13/09/2025
Nuovo appuntamento con , la nostra rubrica del sabato dedicata alle recensioni brevi. Oggi Alessandro Mazzi racconta Vita di Milarepa nell’unica traduzione integrale in lingua italiana condotta direttamente sul testo tibetano. Si tratta dell’edizione curata da Carla Gianotti, completamente rivista e aggiornata sulla base delle più recenti ricerche tibetologiche.
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Vita di Milarepa è uno dei namthar più importanti del buddhismo tibetano, ovvero l’agiografia di un grande risvegliato la cui lettura realizza in una sola vita e in un solo corpo il ta**ra del Buddha. Discendente del lignaggio nobile di Khyungpo José, pastore e mago guaritore Nyingmapa, Milarepa e la sua famiglia sono schiavizzati dagli zii alla morte del padre. Spinto dalla vendetta, imparerà la magia nera e causerà la morte di trentacinque persone. Il rimorso lo spingerà a cercare la redenzione, affidandosi alla guida severa del maestro Marpa della scuola Kagyu. Con perseveranza affronta la durezza del maestro prima di ricevere gli insegnamenti del Dharma. Infine, isolatosi tra le montagne, Milarepa si dedica alla meditazione ascetica fino ad attingere il risveglio, cantandone la poesia e la profonda compassione, fino a lasciare il corpo tra i suoi prodigi. Milarepa è l’umano che uccide, soffre e si redime, trasformando il veleno in medicina. Questa edizione Carocci, curata da Carla Gianotti, è la prima traduzione italiana direttamente dall’originale tibetano di Tsang nyön Heruka, completa del lungo capitolo XII, assente nelle altre ritraduzioni. Si va quindi a correggere la collocazione dell’opera, che venne interpretata erroneamente nella seconda metà del secolo scorso, aggiornandone le influenze, le figure e gli episodi storici.
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2000 caratteri per parlare di un libro, ogni settimana o quasi, per chi legge L'Indiscreto e vuole leggere ancora di più. In copertina, elaborazione da un'opera courtesy Pananti Di Alessandro Mazzi Vita di Milarepa è uno dei namthar più importanti del buddhismo tibetano, o