Edizioni Rosacroce

Edizioni Rosacroce Pubblicazione e diffusione di testi del pensiero Ermetico, Gnostico e Rosacrociano

In questo momento, a inizio terzo millennio, la domanda di senso esistenziale incontra lo sgretolarsi dei sistemi di credenze e di comunicazione sociale

I DUE ORDINI DI NATURA“Dài a Cesare ciò che è di Cesare e a Dio ciò che è di Dio”.Cosa vuole dire?Leggendo dal Libro XII...
05/12/2025

I DUE ORDINI DI NATURA

“Dài a Cesare ciò che è di Cesare e a Dio ciò che è di Dio”.
Cosa vuole dire?
Leggendo dal Libro XII, v.73 del Corpus Hermeticum: “L’uomo è un essere divino che non dovrebbe essere paragonato ad altre creature sulla terra, ma a quelle che vengono dall’alto, alle creature celesti chiamate dèi”.
“Ecco perché, unico tra tutte le creature della natura, l’uomo è duplice, mortale secondo il corpo e immortale secondo la sua essenza fondamentale”. (Libro I, v.38)

Numerosi sono gli esseri umani coscienti della lacerazione provocata in loro dalle discordi voci interiori e numerosi sono anche coloro che riconoscono la voce interiore divina. Riconoscere questa voce non è frutto dell'immaginazione, è una sperimentazione quotidiana, la si vive. Si è come divisi tra due nature opposte ma intimamente intrecciate. A volte il nostro essere si identifica con l’esteriore, Cesare, a volte con l’interiore, Dio.
Ci si rende conto che anche il nostro subconscio ha due facce; che la nostra coscienza intellettuale ha due comprensioni.
Queste differenze esistono nel più profondo del nostro essere, distanti, diverse, separate e tormentate insieme.
Nei momenti di difficoltà, sofferenza e isolamento, parlando a noi stessi, si ricevono risposte. Chi ci aiuta in queste ore di autoconoscenza ed introspezione? Sono risposte di questo ordine naturale o di un ordine divino? Comprendiamo allora che oltre al nostro essere fisico, esiste un essere di un’altra costituzione, un altro archetipo che dobbiamo conoscere, al quale dobbiamo relazionarci: siamo due, due in uno. Un essere.

L' articolo è integralmente a disposizione sulla nostra RIVISTA LOGON, GRATUITA , ON-LINE, al link:
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Si propone il testo:
L'ABITO DI LUCE DELL'UOMO NUOVO
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L’ANIMA IN QUESTIONE“Presto o tardi, l’anima si accorge che il campo di vita terrestre è una gabbia. Allora, soffre per ...
21/11/2025

L’ANIMA IN QUESTIONE

“Presto o tardi, l’anima si accorge che il campo di vita terrestre è una gabbia. Allora, soffre per l’imperfezione della natura che la mantiene prigioniera e le impedisce di elevarsi. Erroneamente consideriamo la natura che ci circonda e il nostro corpo fisico come nemici dell’anima. La vita, invece, può essere vista come una scuola.
L’unico compito della nostra vita è trovare il cammino della liberazione. Le leggi e i fenomeni hanno una duplice funzione: preservare la forma e creare delle condizioni favorevoli alla realizzazione dell’uomo nuovo. La natura terrestre e il corpo umano sono strumenti meravigliosi per farci raggiungere questo fine. L’anima è legata sia al corpo che al campo di vita terrestre. Tuttavia il corpo e il campo di vita terrestre non sono la causa dell’imprigionamento ma lo diventano se vengono considerati come unico fine”.
Dalla RIVISTA PENTAGRAMMA n°1, 2006, l’articolo è a disposizione integralmente al link:
https://www.rosacroce.cloud/pentamenu

