30/10/2025
A Genova il convegno “RELIGIONI PER LA PACE”
Parlare di Pace in un mondo dilaniato dalle guerre. E’ quello che fanno le donne di Parole di Pace, una rete trasversale e femminile nata a Genova che si prefigge da andare al di là di ogni retorica, appiattimento del tema della pace come di ogni banalizzazione del male. Sono appunto le donne che si mobilitano. Le associazioni CIF e UDI nate 80 anni fa, unite negli intenti ma separate per tutti questi anni dalla politica, scoprono la necessità di operare insieme, da alleate, da sorelle con una profonda responsabilità verso il tema e riconoscendo il potere delle parole. Parole di odio, superficiali da arginare con l’attenzione, l’approfondimento culturale e religioso dell’altro costruendo un percorso di dignità per tutti.
Parlano rappresentanti del mondo religioso delle religioni monoteiste.
Un documento poco conosciuto sulla fratellanza umana per la pace mondiale e la convivenza comune che nel 2019 Papa Francesco firmò con il Grande Imam di Al-Azhar Ahmed Al-Tayyeb a Abu Dhabi il 4 febbraio 2019 è il punto di partenza per una cultura del dialogo interreligioso dove la conoscenza reciproca sono metodo e criterio. La guerra non è fatale, la pace si impara con la consapevolezza delle nostre fragilità.
Per Aisha Lazzerini del CO.RE.IS (Comunità Religiosa Islamica) Italiana il dialogo interreligioso non è un dialogo di convenienza, bensì un dialogo di sostegno, base per un dialogo di principio, cioè di riconoscimento reciproco con un grande valore spirituale, non solo quello di purificarci ma anche quello di elevare la concezione di Dio stesso. Nel Corano molti versetti parlano del dialogo tra Cristiani e Musulmani. Ogni comunità ha ricevuto una rivelazione autentica, dove i profeti sono chiamati fratelli spirituali. Lazzerini accenna anche al rischio di polarizzazione della nostra epoca e alla forte strumentalizzazione della religione mentre invece si dovrebbe estranearsi da ideologie e settarismo. L’appello “Fermi tutti” è un appello a un bene superiore fuori di noi.
Miriam Camerini, regista e studiosa di ebraismo, richiama alla consapevolezza dell’umano imperfetto che traspare dalle Sacre scritture dove l’uomo è portato alla violenza, alla prevaricazione, al volere ciò che non ha. La pace è perseguibile e sempre in divenire. E’ una questione di dialogo e cita la Genesi 37,3 e la storia di Caino e Abele.
Carla Zappa invece, giornalista di Mondo e Missione, esperta in Medio Oriente racconta “storie vere” tratte dalla sua esperienza e dal suo libro. Ci sono dati reali. In una comunità religiosa armata catalizzata sull’odio, il potere delle donne, delle madri (non solo nel senso fisico) esprime la volontà di creare una vita migliore, di pace, per i figli e per le generazioni future. Qui l’energia femminile è voce di cambiamento, dà voce a chi non ne ha e si esprime nella vera volontà di conoscere la storia dell’altro, una storia anche collettiva, educando i figli “diversamente” e insieme con “gli altri”, proprio per conoscere il “diverso” imparando a rispettarlo fin dalla giovane età. Un approccio aperto e curioso di una sorellanza realistica e pragmatica.