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23/10/2025

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La Galleria Borghese. Da Raffaello a Bernini. Storia di una collezione

a cura di Francesca Cappelletti ed Ettore Giovanati
dal 22 novembre 2025 al 29 marzo 2026
Complesso Monumentale di San Francesco, Cuneo

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Il progetto consolida e rinnova – proiettandolo in un nuovo triennio – il ciclo di mostre avviato con I colori della fede a Venezia: Tiziano, Tintoretto, Veronese (2022), Lorenzo Lotto e Pellegrino Tibaldi. Capolavori dalla Santa Casa di Loreto (2023) e Canaletto, van Wittel, Bellotto. Il Gran teatro delle città (2024) grazie alla collaborazione tra Fondazione CRC − da sempre attiva nel sostegno e nella promozione di attività culturali finalizzate ad accrescere il ruolo e la riconoscibilità del territorio cuneese come centro di produzione artistica − e Intesa Sanpaolo − che con il Progetto Cultura esprime il proprio impegno per la promozione dell’arte e della cultura nel nostro Paese. La mostra racconta la straordinaria parabola collezionistica del cardinale Scipione Caffarelli Borghese (1577–1633), figura centrale della Roma del Seicento e protagonista assoluto della scena artistica barocca. Mecenate visionario e collezionista instancabile, Scipione seppe dare forma a un modello moderno di collezionismo, fondato su criteri di qualità e coerenza estetica, capace di coniugare gusto personale e legittimazione dinastica.

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23/10/2025

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Paolo Di Paolo | Fotografie ritrovate

a cura di Giovanna Calvenzi e Silvia Di Paolo
dal 23 ottobre 2025 al 6 aprile 2026
Palazzo Ducale, Genova

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300 fotografie – tra le quali molte inedite e per la prima volta anche a colori, insieme a materiali d’archivio, video, riviste d’epoca e documenti originali – compongono un percorso che abbraccia l’intera parabola artistica di Di Paolo, dagli esordi nel 1953 all’intensa attività con le più importanti testate dell’epoca. L’esposizione include anche un focus speciale e inedito su Genova e la Liguria, territori più volte raccontati dallo sguardo elegante e poetico del fotografo che nel 1969, colpito da una profonda crisi personale e professionale, abbandonò drasticamente la scena.

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22/10/2025

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Qui di seguito una riflessione di Loredana Barillaro sulla mostra "Il tempo della scrittura. Immagini della conoscenza dal Rinascimento a oggi" in corso a La Galleria BPER di Modena.

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Il tempo della scrittura, la scrittura nell’arte | una riflessione sulla mostra de La Galleria BPER di Modena
di Loredana Barillaro

Lo scorso 19 settembre a Modena ha preso avvio, fino all’8 febbraio 2026, la mostra “Il tempo della scrittura. Immagini della conoscenza dal Rinascimento a oggi” negli spazi de La Galleria BPER la quale risulta completamente ripensata - per quanto concerne l’identità visiva - dallo Studio Migliore+Servetto, al fine di fornire un ulteriore e più efficace servizio di fruizione per il variegato pubblico che sempre la galleria richiama e accoglie.
Da un’idea di Francesca Cappelletti, e curato da Stefania De Vincentis, il percorso espositivo - come sempre derivante dal confronto fra le epoche del passato e la contemporaneità - si focalizza sul tema della Paideia, termine derivante dal greco usato per designare un elevato ideale di educazione e formazione dell’uomo.

Il tempo della scrittura, la scrittura del tempo. Per scrivere occorre tempo, e la scrittura si fa narrazione del tempo che scorre, di ciò che accade nel susseguirsi delle epoche all’interno dei luoghi e per effetto dell’agire umano, del suo intelletto e del suo sguardo.
Ogni cosa si fa scrittura, l’inchiostro impresso sulle pagine, le note degli spartiti, il disegno e il colore su tavole e tele. Note che compongono melodie, dipinti che, come finestre, schiudono la visione su scene e accadimenti. Tutto narra, racconta, emana e dona sapere.
Ed è questo che la mostra vuole dirci, la scrittura in quanto trasmissione è un atto d’amore, è un donare libertà mediante essa, la liberà di esistere e agire nel mondo.
E com’è stata narrata la scrittura nelle opere d’arte? Quali esempi ci vengono incontro in questa scoperta?