Il mio corpo è animato da un’anima, ma lei chi è?
Che rapporto ho con la mia anima? La conosco? Senza conoscerla, posso davvero conoscere me stessa?
Mi conosco?
Cercando di conoscere me stessa ho girato intorno al suo mistero ma ci sono molti strati. Troveró lì il germe della mia profonda realtà?
Il mio pensiero abituale, poiché si articola con i miei sentimenti, non mi informa abbastanza oggettivamente su me stessa e sulla realtà e, ancor meno, sulla mia vita. Voglio superare questo limite e trovare un approccio di me stessa più coerente con la realtà. Posso percepirmi in modo diverso?
Quest’anima in me si svela molto diversa da quello che immaginavo. Ha diverse dimensioni. Una è la mia vita biologica nel suo movimento, nella sua fluidità, nella sua energia sottile, nella sua animazione incarnata (in carne = nella carne).
Ed è anche la mia vita, per la sua qualità, il suo modo di essere: i miei punti di forza e di debolezza, la mia unicità. Anima la mia interfaccia corporea con il mondo, con i miei coetanei.
Ed è anche colei che si libra verso la realtà superiore, verso cieli immensi di cui i miei sensi non mi parlano.
C’è tensione, impotenza, assenza. Inciampa contro le pareti del mio corpo, della mia reattività, sui limiti del mio pensiero che non riesce a coglierne la vera essenza. Più serena, mi offre altri percorsi, altri modi di percepire, di essere.
Emozioni, affetti e preoccupazioni che nutrono o sono nutriti dai miei pensieri la rendono più pesante. Ma quando la sua “propria” luce individuale è irraggiata da una Luce più potente, più universale, cambia la sua natura.
Sperimento e noto che, nutrita e connessa ad una dimensione spirituale, acquista caratteristiche più universali e questo si riverbera sulla mia vita.
Scopro che quelle domande avevano un obiettivo: spingermi verso il dive**re cosciente della mia anima.
Nata come anima biologica, tende ad essere un’anima cosciente e vivente.
Tutti gli ideali che mi piacevano traggono significato da questa aspirazione assoluta: libertà, autonomia, perfezione, potere, connessione con gli altri, bellezza, condivisione, collaborazione ideale e amore…
Più la coscienza si addentra nella scoperta di questi bisogni, più ciò che ci separa da essi diventa percepibile.
Mi rendo conto che questo è un percorso spirituale e che non c’è nulla di mistico, oscuro o facile.
L’Anima Vivente è una realtà, alla portata dell’anima, ma non alla portata del corpo.
Eppure, so sempre più chiaramente che è nella vita, nel presente del mio corpo, che tutto si svolge. Questa connessione a una forza superiore che creo nel cuore della mia vita, del mio essere, è il legame tra la mia anima e la sua realtà. È un prerequisito per andare oltre.
Tramite questi incroci tra l’anima, la personalità e l’ego, imparo il luogo e il ruolo di ciascuno di essi. Attraverso questi movimenti, selezioni e articolazioni, sorge un altro elemento: l’anima non è sola, è qualcos’altro di più dell’individualità. Tutte queste domande, comprese quelle della solitudine, del senso di abbandono, della ricerca di amore, si incarnano in una realtà unificata: per l’anima nulla è separato.
Per accettare l’assenza di limiti, dobbiamo rinunciare all’ego.
L’articolo è a dsposizioe integralmente sulla nostra RIVISTA LOGON al link:
https://logon.media/it/logon_article/lanima-in-questione/

È possibile migliorare il proprio ego?
Nel mese di novembre del 2008, in Olanda, il tema all’ordine del giorno fu proprio questo. Una domanda suggestiva a cui, generalmente, si è data risposta affermativa.
L’articolo:” L’Acquario, un ego migliore ed i pianeti dei misteri” è a disposizione sulla RIVISTA PENTAGRAMMA n°3, 2009: https://www.rosacroce.cloud/pentamenu
Si propone il testo: SETTE VOCI PARLANO
EDIZIONI ROSACROCE, http://www.edizionirosacroce.it/

Immagine: Estelle Amsen

IL RISVEGLIO DAI SOGNI"In un sogno talvolta intuisci che stai sognando. In questo modo sai di avere la scelta, di ritorn...
07/11/2025

