Daccapo Comunicazione

Daccapo Comunicazione Production & Press Office in Arts & Culture DACCAPO è un'agenzia di comunicazione.

Pianifichiamo e realizziamo strategie di promozione innovativa, servizi di ufficio stampa, organizzazione di eventi e attività di consulenza per i social media. Sviluppiamo contenuti personali e creativi attraverso il corporate storytelling, valorizzando il potenziale comunicativo ed espressivo di esperienze culturali e artistiche altamente significative e spesso situate in territori periferici. R

accontiamo le vostre storie, disegniamo con cura la vostra identità rispettando e rafforzando il vostro sistema di valori, il vostro patrimonio narrativo ed emozionale.

Il Progetto di Catanzaro Contemporanea si fonda sulla convinzione che la diffusione del pensiero contemporaneo sul terri...
11/08/2025

Il Progetto di Catanzaro Contemporanea si fonda sulla convinzione che la diffusione del pensiero contemporaneo sul territorio possa agire come un vero e proprio enzima culturale, capace di generare nuova vitalità nei luoghi, nei paesaggi e nelle comunità.

In questo senso, l’arte diventa strumento di trasformazione, capace di rigenerare il tessuto culturale e sociale e di restituire alla Calabria un ruolo attivo e centrale nel dibattito nazionale sulla cultura contemporanea.

La prima edizione di Catanzaro Contemporanea, la nuova rassegna che esplora i     linguaggi del contemporaneo nel cuore ...
09/08/2025

La prima edizione di Catanzaro Contemporanea, la nuova rassegna che esplora i linguaggi del contemporaneo nel cuore della Calabria, raccontata dalla stampa 📰

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Catanzaro Contemporanea è il nome della rassegna, dedicata all’arte contemporanea,  che si svilupperà  fino a novembre 2...
08/08/2025

Catanzaro Contemporanea è il nome della rassegna, dedicata all’arte contemporanea, che si svilupperà fino a novembre 2025 attraverso mostre, film, conversazioni pubbliche, residenze e attività sul territorio.

Il progetto, concepito come una piattaforma diffusa e multidisciplinare, nasce per riflettere sul ruolo dell’arte come strumento di relazione, ascolto e trasformazione collettiva,

PERFORMING è più di un festival: è una piattaforma di ricerca, una comunità di pratiche, uno spazio critico condiviso. D...
29/07/2025

PERFORMING è più di un festival: è una piattaforma di ricerca, una comunità di pratiche, uno spazio critico condiviso. Dalle avanguardie storiche alle sperimentazioni digitali, il progetto intreccia azione artistica e vocazione formativa.

La manifestazione promuove mobilità, co-progettazione e sostegno alla ricerca ponendosi, in un tempo segnato da trasformazioni profonde, come spazio attivo
per immaginare nuove forme di relazione, cittadinanza e presenza.

La I edizione del Performing Festival raccontato dalla stampa nazionale 🗞Scorri per leggere le voci più significative de...
28/07/2025

La I edizione del Performing Festival raccontato dalla stampa nazionale 🗞

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Nel cuore del centro storico di Catanzaro ha debuttato la prima edizione del PERFORMING, il festival biennale internazio...
09/07/2025

Nel cuore del centro storico di Catanzaro ha debuttato la prima edizione del PERFORMING, il festival biennale internazionale che accende i riflettori sulle arti performative contemporanee.

Promosso dall’Accademia di Belle Arti di Catanzaro, ente capofila di un ampio partenariato di 12 istituzioni italiane tra Accademie, Conservatori, Università e Istituti di alta formazione artistica, PERFORMING promuove un dialogo fertile, senza confini e barriere tra tradizione e sperimentazione, tra corpi e tecnologie, tra territori locali e reti internazionali.

Una piattaforma dinamica per mostrare la ricerca artistica italiana in un contesto globale, ma anche per riflettere, attraverso il linguaggio del gesto e dell'azione, sullo stato del mondo e dei suoi cambiamenti.