Sebbene la mostra si apra a partire dal contemporaneo con l’opera di Sabrina Mezzaqui - che dona l’input al percorso - mi piace focalizzare l’attenzione sulla piccola tavola ad olio, di inizio XVII secolo, dipinta da Luigi Amidani, “La Madonna con Bambino”.
L’opera racchiude esattamente quello che qui si vuole sottolineare, la bellezza del sapere e l’importanza della sua trasmissione. In essa vediamo la Vergine che amorevolmente insegna a leggere a suo Figlio Gesù, denotando un aspetto di Maria probabilmente meno eclatante all’interno dell’iconografia mariana: quello di guida intellettuale che si carica anche di un significato laico.
Per la sua naturalezza la scena potrebbe collocarsi in un’epoca qualunque e in un contesto qualunque, un episodio tanto normale quanto rivoluzionario e non scontato, un gesto di cura e di accompagnamento alla vita.

Tornado indietro, il lavoro di Sabrina Mezzaqui, (Lettere, del 2010, facente parte della Collezione BPER) ci mostra lettere dell’alfabeto che, in maniera leggiadra, compongono a loro volta parole e frasi che si diramano su di un ordito, una “ragnatela” dal perfetto equilibrio a trattenere un estratto della conversazione epistolare fra Hannah Arendt e Martin Heidegger “Non domandare il perché e a che scopo ma soltanto essere. E cosa possiamo fare se non unicamente aprirci l’un l’altro e lasciar essere ciò che è. Sereni di essere ciò che siamo” (in Lettere 1925-1975) un passo che l’artista sceglie e decide di consegnarci quale messaggio dal significato universale.

Mutano pertanto i tempi della contemplazione e dell’elaborazione del sapere, e mutano gli strumenti, ed è così che anche il ritratto scultoreo diviene un potente mezzo di conoscenza. Nell’antica tradizione dell’occidente il ritratto incarnava uno scopo altamente educativo, in quanto modello in grado di ispirare atteggiamenti virtuosi. Ed è questo che è chiamata a fare l’opera presente in mostra,;“Ritratto di Alessandro, su busto moderno” è una testa antica di Alessandro Magno montata su un busto seicentesco proveniente dalla galleria Borghese di Roma.
In questo caso si potrebbe forse ricorrere a quella che oggi viene definita “comunicazione non verbale”, siamo chiamati nell’immediatezza a riconoscere un certo valore, non abbiamo bisogno di particolari codici da identificare e codificare, qui è semplicemente l’esempio a narrare, a guidare, a fare luce e dunque a tramandare un messaggio, ad indicare idealmente una strada da percorrere.

E il ritratto, pratica antica, giunge alla contemporaneità - denotando altresì la circolarità del progetto di mostra - quando ci si imbatte nei grandi volti realizzati da Pietro Ruffo. “I Sei Traditori della Libertà”, realizzati fra il 2009 e il 2010, ritraggono sei filosofi del XVIII secolo, Helvetius, Saint Simon, Rousseau, De Maistre, Firche e Hegel, il cui pensiero - ci dice l’artista - benché fosse orientato alla “costruzione di una società libera” si diresse man mano verso un medesimo punto di accordo, in base a cui l’educazione sarebbe stata uno strumento di controllo e talora sottomissione dei popoli.

Pietro Ruffo ci conduce, dunque, a ragionare sulle implicazioni dell’educazione all’interno della libertà, individuale e collettiva. Una libertà che, oggi come ieri, sappiamo non essere scontata. Ci apre ad un ambito di riflessione ampio e complesso che certamente questa mostra può aiutare ad approfondire.

© Loredana Barillaro e SMALL ZINE

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21/10/2025

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Luigi Ghirri | Polaroid ‘ 79 – ‘83

a cura di Chiara Agradi e Stefano Collicelli Cagol
dal 22 novembre 2025 al 10 maggio 2026
Centro per l’arte contemporanea Luigi Pecci, Prato

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La mostra propone un’ampia selezione di polaroid scattate da Ghirri tra il 1979 e il 1983. All’epoca, l’azienda Polaroid gli aveva garantito una vasta fornitura di pellicole e macchine, avvicinandolo all’utilizzo della fotografia a sviluppo istantaneo. Tra il 1980 e il 1981 Ghirri è invitato ad Amsterdam, nell’allora sede europea dell’azienda, per provare la Polaroid 20×24 Instant Land Camera, capace di scattare in poco più di un minuto istantanee extra large. Le polaroid, piccole e grandi, restituiscono un Ghirri inedito. Da un lato, il fotografo che alla fine degli anni Settanta, dopo un decennio di rigoroso controllo concettuale e tecnico delle proprie fotografie, accoglie l’aleatorietà che la fotografia istantanea offre e la possibilità di vedere immediatamente il risultato dell’immagine. Dall’altro il fotografo che, lontano dalla sua Emilia, ricostruisce il suo mondo di oggetti e stratificazioni di memoria altrove, disponendo alcuni oggetti selezionati in Italia e portati in Olanda in valigia davanti all’apparecchio fotografico.