IL RISVEGLIO DAI SOGNI

"In un sogno talvolta intuisci che stai sognando. In questo modo sai di avere la scelta, di ritorno dall’esperienza onirica, di concludere il sogno o di risvegliarti.
Grandi maestri, che avevano conoscenza di un’altra natura, hanno descritto, non senza motivo, la nostra vita terrena come uno stato di sogno. «Risvegliatevi, voi che dormite».
Da ciò scaturiscono due visioni sconcertanti, a condizione che le si voglia ammettere: la prima è l’esistenza di un altro mondo; ne consegue che tutto ciò per cui lavoriamo così duramente e che troviamo così sensato non sia vero!
Miliardi di persone vivono con una loro idea personale della realtà. Lo stesso mondo è vissuto interiormente in modo diverso, per cui ognuno crede al proprio sogno e lo vuole realizzare. Quando si uniscono gruppi, questi creano sogni collettivi per una realtà collettiva, e loro sanno che: «Ciò che noi crediamo è vero, perché noi tutti nel gruppo lo crediamo».
Fino a quando... fino a quando la nostra coscienza sconfigge i pensieri.
Vivere dormienti e sognanti in questo mondo significa restare non coscienti dell’altra natura. Risvegliarsi in questo mondo significa contemporaneamente risvegliarsi nell’altro mondo.
Ora, sulla Terra il sogno più ostinato è proprio quello di non essere consapevoli di sognare.
Abbiamo riempito la Terra e il nostro mondo personale con le nostre convinzioni, con le nostre folli idee e obiettivi futuri, fino ad essere completamente prigionieri di questo sognare a occhi aperti.
Ma a un certo punto il sogno può cessare, proprio quando meno ce lo aspettiamo. Improvvisamente il corso della nostra vita cambia e l’Io si accorge di trovarsi sulla strada sbagliata. Per ritrovare la strada, dobbiamo prima smarrirci. L’imprevisto nella nostra vita è una delle poche cose certe, che abbiamo. Tuttavia, continuiamo a pensare che tutto ciò che pensiamo sulla vita sia vero. Ed è proprio questo atteggiamento – il pensare che i nostri pensieri siano veri – che mantiene intatto il nostro mondo di sogno, fino a quando non cessiamo di credere ai nostri pensieri e accettiamo la realtà: Che shock!
Nel risveglio dal sogno il vuoto è però un presentimento di una pienezza di altro tipo
(tratto dalla RIVISTA PENTAGRAMMA n° 4 del 2016).
L'esperienza quotidiana del sonno offre la possibilità di elevarsi al campo divino della vita.
Capita che al risveglio è come se fossimo pieni di luce e, lì, in quel contenuto interiore, si verificano sinapsi rivelatrici che ci permettono di raggiungere una maggiore comprensione.
Questa è una possibile forma di connessione tra lo Spirito e l’Anima.
Attraverso questo altro modo di percepire la realtà vediamo quanto sia limitato e caotico il nostro pensiero comune e che nel nostro essere esiste un’altra possibilità pronta a manifestarsi.
Queste esperienze luminose sono il nuovo potere emergente di un'espressione cosciente di un'attività intuitiva e ci avvicinano al risveglio definitivo, rendendo possibile l’abbandono della vita dei sogni.

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Proponiamo la lettura del testo:
I POTENTI SEGNI DEL CONSIGLIO DI DIO
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IL CUORE DELLA SCIENZA E LA SCIENZA DEL CUORENella scienza abbiamo due correnti principali di sviluppo. Entrambe traggon...
24/10/2025

