20/04/2025
EDIZIONE 2025 - AUTORE n° 44 di 45
Ivana De Nardo con il libro "Un'ombra tra gli ulivi"
Note dell'autore:
Nata a Napeli nel 1973, Ivana De Narde si è trasferita nel 2012 nelle Marche, deve vive attualmente con la famiglia e suol numerosi animali, in un Casale dell'800 ristrutturato, circondato da un uliveto secolare,
Laureata nel 1998 con lode in Giuri-sprudenza, all'Università degli studi di Napoli Federico II, lavera dal 1999 nel settore del credito, pur avendo da
sempre coltivato la sua passione per la lettura, la pittura, Il canto e per la sua chitarra.
Questo è Il suo primo romanzo, nato dal desiderio di esprimere Il suo profondo amore per la campagna, gli alberi, gli animall e la natura In ogni sua forma, oltre che la sua predilezione per I glalli.
Sinossi:
Questo libro è stato concepito durante la convalescenza per una frattura al mio piede sinistro, procuratami il giorno del mio cinquantesimo compleanno, nel corso di una semplice passeggiata.
È nato un po come una sfida che mi sono lanciata da sola per questo nuovo traguardo dei cinquanta.
Avevo deciso di pormi un obiettivo che ritenevo davvero difficile da raggiungere, per dimostrare a me stessa che ce la potevo fare, e scrivere un libro è sempre stata un'impresa che mi ha molto affascinato ma che ho sempre creduto non alla mia portata.
Inoltre, avevo il desiderio di mettere per iscritto tanti aneddoti della mia esistenza, soprattutto quelli capitati nel corso della mia vita in campagna, per tenerne traccia.
E così ho fatto: a parte i due filoni principali del libro, totalmente frutto della mia fantasia, quasi tutte le digressioni e le varie storielle collaterali sono state vissute da me o dalle persone che mi sono più vicine.
Anche i personaggi, pur se inventati, prendono spunto da persone da me realmente conosciute.
Alcuni animali presenti nel libro, come il gatto Pepper o il cane Wendy, partecipano alla storia così come sono nella realtà: sono troppo speciali per poterli cambiare.
Anche alcuni dei luoghi in cui si svolge la storia sono inventati, ma non tanto distanti dalla realtà: Borgo della Rocca non esiste, ma si presta ad essere uno dei tanti paesini medioevali che impreziosiscono le meravigliose colline marchigiane.
Alla fine, in questo libro c'è un po di tutto: giallo, spiritismo, humour, avventura.
Ma la vita, in fondo, è così: non è monotematica ma èvaria e può accadere di tutto...
Quando parlai a mio marito di questo progetto, lui cercò di dissuadermi in tutti i modi e di smorzare il mio entusiasmo con le più svariate motivazioni, dal fatto che non ne sarai stata capace, che nessun editore me lo avrebbe mai pubblicato, che la casa nel frattempo sarebbe stata sommersa dalle ragnatele e tutto sarebbe andato a rotoli se io mi fossi dedicata anima e corpo ad un'attività così assurda, per una come me che non ha studiato lettere e non avrebbe saputo neanche da dove cominciare.
Per cui ho deciso veramente di scriverlo, un libro.
Quindi, direi che la motivazione essenziale è stata, alla fine di tutto, quella di fare un dispetto a mio marito e dimostrargli che, invece, ce l'avrei fatta.
Devo ringraziare la mia famiglia (mia madre, mio padre, mia sorella, mia figlia), tutte le amiche e gli amici che mi hanno sempre incoraggiato ma, in primis, mia sorella, che si è entusiasmata con me e più di me e mi ha regalato il suo supporto fondamentale, sia morale che come validissima correttrice di bozze, ma anche come 'coautrice, con i suoi preziosi suggerimenti e le sue lettere dal Canada, riportate nel libro in maniera quasi fedele all'originale.
Ma, in particolar modo, desidero ringraziare con tutto il cuore il mio adorabile marito Marco che, non avendo mai creduto nel mio progetto ed avendomi messo i bastoni tra le ruote in tutti i modi umanamente possibili, mi ha spronato ad andare fino in fondo, per il puro gusto di sconfessarlo.