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"la guida che ti guida" Amendola, 68 PENTA di FISCIANO (SA)

MYINFORMANDO “LA GUIDA CHE TI GUIDA”

Iscritto al Tribunale di Nocera Inferiore
in data 20/10/2014 n° 2139/2014 Reg. 8/2014

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EDITORE
ANTONIO CERRATO ADV di Cerrato Antonio

Direttore EDITORIALE
Antonio Cerrato

Direttore RESPONSABILE
Vincenzo Pagliara

REDAZIONE
ANTONIO CERRATO ADV
Via G.

Esattamente 64 anni fa, l’11 aprile del 1961, in un club del Village di Manhattan, un talentuoso ventenne fa il suo uffi...
12/04/2025

Esattamente 64 anni fa, l’11 aprile del 1961, in un club del Village di Manhattan, un talentuoso ventenne fa il suo ufficiale esordio sulla scena musicale.
Quel ragazzo è Robert Allen Zimmerman. E’ un poeta, un cantastorie, un menestrello moderno che ancora non sa di essere destinato a riscrivere la storia della musica internazionale.
Nel 1962 cambia legalmente il suo nome, col quale diverrà celebre in tutto il mondo.
Forse avete già capito chi è. E se non ci siete ancora arrivati, di sicuro ne avrete sentito parlare, o a scuola vi avranno fatto studiare qualche sua canzone. Lo avrete ascoltato o suonato. In quanti abbiamo iniziato a imparare i primi accordi sulla chitarra, grazie a “Knocking on Heaven’s Door”?
Sì, stiamo parlando di Bob Dylan, colui che ha plasmato la figura del cantautore contemporaneo, colui che ha forgiato il nucleo originario del folk-rock, ha pubblicato il primo singolo di successo che va ben oltre il limite di durata “commerciale” (Like a Rolling Stone), il primo album doppio nella storia del rock (Blonde on Blonde).

“La questione principale a proposito del rock and roll, per me, era che comunque non era sufficiente…” – afferma Dylan nelle note dell’album Biograph – “…Tutti Frutti e Blue Suede Shoes avevano frasi di grande effetto e di grande presa, nonché un ritmo trascinante e un’energia travolgente, però non erano cose serie, e non riflettevano per niente la realtà della vita. Sapevo bene, quando mi sono dedicato alla musica folk, che si trattava di una cosa molto più seria. Le canzoni folk sono colme di disperazione, di tristezza, di trionfo, di fede nel sovrannaturale, tutti sentimenti molto più profondi. (…)
C’è più vita reale in una sola frase di queste canzoni di quanta ce ne fosse in tutti i temi del rock and roll. Io avevo bisogno di quella musica”.

Non solo ricerca musicale, dunque.
Il credo artistico di Dylan ha radici ben più profonde, le stesse che lo spinsero a cercare e a trovare una rivoluzionaria forza narrativa, che ha indirizzato la forma canzone in un universo semantico più pregnante, un universo di riferimenti di cui – non solo lui stesso – ma tutta la musica ne aveva fortemente bisogno.

Vivi Fisciano APS: Un Impegno Continuo per la ComunitàL'associazione Vivi Fisciano APS nasce con l'obiettivo di promuove...
14/10/2024

Vivi Fisciano APS: Un Impegno Continuo per la Comunità
L'associazione Vivi Fisciano APS nasce con l'obiettivo di promuovere la partecipazione attiva dei cittadini di Fisciano alla vita culturale, sociale e ricreativa del territorio. Nel corso degli anni, Vivi Fisciano si è distinta per il suo costante impegno nella valorizzazione delle tradizioni locali, la salvaguardia dell'ambiente e la promozione del benessere collettivo.
Tra le iniziative più significative promosse dall'associazione ricordiamo: la pulizia e il recupero di spazi pubblici, l'organizzazione di eventi culturali e artistici, nonché la promozione di momenti di incontro e di socialità per persone di tutte le età. Vivi Fisciano APS ha inoltre collaborato con scuole e altre realtà associative per sensibilizzare la comunità su temi quali l'ecologia e il patrimonio storico-artistico locale.
Campagna Iscrizioni e Rinnovi 2024-2025
Da ottobre 2024 l'associazione Vivi Fisciano APS lancia la campagna iscrizioni e rinnovi per l'anno associativo 2024-2025! Se vuoi far parte di un gruppo che si impegna per la promozione del territorio e il benessere della comunità, non perdere questa occasione: scopri le date sui nostri canali social.
Campagna FAI "I Luoghi del Cuore"
Quest’anno Vivi Fisciano APS partecipa attivamente alla campagna FAI per la valorizzazione de "I Luoghi del Cuore". Ti invitiamo a votare per il Santuario diocesano di San Michele di Mezzo a Carpineto di Fisciano, un gioiello del nostro territorio che merita di essere conosciuto e tutelato.
Per maggiori informazioni su iscrizioni, rinnovi o votazioni FAI contattaci al 3455053811.
Ti aspettiamo per vivere insieme un nuovo anno di attività e impegno!