Ieri, oggi, domani: CHEAP could be anyone 👊🔥
07/04/2025

Ieri, oggi, domani: CHEAP could be anyone 👊🔥

𝐂𝐇𝐄𝐀𝐏 𝐞̀ 𝐚𝐧𝐜𝐨𝐫𝐚 𝐪𝐮𝐢. 𝐄 𝐪𝐮𝐞𝐬𝐭𝐨 𝐞̀ 𝐮𝐧 𝐚𝐭𝐭𝐨 𝐝𝐢 𝐜𝐮𝐫𝐚.

Negli ultimi giorni si è detto molto su CHEAP.
Alcune affermazioni che non condividiamo ci colpiscono nel profondo, perché negano l’esistenza stessa del progetto, parlando di un percorso svuotato, che dovrebbe smettere di esistere.

Ma CHEAP non si cancella. Non si riscrive a piacimento.
Non è mai appartenutə a una, due, quattro, sei persone.

Non è una proprietà da reclamare.

E non smette di esistere quando le strade si dividono.

Ridurre un progetto collettivo all’autorialità di poche individualità è una visione che non ci è mai appartenuta.
Vuol dire ignorare il lavoro di centinaia di persone.
Vuol dire confondere la memoria con il possesso.
Vuol dire decidere chi può “autorizzare” l’esistenza di qualcosa che invece è di moltə.

CHEAP è un progetto collettivo, e continua ad esserlo.
È vivo nel lavoro quotidiano, nella cura ostinata, nella responsabilità di chi ha scelto di restare e continuare.
Anche nei momenti più difficili.

Non ci interessa alimentare lo scontro.
Non è mai stata la nostra pratica esibire ogni passaggio sui social, trasformare il conflitto in spettacolo, chiedere a chi ci segue di “scegliere da che parte stare”.

Ma nemmeno accettiamo che il silenzio venga usato contro di noi.

𝐏𝐞𝐫 𝐪𝐮𝐞𝐬𝐭𝐨 𝐩𝐮𝐛𝐛𝐥𝐢𝐜𝐡𝐢𝐚𝐦𝐨 𝐮𝐧 𝐝𝐨𝐜𝐮𝐦𝐞𝐧𝐭𝐨.
Dentro troverete tutti i progetti realizzati dal 2020 al 2024 e con i nomi di chi li ha resi possibili. Chi ha partecipato, lavorato, contribuito. Chi ha costruito, pezzo dopo pezzo, ciò che oggi CHEAP è.

Non lo facciamo a cuor leggero. Non è un gesto neutro. È un atto di cura e responsabilità nei confronti di chi ha scelto di parlare con una voce collettiva, evitando la firma individuale, rifiutando la logica egocentrica e patriarcale dell’artista-autore.

Oggi sentiamo che è necessario fare un’eccezione: perché il progetto è stato reso possibile da moltissime persone, e negare questa molteplicità significa cancellare una storia condivisa e svalorizzare il lavoro di chi ha contribuito.

Davanti alla richiesta di chiarezza, abbiamo pensato di accendere la luce sui credits dei progetti. Ma è un gesto, non l’intenzione di abiurare una pratica e una visione: CHEAP continuerà a firmarsi CHEAP perché è il nome collettivo in cui ci riconosciamo.

Se ci siamo dimenticatə di qualcunə, scriveteci. Questo documento non è una chiusura, ma un archivio vivo: è sempre possibile aggiungere un nome, riconoscere un passaggio, restituire uno spazio.

Parliamo a chi ci conosce, a chi ci ha incrociatə per strada, a chi ama CHEAP perché nello sguardo di CHEAP si riconosce.
A chi è rimastə disorientatə da ciò che ha letto, e ha bisogno di capire, senza dover schierarsi.
A chi crede che i progetti collettivi vivano anche di trasformazioni, e che la complessità vada attraversata, non semplificata o ridotta a un linciaggio a mezzo social.

