24/09/2025
𝐅𝐑𝐀𝐍𝐂𝐀𝐕𝐈𝐋𝐋𝐀 — 𝐂𝐢𝐭𝐭𝐚𝐝𝐢𝐧𝐚𝐧𝐳𝐚 𝐨𝐧𝐨𝐫𝐚𝐫𝐢𝐚 𝐚 𝐅𝐫𝐚𝐧𝐜𝐞𝐬𝐜𝐚 𝐀𝐥𝐛𝐚𝐧𝐞𝐬𝐞: 𝐥𝐚 𝐦𝐨𝐳𝐢𝐨𝐧𝐞 𝐢𝐧 𝐂𝐨𝐧𝐬𝐢𝐠𝐥𝐢𝐨 𝐂𝐨𝐦𝐮𝐧𝐚𝐥𝐞 𝐩𝐫𝐨𝐩𝐨𝐬𝐭𝐚 𝐝𝐚𝐥 𝐜𝐨𝐧𝐬𝐢𝐠𝐥𝐢𝐞𝐫𝐞 𝐏𝐃 𝐀𝐧𝐭𝐨𝐧𝐢𝐨 𝐃𝐞 𝐒𝐢𝐦𝐨𝐧𝐞 𝐬𝐚𝐫𝐚̀ 𝐝𝐢𝐬𝐜𝐮𝐬𝐬𝐚 𝐢𝐥 𝟑𝟎 𝐬𝐞𝐭𝐭𝐞𝐦𝐛𝐫𝐞.
Di seguito il comunicato stampa del consigliere comunale Antonio Eugenio De Simone.
"Il prossimo 30 settembre 2025, il Consiglio Comunale di Francavilla Fontana discuterà una mozione che propone il conferimento della cittadinanza onoraria alla Dott.ssa Francesca Albanese, giurista e relatrice speciale delle Nazioni Unite sui diritti umani nei territori palestinesi occupati.
La mozione nasce su proposta di Radici 021, ed è stata presentata in Consiglio Comunale dal consigliere Antonio Eugenio De Simone insieme ai consiglieri firmatari Luigi Fanizza, Davide Mastromarino, Nicola Lonoce e Anna Maria Padula.
Con questa iniziativa si intende esprimere sostegno istituzionale e solidarietà a chi, in sedi internazionali, difende con coraggio i principi di pace, giustizia e rispetto dei diritti umani.
La mozione richiama in particolare l’ultimo rapporto della Dott.ssa Albanese, “Dall’economia dell’occupazione all’economia del genocidio”, che denuncia le responsabilità politiche ed economiche connesse al piano coloniale israeliano e alle violazioni del diritto internazionale a Gaza.
Contestualmente, si sottolinea la gravità delle recenti sanzioni imposte dal governo degli Stati Uniti nei confronti della relatrice ONU: un atto percepito come una forma di intimidazione, che colpisce non solo la persona ma l’intera funzione delle Nazioni Unite.
Con questa mozione, il Consiglio Comunale intende:
• esprimere pubblicamente solidarietà alla Dott.ssa Francesca Albanese;
• ribadire il valore universale della libertà di espressione e del diritto internazionale;
• conferire la Cittadinanza Onoraria della Città di Francavilla Fontana alla giurista, come riconoscimento per l’alto valore morale, civile e professionale del suo operato".
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La testata giornalistica Paesituoi News, pur focalizzata su temi locali, ritiene importante dare spazio alla crisi di Gaza e informare i cittadini sulle posizioni dei loro rappresentanti, poiché anche la politica locale riflette valori e scelte che incidono sui diritti umani.
Per questo motivo, chiediamo a tutti coloro i quali inviano comunicati stampa di includere le risposte ad alcune domande, dando comunque voce a tutte le forze politiche e nel rispetto del pluralismo dell’informazione.
