16/10/2025
➡️ Cottarelli: “L’Italia deve imparare dalla Spagna per tornare a crescere”
Nel corso del meeting d’autunno di Conad Adriatico, tenutosi a Monsampolo del Tronto, l’economista Carlo Cottarelli ha offerto un’analisi lucida dello stato attuale dell’economia italiana, mettendo in evidenza i principali ostacoli alla crescita e confrontando la situazione del nostro Paese con quella di altre economie europee. “La Germania oggi cresce meno della media europea,” ha osservato Cottarelli, “mentre Paesi che fino a pochi anni fa erano in crisi, come Spagna, Grecia e Portogallo, stanno registrando una crescita sostenuta.” In questo contesto, l’Italia fatica a tenere il passo, sebbene la situazione sia comunque migliorata rispetto a quindici anni fa. L’occupazione è in crescita, ma la produttività rimane bassa, e questo si riflette negativamente su salari e consumi: i primi sono oggi circa il 7% inferiori rispetto al 2021, mentre i secondi continuano a diminuire. Secondo Cottarelli, un Paese in cui è facile fare impresa attrae naturalmente più investimenti. Tuttavia, perché ciò avvenga, servono condizioni strutturali favorevoli, condizioni che in Italia ancora mancano. A questo proposito ha individuato cinque aree in cui la Spagna, oggi considerata da molti la "stella" dell’economia europea, sta facendo meglio dell’Italia: la pressione fiscale in Italia, nel 2025, è stimata al 42,8%, uno dei valori più alti degli ultimi 15-20 anni, mentre in Spagna si attesta attorno al 37%. Una differenza significativa, che incide direttamente sulla competitività delle imprese e sulla capacità di attrarre investimenti esteri. In Italia, interagire con la pubblica amministrazione è ancora molto complicato. La burocrazia resta pesante e inefficiente, creando ostacoli sia per i cittadini sia per le imprese. “Basta confrontare l’esperienza di un cittadino italiano con quella di un cittadino spagnolo nel relazionarsi con il proprio Comune per rendersi conto del divario,” ha osservato l’economista. Il sistema giudiziario italiano continua a essere troppo lento, e questo genera incertezza, un fattore critico per le imprese. Sebbene ci siano stati miglioramenti (la durata media dei processi civili è passata da otto a circa cinque anni e mezzo), siamo ancora indietro rispetto a Paesi come Spagna e Germania, dove i tempi della giustizia sono molto più rapidi. L’energia rappresenta un elemento cruciale per molte attività produttive. In Spagna, il costo dell’energia è attualmente inferiore rispetto all’Italia. “Il caro energia continua a essere un freno importante alla competitività del nostro sistema produttivo,” ha sottolineato Cottarelli. Infine, l’economista ha evidenziato come la Spagna sia riuscita a gestire in modo più efficiente i flussi migratori, integrando un maggior numero di lavoratori stranieri nel proprio mercato del lavoro. Questo ha permesso di attenuare la carenza di manodopera, problema invece sempre più evidente in Italia, soprattutto in settori chiave come la logistica e l'agricoltura. “Il problema della produttività in Italia non si risolve con gli slogan,” ha concluso Cottarelli, “ma con riforme strutturali e investimenti mirati. Per investire, un imprenditore deve poter avere fiducia nel contesto economico e istituzionale di un Paese.” Secondo l’economista, l’Italia deve impegnarsi a rendere più semplice e conveniente fare impresa, prendendo esempio dalle buone pratiche adottate da altri Paesi europei, come appunto la Spagna.
Di Redazione Envision Magazine