22/11/2025
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--- Approfondimento di Enrico Saponaro
"La città va in là , e questa Ú zona agricola, e quanto la puoi pagare oggi? Trecento, cinquecento, mille lire al metro quadrato? Ma domani, questa terra, questo stesso metro quadrato ne può valere sessanta, settantamila e pure di più. Tutto dipende da noi". (Francesco Rosi, Le mani sulla città )
Nelle pieghe di una delle campagne elettorali più noiose della storia politica recente in queste lande desolate, si celano le sorti dello strumento di pianificazione urbanistica più importante per Francavilla, il PUG, Piano Urbanistico Generale, che ha lo scopo di definire in maniera ordinata lo sviluppo della città .
Dopo circa vent'anni di progettazioni, modifiche e rattoppi, dopo Giunte di centrodestra, centrosinistra, commissariamenti, città future, passate e presenti, il PUG avrebbe concluso il suo lungo e periglioso viaggio: la Regione Puglia l'ha licenziato ed Ú in attesa dell'ultimo passaggio di approvazione finale del Consiglio Comunale.
Un viaggio interstellare nella galassia della politica francavillese, un'epopea di uffici tecnici, architetti, ingegneri, geometri, dirigenti, assessori che in vent'anni si sono susseguiti e hanno dato il loro prezioso contributo, al punto che, dopo l'ok degli uffici regionali, l'entusiasmo Ú stato difficile da contenere: un risultato che tutte le forze politiche di maggioranza di sono affrettare a rivendicare. Dal PD, che con Bruno ha ottenuto lâapprovazione in Regione, fino alla civica Idea, che esprime lâassessore allâUrbanista Attanasi, passando per il Sindaco Denuzzo.
La politica locale parla, giustamente, di un evento storico, caratterizzato da un processo lungo, faticoso, altalenante. Diverse volte, infatti, negli anni il Piano ha vissuto forti scosse e picconature, tra lo scetticismo dei tecnici, la paura di regole più restrittive in materia di edilizia e diversi esponenti politici, anche di primissimo piano, che hanno spesso soffiato sul fuoco della polemica.
Una voce fuori dal coro dei facili entusiasmi tuona: "Questo non Ú il Pug del nuovo ceto politico. Questo Ú il Pug della non-maggioranza di centrodestra che nel 2009 ritirò il punto posto allâOrdine del giorno del Consiglio comunale dopo essersi accorta della sua inconsistenza e arretratezza. Che coloro che son venuti dopo non se ne siano accorti, addirittura attribuendosene la paternità , impone una doverosa riflessione sullâeffettivo conio dellâattuale classe dirigente, ma anche sullâinquietante silenzio che ha caratterizzato in tutti questi anni il mondo delle professioni e quello delle imprese".
Detto fatto. Alle dichiarazioni virgolettate dell'ex senatore Curto, fa eco il documento di un gruppo di tecnici dell'edilizia denso di rimostranze e perplessità rispetto ad alcune linee di indirizzo e alcune norme edilizie presenti nel Piano.
Ingegneri, architetti, geometri, ditte di costruzione contestano, tra le altre cose l'allargamento della zona ritenuta centro storico con la conseguente impossibilità di demolire edifici storici, la riduzione drastica degli indici di fabbricazione e i vincoli sull'edificabilità dei terreni agricoli.
I tecnici denunciano che "il PUG penalizzerà notevolmente i cittadini francavillesi, sia dal punto edilizio in quanto limiterà la edificazione, non consentirà la sopraelevazione e addirittura nel centro storico allargato (pari ad una superficie di un terzo del centro urbano) ne vieterà la demolizione, ma anche dal punto di vista economico che farà crollare il prezzo di mercato degli immobili con notevoli ricadute anche nel settore edilizio lavorativo che sarà limitato alla sola ristrutturazione".
Gli stessi tecnici chiedono "che l'Amministrazione Comunale di Francavilla Fontana, prima di procedere con l'approvazione definitiva del PUG, tenga in massima considerazione le fondate preoccupazioni dei tecnici locali e si impegni a rivedere urgentemente" le criticità rilevate.
E moâ? Che si fa?
L'entusiasmo dell'essere a un passo dall'approvazione finale Ú, di fatto, scemato abbastanza presto, complice anche l'avvio della campagna elettorale per le Regionali, che vede coinvolto Maurizio Bruno dal lato della maggioranza e altri francavillesi dal lato delle opposizioni (Alessio Curto, Giovanni Iurlaro).
E, proprio sulla piazza francavillese si giocherà una partita importante per la rappresentanza della nostra città in Consiglio regionale: se, infatti, il risultato delle elezioni appare scontato - almeno dagli ultimi sondaggi pubblicati - per quanto riguarda la presidenza a Decaro, un po' di ansia da prestazione c'Ú per l'elezione dei consiglieri regionali. E, siccome Ú tutto un equilibrio sopra la follia, alcune indiscrezioni fantasiose farebbero dipendere dall'elezione dei consiglieri regionali anche le sorti della maggioranza di Palazzo Imperiali e lâapprovazione del PUG.
Tant'Ú che, qualche giorno fa, l'ex Consigliere comunale Mimmo Tardio, oggi escluso dalle dinamiche dellâormai trapassata Città Futura, scriveva su Facebook: "Vorremmo sapere se l'approvazione del PUG di Francavilla Ú vincolata dai risultati delle Elezioni Regionali. Sarebbe inquietante!"
Tra i commenti a quel post, Ú arrivata subito la risposta dell'assessore all'Urbanistica Domenico Attanasi: "Ritengo doveroso precisare di avere formalmente invitato il Presidente del Consiglio [Maurizio Bruno, NdA] alla convocazione della massima assise cittadina. Questo Ú accaduto il 7 novembre. Analoga sollecitazione Ú stata formalizzata lâ11 novembre dal Segretario Generale. Ad oggi [13 novembre, NdA], nessun riscontro". Per dire, noi ci siamo, ma il PD che fa?
E il segretario del Partito Democratico, Giuseppe Bruno, nel rispondere a Tardio, ha commentato: "La maggioranza era perfettamente a conoscenza del fatto che siamo impegnati in una campagna elettorale faticosa che terminerà tra pochi giorni ed un argomento così importante come il PUG non meritava di finire nel tritacarne elettorale".
Insomma, questo PUG potrebbe dover ancora affrontare il mostro finale: attraversare le forche caudine dell'ennesima campagna elettorale, dell'ennesimo avvicendamento di gruppi di potere, in balia di una parte trasversale di comunità politica che, così come ne ha fatto tranquillamente a meno finora, continuerebbe a farne a meno per sempre.
Dopodiché, proprio ieri, venerdì 21 novembre, un Consiglio comunale Ú stato calendarizzato per il 12 dicembre prossimo con lo scopo di discutere la faccenda ed, eventualmente, approvare il PUG.
Più facile a dirsi che a farsi, in realtà , perché tra modifiche, discussioni e assenze per conflitto di interesse, le sorti del PUG sembrano ancora molto travagliate.
Per non parlare del fatto che, qualora la maggioranza dei consiglieri comunali apporti le modifiche richieste dai tecnici, il Piano dovrebbe riprendere l'iter regionale di approvazione: saremmo, di fatto, quasi punto e a capo.
E, nel mezzo, ci siamo noi francavillesi, persone normali che vorremmo vivere decentemente nella nostra città .