IL MARE NON E SOLO BELLO E AFFASCINANTEIl mare non solo è bello e affascinante, ma fa anche bene alla nostra salute! Ecc...
13/07/2024

IL MARE NON E SOLO BELLO E AFFASCINANTE
Il mare non solo è bello e affascinante, ma fa anche bene alla nostra salute! Ecco alcuni dei suoi benefici:
Benefici per il corpo:
• Apparato respiratorio: l'aria di mare è ricca di ioni negativi, che hanno un effetto benefico sulle vie respiratorie. Aiutano a fluidificare il muco, a ridurre l'infiammazione e a migliorare la respirazione. Sono quindi utili per chi soffre di asma, bronchite, allergie e sinusiti.
• Pelle: l'acqua di mare, ricca di minerali come sodio, potassio, magnesio e iodio, ha un effetto benefico sulla pelle. Aiuta a idratarla, a purificarla e a tonificarla. È utile per chi soffre di eczema, psoriasi e acne.
• Ossa e articolazioni: l'acqua di mare aiuta a rinforzare le ossa e le articolazioni grazie al calcio e al magnesio che contiene. È utile per chi soffre di artrite, artrosi e osteoporosi.
• Circolazione sanguigna: nuotare in mare aiuta a migliorare la circolazione sanguigna e a ridurre la pressione arteriosa. È utile per chi soffre di ipertensione e problemi circolatori.
• Metabolismo: l'acqua di mare aiuta a stimolare il metabolismo e a bruciare calorie. È utile per chi vuole perdere peso o mantenersi in forma.
• Sistema immunitario: l'aria di mare aiuta a rafforzare il sistema immunitario e a ridurre il rischio di infezioni.
Benefici per la mente:
• Stress e ansia: il suono delle onde e la vista del mare hanno un effetto calmante sulla mente e sul corpo. Aiutano a ridurre lo stress, l'ansia e la depressione.
• Sonno: l'aria di mare aiuta a migliorare la qualità del sonno.
• Concentrazione: l'aria di mare aiuta a migliorare la concentrazione e la memoria.
• Umore: il mare ci rende più felici e sereni.
Altri benefici:
• Fare attività fisica in mare è molto divertente e piacevole.
• Il mare è un luogo ideale per socializzare e stare in compagnia.
• Il mare è un ambiente sano e pulito.
Come godersi al meglio i benefici del mare:
• Trascorrere almeno un'ora al giorno al mare.
• Nuotare, fare snorkeling o immersioni.
• Camminare sulla spiaggia a piedi nudi.
• Rilassarsi sulla spiaggia e prendere il sole.
• Respirare l'aria di mare a pieni polmoni.
Ecco alcune precauzioni da prendere:
• Non esporsi al sole nelle ore più calde della giornata.
• Indossare sempre la crema solare.
• Bere molta acqua per evitare la disidratazione.
• Fare attenzione alle meduse e ad altri animali marini.
In conclusione, il mare è un vero toccasana per la nostra salute e il nostro benessere. È un luogo ideale per trascorrere le vacanze o semplicemente per rilassarsi e ricaricare le batterie.

"La saga delle avventure di Star": il giovanissimo Nicolas Pagliara presenta il suo progettoIl giovanissimo Nicolas Pagl...
02/07/2024

"La saga delle avventure di Star": il giovanissimo Nicolas Pagliara presenta il suo progetto

Il giovanissimo Nicolas Pagliara, 12 anni, ha realizzato un progetto relativo ai libri de "La saga delle avventure di Star", di cui "il primo viaggio" e "la vendetta di Imperatore". Il progetto è nato durante "l'oscuro periodo" del lockdown, quando è stato possibile dare sfogo alla fantasia.

Il progetto

Allora Nicolas aveva solo 9 anni e, per gioco, dopo un sogno, iniziò a mettere nero su bianco questo regno di fantasia, che gira intorno alla protagonista, Iyome Star, collocata nel periodo medioevale cinese, che affronterà diverse avventure in un regno magico, il regno di Zemilia, nel primo e nel secondo volume, insieme all'elfo Enif, al leone Regolus e all'elfo-drago Shiro, affrontando il "cattivo" della storia: Imperatore.Tutta la grafica è stata realizzata dagli studenti del liceo artistico "Sabatini-Menna" di Salerno, in un progetto che la dirigente scolastica Renata Florimonte ha preso particolarmente a cuore, coordinato dai docenti Ildebrando Iacuzio ed Emilio Manganiello. Alla saga è dedicata una pagina instagram tramite la quale vengono pubblicate notizie ed aggiornamenti.

Chi è Nicolas

Nicolas Pagliara è nato ad Agropoli il 4 febbraio 2011 e vive a Salerno. Assiduo lettore, appassionato di letteratura e scienza, durante la pandemia ha iniziato a scrivere al PC una storia, che è diventata un romanzo fantasy, apprezzato dalla Morphema Editrice e, infine, pubblicati rispettivamente nel dicembre 2022 e dicembre 2023.