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19/10/2025

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KAWS: THE MESSAGE

a cura di Arturo Galansino
29 ottobre 2025 – 25 gennaio 2026
Cortile di Palazzo Strozzi, Firenze

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A cura di Arturo Galansino, direttore generale della Fondazione Palazzo Strozzi, THE MESSAGE crea un cortocircuito visivo e simbolico con l’architettura rinascimentale del palazzo e l’esposizione in corso dedicata a Beato Angelico (aperta fino al 25 gennaio 2026), rielaborando il tema dell’Annunciazione, uno tra i soggetti più celebri del frate pittore. Attraverso un’installazione monumentale, KAWS offre un confronto inedito tra epoche, forme e visioni, attivando rimandi all’iconografia tradizionale e, al tempo stesso, alla quotidianità del nostro presente.
I personaggi di KAWS incarnano emozioni umane universali come malinconia, vulnerabilità, solidarietà. In questa occasione, l’artista rilegge una celebre scena della cultura visiva occidentale attraverso un riferimento esplicito all’iperconnessione che caratterizza la nostra quotidianità. In THE MESSAGE il telefono cellulare diventa uno degli elementi chiave della scena: uno strumento della vita quotidiana che nel mondo contemporaneo ha assunto un carattere quasi sacrale.

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17/10/2025

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OMAR GALLIANI | Nuovi Angeli – Nuove Carte

a cura di Pierpaolo Mangano
dal18 ottobre 2025 al 10 gennaio 2026
Mangano Galleria d’Arte, Cremona

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«Per Omar Galliani, “Nuovi Angeli” non è un progetto dell’ultimo minuto: piuttosto, ne rappresenta il pensiero ciclico, una sorta di pellegrinaggio in solitaria che, di decennio in decennio, torna a bussare alla sua porta, a dimostrazione dell’indole profondamente meditativa e al tempo stesso sacrale con cui egli si avvicina alla dimensione artistica», si legge nel testo critico di Francesco Mutti. «Se i lavori presenti in mostra più vicini ai nostri giorni dimostrano la disarmante sicurezza di un tratto che si fa addirittura pittura nella gestione del tono e del chiaroscuro così come nella definizione plastica delle masse, sono proprio gli esemplari più datati che testimoniano le sue straordinarie capacità di invenzione, di saper agire a livello scultoreo attraverso un mezzo grafico che gioca sull’illusione chiaroscurale».

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17/10/2025

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RED CARPET: il cinema dei sogni | Campari e l’immaginario del divismo, 1900-1960

a cura di Giulia Carluccio
dal 23 ottobre 2025 al 2 giugno 2026
Galleria Campari, Sesto S. Giovanni – Milano

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A cura di Giulia Carluccio, il progetto espositivo ripercorre oltre sessant’anni di storia del cinema da un’angolatura insolita, in cui arte, pubblicità, moda e celebrità contemporanea si fondono. Il cinema e lo star system vengono raccontati in una prospettiva di dialogo con le strategie produttive e di comunicazione che hanno contribuito a costruire l’immaginario del primo Novecento. Attingendo dall’Archivio storico di Galleria Campari, che custodisce una stratificata varietà unica di materiali visivi, l’esposizione ripercorre i primi passi nell’industria cinematografica del brand, negli anni ’10 quando la settima arte è ancora muta e in bianco e nero, fino agli anni ’60 e oltre, quando il fenomeno del divismo subisce una trasformazione in conseguenza alle nuove forme di comunicazione.

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15/10/2025

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“Thomas Schütte, le metamorfosi del corpo”

Un nuovo ciclo di proiezioni composto da otto serate tematiche in dialogo con l’opera dell’artista tedesco, in mostra a Punta della Dogana, e una serie di videopodcast per approfondire i film in programma.

A cura di Dominique Païni
TEATRINO DI PALAZZO GRASSI, Venezia

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Per ampliare i livelli di lettura offerti dalla mostra del grande artista Thomas Schütte, il Teatrino di Palazzo Grassi ospita una nuova rassegna cinematografica curata dal critico Dominque Païni dal titolo “Thomas Schütte, le metamorfosi del corpo”.

Otto serate tematiche, in programma i mercoledì 15, 22, 29 ottobre, 5, 12, 19, 26 novembre e 3 dicembre, organizzate in due turni di proiezioni, alle ore 18.00 e poi alle ore 20.00, instaurano un dialogo con l’opera del grande artista tedesco protagonista della mostra “Genealogies”, in corso a Punta della Dogana, esplorando il suo universo creativo e i personaggi che lo popolano, attraverso una selezione di film che riflettono sul corpo toccando temi come la mutazione genetica, la mostruosità, il gigantismo, le forme dell’infanzia e i sensi.