IL CUORE DELLA SCIENZA E LA SCIENZA DEL CUORE

Nella scienza abbiamo due correnti principali di sviluppo. Entrambe traggono origine nel periodo di massimo splendore della filosofia greca, in cui i grandi filosofi erano anche ricercatori.
All’epoca si erano già cristallizzati due approcci fondamentalmente diversi.
Uno era quello fenomenologico, aristotelico, basato sull’osservazione e sulla sensazione.
L'altro, platonico-pitagorico, incentrato sulla visione matematico-astratta dei contenuti della ricerca.
La domanda fondamentale che si pone è se sia possibile liberarci consapevolmente dal paradigma scientifico dominante per cogliere nella loro piena portata gli opposti polari della conoscenza fisica odierna.
Nel suo libro" Mehr Licht" (Più luce), Olaf Müller ha risolto la dualità dell'approccio scientifico con una prospettiva globale, considerando entrambi come punti di vista complementari. Ha conciliato il metodo fenomenologico con quello matematico-astratto attraverso l'intuizione di una terza struttura di coscienza, quella della scienza del cuore, che consiste nella possibilità spirituale di percezione e che ci permette di riconoscere che né l’una né l’altra sono la verità ultima.
Da questo livello superiore, le polarità possono essere riconciliate attraverso prospettive complementari.
Nel primo libro del Corpus Hermeticum, IL PIMANDRO, attribuito ad Ermete Trismegisto, si parla di un punto focale della coscienza che può sollevare istantaneamente una persona da un paradigma prevalente per consentirle di osservare lo scenario della vita dall’inizio alla fine.
“Pimandro” sembra quindi essere colui che può elevare le persone a un livello di coscienza superiore. Il suo punto di riferimento nell’essere umano è il cuore.
Il campo di informazione universale, che “Pimandro” può collegare come punto focale con il cuore di ogni essere umano, è qualcosa di simile a una visione del mondo interiore, una realtà interiore che lo scienziato può utilizzare per l’interpretazione delle sue ricerche o che l’artista può utilizzare per la realizzazione artistica e il filosofo per lo sviluppo di nuove prospettive.
In una polarità sacra vivente tra il cuore umano e “Pimandro” emerge un terzo campo di informazioni da cui diventa possibile una scienza del cuore.

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Proponiamo la lettura del testo:
LA GNOSI ORIGINALE EGIZIA vol.1
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MEDITAZIONE: FAR EMERGERE UNA NUOVA REALTÀIn Occidente, inizialmente adottata dalle persone alla ricerca di spiritualità...
10/10/2025