Il turismo ai nastri di partenza: tutti pronti, viaNessuno rinuncerà a nulla. Ma senza fidarsi troppo. Sarà questa la ve...
10/06/2024

Il turismo ai nastri di partenza: tutti pronti, via
Nessuno rinuncerà a nulla. Ma senza fidarsi troppo. Sarà questa la vera sfida dei prossimi anni: se non cambiamo faccia (e anche sostanza), non riusciremo a crescere insieme, per migliorare la nostra più grande ricchezza.

Siamo arrivati, più o meno inaspettatamente, e in primo luogo per l’aumento sostanziale delle temperature, alla constatazione che ci siamo: è la vigilia dell’estate 2024. Anzi no,

è estate. Tutto sembra coincidere con una serie di indicatori che anticipano, con la forza dei numeri, la previsione di un più ampio e concreto recupero di proiezioni, sulla base di calcoli precisi: senza mezzi termini, sta per concretizzarsi una stagione molto importante, decisamente connotata da una tendenza con il segno più. L’era, precariamente in affanno, e rincorrente, in attesa di una ventata di flussi incrementali, dovrebbe essere andata in archivio, al punto da non avere più neanche l’ansia proveniente dall’estero (verranno o non verranno in Italia gli stranieri, dagli Stati Uniti d’America?), ma, sebbene da verificare con attenzione, principalmente dalle varie zone dell’Italia nostra. Insomma, corriamo più il rischio di assistere ad una ventata di ingressi dai Paesi più consistentemente attrezzati che, però, cercano il made in Italy, vogliono ritrovare (o trovare) il nostro Paese, che è pronto ad accoglierli, ad ospitarli, a ritrovarli; che dovere fare fronte agli arrivi dal Sud al Nord del Paese (pochi), oppure dal Nord al Sud delle nostre regioni (molti, moltissimi). Un teorema che, fino a questo momento, ha dato sempre ragione alle regioni più ricche d’Italia, naturalmente al di sopra di Roma.

La domanda è: funzionerà tutto bene? Il settore turistico saprà approfittare (davvero) di questa ventata positiva? Tutto, veramente tutto, risponderà nel migliore dei modi? A sentire le prime risposte degli addetti ai lavori, pare che ci siano le condizioni più adatte per riaffermare (e migliorare) i motivi di un successo che, a questo punto, non può proprio sfuggire. Qualche dubbio? Qualche considerazione troppo ostentatamente ottimistica? No, ma è chiaro che a questo punto è arrivato il momento giusto per veleggiare nella direzione più adatta a cogliere incrementi di cassa non più rinviabili.

Ma che cos’è, allora, che non va? Che non risponde a pieno titolo alle attese? Basta dare uno sguardo ai conti che conosciamo bene, quelli delle nostre famiglie e ai servizi che aspettano i viaggiatori per confermare che hanno mantenuto antichi e perseveranti difetti. Esempi semplici, non complicati. Per esempio: reti stradali che mostrano da tempo che al minimo segnale di sovraffollamento si congestionano e, quindi, si bloccano; collegamenti con le aree di montagna che restano precari e senza alcuna, pensata, alternativa (se può esserci davvero). E, poi, la gigantesca corsa al prezzo andante, che sale, in ogni ambito non perfettamente controllato: più o meno la mano libera resta la più veloce strada per consolidare aumenti improvvisi, senza controllo.

Insomma, ci attendono due/tre mesi senza possibilità di difendersi, gli aumenti già ci sono, i turisti lo sanno. Quelli che arriveranno dall’estero lo hanno messo nelle previsioni, vengono in Italia e si aspettano qualsiasi sorpresa. Tutti gli altri hanno già deciso di giocare in difesa. Nessuno rinuncerà a nulla. Ma senza fidarsi troppo. Sarà questa la vera sfida dei prossimi anni: se non cambiamo faccia (e anche sostanza), non riusciremo a crescere insieme, per migliorare la nostra più grande ricchezza. Il turismo, ovviamente.

Ernesto Pappalardo

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Con quale olio andiamo a farci friggere?Scopriamolo insiemeFriggere significa cuocere gli alimenti nel grasso a temperat...
30/05/2024

