Dott.ssa Claudia Crispolti

Dott.ssa Claudia Crispolti Creo la giusta atmosfera affinché le persone ritrovino se stesse, la loro essenza e il loro potere personale.

Ho fondato Osa Academy e Metodozero a questo scopo. Visita la pagina di Osa Academy ➡️ https://claudiacrispolti.it/
Profilo gestito dallo staff la ricerca interiore in chiave psicologica, filosofica e spirituale è da sempre la mia passione e il filo conduttore del mio agire e pensare . svolgo attività di libera professione a Perugia, a Foligno e Online
il mio approccio è olistico , il che signifi

ca che il lavoro sull'utente comprende un lavoro su corpo e mente in cui vengono svolte in parte sedute classiche , ma anche esercizi di respirazione, yoga, meditazione guidando ad uno stile di vita sano e consapevole . Collaboro inoltre con diversi professionisti che operano nell'ambito della salute olistica (naturopati, omeopati, insegnanti di yoga, filosofi ,esperti di reiki, shiatsu, ayurveda, sciamanesimo, Kabala, medici, psicologi, filosofi)

Nel 2021 ho creato Metodozero, fondendo discipline antiche e moderne creando un metodo adatto per le persone che vivono in Occidente e che hanno bisogno di ricentrarsi, recuperare il proprio potere personale ed accedere ad un benessere pieno e profondo. Nel 2024 ho fondato Osa Academy un'accademia in presenza per sostenere le persone nel loro percorso di risveglio e riconnessione alla loro vera natura, promuovendo l'indipendenza e l'autonomia, la libertà dai condizionamenti sociali e familiari e lo strutturarsi di uno spazio di libertà e apprendimento delle conoscenze che ho maturato in questi anni. Visita la mia pagina claudiacrispolti.it per tutte le info su Osa Academy.

27/09/2025

La vita cura la vita.

https://puntoform.it/seeds-of-joy/A Gennaio avró l’onore e l’onore di parlare ai nostri ragazzi del Coraggio di essere s...
26/09/2025

https://puntoform.it/seeds-of-joy/

A Gennaio avró l’onore e l’onore di parlare ai nostri ragazzi del Coraggio di essere se stessi e della sfida costante che questo comporta.
In un’epoca plastificata e vuota, imprimere il nostro bioritmo e il nostro valore è un compito ambizioso ma doveroso se vogliamo uscire dal dolore e dall’isolamento.
Ringrazio i docenti per avermi invitata, cercherò di essere all’altezza del compito che mi avete assegnato.

Seeds of Joy è un progetto gratuito e inclusivo dedicato a tutti gli studenti delle scuole superiori, per favorire la crescita interiore e il dialogo su temi fondamentali della vita.

Dentro ognuno di noi esiste una certa quantità di fuoco che serve a trasformare velocemente gli elementi esterni che pre...
26/09/2025

Dentro ognuno di noi esiste una certa quantità di fuoco che serve a trasformare velocemente gli elementi esterni che precipitano verso di noi.

Bisogna tenere bene a mente che ogni emozione negativa lasciata poltrire a lungo e macerare dentro, ci costringere a tornare al pari delle malefatte.

Prendere congedo, purificare, lasciare andare, diventa sempre più facile mano a mano che quel fuoco viene nutrito con la giusta legna e il giusto ossigeno.

(Argomento di studio per studenti Osa e per chi vuole impegnarsi un po’nella ricerca interiore)
ClaudiaCrispolti

25/09/2025

A Gennaio terró una lezione per Seeds of Joy un progetto che ha la finalità di sostenere i ragazzi nel loro percorso di crescita, nei difficili anni dell’adolescenza.
Un’iniziativa nata in seguito ad un evento triste e promossa dai docenti delle scuole.
Perché abbiamo il dovere di trasformare la bruttezza in possibilità ✨🌠

Progetto gratuito per aiutare i giovani a crescere forti dentro, realizzato da Scuola di formazione professionale .form, ente non profit dell’Umbria.

25/09/2025

🗓️Questa sera ore 20:30 – Presentazione GRATUITA su Zoom

✨ Vuoi approfondire questi temi e scoprire i percorsi dell’Accademia OSA 2025/2026?