MEDITAZIONE: FAR EMERGERE UNA NUOVA REALTÀ

In Occidente, inizialmente adottata dalle persone alla ricerca di spiritualità, tramite l’intermediazione del buddismo zen, la meditazione si è diffusa sotto diverse forme.
Il successo di questa pratica è legato ai benefici molto concreti che produce a chi la applica.
Proponiamo qui un punto di vista sulla meditazione generata da una concezione del mondo che prende in considerazione la dimensione triplice dell’essere umano – Spirito, Anima e Corpo.
Questa concezione dell’uomo quale essere triplice è sparita dalla nostra civiltà occidentale nel XII secolo, all’epoca di un concilio ecclesiastico della chiesa di Roma. È stata sostituita progressivamente da quello che resta ancora il nostro modello di riferimento: quello di un essere che possiede una realtà fisica, un corpo, e un’anima ridotta a una funzione di dispositivo psichico. Così, la terza realtà, la dimensione dello Spirito è stata sequestrata e cancellata progressivamente dalla memoria degli uomini. Questo principio spirituale che l’uomo porta nel più profondo di sé, come un seme in dive**re, è chiamato in certe tradizioni “Rosa del Cuore”. Si trova all’intersezione della nostra realtà orizzontale e delle nostre aspirazioni verticali.
Tutte le scuole spirituali di buona fede, da Platone ai Rosacroce del XVII secolo, si sono totalmente consacrate a far emergere nella coscienza dell’uomo questa realtà dimenticata, facendone il punto di partenza e la conclusione della loro meditazione, in attesa di ricostruire l’Uomo dell’origine secondo lo Spirito, l’Anima vivente e il Corpo.
I tre piani non sono divisi, ma comunicano tra loro: il fattore di collegamento è la coscienza.
Esiste dunque uno stato di coscienza legato a ciascuna delle tre dimensioni: innanzitutto la nostra coscienza spazio-temporale, sensoriale che conosciamo bene. Poi, la coscienza dell’Anima. E infine, quella dell’Anima-Spirito.
A ognuna di queste dimensioni corrisponde un mondo particolare, un campo di coscienza proprio. La meditazione praticata così, con questa concezione dell’Uomo, consiste nell’affrancarsi quotidianamente dalla pesantezza terrestre.
L’energia necessaria a questa elevazione non è generata dagli esercizi di acquietamento del mentale o dall’isolamento dal baccano di questo mondo. L’energia che deve propellere la struttura più densa è quella nascosta nel principio spirituale, la Rosa del Cuore.
Ci permettiamo di confrontare l’antico precetto degli alchimisti: “Non si fa dell’oro che con l’oro”, con quello dei Rosacroce: “Non c’è meditazione spirituale che a partire dallo spirituale”.
Si tratta del mistero dell’alfa e dell’omega, del principio e della fine.
Meditare consiste in un orientamento giornaliero sul proprio centro di gravità, su ciò che ciascuno può riconoscere in sé come appartenente all’assoluto, la Rosa.
Questo movimento di meditazione non è facile, perché raramente la calma regna in noi. Fin dal nostro risveglio mattutino, siamo assaliti dai nostri pensieri, dal programma della giornata da compiere, dalle impressioni che provengono dalla notte, da sentimenti diversi e da mille e un’opportunità di dimenticare l’essere solare che portiamo in noi.
Di fronte alle nostre innumerevoli sollecitazioni, si tratta dunque di essere un osservatore attivo, sempre più cosciente in ogni istante dei differenti movimenti in noi stessi: coscienti dell’agitazione emergente, delle parole pronunciate, dei sentimenti che ci attraversano, degli atti che si compiono. Più diventiamo coscienti di questo campo nel quale iniziamo la nostra meditazione, e più si trova una forma di calma, di armonia, di serenità.
Ogni dimensione dell’essere è collegata a una sfera di vita, a un campo particolare, così quando la nostra coscienza si orienta sullo Spirito in noi per un desiderio profondo, essa si collega a questo campo di energia dello Spirito.
Un desiderio di elevazione e una volontà di agire sono dunque alla base di una tale meditazione.
Scopriamo gradualmente e facilmente di non essere lo scopo del processo di elevazione e che la nostra coscienza ego deve mettersi al servizio dell’Assoluto, dell’Altro in noi.
Una volta che il collegamento è realizzato, vale a dire penetriamo nel veicolo intermedio e assumiamo la coscienza dell’Anima, il resto dell’ascensione non ci appartiene più, ma al termine della meditazione, beneficiamo dei frutti di questo viaggio interiore: la Pace, la Luce e la Forza del mondo dell’Anima-Spirito.
È con questo tesoro che ripartiamo dalla valle, quella del mondo sensoriale, per compiere i nostri doveri e i nostri compiti sul piano orizzontale e verticale.
Concepita così, la meditazione non è un’attività a sé stante in una programmazione settimanale, ma un impegno di ogni istante.
La meditazione diventa non una fine in sé, ma un mezzo.
È il mezzo più efficace per il rinnovo della coscienza.
La nostra coscienza ego inizia l’atto di meditare, poi, quando il collegamento col nostro punto focale è realizzato, la coscienza spazio-temporale entra in contatto con la sfera della Rosa, vale a dire col campo di coscienza dell’Anima eterna. Da questo istante, noi non siamo più la Signora o il Signor tal dei tali, ma percepiamo il mondo con la coscienza dell’Anima. Questa coscienza possiede delle qualità, come l’assenza di violenza, di critica, l’amore universale; e delle facoltà quali l’intuizione spirituale o la capacità di collegare le cose e gli avvenimenti tra loro.
L’Anima eterna, come mediatrice tra il principio spirituale e il suo mezzo di manifestazione, riceve gli impulsi dallo Spirito e li traduce in immagini e in impressioni per la coscienza ego che si ricollega a lei.
Lo stato di meditazione è dunque un’esplorazione tra la coscienza dell’ego e quella del “non ego”, dell’Altro in noi. A questo punto, noi siamo il meditante, poi diventiamo il meditato, l’oggetto di meditazione dell’essere celeste, del gemello/compagno divino che ci guarda occhi negli occhi.
La nostra meditazione è un lavoro alchemico profondo che opera nell’essere intero.
È un potente processo di conoscenza di sé che provoca elevazioni sublimi, ma può anche sprofondarci negli abissi, perché la Luce dell’Anima-Spirito smaschera le nostre zone d’ombra.
I frutti della nostra meditazione sono molteplici: all’illuminazione interiore si aggiungono le vere trasformazioni fisiologiche generate da questa interazione tra i tre stati di coscienza.
Col passare del tempo, si opera un collegamento sempre più grande tra le tre dimensioni dell’essere.
Quando un uomo, una donna, intraprende questo lavoro di ricostituzione dell’entità celeste “Spirito, Anima e Corpo”, i benefici della meditazione spirituale superano largamente la sua sfera personale. Perché l’Uomo triplice dell’Origine, l’Uomo-Microcosmo è unito al Grande Universo, il Macrocosmo.

