Storiellando

Storiellando Preparatevi a immergervi in mondi fantastici e a lasciarvi trasportare dalle emozioni!

🎧 Benvenuti su Storiellando Audiofiabe! 🎧

Scoprite un mondo di storie avvincenti e personaggi straordinari, narrati con passione per un'esperienza indimenticabile.

Il 16 settembre 1977 si spegneva a Parigi Maria  "E se tu canti e nessuno ti sente, sorridisemplicemente perché, per ora...
21/09/2025

Il 16 settembre 1977 si spegneva a Parigi Maria
"E se tu canti e nessuno ti sente, sorridi
semplicemente perché, per ora, intanto, sei vittoriosa –
in voce come una giovane figlia avida
che però ha sperimentato la dolcezza;
Parigi calca dietro alle tue spalle un cielo basso
con la trama dei rami neri; ormai classici;
questa è la storia"
Pier Paolo

Lo sapevi che l’espressione “salire in cattedra” nasce proprio a Padova? Secondo un’antica tradizione, questa sarebbe la...
21/09/2025

Lo sapevi che l’espressione “salire in cattedra” nasce proprio a Padova?
Secondo un’antica tradizione, questa sarebbe la vera cattedra usata da Galileo Galilei, quando tra il 1592 e il 1610 insegnava fisica e matematica nell’Ateneo patavino.
Si racconta che furono proprio gli studenti a costruirla, recuperando legni e materiali di fortuna, per permettere al Maestro di elevarsi su alcuni gradini e farsi vedere da tutti durante le sue lezioni affollate. Ogni volta che Galileo saliva su quella pedana improvvisata, la voce del sapere si alzava insieme a lui, accendendo la curiosità e l’entusiasmo dei giovani che lo ascoltavano.
Da allora, quell’immagine è rimasta viva nei secoli: “salire in cattedra” non è solo prendere posto per insegnare, ma è elevarsi per condividere conoscenza, passione e verità.

Eva Mameli: la scienziata che insegnò a Italo Calvino a vedere il mondoAgli inizi del Novecento non era affatto normale ...
21/09/2025

Eva Mameli: la scienziata che insegnò a Italo Calvino a vedere il mondo

Agli inizi del Novecento non era affatto normale che una donna studiasse.
Un po’ di istruzione di base, sì – se provenivi da una famiglia benestante. Ma il liceo era già un’eccezione. E una laurea, poi? Quasi inconcepibile.

Eppure, nel 1905, Giuliana Luigia Evelina Mameli — che tutti chiamavano Eva — ottenne la laurea in Matematica. Non si fermò lì: ne prese una seconda, in Scienze Naturali, e conquistò persino la libera docenza. A ventinove anni diventò la prima donna in Italia a insegnare ufficialmente Botanica all’università.

Poi arrivò la Grande Guerra. Eva lasciò la cattedra per lavorare negli ospedali militari come crocerossina. Non smise mai di fare ricerca, e il suo lavoro le valse notorietà anche all’estero. Fu proprio grazie alla sua fama che un connazionale, impegnato a Cuba, la volle nel suo team per un progetto scientifico. Pare che tra i due scoccò l’amore: insieme tornarono in Italia, portando con sé nuove colture tropicali.

Palme, pompelmi, kiwi: senza il loro lavoro, oggi i litorali liguri non avrebbero lo stesso volto. A Sanremo fondarono la stazione botanica sperimentale “Orazio Raimondo”, che Eva continuò a dirigere anche dopo la morte del marito, nel 1951.

Ma la sua vita non fu fatta solo di scienza. Durante la Resistenza, Eva fu attiva al fianco del marito e dei figli, rischiando la vita e subendo violenze e persecuzioni. La sua storia è una storia di ricerca, impegno civile e coraggio.

Eppure oggi il suo nome è quasi dimenticato.
Se volete davvero capire quanto poco sappiamo della nostra memoria collettiva, non chiedete a un quindicenne chi fossero i Beatles: chiedetegli chi era Eva Mameli. Probabilmente non saprà rispondere.

Eppure quella donna, pioniera e partigiana, fu anche la madre di uno degli scrittori italiani più amati al mondo: Italo Calvino.
Forse, la sua passione per la natura, per l’osservazione del reale e per la precisione scientifica, ha insegnato a Calvino quel modo unico di guardare il mondo — limpido, curioso, capace di cogliere l’invisibile.