➡️Per partecipare gratuitamente invia un messaggio con la tua mail al: 📞320 25 99 693

Molti genitori hanno l’assurda pretesa che solo perché hanno messo al mondo dei figli questi gli debbano rispetto, gli d...
25/09/2025

Molti genitori hanno l’assurda pretesa che solo perché hanno messo al mondo dei figli questi gli debbano rispetto, gli debbano gratitudine e debbano obbedire alle loro richieste che risuonano come imposizioni da parte di perfetti estranei che non fanno dei loro comportamenti un esempio di virtù: ho visto genitori predicare ai figli di non fumare con la sigaretta in bocca, di non stare al telefono mentre stavano chattando, di non gridare gridando di non farlo.

Le relazioni, tutte nessuna esclusa, richiedono primariamente autenticità, un’autenticità che può derivare soltanto dalla connessione con la nostra essenza: se un genitore è disconnesso da se stesso non potrà assolutamente connettersi né con il figlio, né con nessun altro, ma soprattutto non potrà aiutare il figlio a riconnettersi alla propria di essenza.
Questo verrà percepito dal figlio come un grande, grandissimo tradimento che difficilmente verrà perdonato o forse verrà perdonato a parole e anche a gesti, ma non nel profondo, nell’intimo.

Se da un lato l’importanza della famiglia viene sovrastimata e si renderebbe necessario far sì che l’educazione e la crescita del figlio vengano demandate ad un “villaggio”, dall’altro possiamo osservare come questo non avvenga, ma ci sia una frammentazione di frequentazioni scollegate tra loro che poi rispecchierà la frammentazione interna dell’identità dei giovani.
Ma la famiglia intesa come famiglia biologica pretende ancora di avere un primato sui figli, così come certe cosche mafiose rivendicano potere e autorità sui loro gregari, ma per farlo occorre garantire qualcosa in più rispetto a quello che garantiscono le cosche: non basta offrire un tetto dei vestiti e anche una lauta paghetta mensile, sempre che non si voglia somigliare a una cosca, occorre nutrire le relazioni dandogli energia, dandogli amore, dandogli presenza, donando consapevolezza, donando esperienze condivise che non siano semplicemente una condivisione di spazi fisici, ma che siano uno scambio a partire dal mondo interiore.
Occorre saper donare il confine e non perseverare nella fantasmatica e disfunzionale idea che dentro una famiglia non debbano vivere segreti, né porte chiuse, che è quanto di più patologico possa ve**re in mente.

Occorre anche donare l’assenza quando necessario, un’assenza che diventa presenza interna, che diventa dialogo interiore, che diviene valore condiviso, terreno condiviso, un’assenza in cui coltivare la propria individualità sostenuti da dei veri adulti.

Ed è proprio questo il problema: viviamo in un mondo senza adulti basta osservare i nostri politici coloro che ci rappresentano per comprendere questa amara e triste verità.

Più che di famiglie possiamo parlare di coinquilini, di eterni ventenni che hanno imparato la recita del fingersi adulti, perché sanno mantenere un lavoro magari anche una casa, sanno pagare le bollette, sanno provvedere a loro stessi nei bisogni di base, ma emotivamente affettivamente non si sono mai smarcati dall’essere tardo adolescenti.
Ego riferiti, centrati sui loro bisogni, smaniosi di ricevere attenzioni tramite like, cuoricini, perennemente in preda alle bizze del proprio ego, irrisolti, frammentati, spesso in crisi esistenziale, di coppia, persi tra le le reti dei vari amanti, quando virtuali, quando reali, le nuove figure di riferimento genitoriale oltre che assenti fisicamente sono assenti anche interiormente, così come spesso un ventenne è totalmente concentrato sul soddisfacimento dei propri bisogni primari e pensa e sente che -anche giustamente per quell’età- tutto il mondo gira intorno a lui, così questi adulti vivono pretendendo di voler essere presi da esempio.

In un mondo senza adulti, le case sono spazi condivisi in cui ognuno coltiva segretamente la propria solitudine.

Poco si differenziano da quei luoghi in cui si abita negli anni universitari in cui ognuno sta nella propria camera, si condividono le bollette, si condividono alcune problematiche e poi ognuno si rintana nel proprio lettuccio a smazzarsi i propri problemi e le proprie intime sofferenze; anzi devo dire che spesso esiste una maggiore solidarietà e una maggiore intesa fra coinquilini che tra i membri di una stessa famiglia.

Claudia Crispolti

Ci vediamo stasera alle 20:30 su Zoom
•serata aperta a tutti
Domande e risposte su Osa Academy
Richiedi il tuo link al 320 259 9693

24/09/2025

Il legame sano è quello che consente anche la distanza.