1. La posizione ufficiale del proprio partito, movimento o area politica sul conflitto israelo-palestinese e su quanto sta accadendo a Gaza
Il Partito Democratico, dopo una fase iniziale di incertezza, ha trovato chiarezza con la mozione unitaria presentata in Parlamento insieme alle altre forze di opposizione, purtroppo bocciata dal governo Meloni. In quel testo si chiedeva il riconoscimento dello Stato di Palestina da parte dell’Italia e dell’Unione Europea, il cessate il fuoco immediato, la liberazione degli ostaggi e l’apertura di corridoi umanitari. Si sosteneva inoltre il “Piano arabo” per la ricostruzione di Gaza, condannando ogni progetto di espulsione della popolazione palestinese. La mozione prevedeva anche la sospensione delle forniture di armi e dell’accordo UE–Israele, l’adozione di sanzioni contro il governo israeliano e la piena attuazione dei mandati della Corte Penale Internazionale nei confronti di Netanyahu.
2. La posizione personale sulla stessa questione e rispetto alle scelte del partito di riferimento.
Io condivido pienamente la linea più netta che il Partito Democratico ha assunto con la mozione unitaria. Non condivido invece l’atteggiamento di alcuni parlamentari ed europarlamentari del mio partito che hanno scelto posizioni in contrasto con i nostri valori: su questi temi non può esserci ambiguità. chi rappresenta un partito che si impegna per i diritti umani non scelga percorsi che appaiono in contrasto con quei valori.
Spesso la politica, in questa città, viene ridotta a una condizione subordinata rispetto alle sole questioni amministrative. Io credo invece che non sia così: da un lato è giusto e doveroso dare risposte concrete ai problemi quotidiani dei cittadini; dall’altro, il compito della politica è anche far comprendere le grandi questioni che si vivono a pochi chilometri da noi e come esse possano incidere sulla vita delle persone di Francavilla Fontana.
Gaza, per me, non è lontana: è più vicina a Francavilla di quanto lo sia Londra. Ogni bambino sotto le macerie, ogni famiglia privata dell’acqua o del pane ci obbliga a prendere posizione.
3. Quale contributo politico, anche a livello locale verso i livelli superiori, si è dato per la fine delle violenze a Gaza
Sia sul piano istituzionale, in Consiglio Comunale, sia fuori da esso, attraverso le esperienze di Radici021 di cui sono espressione all’interno del Partito Democratico, ho portato avanti un impegno costante sulla questione palestinese. In aula ho sostenuto mozioni che chiedevano al Comune di Francavilla Fontana di riconoscere lo Stato di Palestina e di sollecitare Governo, Parlamento ed esponenti regionali per un cessate il fuoco immediato, la tutela dei civili e l’apertura di corridoi umanitari. Nel Consiglio del 30 settembre ho presentato una mozione per conferire la cittadinanza onoraria a Francesca Albanese, Relatrice Speciale ONU sui diritti umani nei Territori palestinesi occupati, ingiustamente sanzionata dal governo statunitense per aver detto la verità su Gaza. A ciò si aggiunge la mozione per il Treno della Memoria, destinata a permettere anche ai giovani meno abbienti di vivere un’esperienza formativa fondamentale: non riguarda direttamente Gaza, ma resta legata allo stesso orizzonte valoriale, perché la memoria delle tragedie del passato è l’argine più solido contro le ingiustizie del presente.
Al di fuori del Consiglio, con Radici021 abbiamo scelto di non tacere, anche quando parlare di Palestina veniva bollato come divisivo. Abbiamo organizzato incontri pubblici con esponenti del mondo accademico e della ricerca storica, promosso una raccolta firme per il riconoscimento dello Stato di Palestina e partecipato a mobilitazioni locali, regionali e nazionali. Ricordo in particolare quella del 2 giugno a Mesagne, quando ho rappresentato Francavilla Fontana con la fascia tricolore, portando la voce della nostra comunità accanto a tante altre realtà impegnate per la pace. In ogni iniziativa di Radici021 c’è sempre stato un richiamo alla causa palestinese, perché la riteniamo parte integrante del nostro orizzonte di valori. In più abbiamo partecipato assieme ad altre associazioni e cittadini alla costituzione delle Rete pacifista cittadina.
La pace, per noi, non è uno slogan, ma un filo che lega le battaglie locali a quelle internazionali: un impegno che non si è mai interrotto e che continueremo a portare avanti.