"Per due anni ho vissuto in mezzo ai boschi e palazzi incantati, col problema di come meglio vedere in viso la bella sco...
21/09/2025

"Per due anni ho vissuto in mezzo ai boschi e palazzi incantati, col problema di come meglio vedere in viso la bella sconosciuta che si corica ogni notte al fianco del cavaliere, o con l'incertezza se usare il mantello che rende invisibile o la zampina di formica, la penna d'aquila e l'unghia di leone che servono a trasformarsi in animali. E per questi due anni a poco a poco il mondo intorno a me veniva atteggiandosi a quel clima, a quella logica, ogni fatto si prestava a essere interpretato e risolto in termini di metamorfosi e incantesimo: e le vite individuali, sottratte al solito discreto chiaroscuro degli stati d'animo, si vedevano rapite in amori fatati, o sconvolte da misteriose magie, sparizioni istantanee, trasformazioni mostruose, poste di fronte a scelte elementari di giusto o ingiusto, messe alla prova da percorsi irti d'ostacoli, verso felicità prigioniere d'un assedio di draghi; e così nelle vite dei popoli, che ormai parevano fissate in un calco statico e predeterminato, tutto ritornava possibile: abissi irti di serpenti s'aprivano come ruscelli di latte, re stimati giusti si rivelavano crudi persecutori dei propri figli, regni incantati e muti si svegliavano a un tratto con gran brusio e sgranchire di braccia e gambe. Ogni poco mi pareva che dalla scatola magica che avevo aperto, la perduta logica che governa il mondo delle fiabe si fosse scatenata, ritornando a dominare sulla terra. Ora che il libro è finito, posso dire che questa non è stata un'allucinazione, una sorta di malattia professionale. È stata piuttosto una conferma di qualcosa che già sapevo in partenza, quel qualcosa cui prima accennavo, quell'unica convinzione mia che mi spingeva al viaggio tra le fiabe; ed è che io credo questo: le fiabe sono vere".

Quaranta anni fa, il 19 settembre del 1985, moriva Italo Calvino.

Un'idea, un concetto, un'idea finché resta un'idea è soltanto un'astrazione se potessi mangiare un'idea avrei fatto la m...
20/09/2025

Un'idea, un concetto, un'idea finché resta un'idea è soltanto un'astrazione se potessi mangiare un'idea avrei fatto la mia rivoluzione.
Giorgio Gaber

Un’idea, un concetto, un’idea,finché resta un’idea è soltanto un’astrazione.Se potessi mangiare un’ideaavrei fatto la mi...
20/09/2025

Un’idea, un concetto, un’idea,
finché resta un’idea è soltanto un’astrazione.
Se potessi mangiare un’idea
avrei fatto la mia rivoluzione.
G.G

20/09/2025
Io penso che il divertimento sia una cosa seria._Italo Calvino
19/09/2025

Io penso che il divertimento sia una cosa seria.

_Italo Calvino

"L'uomo porta dentro di sé le sue paure bambine per tutta la vita. Arrivare a non avere più paura, questa è la meta ulti...
19/09/2025

"L'uomo porta dentro di sé le sue paure bambine per tutta la vita. Arrivare a non avere più paura, questa è la meta ultima dell'uomo"

Settembre settembrino,matura l’uva e si fa il vino,matura l’uva moscatella:scolaro, prepara la cartella!(Gianni Rodari)
19/09/2025

Settembre settembrino,
matura l’uva e si fa il vino,
matura l’uva moscatella:
scolaro, prepara la cartella!
(Gianni Rodari)

“Una volta la nonna mi aveva dato un consiglio: – Nei periodi difficili, vai avanti a piccoli passi. Fai ciò che devi fa...
19/09/2025

“Una volta la nonna mi aveva dato un consiglio: – Nei periodi difficili, vai avanti a piccoli passi. Fai ciò che devi fare, ma poco alla volta. Non pensare al futuro, nemmeno a quello che potrebbe accadere domani. Lava i piatti. Togli la polvere. Scrivi una lettera. Fai una minestra.
Vedi? Stai andando avanti passo dopo passo. Fai un passo e fermati. Riposati. Fatti i complimenti. Fai un altro passo. Poi un altro.
Non te ne accorgerai, ma i tuoi passi diventeranno sempre più grandi. E verrà il tempo in cui potrai pensare al futuro senza piangere.”