24/09/2025

Esistono alcune esperienze che ci rimettono direttamente a contatto con l’anima: luoghi, persone, atmosfere… sono quelle legate alle nostre passate incarnazioni. Si è subito a “casa”

Il magnete del malessereLa maggior parte di ciò che scrivo nasce da:riflessioni,esperienze personali,sedute con i pazien...
23/09/2025

Il magnete del malessere

La maggior parte di ciò che scrivo nasce da:
riflessioni,
esperienze personali,
sedute con i pazienti.

Le sedute con i pazienti, in particolare, sono una fonte d’ispirazione inesauribile: il solo fatto di essere in due crea una sinergia e una connessione creativa più intensa rispetto a quando sono sola.

Oggi con Giulio – nome di fantasia – abbiamo parlato della sua tristezza.
Ha perso il padre un anno fa, e per lui era una colonna portante, affettivamente ma anche un punto di riferimento centrale in ogni aspetto della sua vita.
Suo padre, infatti, ha persino comprato la casa in cui vive.

Nonostante Giulio voglia trasferirsi all’estero, l’idea di lasciar andare la casa – anche vendendola a un buon acquirente – lo fa sentire triste e angosciato.

Guardate ora come funziona il nostro mondo interiore.

Chiameremo X la nostra ferita principale: in questo caso il lutto.

Una ferita principale inizia ad agganciarsi a tutta una serie di malcontenti e ferite secondarie – relazioni finite male, paure, magari una giornata storta, un leggero down fisico, una bolletta esosa… e come magneti queste emozioni dolorose si aggregano attaccandosi alla ferita principale.

Si crea così un agglomerato duro e stagnante, difficile da penetrare e da sciogliere. Se non ci lavoro, mano a mano che vado avanti, altri “magneti” verranno attratti e inglobati in questa forma principale.

Ora è molto, molto importante:
• NON identificarsi
• Separare le varie emozioni dolorose
• Ricollocarle ognuna al suo posto

Posso visualizzare questo mega-magnete e iniziare a scomporlo, respirando, in parti più piccole, e via via sempre più piccole.
Nella seconda parte dell’esercizio, osservo ciascuna parte/magnete e comprendo, sentendolo dal cuore, che non hanno un reale collegamento logico-formale.
Nella terza parte posso tornare alla ferita X e concedermi di stare alcuni giorni solo su quella.

L’esercizio fase 1–2 dovrebbe durare circa un’ora:
• Posso iniziare come fase Zero con una danza libera
• Poi fase 1–2 almeno 40 minuti
• Infine fase 3: mi sdraio in Shavasana – la posizione del ca****re – e semplicemente ascolto e recepisco cosa accade.

Dopo circa una settimana potrò entrare nella fase 3 e lavorare sulla X.

Ricordo bene quando ho lasciato la mia casa, che era il mio nido.
Ci ho vissuto con Carlo per due anni: è stata la prima casa che ho arredato completamente a modo mio, e ci ho attraversato una meravigliosa solitudine.
C’era tutto ciò che mi serviva per stare bene, e un silenzio magico che cerco come l’oro.

Quando ho traslocato per trasferirmi in campagna ero contenta di andarmene dalla città, di andare a vivere con Andrea e di iniziare una nuova avventura.

Il giorno dopo il trasloco sono tornata nella mia casa, ho aperto la porta.
Carlo non ha fatto capolino tentando di scendere dalle scale.
Ho aperto, e non c’era nessuno, non c’era più nulla: tutte le mie cose, i miei oggetti, le abitudini, la routine, gli odori, la calma… era tutto svanito.

Ho provato un senso di angoscia e dolore potentissimi.

Allora mi sono ricordata di una scena di una serie: un ragazzo, traumatizzato da un incidente in ascensore, continua a salire cinque rampe di scale su e giù, evitando l’ascensore in tutti i modi…
Ma il suo lavoro è interve**re sulle urgenze, perché è un medico.
Ad un tratto il primario lo vede:
– Cosa stai facendo?
– Faccio le scale.
– No, tu non fai le scale, tu eviti l’ascensore: so bene cosa ti è successo lì dentro.
E quindi sai che ti dico? Ora tu guarderai questo ascensore finché non tornerà ad essere soltanto un ascensore.

E questo ho fatto io:
Ho iniziato a guardare ogni muro, porta, pavimento, finestra, soffitto soltanto per quello che erano, depotenziandoli dalla carica emotiva che ci avevo associato.

Ci sono volute alcune settimane per non provare più quel vuoto, ma oggi tutte le mie cose sono altrove, la casa dove vivevo è un luogo completamente diverso, e il mio senso di possesso è stato necessariamente mitigato dalla co-presenza di altre persone che lavorano con me.

