09/06/2025
Scrivere è restare. È restare fedeli a ciò che ci attraversa, anche quando il mondo si fa sordo e le parole sembrano insufficienti. Si scrive per custodire una frattura, per dare voce a ciò che non trova casa altrove.
Ad accompagnarci dentro questo nuovo numero è l’editoriale di Caterina Lucia, un attraversamento intimo e feroce del desiderio di scrivere, del coraggio che richiede, del silenzio che infrange.
In questo numero abbiamo raccolto voci che resistono, che si oppongono al tempo rapido e indifferente, voci che inciampano e si rialzano, che urlano senza vergogna o sussurrano verità taciute.
📍Vi invitiamo a entrare nel coro irregolare di Red And Green con:
▪️ God Hates Cowards – Un disco che non consola, ma strappa. Una confessione in forma di furore. (Cowards - band)
▪️ Figlie del Beat: la rivoluzione taciuta – Le donne della e la loro eresia dolcissima.
▪️ Woodstock Underground – Una memoria intrisa di pioggia, fango e libertà, in forma di racconto.
▪️ Georges Simenon: Il Grande Bob – Uno sguardo dentro il nome e il mistero dello scrittore.
▪️ Māyā: Artifício Fantástico – Un’opera plurale, che scivola tra geografie sonore e sguardi interiori.
▪️ Migraine: Un’Abitudine – Prima del rumore, la febbre. Prima della musica, il moto interno.
▪️ Onioroshi: Shrine – Tre brani che sono tre altari, tra solennità e crudezza.
▪️ Antonio Calabrò: Nun me lassà accussì – Le canzoni di Pino Daniele ci hanno insegnato a rimanere, anche quando tutto chiede di andare.
Leggerci, oggi, è un modo per rimanere fedeli a ciò che ci attraversa.
Red And Green Blog N° 21 | 2025