L'Indiscreto

L'Indiscreto L'INDISCRETO era un periodico che parlava di cultura e altro, oggi è una rivista che parla di cultura e altro, edita dalla casa d'aste Pananti.

Dalla “guerra al woke” alla censura selettiva. Come la nuova destra americana ha riscritto le regole del dibattito pubbl...
19/09/2025

Dalla “guerra al woke” alla censura selettiva. Come la nuova destra americana ha riscritto le regole del dibattito pubblico.

L’assassinio dell’attivista MAGA Charlie Kirk ha riacceso negli Stati Uniti il dibattito sulla libertà di espressione, ma in modo profondamente contraddittorio. Mentre la destra lo celebra come martire, chi ne critica la strumentalizzazione viene sospeso, licenziato o perseguito. In un’Americ...

Stai male? L’algoritmo lo sa prima di te. Un saggio personale e sociologico su come i social archiviano, monetizzano e r...
17/09/2025

Stai male? L’algoritmo lo sa prima di te. Un saggio personale e sociologico su come i social archiviano, monetizzano e riscrivono le nostre rotture.

Che forma prende un amore quando nasce, vive e finisce sotto lo sguardo delle piattaforme digitali? In un saggio personale che è anche un'indagine sociologica, l’autrice racconta come il dolore di una rottura amorosa venga catturato, amplificato e monetizzato dagli algoritmi. Tra TikTok, ghosting...

Non solo un fatto di cronaca: è il cortocircuito tra politica, cultura digitale e vecchie categorie. Un caso che dice mo...
15/09/2025

Non solo un fatto di cronaca: è il cortocircuito tra politica, cultura digitale e vecchie categorie. Un caso che dice molto più di quanto sembra.

L’omicidio di Charlie Kirk e la serie Adolescence raccontano, da fronti diversi, lo stesso smarrimento: quello di un mondo adulto che non sa più leggere i linguaggi dei giovani. Tra subculture digitali, simbologie fraintese e panico morale, il bisogno di trovare spiegazioni semplici ha oscurato l...

Nuovo appuntamento con  , la nostra rubrica del sabato dedicata alle recensioni brevi. Oggi Alessandro Mazzi racconta Vi...
13/09/2025

Nuovo appuntamento con , la nostra rubrica del sabato dedicata alle recensioni brevi. Oggi Alessandro Mazzi racconta Vita di Milarepa nell’unica traduzione integrale in lingua italiana condotta direttamente sul testo tibetano. Si tratta dell’edizione curata da Carla Gianotti, completamente rivista e aggiornata sulla base delle più recenti ricerche tibetologiche.


Vita di Milarepa è uno dei namthar più importanti del buddhismo tibetano, ovvero l’agiografia di un grande risvegliato la cui lettura realizza in una sola vita e in un solo corpo il ta**ra del Buddha. Discendente del lignaggio nobile di Khyungpo José, pastore e mago guaritore Nyingmapa, Milarepa e la sua famiglia sono schiavizzati dagli zii alla morte del padre. Spinto dalla vendetta, imparerà la magia nera e causerà la morte di trentacinque persone. Il rimorso lo spingerà a cercare la redenzione, affidandosi alla guida severa del maestro Marpa della scuola Kagyu. Con perseveranza affronta la durezza del maestro prima di ricevere gli insegnamenti del Dharma. Infine, isolatosi tra le montagne, Milarepa si dedica alla meditazione ascetica fino ad attingere il risveglio, cantandone la poesia e la profonda compassione, fino a lasciare il corpo tra i suoi prodigi. Milarepa è l’umano che uccide, soffre e si redime, trasformando il veleno in medicina. Questa edizione Carocci, curata da Carla Gianotti, è la prima traduzione italiana direttamente dall’originale tibetano di Tsang nyön Heruka, completa del lungo capitolo XII, assente nelle altre ritraduzioni. Si va quindi a correggere la collocazione dell’opera, che venne interpretata erroneamente nella seconda metà del secolo scorso, aggiornandone le influenze, le figure e gli episodi storici.

