16/02/2025
⚠️ Nel 2020, ogni cittadino dell’Unione Europea, attraverso l’acquisto di prodotti tessili, ha consumato in media 391 kg di materie prime, 9 m³ di “acqua blu”, 44 m³ di “acqua verde” e 400 m² di suolo. Tuttavia, questo ingente utilizzo di risorse avviene solo in minima parte all’interno del territorio europeo: la maggior parte si concentra nelle grandi aree di produzione tessile in Asia.
A questa problematica si aggiunge l’emergenza dei rifiuti tessili: soltanto l’1% degli abiti usati viene riciclato per dar vita a nuovi capi. Considerando che oggi un indumento viene indossato in media non più di sette-otto volte, appare evidente l’urgenza di ripensare radicalmente il sistema della moda.
♻️ Numerose realtà locali di tutto il territorio si impegnano nella promozione del riuso e della valorizzazione degli abiti usati. Tra queste, il di G. Brodolini - Federconsumatori Perugia, che grazie all’impegno dei volontari, sostiene il e il di oggetti, mobili, libri e indumenti.
💡Quest'anno nell’ambito della manifestazione M'ILLUMINO DI MENO, la Giornata Nazionale del Risparmio Energetico e degli Stili di Vita Sostenibili – istituita nel 2005 da Rai Radio2 con la trasmissione Caterpillar Radio2 – il cui tema di questa edizione è dedicato ad una riflessione sulla moda e ad una critica consapevole del attraverso un omaggio allo stile degli anni ‘90.
🚩Per il Centro del Riuso, l'artista Susanna Cati ha realizzato - utilizzando scarti tessili e vecchi mappamondi - un'installazione ispirata a uno degli stili più iconici degli anni ’90: il .
Questo stile, nato in opposizione al consumismo yuppie degli anni ‘80, si caratterizzava per un’estetica volutamente trasandata, con jeans strappati, camicie di flanella a quadri e t-shirt logore.
Una moda che, in maniera quasi profetica, lanciava già allora un grido d’allarme su un sistema destinato a degenerare.
L’installazione di Susanna Cati rappresenta mondi interamente soffocati dal tessile: uno dei globi completamente ricoperto lascia intravedere solo piccoli frammenti di mare, mentre l’altro ha visto la sua geografia sostituita da una f***a rete caotica di interconnessioni commerciali.
Un'opera che denuncia, con forza e poesia, le contraddizioni e le conseguenze di un sistema produttivo insostenibile.
ℹ https://federconsumatoriperugia.it/fast-world-mondo-veloce