𝐈 𝐜𝐨𝐦𝐦𝐞𝐧𝐭𝐢 𝐚 𝐪𝐮𝐞𝐬𝐭𝐨 𝐩𝐨𝐬𝐭 𝐫𝐞𝐬𝐭𝐞𝐫𝐚𝐧𝐧𝐨 𝐚𝐩𝐞𝐫𝐭𝐢.
Siamo disponibili al confronto, anche critico, ma chiediamo a tuttə di mantenere il rispetto.
Non accetteremo altri attacchi personali, altre accuse infondate, altra aggressività gratuita, altri gesti intimidatori.
Questo spazio è nostro.
Ed è anche vostro, se scegliete di attraversarlo con cura.

𝐂𝐇𝐄𝐀𝐏 𝐞̀ 𝐚𝐧𝐜𝐨𝐫𝐚 𝐪𝐮𝐢.
𝐀𝐧𝐜𝐡𝐞 𝐪𝐮𝐚𝐧𝐝𝐨 𝐞̀ 𝐬𝐜𝐨𝐦𝐨𝐝𝐚. 𝐀𝐧𝐜𝐡𝐞 𝐪𝐮𝐚𝐧𝐝𝐨 𝐞̀ 𝐢𝐧𝐠𝐨𝐯𝐞𝐫𝐧𝐚𝐛𝐢𝐥𝐞. 𝐀𝐧𝐜𝐡𝐞 𝐪𝐮𝐚𝐧𝐝𝐨 𝐝𝐚̀ 𝐟𝐚𝐬𝐭𝐢𝐝𝐢𝐨.

Continuerà ad esserci perché ci sono persone disposte a coltivarla, a fare un esercizio collettivo di immaginazione radicale, a difenderla - e a rivendicare questa scelta.

𝐂𝐨𝐧 𝐫𝐞𝐬𝐩𝐨𝐧𝐬𝐚𝐛𝐢𝐥𝐢𝐭𝐚̀. 𝐂𝐨𝐧 𝐝𝐞𝐬𝐢𝐝𝐞𝐫𝐢𝐨. 𝐂𝐨𝐧 𝐨𝐫𝐠𝐨𝐠𝐥𝐢𝐨.

LINK CHEAP Street Poster Art – Credits 2020-2024:
https://www.cheapfestival.it/cheap-street-poster-art-credits-2020-2024/

13/03/2025

Questo è un momento difficile. Ci interroga, ci scuote, ci ha messe davanti a domande che non hanno risposte semplici. CHEAP può esistere ancora? Ha senso continuare? E in che forma?

Non sono domande retoriche, sono state domande reali, dolorose, pesanti, ma necessarie. Abbiamo dovuto guardarci dentro, chiederci se ciò che abbiamo costruito in quasi 12 anni avesse ancora la forza, il piacere e il desiderio di andare avanti.

CHEAP è cresciuta. È diventata un progetto artistico e politico strutturato, riconosciuto, capace di espandersi senza perdere radicalità. Ma la crescita porta con sé nuove responsabilità, nuove complessità, nuove tensioni. Prendersi cura di un progetto significa anche decidere come attraversare questi passaggi senza lasciarsi travolgere.

Facciamo un’operazione di trasparenza.
CHEAP non è solo un progetto artistico e politico, è un’Associazione di Promozione Sociale (APS) iscritta al RUNTS (Registro Unico Nazionale del Terzo Settore), con obblighi amministrativi e giuridici precisi. Gestire un bilancio non è solo una questione di numeri, ma di responsabilità civile e penale.

Nel 2016 il bilancio dell’associazione era di 27.642 euro di entrate e 27.891 di uscite. Oggi CHEAP gestisce un’economia di 120.521,65 euro di entrate e 116.289,27 di uscite, con un avanzo positivo di 4.232,38 euro.

Queste cifre non sono solo dati contabili: sono una responsabilità che chiunque faccia parte del progetto deve conoscere e riconoscere. Eppure, per anni, la gestione economica di CHEAP è rimasta opaca, inadeguata e poco accessibile a chi lavorava dentro il progetto. Era diventato impossibile capire come allocare risorse o prendere decisioni strategiche. La trasparenza non è solo un valore, ma è una necessità. CHEAP è cresciuta, e con la crescita arrivano scelte che devono essere comprese, condivise e assunte collettivamente.