Buon lavoro: che si tratti di un amore, di un ascensore, di un gioiello o di un appartamento, la musica è la stessa.
Suonatela finché non cambia ritmo.

Claudia Crispolti

22/09/2025

Il karma è matematica nel senso che pareggia i conti precisamente anche se non sai quando e come.

Lo stesso non puó dirsi delle persone: se dai una spinta a qualcuno questi potrebbe ignorarti, spingerti a sua volta, ucc1derti.

Tenetelo bene a mente quando date il via a qualche conflitto…
La reazioni potrebbe essere spropositata…

Ma la colpa di chi è?
Di entrambi allo stesso modo.
Entrambi fondano le proprie azioni sull’inconsapevolezza.

Per chi legge tra le righe c’è un messaggio molto attuale.

Buona giornata.

È PIÙ FORTE DI ME: CO-DIPENDENZA  AFFETTIVAmolte persone che conosco sono rimaste impigliate per anni in relazioni di co...
22/09/2025

È PIÙ FORTE DI ME: CO-DIPENDENZA AFFETTIVA

molte persone che conosco sono rimaste impigliate per anni in relazioni di co-dipendenza.

Va subito detto che senza un sostegno o individuale o di gruppo, uscirne è difficile.

Solitamente vi è un partner narcisista, anaffettivo, incapace di mantenersi stabile e di prendere in mano la sua vita.

E una controparte affettiva, bisognosa ma più risolta sul piano di realtá.

Non dimenticate che i narcisisti non sono quelli che si specchiano e si vedono belli e si sentono fighi, essi celano e covano una profondissima rabbia e costruiscono (si fa per dire) relazioni basate sull’invidia.

Ora la dinamica è oscillatoria e cosi riassumibile: un partner chiede affetto e l’altro chiede un genitore.

A veder bene entrambi non hanno risolto il rapporto coi genitori.

Sono relazioni la cui dinamica oscilla costantemente roteando i ruoli di vittima e carnefice.

Uno dei due si sente costantemente in balìa dell’altro, e uno si sente invece controllato e rincorso.

Insieme riescono soltanto a condividere il letto, ma fuori da lì gli ego sono cosi carichi di bisogni e irrisolti che si scontrano continuamente in un gioco di richieste e rivendicazioni senza un attimo di tregua.

È più forte di me, dicono.
Perché nella fusione sessuale e fisica entrambi per un attimo si danno tregua e si abbandonano e recuperano quel calore che gli manca.
Quella dose crea dipendenza esattamente come una droga.

Ma poi ricomincia la guerra, e la tensione costante logora almeno uno dei due, che su sente in balìa

Il partner in balìa ha dato tutto il suo potere al partner fuggitivo e sposta costantemente la domanda su di lui/ lei: è un prigioniero del voler altrui e non si rende conto di avere anche egli un peso nella relazione.

Sono persone che in famiglia hanno appreso a rinunciare a loro stesse, a farsi da parte, sperando cosi di conquistare l’amore dei genitori.

Per chiudere una relazione bisogna distruggere la parte di Io che l’ha prodotta altrimenti solo col mentale non si riesce ad accedere a quel rifugio ancestrale che la fusione rappresenta.

Occorre ricordare che alcune relazioni posseggono anche la capacità di innescare una pulizia karmica interna.
Che è quella di costringere una persona a lavorare sui suoi irrisolti e sui suoi lati ombra.

Buon lavoro
E no non è piu forte di voi ma da soli non ce la potete fare.

_ClaudiaCrispolti_

Indirizzo

Foligno
06100

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Martedì 09:00 - 17:00
Mercoledì 09:00 - 17:00
Giovedì 10:00 - 19:00

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Our Story

si parla di Psicologia con approccio olistico, benessere, salute psicofisica e spirituale, ricerca spirituale, arte, natura .

sono laureata in psicologia ed abilitata alla professione di psicologo, negli anni ho approfondito la conoscenza dell’anima umana da più punti di vista, integrando le competenze psicologiche e cliniche con quelle della filosofia orientale.

Mi sono diplomata presso l’accademia di Filosofia e cultura orientale Satyuga a Roma, dove ho approfondito la conoscenza del sistema energetico dei Chakra e la fisiologia e filosofia Yogica.

dal 2018 frequento il Centro studi Umanistici studiando e praticando Meditazione Attiva, Medicina ayurvedica Tibetana e astrologica karmico evolutiva.