Con quale olio andiamo a farci friggere?
Scopriamolo insieme
Friggere significa cuocere gli alimenti nel grasso a temperatura abbastanza elevata affinché risultino dorati e croccanti,evitando che siano imbevuti del grasso di cottura . Si forma immediatamente una crosta protettiva che lascia l’interno morbido, ricco di sapore senza fuoriuscita di liquidi. Se facciamo alla cuoca casalinga, la classica domanda: quale sia il grasso migliore per friggere? La maggior parte delle persone risponde : l’olio di semi,storcendo il naso se pronunciamo olio extravergine di oliva, perché si è convinti che la frittura migliore è fatta con l’ olio di semi,in quanto più leggera,più croccante …,spesso invogliati anche dagli chef superman dei programmi della tv, insomma ognuno pensa di usare l’olio migliore. Ma esiste veramente un olio migliore, più salutare per la frittura? Alcuni (pochi) sanno che fra tutti gli oli vegetali , l’olio extravergine di oliva è il migliore ,si distingue dagli altri perché è un vero succo di frutta,estratto esclusivamente da mezzi meccanici (frantoio) e non come gli altri oli (semi …) che c’è bisogno di alte temperature e solventi chimici per poterli separare ed estrarre, una volta estratti sono incolori ,insapori,inodori e sono poco stabili alle alte temperature ,essi sono indicati per fritture brevi, T° max 160°,in quanto si deteriorano facilmente. Gli oli di semi sono particolarmente ricchi di grassi polinsaturi, una tipologia di grassi con una struttura chimica che ad alte temperature si altera molto, producendo composti tossici per il nostro organismo, questa caratteristica, vale per la maggior parte degli oli di semi. L’olio extravergine di oliva, invece, possiede il 75% di acidi grassi mono insaturi che sono più stabili durante la cottura, riducendo cosi la creazione di composti tossici per il nostro organismo. Molti sono convinti che anche se gli oli di semi facciano meno bene, possiedano una maggiore stabilità al calore e quindi sono ideali per le fritture, questa affermazione però è abbastanza confusionaria. L’olio extravergine d’oliva, usato in frittura (T°max 210°) ha una elevata stabilità ossidativa naturale, grazie al contenuto molto elevato di Vitamina E , di acido oleico e di molte molecole con funzione antiossidante. Queste molecole molto salutari,danno la forza all’olio di mantenersi per più cotture, una caratteristica che è riconosciuta, ma che in pochi conoscono. Infatti, in confronto a ciò che comunemente si pensa, l’olio extravergine si può utilizzare per friggere più volte (2-3) . La scienza è concorde nel riconoscere che l’olio extravergine d’oliva è assolutamente il miglior olio per ogni situazione. Usato a crudo per condire, usato nella padella per cuocere o friggere, le sue proprietà salutari lo rendono perfetto nel resistere alle temperature, in modo sano, per gli alimenti che cuciniamo. Ovviamente esistono anche oli di semi migliori degli altri, ma a confronto con un extravergine d’oliva, dal punto di vista salutare, non potranno mai vincere. Il consiglio è quello di avere in casa almeno 3 bottiglie diverse di extravergine, in modo da usarlo secondo le esigenze, comprendendo giustamente che in pochi friggeranno delle verdure o patatine con una bottiglia da 8 euro,però ne vale la pena rischiare, sconsigliando di friggere con un olio di bassa qualità. Nella cottura un buon olio, a differenza da uno cattivo, rileva tutte le sue migliori caratteristiche, resistendo in modo adeguato alle temperature e proteggendo le sostante benefiche degli alimenti dall’ossidazione. L'olio extra vergine di oliva di qualità, è un ottimo prodotto, un ingrediente perfetto per molti piatti e naturalmente anche per friggere.
Per sfatare il tabù olio extravergine di oliva-frittura, occorre dare informazioni corrette, distinguendo bene il piano gastronomico - edonistico da quello salutistico-nutrizionale. Spesso si pubblicizzano i polifenoli, ma poi si scoraggia l'uso di extravergini che ne sono ricchi anche in frittura. La corretta cultura dell'olio deve partire soprattutto dagli operatori del settore e naturalmente anche dalla scuola.

𝗣𝗲𝗹𝗹𝗲𝗰𝗰𝗵𝗶𝗮 𝘁𝗼𝗿𝗻𝗮 𝗶𝗻 𝗹𝗶𝗯𝗿𝗲𝗿𝗶𝗮 𝗰𝗼𝗻 𝘂𝗻𝗮 𝗻𝘂𝗼𝘃𝗮 𝗴𝘂𝗶𝗱𝗮 𝗱𝗲𝗹𝗹𝗲 𝘀𝗽𝗶𝗮𝗴𝗴𝗲 𝗱𝗲𝗹 𝗖𝗶𝗹𝗲𝗻𝘁𝗼A quattordici anni dalla sua prima guida dedic...
21/05/2024

𝗣𝗲𝗹𝗹𝗲𝗰𝗰𝗵𝗶𝗮 𝘁𝗼𝗿𝗻𝗮 𝗶𝗻 𝗹𝗶𝗯𝗿𝗲𝗿𝗶𝗮 𝗰𝗼𝗻 𝘂𝗻𝗮 𝗻𝘂𝗼𝘃𝗮 𝗴𝘂𝗶𝗱𝗮 𝗱𝗲𝗹𝗹𝗲 𝘀𝗽𝗶𝗮𝗴𝗴𝗲 𝗱𝗲𝗹 𝗖𝗶𝗹𝗲𝗻𝘁𝗼

A quattordici anni dalla sua prima guida dedicata al Cilento, Roberto Pellecchia propone un nuovo volume dedicato esclusivamente alle stupende spiagge della costa meridionale della provincia di Salerno. Una ricca iconografia fotografica, ben 180 immagini, molte delle quali aeree realizzate con l’utilizzo di droni, e 20 dettagliate mappe topografiche per orientare con precisione i lettori lungo questo affascinante viaggio dedicato alla costa cilentana. “Guida delle spiagge del Cilento” è un libro per gli amanti del mare, ma anche uno strumento per conoscere al meglio il territorio costiero del Cilento.