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2000 caratteri per parlare di un libro, ogni settimana o quasi, per chi legge L'Indiscreto e vuole leggere ancora di più. In copertina, elaborazione da un'opera courtesy Pananti Di Alessandro Mazzi Vita di Milarepa è uno dei namthar più importanti del buddhismo tibetano, o

Greta non cerca più il centro della scena: ora è una voce tra tante, su una barca che sfida il blocco navale. Dalla lott...
12/09/2025

Greta non cerca più il centro della scena: ora è una voce tra tante, su una barca che sfida il blocco navale. Dalla lotta per il clima alla resistenza collettiva, una nuova rotta si è aperta nel Mediterraneo.

Nel 2019 Greta Thunberg attraversava l’Atlantico a vela per parlare ai potenti del mondo. Sei anni dopo, non cerca più stanze di potere: è in mare, tra le barche della Flotilla per Gaza, una fra tante. La sua storia individuale è diventata collettiva – e, proprio per questo, più radicale, pi...

La nuova Classifica di qualità di L’Indiscreto (settembre 2025) è qui! Tra i titoli in vetta: Lo sbilico (Pierantozzi) e...
09/09/2025

La nuova Classifica di qualità di L’Indiscreto (settembre 2025) è qui! Tra i titoli in vetta: Lo sbilico (Pierantozzi) e Digressione (Griffi) . Nella saggistica, il primo gradino è per Sotto l’inesauribile superficie delle cose di Scaffai, il secondo "Pensare dopo Gaza" di Bifo. Clicca per la classifica completa!

Tre volte l'anno L'Indiscreto stila, grazie a un pool di "grandi lettori" composto da critici/e, librerie, riviste letterarie, editor, traduttori/trici, giornalisti/e culturali, fumettisti e fumettiste, scrittrici e scrittori, delle classifiche librarie alternative a quelle di vendita, sulla base di

Davanti all’IA passiamo per negazione, rabbia, contrattazione, depressione e accettazione. Ma nessuna di queste fasi bas...
08/09/2025

Davanti all’IA passiamo per negazione, rabbia, contrattazione, depressione e accettazione. Ma nessuna di queste fasi basta: il futuro chiede orizzonti più aperti e meno prevedibili.

Di Benjamin Bratton

Lo sfogo rancoroso e carico di dolore contro l’IA non ci aiuta a intravedere la via verso un futuro migliore: né utopie né distopie, ma orizzonti aperti a possibilità radicalmente impreviste. In copertina, un'opera di katsukokoiso.ai This article was produced by and originally publ

Torna 2000 caratteri, la nostra rubrica del sabato dedicata alle recensioni brevi ✍🏻Oggi Adriano Ercolani racconta il ro...
06/09/2025

Torna 2000 caratteri, la nostra rubrica del sabato dedicata alle recensioni brevi ✍🏻
Oggi Adriano Ercolani racconta il romanzo di “L’affascino” -

“La costellazione di riferimenti che anima le inquiete pagine del testo non può che destare fascinazione (appunto) nel lettore colto e iniziato: il Salento tarantolato di Ernesto De Martino, le Upanishad, il libro di Ezechiele, il “Sud del Sud de Santi” evocato da Bene, il Sabba di Goya, le Sonate di Scarlatti ascoltate mentre si sfogliano le pagine più crudeli di Sade, la Giselle di Gautier messa in musica da Adolphe-Charles Adam e in scena da Coralli e Perrot, una trama che pare vagheggiata da Henry James ambientata all’ombra dell’Arco di Giano, in un palazzo nobiliare romano che sembra un quadro di Silent Hill”

2000 caratteri per parlare di un libro, ogni settimana o quasi, per chi legge L'Indiscreto e vuole leggere ancora di più. In copertina, elaborazione da un'opera courtesy Pananti Di Adriano Ercolani Non ho potuto che apprezzare L’affascino (Fandango) di Manuela Maddamma. I

Cosa resta dopo l’amianto? Una rovina, un archivio tossico, e la possibilità di immaginare un’altra città.Un racconto da...
05/09/2025

Cosa resta dopo l’amianto? Una rovina, un archivio tossico, e la possibilità di immaginare un’altra città.
Un racconto da Vallecascia, periferia della periferia.

