tifoseria?
Non ho nessuna voglia di essere contro la tifoseria. L’ho sempre celebrata, è sempre stata presente, da Serie A. Ne ho parlato con tutti. Allo stadio siamo riusciti a ricostruire insieme al Comune uno show di livello. Sono disponibile per ritrovare una quadra. Rispetto agli investimenti dico in modo trasparente quello che posso fare, come ho detto che sono al ricerca di una società. Umilmente mi presento per iniziare con più ambizione. La cosa che mi ha chiesto l’allenatore è stata qual è l’obiettivo. Gli ho risposto subito i playoff.
Squadra sopravvalutata l’anno scorso?
Forse sì. È stato un bel gruppo. Forse è mancato avere due, tre leader in più.
La possibile diserzione
Come può non dispiacermi. Noi cerchiamo sempre di migliorare, per presentarci sempre con il miglior abito. Nel frattempo mi sono innamorato della città da uomo del Sud. Sulla progettualità è importante la compattezza. Tutti insieme si può arrivare a fare tanto.
Cosa intende per obiettivo playoff?
L’ultima squadra poteva essere quinta tutto l’anno, per quei punti persi. Potevamo essere terzi? Meglio ancora. L'obiettivo massimo è restare ai primissimi posti. Poi ci sono tante squadre molto attrezzate, ma è difficilissimo.
Nesta, perché no?
È stato uno degli allenatori che ho incontrato. Ho avuto un bell’incontro, persona amabile e umile, ho percepito che la sirene dell’estero potessero essere prevalenti rispetto a restare in Italia. Non abbiamo trovato nessuna quadra.
Contatti con possibili soci.
Ci sono magari contratti con cui stiamo intrattenendo delle chiacchiere. I tempi delle volte si allungano, anche perché ci sono delle realtà che guardano a più club. Non amo vendere fumo e cerco di essere il più trasparente possibile.
I giovani.
Il nostro ds è una grande esperto di giovani da sempre. Ci siamo parlati per trovare ragazzi che corrano a 300 all’ora. Poi servono anche dei senatori e dei leader, persone positive che sappiano come motivare i giovani e fare spogliatoio.
Scadenze di mercato.
Ci stiamo lavorando.