Patrimonio Unesco dal 1998, ogni anno colleziona gran parte delle Bandiere Blu della Campania a testimonianza della qualità delle sue acque. Non a caso quasi l’intero territorio del Cilento è compreso nella più grande area protetta del territorio italiano, il Parco Nazionale del Cilento, Vallo di Diano e Alburni, mentre sulla costa sono state istituire due Aree Marine Protette.

L’Area Marina Protetta di Santa Maria di Castellabate, istituita nel 2009, copre una superficie di poco più di settemila ettari e 20 km di costa, e l’Area Marina Protetta Costa degli Infreschi e della Masseta, con 2300 ettari e 13 km di costa protetta. Il volume passa in rassegna tutto il territorio dei 16 comuni costieri del Cilento, da Capaccio fino a Sapri, iniziando dalla grande spiaggia di Paestum fino all’ultima del territorio regionale, la piccola e affascinante spiaggia di Mezzanotte.

A partire da sabato 18 maggio sarà disponibile, a soli 10 euro, nelle maggiori edicole di Campania, Molise, basso Lazio, Basilicata e della città di Taranto.

«La limpidezza del mare cilentano attira ogni anno in questo territorio decine di migliaia di turisti che godono della grande offerta balneare di una costa che vanta la presenza di oltre 160 spiagge, tutte citate nel libro, dalle più note alle meno conosciute. Agropoli, Santa Maria di Castellabate, Acciaroli, Palinuro, Marina di Camerota, Scario sono sicuramente tra le più gettonate mete estive del Cilento, ma se si vuole sfuggire ai litorali più affollati vi sono numerose possibilità balneari più appartate e nascoste, ideali per una vacanza improntata al relax, al meraviglioso mare cilentano e ai gustosi sapori della Dieta Mediterranea, nata proprio tra questi borghi rivieraschi. A ciascuno il suo mare e la sua spiaggia, ogni lettore potrà trovare la propria meta», sottolinea l’autore.

Giornata Internazionale della Celiachia: 16 MaggioOgni anno, il 16 maggio, si celebra la Giornata Internazionale della C...
16/05/2024

Giornata Internazionale della Celiachia: 16 Maggio

Ogni anno, il 16 maggio, si celebra la Giornata Internazionale della Celiachia, un'occasione per sensibilizzare il pubblico su questa malattia autoimmune che colpisce circa l'1% della popolazione mondiale.

In Italia, la celiachia conta circa 600.000 persone, di cui quasi 400.000 ancora non diagnosticate. Si tratta di una malattia che può causare seri problemi di salute se non trattata adeguatamente.

L'obiettivo della Giornata Internazionale della Celiachia è quello di:

Informare il pubblico sulla celiachia, sui suoi sintomi e sulla sua diagnosi.
Promuovere una corretta alimentazione senza glutine per le persone celiache.
Sostenere la ricerca sulla celiachia.
Combattere la discriminazione nei confronti delle persone celiache.
Quest'anno, la Settimana Nazionale della Celiachia si svolge dall'11 al 19 maggio con un ricco programma di eventi in tutta Italia. L'obiettivo è quello di diffondere una corretta informazione sulla celiachia e sulla dieta senza glutine, sfatare falsi miti e fake news.

Ecco alcune risorse utili per saperne di più sulla celiachia:

Associazione Italiana Celiachia (AIC): https://www.celiachia.it/
Ministero della Salute: https://www.salute.gov.it/
Istituto Superiore di Sanità (ISS): https://www.iss.it/
Insieme, possiamo fare la differenza per le persone celiache!

Dopo che hai finito di friggere dove getti l’olio? Lo sai che può essere riutilizzato“Chi ben smaltisce è a metà dell’op...
20/04/2024

Dopo che hai finito di friggere dove getti l’olio? Lo sai che può essere riutilizzato