Nessun progetto si sostiene da solo. Dietro ogni affissione, ogni collaborazione, ogni iniziativa, c’è del lavoro. Viviamo in un settore dove il lavoro culturale viene precarizzato, dato per scontato, invisibilizzato. Nel 2024, 40.000 euro del bilancio sono stati destinati a prestazioni professionali. Perché il lavoro va retribuito. Perché la dedizione non può essere un alibi per lo sfruttamento. Perché prendersi cura di un progetto significa riconoscere il valore di chi lo rende possibile, garantendo nei limiti del possibile il giusto compenso a chi chiamiamo a lavorare con noi.

Questa crescita di responsabilità e di necessaria organizzazione ha reso più evidenti le differenze di visione, gli scontri, le diffidenze e le incomprensioni, trasformando l’impegno dell’Associazione in un campo minato organizzativo, amministrativo e progettuale. CHEAP era bloccata.

Abbiamo quindi scelto di affrontare questa sfida con strumenti coerenti con le nostre pratiche: il femminismo, l’attivismo, la valorizzazione delle competenze. Anche quando stare insieme era difficile, anche quando sembrava impossibile.

Per non implodere, per tentare di portare avanti il progetto, abbiamo deciso di investire – anche economicamente – in un percorso di mediazione professionale dei conflitti. Tra marzo e novembre 2024, abbiamo svolto 12 incontri guidati da una figura esterna specializzata.
La mediazione non è un compromesso al ribasso, ma un modo per attraversare il conflitto con responsabilità, per riconoscere le differenze senza trasformarle in macerie.

Abbiamo creduto in questo processo. Ma nel corso del tempo è emerso che alcune di noi stavano nel frattempo muovendosi su un altro piano, rivolgendosi a legali per valutare la propria posizione dentro CHEAP, cercando senza riuscirci di smembrare il progetto per portarsi via tutto quello che poteva, a partire dal nome, a partire dal marchio.

Questo ha reso necessario tutelare ulteriormente CHEAP, perché non potevamo permettere che il conflitto si trasformasse in uno scontro capace di compromettere tutto ciò che abbiamo costruito.

CHEAP è sempre stato un progetto collettivo, e riconosciamo il valore di tutte coloro che, in modi diversi, hanno contribuito e contribuiscono a crearlo.

Ma un progetto con la natura di CHEAP non può appartenere a nessuna singola persona: esiste perché continua a essere abitato, trasformato, difeso.

Negli ultimi giorni, abbiamo assistito a un’ondata di odio e violenza sui social. Commenti, accuse, inviti al boicottaggio, distorsioni della realtà e delazioni che hanno trasformato uno spazio di discussione in un’arena dove il conflitto non è più confronto, ma volontà di annientare.

Sappiamo che le tensioni generano dolore, ma questo non giustifica la rabbia cieca, l'attacco personale, la voglia di distruggere.

Ci colpisce, ci ferisce, ci interroga, soprattutto quando arriva da chi ha fatto parte di questo percorso. Da chi conosce il valore di CHEAP e sa quanta dedizione, fatica e intelligenza collettiva siano state necessarie per farlo crescere.

Ci aspetteremmo rispetto. Per il lavoro, per la complessità di questa fase, per la sofferenza che, in modi diversi, attraversa tutte le parti in causa.

Il dissenso è legittimo, la distruzione no. Nessuna di noi ha mai creduto in una comunità costruita sull’uniformità di pensiero, ma una comunità si regge sulla cura reciproca, sul riconoscere che anche nel conflitto esistono dei limiti.

CHEAP va avanti. Con chi ha scelto di assumersi la responsabilità di farlo, con chi vede in questa crescita una possibilità e non una minaccia, con chi crede nella cura invece che nella distruzione.

I progetti non sopravvivono perché qualcuno li fonda, ma perché qualcuno sceglie di continuare a costruirli.