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13/10/2025

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The Best of Miyazaki

Un concerto-spettacolo immersivo che porta sul palco musiche e immagini del grande maestro dell’animazione giapponese, con un intervento live dell’artista Elia Cristofoli.

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La neonata Anime Pop Orchestra segna il suo esordio con il tour The Best of Miyazaki, uno spettacolo unico che intreccia le arti, capace di emozionare tanto gli appassionati del cinema d’animazione quanto gli amanti della musica dal vivo.
Un concerto-spettacolo immersivo in cui Anime Pop Orchestra, realtà organizzata da Unixono srls, interpreta le colonne sonore più iconiche dello Studio Ghibli, da “Il Castello Errante” a “Il mio vicino Totoro”, da “La città incantata” a “Principessa Mononoke” e molte altre.

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11/10/2025

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Moby Dick – La Balena | Storia di un mito dall’antichità all’arte contemporanea

a cura di Ilaria Bonacossa e Marina Avia Estrada, con Michela Murialdo
in collaborazione con TBA21-Ocean Space (Fondazione Thyssen-Bornemisza Art Contemporary)
dal 12 ottobre 2025 al 15 febbraio 2026
Palazzo Ducale, Appartamento e Ca****la del Doge, Genova

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Da secoli l’uomo è stato affascinato dalle balene e, fin dall’antichità, sono nati miti e leggende, credenze e racconti che ne hanno messo in luce la natura simbolica e ambivalente: da una parte esseri mostruosi in grado di inghiottire navi e portare distruzione, dall’altra creature benevole, regine dell’oceano.
Una delle più grandi icone letterarie ispirata a queste creature è Moby Dick, il romanzo di Herman Melville pubblicato nel 1851. In esso, il capitano Achab insegue ossessivamente una gigantesca balena bianca in una storia piena di simbolismo e riflessioni filosofiche.
Prendendo le mosse dal capolavoro dell’autore americano per scandagliarne le molteplici interpretazioni, storiche e simboliche, Palazzo Ducale di Genova ospita negli spazi dell’Appartamento del Doge, dall’12 ottobre 2025 al 15 febbraio 2026, Moby Dick - La Balena, una grande mostra collettiva che attraversa i secoli e le arti, e costruisce un’esperienza espositiva complessa e inedita.

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10/10/2025

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È “FANTASTICA” la 18a Edizione de La Quadriennale d’Arte

dall’11 ottobre 2025 al 18 gennaio 2026
Palazzo Esposizioni Roma

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Fantastica è curata da Luca Massimo Barbero, Francesco Bonami, Emanuela Mazzonis di Pralafera, Francesco Stocchi, Alessandra Troncone ed espone i lavori di 54 artiste e artisti, viventi, nati tra gli anni Sessanta e la fine degli anni Novanta, di cui 16 under 35 e 45 prime partecipazioni alla Quadriennale, per un totale di 187 opere distribuite su circa 2000 mq espositivi, con una percentuale significativa di produzioni site-specific.
Con un grande progetto espositivo corale, Fantastica racconta l’arte in Italia dei primi venticinque anni del XXI secolo attraverso cinque percorsi d’indagine individuati dalle curatrici e dai curatori. I filoni di indagine sviluppati dalle diverse sezioni della mostra si susseguono in un percorso che si dipana in tutti gli ambienti al piano terra di Palazzo Esposizioni.

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07/10/2025

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Fabrizio Dusi. Le parole degli altri

a cura di Giorgia Ligasacchi
dal 17 ottobre 2025 all’11 gennaio 2026
BPER Banca – Palazzo Martinengo di Villagana, Brescia

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La mostra propone un percorso immersivo tra parola, materia, luce e relazione, in dialogo con gli ambienti storici di Palazzo Martinengo di Villagana, che ha come fulcro concettuale il linguaggio verbale inteso non soltanto come strumento di comunicazione, ma come veicolo di identità. In un mondo che tende ad appiattire le differenze e a rendere la comunicazione sempre più veloce e sintetica, La Galleria BPER invita ad accogliere le parole degli altri come patrimonio da custodire e comprendere.
Il tema scelto, cioè la parola espressa attraverso la voce, connette idealmente l’esposizione bresciana con la mostra in corso nella sede de La Galleria BPER di Modena “Il tempo della scrittura. Immagini della conoscenza dal Rinascimento a oggi”, a cura di Stefania De Vincentis, da un’idea di Francesca Cappelletti, visitabile sino a febbraio 2026 , che tratta invece la parola scritta, in una riflessione più ampia che celebra la trasmissione del sapere, la paideia. Un percorso ideale, quello compiuto dalle due esposizioni, intorno al linguaggio sviluppato attraverso opere che vanno dall’antico sino al contemporaneo, dimostrando come l’arte custodisca in ogni epoca storica il suo valore di attualità.

Indirizzo

Florence

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