“Chi ben smaltisce è a metà dell’opera: salviamo la natura”. Queste sono le parole di uno spot pubblicitario di una nota ditta di recupero olio vegetale esausto. L’attenzione all’ambiente è una tematica che tocca tutti da vicino, preservarlo è un dovere di tutti noi cittadini del mondo. Nelle nostre case per friggere patatine, pesci, frittelle di vario tipo e dimensioni, usiamo tanto olio di varia origine che poi puntualmente viene buttato in lavandino, nulla di più sbagliato e di inquinante per l’ambiente, per i mari, per i fiumi, per l’ecosistema in generale. L’olio di frittura è considerato un RUP ( rifiuto urbano pericoloso) ed in quanto tale deve essere smaltito correttamente. Da un calcolo fatto da alcuni esperti del settore, su un consumo annuale di 1.400.000 t di oli vegetali, attraverso le reti fognarie, finiscono nell’ambiente ben 800.000 tonnellate di olio fritto, da queste cifre possiamo facilmente dedurre che ci troviamo di fronte ad un puro inquinamento ambientale planetario. Ecco perché le autorità competenti (comune, regione, …) devono continuamente fare opera di sensibilizzazione verso il cittadino per la raccolta degli oli esausti ed evitare che si buttino nel lavandino. Con la raccolta degli oli vegetali esausti, oltre a non inquinare gravemente l’ambiente, mediante trattamenti di rigenerazione,viene ricavata materia prima riutilizzabile. Dai grassi vegetali esausti si possono ricavare: energia elettrica, biodiesel per trazione, lubrificanti per macchine agricole, compostaggio, asfalti, bitumi , prodotti per l’edilizia, mastici, collanti, mangimi per animali, come ingrediente per realizzare creme, saponette, ecc. Circa il 50% dell’olio esausto raccolto viene recuperato per la produzione di biodiesel. Ma vediamo che succede se noi buttiamo l’olio nel lavandino. L’olio di frittura non è né organico, né biodegradabile e unendosi con l’acqua, forma una pellicola alta dai 3 ai 5 cm. Tale strato di materia inorganica, impenetrabile dai raggi solari, una volta disperso nell’ambiente può produrre innumerevoli danni. Quindi gettarlo nel lavandino potrebbe alterare il funzionamento dei depuratori , se dovesse raggiungere le falde acquifere, potrebbe contaminare l'acqua e ostruire le reti idriche, inoltre è nocivo per la salute di pesci e alghe.

Allora come raccogliere l’olio esausto in cucina? Per prima cosa, deve essere fatto raffreddare e poi versato all’interno di un contenitore. L’olio da smaltire non è solo quello utilizzato per i nostri fritti, ma anche quello che rimane all’interno delle scatolette di tonno o conserve sott’olio. Una volta raccolto dove portare l’olio per lo smaltimento? Esistono varie soluzioni: ogni comune ha i suoi punti di raccolta con contenitori appositi, oppure presso l’isola ecologica comunale, presso alcuni distributori di benzina e supermercati che partecipano a questo tipo di raccolta. Riciclare l’olio e regalargli una nuova vita, ci permette di ridurre le emissioni di CO2 e di risparmiare sul consumo d’acqua necessario per lo smaltimento e la produzione di una nuova materia prima.

A cura di: Michele Trimarco

La congiuntivite è una patologia molto diffusa e comune, che può riguardare noi tutti, dalla nascita all’età più avanzat...
08/04/2024