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Nel rispetto di questo percorso, chiuderemo i commenti sotto questo post. Ma per chiunque voglia scriverci, comunicare con noi, esprimere opinioni, pensieri, farci delle domande, potete farlo a questa mail: [email protected]

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23/12/2024

Ideato e prodotto da Associazione Italìa & Co, prima realtà calabrese a sostegno della danza, riconosciuto dal Ministero della Cultura e sostenuto dalla Regione Calabria,
Ramificazioni Festival, ha reso la Calabria un crocevia di eccellenze coreutiche, trasformando teatri e spazi urbani in luoghi di sperimentazione e dialogo culturale.

L’approccio itinerante del festival ha valorizzato il territorio, coinvolgendo le comunità locali e portando la danza contemporanea al di fuori dei contesti tradizionali.

Le province di Catanzaro, Cosenza e Reggio Calabria sono diventate palcoscenici a cielo aperto, dove il pubblico ha potuto immergersi in spettacoli emozionanti che hanno stimolato la riflessione sul significato del movimento, dell’identità. Anche quest’anno, Ramificazioni Festival conferma un appuntamento irrinunciabile, che porta in scena una danza fatta di profondità e connessione, oltre l’intrattenimento.

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21/12/2024

12 compagnie, 15 appuntamenti, e un messaggio profondo: l’arte come ponte tra culture. Il coreografo americano Garret Smith ha emozionato con “Whispers Of Him”, mentre “Le Immortali Amate” ha celebrato l’universo femminile di Puccini grazie a quattro compagnie italiane di talento. La danza contemporanea si è fatta veicolo di storie che parlano di umanità, di oggi e del futuro in occasione di Ramificazioni Festival.

Ogni performance è stata un mosaico di creatività e sperimentazione, riunendo artisti provenienti da Italia, Francia e Stati Uniti, che hanno fatto della ricerca artistica la propria cifra distintiva. Da Roberto Zappalà, tra i più rilevanti coreografi italiani, alla compagnia francese CIE MF, passando per realtà emergenti ed altre consolidate come Balletto di Roma.

L’ottava edizione di Ramificazioni Festival  ha scelto il tema “Sconfini”, un invito a ripensare i confini non come barr...
20/12/2024

L’ottava edizione di Ramificazioni Festival ha scelto il tema “Sconfini”, un invito a ripensare i confini non come barriere ma come luoghi di incontro e trasformazione. Tra le province di Catanzaro, Cosenza e Reggio Calabria, per sessanta giorni la danza d’autore ha parlato di accoglienza, scambio e apertura verso orizzonti inesplorati. Non solo un festival, ma un movimento culturale che spinge oltre le etichette e invita a esplorare l'altrove.

Il tema chiude il cerchio di una triennalità che ha visto il festival riflettere su conflitti, unità e nuove possibilità. “Sconfini” rappresenta un invito al pubblico ad uscire dalla propria comfort zone, a ripensare il confine non come un limite, ma come uno spazio di incontro con sé stessi e con l’altro, ed a lasciarsi sorprendere dalla potenza della danza come linguaggio universale.

Paratissima VENTI è stato il punto d’incontro tra passato e futuro, un’occasione per riflettere sulle traiettorie creati...
28/11/2024

Paratissima VENTI è stato il punto d’incontro tra passato e futuro, un’occasione per riflettere sulle traiettorie creative che hanno plasmato la storia dell’evento che ha riscritto i codici della fiera d’arte contemporanea, rivolgendosi come nessun altro aveva fatto prima agli artisti e ai creativi emergenti ancora non entrati nel circuito ufficiale dell’arte, ma anche soprattutto un’opportunità per sperimentare nuove prospettive.

Il Paratissima Torino Prize, il Talent Prize, il Best Emerging Artist e il Nice & Fair sono solo alcuni tra i premi degni di nota conferiti agli artisti emergenti che hanno reso la ventesima edizione di Paratissima una vera festa del talento.

Tali riconoscimenti celebrano opere straordinarie, offrendo allo stesso tempo opportunità concrete per il futuro, come mostre personali e iniziative curate da esperti del settore. Paratissima continua così a scrivere nuove pagine nell’arte contemporanea, coltivando una comunità viva e proiettata verso il futuro.

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