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E' con gioia che condividiamo un estratto dell'ultima pubblicazione delle Edizioni Rosacroce , "Il Cammino Universale", ...
02/10/2025

E' con gioia che condividiamo un estratto dell'ultima pubblicazione delle Edizioni Rosacroce , "Il Cammino Universale", di Jan van Rijckenborgh e Catharose De Petri.

Per acquistarlo: https://www.edizionirosacroce.it/prodotto/il-cammino-universale/

Jan Van Rijckenborgh e Catharose De Petri, fondatori della Scuola Spirituale della Rosacroce d’Oro, presentano, da un punto di vista teorico e pratico, il cammino di liberazione dell’anima, spesso sul fondamento dei testi originali degli insegnamenti della tradizione universale.

***

"Fin dai tempi più antichi troviamo nella lingua sacra molte descrizioni di templi e della costruzione di templi. Si parla addirittura di intere città-Tempio. Questi racconti contengono spesso la saggezza che la lingua sacra desidera trasmettere all’umanità. Pensate solo all’Antico Testamento, dove la città-Tempio, Gerusalemme, è l’immagine dominante, Tempio eretto per volere del glorioso re Salomone. Anche nel Nuovo Testamento è ancora Gerusalemme il cuore del dramma di Cristo.
La Nuova Gerusalemme, cui anela la natura del vero cristiano, è l’immagine finale del libro dell’Apocalisse. Il vero cristiano, infatti, sa che su Gerusalemme è fondata con assoluta certezza l’intera Rivelazione.

Il cercatore, la cui coscienza si è spogliata di ogni mistificazione, sa che tutti questi racconti e accenni a Templi e Città-Tempio si riferiscono al Tempio umano che deve essere edificato. È il Tempio in cui Dio, racchiuso in ogni essere umano, e il Logos si possono incontrare per portare a compimento la grande opera umana.

Si legge di continuo che il Tempio, se non soddisfa ai più alti requisiti che la legge divina esige, deve essere distrutto affinché possa sorgere un nuovo Tempio, che sia in accordo con l’intenzione divina. Per questo motivo nella storia del mondo esistono tante leggende che raccontano la devastazione di città-Tempio e i tentativi di ricostruirle. Si sente anche parlare di dimore e costruzioni transitorie che devono servire da ponte tra un presente da biasimare e un necessario tempo a ve**re.

Un esempio eloquente a questo proposito è il Tabernacolo nel deserto. Quando l’essere umano è ancora impegnato nel suo viaggio attraverso il deserto, gli è dato di possedere già qualcosa del vero Santuario, come prova evidente del nuovo ordine di Vita, a condizione però che lo si voglia edificare. Questo è il più grande e amorevole segno della manifestazione della salvezza divina, che rivela all’essere umano compenetrato della colpa, una via, regalandogli, nella sua fragilità, nel suo deserto, un Tabernacolo. Si tratta di una dimora provvisoria per le forze nucleari del microcosmo che devono portare a compimento il processo di rigenerazione, attraverso il quale le Leggi del nuovo ordine di Vita possono ve**re realizzate.

Questo processo di rigenerazione è la condizione fondamentale. Se noi, considerando gli edifici sacri e le città-Tempio intesi nel linguaggio universale, li rapportassimo ai templi di legno e di pietra, e se facessimo di queste cattedrali terrene l’oggetto della venerazione umana, otterremmo che la manifestazione divina vi potrebbe apportare solo una forza minima. Non vi sono obiezioni riguardo i luoghi di raduno e le norme etiche secondo cui furono costruiti e vengono ancora costruiti, per avvalorare il santo Fine; tuttavia, se il tempio di pietra è considerato il tutto, e se la vera vocazione alla costruzione di un Tempio umano non è percepita, allora il declino di tutta la metafisica umana ha già avuto inizio.
Vi deve quindi essere chiaro quanto segue: quando nella Scuola della Rosacroce parliamo della costruzione del Tempio universale, si tratta della costruzione del nuovo Tempio nel proprio Microcosmo, secondo l’appello divino di tutti i secoli. Se paragoniamo a un sentiero l’interessamento divino a favore dell’umanità dal passato fino ad oggi, allora vedremo su questo sentiero una serie illimitata di templi.
Senza eccezione essi sono il simbolo del Tempio umano universale, che deve essere riedificato attraverso una rigenerazione, una rinascita" [...]

