11/05/2025
Forte Crocetta (Genova Sampierdarena.)
Una prima fortificazione del sito si ebbe nel 1747, durante l'assedio austriaco di Genova, in cui trinceramenti e l'innalzamento di terrapieni, su direzione dell'ingegnere militare Pierre De Cotte, fecero capire l'importanza della posizione.[3] Solo dopo la caduta dell'Impero Napoleonico gli inglesi, che per un breve periodo occuparono la città, piazzarono sull'altura dei pezzi d'artiglieria rivolti verso la foce del torrente Polcevera.
La costruzione vera e propria della fortificazione avvenne nel 1818, quando il regno sabaudo decise la demolizione del complesso monastico, al cui posto fui edificata una fortificazione a pianta pentagonale, con un solo piano, un cortile centrale e un ingresso a ponte levatoio. Nel 1827 il forte fu ampliato con un fossato tutt'intorno e nell'ala nord venne alzato di un piano per gli alloggi, protetti da volte a botte e un terrapieno; la costruzione del forte si concluse nel 1830.
Nel 1849, durante i moti popolari, il forte fu adibito a carcere per i rivoltosi catturati dai soldati del generale La Marmora, in seguito liberati, ma non prima di aver subito il terrore dell'estrema condanna.
Il forte fu quindi presidio militare armato con diversi pezzi d'artiglieria, tra cui due cannoni da 16 (centimetri) GR e otto obici da 21 GRC. Dismesso dal demanio militare nel 1914 e sgombrato dei pezzi d'artiglieria inviati al fronte, a varie riprese fu abitato fino al 1961, e fu anche usato come rifugio per sfollati durante il secondo conflitto mondiale.
Oggi è chiuso e in stato di abbandono, ma la solidità della costruzione lo mantiene in buono stato di conservazione. Nonostante vari enti si siano dichiarati disponibili, per motivi burocratici e di competenza statale e regionale non sono ancora stati programmati lavori di recupero della struttura.