Italo Calvino: il genio che non smette di parlarciImpossibile dar conto dell’eredità di Italo Calvino in poche righe. Im...
19/09/2025

Italo Calvino: il genio che non smette di parlarci

Impossibile dar conto dell’eredità di Italo Calvino in poche righe. Impossibile restituire in un articolo la grandezza di “uno scrittore geniale e brillante, uno che ha saputo portare il romanzo in luoghi dove non si era mai spinto”.

Persino parlare di biografia sembra quasi di fargli un torto. Lo scriveva lui stesso, in una lettera del 1964 a Germana Pescio Bottino:

“Dati biografici: io sono ancora di quelli che credono, con Croce, che di un autore contano solo le opere. (Quando contano, naturalmente). Perciò dati biografici non ne do, o li do falsi, o comunque cerco sempre di cambiarli da una volta all’altra.”

Eppure qualche dato è impossibile non ricordarlo: nato nel 1923, morto il 19 settembre 1985, appena tre settimane prima del suo sessantaduesimo compleanno. La sua scomparsa fu vissuta come un lutto nazionale. Gore Vidal, in un saggio su The New York Review of Books, scrisse:

“Calvino è morto tre settimane prima del suo sessantaduesimo compleanno; e l’Italia mise il lutto, come se fosse morto un amato principe.”

Per giorni, i giornali italiani pubblicarono i bollettini dell’ospedale di Siena. Critici e lettori si sentirono orfani di uno scrittore che era riuscito a raggiungere tutti: dai bambini che leggevano le sue fiabe popolari ai filosofi che trovavano nei suoi romanzi una mappa del pensiero contemporaneo.

Mille Calvino in uno

L’eredità di Calvino è infinita: letteratura fantastica e racconti realistici, fiaba e saggio, riflessione politica e giochi combinatori. Ogni libro è una metamorfosi. Il visconte dimezzato, Il barone rampante e Il cavaliere inesistente raccontano la nostra frammentazione, il desiderio di libertà, il bisogno di trovare un senso. Le cosmicomiche trasforma formule scientifiche in fiabe cosmiche. Le città invisibili ci offre un atlante immaginario, in cui ogni città è un’idea, una possibilità, un modo di guardare il mondo.

E poi ci sono le Lezioni americane: leggerezza, rapidità, esattezza, visibilità, molteplicità e coerenza. Sei qualità che Calvino consegnò al futuro come un testamento letterario e morale, invitandoci a scrivere – e a vivere – cercando precisione e stupore.

Una voce per il presente

Rileggere Calvino oggi è più che un omaggio: è un esercizio di lucidità.
Pensiamo al signor Palomar, che “si morde la lingua tre volte prima di fare qualsiasi affermazione”: un modello di pensiero in un’epoca in cui le opinioni corrono più veloci dei fatti.
Pensiamo all’Apologo sull’onestà nel paese dei corrotti, che sembra scritto per l’Italia di oggi.

“C’era un paese che si reggeva sull’illecito… e questo sistema […] aveva bisogno di mezzi finanziari smisurati […] e questi mezzi si potevano avere solo illecitamente.”

Calvino ci ha insegnato che la letteratura non è evasione, ma un modo di interpretare la realtà, di renderla più comprensibile – e forse più vivibile.

Oggi, nell’anniversario della sua morte, possiamo provare a seguirlo almeno per un tratto di strada, attraversando il suo “labirinto illuminato da una lanterna magica”. Perché leggere Calvino è ancora il modo migliore per vedere l’invisibile.

Indirizzo

Florence
50018

Orario di apertura

Lunedì 09:00 - 18:00
Martedì 09:00 - 18:00
Mercoledì 09:00 - 17:00
Giovedì 09:00 - 18:00
Venerdì 09:00 - 18:30
Sabato 10:00 - 13:00

Telefono

+393384431512

Notifiche

Lasciando la tua email puoi essere il primo a sapere quando Storiellando pubblica notizie e promozioni. Il tuo indirizzo email non verrà utilizzato per nessun altro scopo e potrai annullare l'iscrizione in qualsiasi momento.

Condividi

Storiellando

Storiellando è un progetto di lettura e narrazione, diamo voce alle tue parole, trasmettendo emozione e colore.

In questi anni abbiamo narrato molte storie sia per bambini che per adulti.