Jan Van Rijckenborgh e Catharose De Petri, fondatori della Scuola Spirituale della Rosacroce d’Oro, presentano ai loro allievi, da un punto di vista teorico e pratico, il cammino di liberazione dell’anima, spesso sul fondamento dei testi originali degli insegnamenti della tradizione universale.

DISTACCOIl distacco avviene di solito quando scopriamo l’inutilità di qualcosa, di un’idea, un atteggiamento, un oggetto...
26/09/2025

DISTACCO

Il distacco avviene di solito quando scopriamo l’inutilità di qualcosa, di un’idea, un atteggiamento, un oggetto fisico, un interesse o di una persona.
Il raggiungimento di un punto di saturazione e il conseguente lasciarsi andare ha un processo proprio, del tutto indipendente dagli eventi esterni e può offrirci l’opportunità, vista in modo oggettivo, di vedere interiormente una nuova prospettiva.
Quando siamo sufficientemente disillusi, quel punto di distacco permette un’apertura, uno spazio interiore, affinché una nuova via si presenti.
Non come un’altra nuova idea, o attività, o persona (anche se non nega la possibilità che qualcuna di queste sia coinvolta), ma come una nuova direzione, una nuova direzione interiore.
È un allontanamento dal vecchio modo di fare le cose, di affrontare la vita, e una svolta verso una nuova direttiva, compresa dall’interno e unica per ciascuno di noi.
Bisogna avere coraggio, il coraggio di lasciarsi andare.

Può essere necessario molto coraggio per passare dal vecchio al nuovo,
forse dolore,
forse anche paura,
ma dobbiamo farlo per il nostro bene, per quello dell’umanità, per il futuro del nostro pianeta.
Avere il coraggio di fare il primo passo, questo è tutto ciò che ci viene richiesto.
Il resto seguirà da quel primo passo, guidato da un innato senso di conoscenza interiore.

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SIETE STATI CHIAMATI ALLA LIBERTÀ"Siete stati chiamati alla libertà"ed ancora:"Conoscerete la verità e la verità vi rend...
12/09/2025

SIETE STATI CHIAMATI ALLA LIBERTÀ

"Siete stati chiamati alla libertà"
ed ancora:
"Conoscerete la verità e la verità vi renderà liberi"
dal Vangelo di Giovanni 8-32

Di quale libertà si tratta?

I Rosacroce classici del XVII secolo hanno espresso nuovamente questo messaggio divino nella dimensione cristica originale della Bibbia, attraverso un messaggero sublime: Cristiano Rosacroce, il cercatore di libertà di tutti i tempi! Egli è il prototipo del ricercatore della libertà infinita, che mette in pratica il cristianesimo puro.
Se riusciamo a liberarci di tutti i preconcetti sulla tanto bistrattata parola “vangelo”, tornando alla sua etimologia greca, che significa “buona novella”, allora è l’insegnamento di Cristo che ci viene incontro, come una sapienza universale che si rivolge a ciò che c’è di più puro nell’essere umano per liberarlo.
Spesso leggiamo questo messaggio solo con i nostri occhi ordinari. In generale, le storie della Bibbia non parlano più veramente all’umanità, che è scollegata dalla natura divina.
Chi di voi sa di avere un atomo di eternità nel proprio cuore?
Questa “buona novella” presenta quindi le chiavi essenziali della liberazione, cioè un metodo adatto a ogni essere umano per raggiungere la libertà assoluta, irreversibile ed eterna.
Questo è il messaggio di Cristo, ancora attuale a tutt'oggi !
Facciamo lo sforzo di considerare questo nome di Cristo, spolverandolo dagli strati di interpretazioni e pregiudizi che gli sono stati affibbiati per 2000 anni. Siamo in grado di vedere Cristo come una forza liberatrice, una potente corrente d’Amore?
Cristo è una corrente elettromagnetica proveniente dal mondo dell’eternità che si fa strada nel tempo, nel nostro mondo e nel nostro tempo.
Quest’onda d’amore proveniente dal Regno divino porta la conoscenza e la comprensione del piano divino per l’umanità.
Conoscere questo piano significa entrare nella libertà.