La congiuntivite è una patologia molto diffusa e comune, che può riguardare noi tutti, dalla nascita all’età più avanzata.
Questa infiammazione spesso colpisce gli occhi e se non curata bene attraverso una giusta terapia potrebbe creare seri problemi alla nostra vista.
Abbiamo voluto chiedere il parere del Dottor Vincenzo Pagliara, medico chirurgo specializzato in Oftamologia.
Dottore che cos’è la congiuntivite e perché si parla spesso di congiuntiviti al plurale non al singolare?
Si preferisce spesso parlare di congiuntiviti, al plurale perché ne esistono diverse forme che è bene conoscere per una corretta prevenzione ed una terapia precoce, nonché per evitare di contagiare parenti ed amici. Differenzieremo tra loro la congiuntivite batterica, virale, allergica, da secchezza oculare, da agenti chimico-fisici, da lenti a contatto, soffermandoci anche sulla pericolosa congiuntivite da coronavirus, iniziando con brevi cenni di anatomia, per comprendere meglio.
ANATOMIA DELLA CONGIUNTIVA
Prima di parlare di che cosa è la congiuntivite è bene chiarire cos’è la congiuntiva .
La congiuntiva è una membrana mucosa che “congiunge” il globo oculare alle palpebre; rivesta il segmento anteriore del globo oculare e la superficie posteriore delle palpebre.
Nella congiuntiva si distinguono tre parti: le palpebrale, che riveste le palpebre; la parte bulbare, che riveste la superficie anteriore della sclera; la fornice, cioè la porzione intermedia tra le due precedenti.
Nasalmente vi è la caruncola lacrimale. Importante è l’irrorazione, in quanto la congiuntiva, essendo molto ben vascolarizzata, va facilmente incontro ad irritazioni caratteristiche. Ricordiamo che i vasi sanguigni hanno la funzione di trasportare il sangue e quindi l’ossigeno, indispensabile per il trofismo (nutrimento) dei tessuti.
CONGIUNTIVITE BATTERICA
La congiuntiva batterica è molto frequente ed è provocata da infezioni causate da batteri Gram negativi, come l’Haemophilus influentiae , enterobatteri o Gram positivi, come lo Stafilococco, lo Streptococco e lo Pneumococco. Nei portatori di lenti a contatto si può avere un’infezione da Pseudomonas aeruginosa.
In genere si tratta di forme per lo più bilaterali, anche se si può avere un esordio diverso tra i due occhi.
Qual è la sintomatologia di questa congiuntivite, come si diagnostica e quale potrebbe essere la cura?
La congiuntivite batterica è caratterizzata da sintomi irritativi, come sensazione di corpo estraneo, bruciore, fotofobia, spesso associati a lacrimazione, secrezione mucosa o mucopurulenta, che può determinare un caratteristico incollamento delle ciglia al risveglio.
Il medico oculista, grazie a speciali apparecchiature come il biomicroscopio, che consente di vedere l’occhio molto più ingrandito, può analizzare il tipo di secrezione, più frequente ai fornici e la presenza di papille o follicoli. Si tratta di alterazioni anatomiche che consentono una diagnosi differenziale tra i vari tipi di congiuntivite.
La cura è di competenza medica, in quanto si basa su colliri e/o pomate antibiotiche, eventualmente associate ad antinfiammatori per uso topico, cioè locale. Nelle forme più accentuate si associano colliri al cortisone.
CONGIUNTIVITE VIRALE
Invece qual è la differenza tra la congiuntivite virale e quali sono le cause?
In questo caso questo tipo di congiuntivite è causata da infezioni dovute a diversi tipi di virus. I più frequenti sono gli Adenovirus, i Virus Erpetici e gli enterovirus.
In genere si tratta di forme monolaterali.
Può insorgere dopo affezioni respiratorie, dopo circa due settimane di latenza, come la congiuntivite follicolare acuta.
La congiuntivite da Herpes Simplex spesso si associa a manifestazioni virali a carico delle palpebre. Può presentarsi in forma vescicolare o bulbare o in una forma catarrale con prevalenza dell’iperemia sulla secrezione.
La congiuntivite da Herpes Zoster è simile alla precedente, ma con maggiore possibilità di complicanze, come un’uveite anteriore.
Quali sono i sintomi da congiuntivite virale e come bisogna intervenire?
Anche in questo caso si hanno sintomi irritativi, ma spesso più accentuati, come un forte bruciore ed una profusa lacrimazione, chemosi congiuntivale (rossore e gonfiore della congiuntiva), a volte associati ad adenopatia dolorosa dei linfonodi preauricolari e sottomandibolari. Spesso si ha un coinvolgimento della cornea, che complica il quadro clinico.
Può insorgere dopo affezioni respiratorie, dopo circa due settimane di latenza, come congiuntivite follicolare acuta.
La diagnosi è di competenza medica oculistica, grazie a particolari apparecchiature che consentono di evidenziare la presenza sulla congiuntiva di numerosi follicoli.
La terapia si basa su colliri e/o pomate antivirali, antinfiammatori ed eventualmente antibiotici. Il cortisone di solito è controindicato.
In conclusione, entrambe le forme, batterica e virale, sono infettive’ quindi è necessaria la dovuta attenzione per non contagiare altre persone. E’ intuitivo che non è il caso di provare con terapie improvvisate, in quanto alcuni colliri, come il cortisone, sono controindicati ed il loro uso prolungato può provocare cataratta e glaucoma. L’uso indiscriminato di colliri antibiotici può favorire la selezione di germi antibiotico-resistenti. Anche colliri apparentemente innocui, come i vasocostrittori, se usati in modo eccessivo possono determinare un affetto “rebound”, cioè gli occhi prima si schiariscono e poi ritornano più arrossati di prima. Quindi per tutte le congiuntiviti è preferibile una terapia medica specialistica mirata, in quanto è necessario l’uso di una strumentazione oculistica.
Lei ha parlato anche di congiuntivite allergica cos’è?
CONGIUNTIVITE ALLERGICA
Le congiuntiviti batteriche e virali, entrambe infettive. Per differenziarle è importante ricordare che le forme batteriche sono quasi sempre bilaterali e sono caratterizzate da secrezione mucosa o mucopurulenta, che determina il tipico incollamento delle ciglia al risveglio, nonché per la presenza di sintomi irritativi, come iperemia (occhio arrossato), bruciore e lacrimazione
