21/11/2025
💔 **"I SUOI OCCHI NON CHIEDEVANO PIÙ AIUTO... ASPETTAVA SOLO LA FINE."** 💔
Oggi è difficile per me scrivere, perché ci sono cose che una persona non si aspetta mai di vedere.
Stavo camminando per una normale strada della città, di fretta, perso nei miei pensieri... quando qualcosa mi ha fatto fermare. Non era un suono. Era un'immagine.
Da lontano, ho visto qualcosa che il mio cuore si rifiutava di accettare.
Un cagnolino. Su un tetto. Solo. Dimenticato.!!!!!
In uno stato così terribile che sembrava una brezza con le zampe.
Era un incrocio di Labrador, ma il suo corpo era solo ossa avvolte in un po' di pelle sporca.
Era così magro che le sue costole sembravano sporgere dal corpo.
Tremava. Non riusciva nemmeno a stare in piedi. Le sue gambe, fragili come ramoscelli secchi, sembravano sul punto di cedere. Ma ciò che mi ha davvero spezzato... sono stati i suoi occhi.
Quegli occhietti non imploravano.
Non più.
Non avevano più la forza di chiedere aiuto.
Stavano solo... aspettando. La fine.
Non so come sono riuscita ad arrivare fino a casa. Sapevo solo di essere arrivata e ho iniziato a bussare. Una, due, tre volte. Nessuno ha risposto.
Ho bussato più forte. Disperata. Ho urlato.
**Come si può fare questo a un'anima così innocente?**
Dopo quello che mi è sembrato un'eternità, qualcuno ha aperto la porta.
Ho chiesto, implorato, supplicato... di far scendere il cane, che la sua vita era in pericolo.
Ma mi sono scontrata con un muro di freddezza.
Hanno detto che era "il loro cane" e che "stava bene lassù".
"Ci è abituato", mi hanno detto.
**Abituato a cosa? A morire di fame? A essere ignorato? Soffrire in silenzio?**
Me ne sono andata con l'anima in fiamme...
Ma non mi sono arresa.
Sono andata alla polizia. Ho raccontato tutto, piangendo.
Siamo tornati insieme. E sotto pressione, senza più scuse, hanno accettato di consegnarlo.
Lo tenevo tra le braccia. Leggero come una piuma.
Aveva paura, ma non riusciva nemmeno a tremare.
Lo abbiamo portato di corsa dal veterinario.
La diagnosi è stata brutale: grave malnutrizione, disidratazione, parassiti, anemia...
Era sull'orlo del collasso.
Ma la cosa peggiore non era il suo corpo.
Era il suo cuore.
Quel piccolo cuore che aveva imparato che la vita fa male.
E proprio in quel momento, ho preso una decisione: **Non lo avrei mai più lasciato solo.**
Oggi, quel cagnolino ha un nome.
Si chiama **Luz (Luce)**, perché nonostante tutta l'oscurità che ha vissuto, splende ancora. Ora vive con me, dorme in un letto caldo, mangia tre pasti al giorno, ha dei giocattoli, si fa coccolare...
e, soprattutto, ha amore.
**L'amore che ha sempre meritato.**
So che ci sono migliaia di Luz là fuori.
**E questa storia non riguarda me. Riguarda loro.**
Se un giorno vedi qualcosa che non va,
**non ignorarlo.**