Per percepire questo piano e connetterci con esso, viaggiamo attraverso paesaggi molto diversi, attraverso esperienze di grande ricchezza, con momenti difficili in cui tutto sembra essere un limite, un muro invalicabile.
Siamo soggetti a una legge, quella terrena, e dobbiamo superarla osando lasciare andare ciò che ci rassicura per permettere all’onda di Cristo di guidarci con la sua Legge d’Amore.

Chi osa superare il confine dei propri condizionamenti per compiere questo nuovo inizio, quello di una nuova comprensione dell’esistenza ed entrare così nella prima e ultima libertà?

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L' ABITO DI LUCE DELL'UOMO NUOVO
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AI CONFINI DI MATRIXMatrix è una simulazione informatica, è la versione contemporanea del Mito della Caverna di Platone....
29/08/2025

AI CONFINI DI MATRIX

Matrix è una simulazione informatica, è la versione contemporanea del Mito della Caverna di Platone.
Qui Neo, come il prigioniero nella grotta, è incatenato in una caotica ruota per criceti, alle passioni, ai desideri, alle paure, all'ignoranza, che inchiodano a questa vita.

"Cercate e troverete, bussate e vi sarà aperto".
Così si esprime l'Oracolo rivolgendosi a Neo, dissimulando la celebre citazione tratta dal cap.VII del Vangelo di Matteo.

Ed ancora , aggiunge:
"Il risveglio collettivo dalle illusioni, sarà la fine della forma attuale di Matrix."

Cosa si intende per "cercare"? A quale "porta", bussare?
Cosa si intende per risveglio?
La risposta di Neo: "la ricerca della realtà" al di là di Matrix,
È LA RICERCA DELLA VERITÀ INTERIORE, senza farsi manipolare dalle tentazioni, dalle illusorie promesse dell'Architetto di Matrix:
"Neo, se rinunci un attimo alla tua ricerca, io ti mostro i migliori trucchi per vincere, perché Matrix sta cercando una superstar!"

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Proponiamo la lettura del testo:
IL CAMMINO LIBERATORE DELLA ROSACROCE
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LETTERA ALLA MORTEMuoio ogni giorno, consapevolmente e volontariamente, e mi preparo al passaggio finale: la morte fisic...
15/08/2025

LETTERA ALLA MORTE

Muoio ogni giorno,
consapevolmente e volontariamente,
e mi preparo al passaggio finale: la morte fisica.
Per chi crede nella materia come ultima ratio, la morte fisica è una minaccia fondamentale, un orrore oscuro, la distruzione definitiva. È la fine del mondo.
Per me, invece, la morte fisica – sebbene sia anche la fine del mondo come lo conoscevo – è un’avventura, una transizione, la manifestazione di qualcosa che è sempre stato lì… la mia vera identità, non vincolata. E spero che quando lascerò il mio corpo fisico, la transizione avverrà dolcemente e quasi inosservata perché la mia identità, il mio centro di coscienza, non è più nel regno fisico, perché morendo lascio andare l’ultima prova di separazione che la vita su questa terra mi ha imposto, il corpo, l’incarnazione materiale della separatezza.

Morendo ogni giorno, consapevolmente e di mia spontanea volontà, sono morta completamente alla vita. Non più di questo mondo, non più legata a questo mondo, spogliata attraverso il processo di morte, pezzo per pezzo, finché non rimane altro che ciò che è veramente, sono arrivata alla vita attraverso la morte.

Grazie, cara Morte per avermi insegnato come arrivare veramente alla vita attraverso il tuo portale di dissoluzione.

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Dal 1985 ci occupiamo della pubblicazione e diffusione di testi riguardanti l'insegnamento gnostico moderno della Scuola Internazionale della Rosacroce d'Oro. Molti di questi Libri, editi come Casa Editrice Indipendente, sono frutto del lavoro volontario di traduttori ed autori per la maggior parte di madre lingua italiana. Altri titoli integrano la produzione autonoma e fanno parte di una serie di testi inerenti le tematiche che ci stanno a cuore e ci proponiamo di diffondere. Per qualsiasi proposta, progetto o suggerimento non esitate a contattarci.