Le forme virali sono per lo più monolaterali, cioè interessano un solo occhio, hanno una sintomatologia infiammatoria più accentuata e raramente presentano secrezione. Spesso sono interessati i linfonodi preauricolari e sottomandibolari ed a volte si complicano con infezioni della cornea (cheratiti), specialmente se l’agente infettivo è l’Herpes Simplex.
Le congiuntiviti allergiche, che non sono infettive, di solito interessano entrambi i gli occhi e sono sempre in aumento, per la familiarità e per l’inquinamento atmosferico.
Le forme allergiche, in genere bilaterali, si associano spesso a rinite, asma, orticaria, in quanto tutte sono manifestazioni diverse dello stesso problema, l’allergia o atopia.
La sintomatologia è caratterizzata da edema palpebrale, chemosi congiuntivale (arrossamento e gonfiore della congiuntiva), iperemia, lacrimazione profusa associata al sintomo caratteristico che è rappresentato dal prurito.
Sono determinate da numerosi agenti, tra cui i più frequenti sono proteine animali e vegetali, polvere di casa, piume di materassi, cosmetici, per cui è tipica la stagionalità o l’insorgenza dopo il contatto con l’allergene al quale si è sensibilizzati.
CONGIUNTIVITE GIGANTOPAPILLARE DA LENTI A CONTATTO
I portatori di lenti a contatto potrebbero essere soggetti a congiuntivite ?
Si, nei portatori di lenti a contatto, la congiuntivite potrebbe insorge per gradi passando da un primo stadio, caratterizzato da aumento della secrezione di muco e dall’insorgenza di prurito al momento di togliere le lenti a contatto, a stadi successivi, in cui questi sintomi si aggravano associandosi ad annebbiamenti visivi per accumulo di muco sulle lentine e per l’intolleranza sempre più marcata all’uso delle lenti stesse.
Le papille ipertrofiche regrediscono sospendendo l’uso delle lenti a contatto, che presentano all’esame microscopico depositi di proteine e di muco sulla lac.
Si differenziano dalle forme allergiche per l’assenza di stagionalità e per l’assenza di associazione con l’atopia.
In questo caso cosa consiglia di fare?
L’oculista attraverso l’uso di apparecchiature specialistiche come il biomicroscopio o lampada a fessura che, consentendo vari ingrandimenti della visione dell’occhio, può scaturire una diagnosi differenziale tra le varie forme, spesso simili tra loro.
A volte si analizza il liquido lacrimale, dove c’è un aumento delle Ig E, tipiche delle manifestazioni allergiche, che sono aumentate anche nel sangue.
Spesso è consigliabile una consulenza allergologica, per conoscere gli allergeni responsabili (acari presenti nella lana o nella polvere, pollini,ecc.) e per valutare l’opportunità di un vaccino desensibilizzante, specialmente in caso di oculo-rinite e di asma bronchiale.
CONGIUNTIVITE DA SECCHEZZA OCULARE
Anche l’occhio secco può causare congiuntivite?
Si, è sempre più diffusa, per l’aumento di smartworking e DAD, con l’eccessivo utilizzo di dispositivi digitali come smartphone e PC. Anche aria condizionata, e termosifoni, nonché l’inquinamento atmosferico possono favorirla. Inoltre è più frequente dopo i quarant’anni, specialmente nelle donne, ed in alcune patologia autoimmuni, come artrite reumatoide, connettiviti e sindrome di Sjogren. In questi casi sono indicati colliri appartenenti alla categoria delle “lacrime artificiali”, nonché lenti con antiriflesso protettivo verso la luce blu emessa dai led di PC e smartphone.
CONGIUNTIVITE DA CORONAVIRUS
Nel periodo di pandemia si è parlato molto di congiuntivite da Coronavirus, vero?
Non solo tosse e starnuti, baci e strette di mano. Il nuovo coronavirus causa di Covid-19 si trasmette da una persona all'altra anche attraverso gli occhi, tramite le lacrime". "Il film lacrimale è formato da vari tipi di ghiandole ed è composto da tre strati che umettano l'occhio con funzioni di difesa, lubrificazione, pulizia e nutrimento. Le lacrime vengono poi convogliate, attraverso i canalini lacrimali, in naso e in gola. Se le goccioline infette vaporizzate in aria si appoggiano sugli occhi, possono quindi facilmente arrivare nelle vie respiratorie provocando contagio e infezione".
Il coronavirus, se presente nella parte anteriore dell'occhio, la congiuntiva, sembra non dia sempre segni di congiuntivite quali arrossamento oculare, bruciori, prurito e lacrimazione. Quindi il virus potrebbe essere presente nelle lacrime senza che ce ne accorgiamo". Cosa fare, allora? "E' necessario proteggersi, in luoghi a rischio, non solo con mascherine igieniche o chirurgiche monouso (che proteggono per lo più gli altri) o meglio con mascherine filtranti, ma anche con gli occhiali.
"Esistono occhiali protettivi di plastica avvolgenti o specifici occhiali o maschere protettive con perfetta aderenza al viso per chi è ad alto rischio di contagio. Una certa protezione, ma meno efficace, è data dai normali occhiali da vista e dagli occhiali scuri". "E' inoltre necessario lavarsi bene e spesso le mani, perché quasi ogni minuto una persona si tocca inconsapevolmente bocca, naso, palpebre o ciglia con le mani. Quanto alle lenti a contatto, "non danno protezione all'eventuale contagio delle lacrime, che poi arrivano in gola e nelle vie respiratorie. Le lenti a contatto possono però trattenere il virus e, in caso di riutilizzo, occorre lavarsi bene le mani prima di maneggiarle, non toccarle con le unghie, utilizzare adeguate soluzioni detergenti, non usare sapone, saliva o altri liquidi, e infine sciacquare anche il portalenti e farlo asciugare lasciandolo capovolto e aperto.
In conclusione cosa consiglia ai nostri lettori per prevenire queste infezioni?
Esistono tenti tipi di congiuntivite, per cui è preferibile affidarsi sempre al medico oculista, l’unico professionista che può effettuare una corretta diagnosi e prescrivere la terapia specifica.

A cura Dott. Prof. Vincenzo Pagliara
Medico chirurgo specialista in oculistica

Indirizzo

Via Giovanni Amendola 68
Fisciano
84084

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