In un paesino marchigiano attraversato da rifiuti, storie minime e architetture eccentriche, il veleno diventa materia di costruzione simbolica. Un racconto che parte dalla fornace Smorlesi per riflettere su memoria, comunità e convivenza con il danno. In copertina una foto di Giorgio

Dal ridicolo al rivoluzionario: la cringe culture si trasforma. Essere goffi, vulnerabili, imbarazzanti non è più una co...
04/09/2025

Dal ridicolo al rivoluzionario: la cringe culture si trasforma. Essere goffi, vulnerabili, imbarazzanti non è più una condanna, ma un atto di libertà.

Personaggi strambi, o ridicoli, e i social che ne promuovono la fama. Siamo stati immersi per anni nell'estetica del ridicolo, e nella consapevolezza di essere visti, giudicati e costantemente fotografati. Come uscirne? in copertina e lungo il testo l'arte dei costumi disegnati da Oskar Sc

Due casi esplosi sui social sono riusciti, ad agosto, a forzare il silenzio mediatico: il gruppo Facebook “Mia moglie” e...
01/09/2025

Due casi esplosi sui social sono riusciti, ad agosto, a forzare il silenzio mediatico: il gruppo Facebook “Mia moglie” e il sito Phica. net hanno mostrato l’esistenza di una cultura online in cui il corpo femminile viene esposto, condiviso e consumato senza consenso. Ma non è il digitale il cuore del problema. È il modo in cui la maschilità si costruisce ancora oggi: nel desiderio condiviso, nella complicità predatoria, nell’uso delle donne come collante tra uomini.
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—> L’uso delle immagini femminili con finalità sessuale non è certo un’invenzione dei social. Prima del digitale la stessa dinamica si consumava in spazi chiusi e maschili: nello spogliatoio, al bar, nei collegi o nelle caserme, davanti a una rivista passata di mano in mano o a una videocassetta vista di nascosto a casa di un amico. Erano momenti di consumo collettivo, più o meno ritualizzati, che servivano tanto a soddisfare il desiderio quanto a rafforzare il legame tra uomini. È quello che in Between Men la studiosa Eve Kosofsky Sedgwick ha definito “desiderio omosociale”: il modo in cui i legami maschili si rinsaldano attraverso lo scambio e la messa in scena del corpo femminile, ridotto a medium simbolico tra uomini. In altre parole, le donne diventano il terreno su cui gli uomini costruiscono la propria appartenenza reciproca. Oggi la logica non è cambiata: forum, gruppi Facebook e siti specializzati riproducono lo stesso schema, su una scala molto più vasta. La differenza non sta nella pratica, ma nella sua portata: la rete la rende più visibile, più virale, più accessibile e – paradossalmente – anche più denunciabile.

Leggi l’articolo di oggi di Alessia Dulbecco ✍🏻

Due casi esplosi sui social sono riusciti, ad agosto, a forzare il silenzio mediatico: il gruppo Facebook “Mia moglie” e il sito Phica.net hanno mostrato l’esistenza di una cultura online in cui il corpo femminile viene esposto, condiviso e consumato senza consenso. Ma non è il digitale il cu...

Care giurate e cari giurati, sono aperte le votazioni per le classifiche di qualità delle opere italiane uscite tra l’11...
30/08/2025

Care giurate e cari giurati, sono aperte le votazioni per le classifiche di qualità delle opere italiane uscite tra l’11 febbraio e il 29 agosto 2025.

Si possono votare narrativa, saggistica, poesia e fumetto di autori italiani (o di lingua italiana) viventi, pubblicati in Italia nel periodo indicato. Ogni giurato può esprimere fino a tre titoli per categoria, ma non è obbligatorio votare in tutte.

Il voto si chiude a mezzanotte di domenica 7 settembre 2025.

Dal 2026 si tornerà a tre tornate di voto l’anno, comprese le CdQ di maggio: sì, le CdQ ci mancavano.

Buon voto e buona lettura!
La redazione dell’Indiscreto

In copertina: Antonio Ligabue, Cagnolino, Asta Pananti Casa d'Aste in corso.

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