02/09/2025
L'editoriale di settembre 2025: Informazione aeronautica e social: facciamocene una ragione
“Tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione”.
Inizia così l’art. 21 della nostra Costituzione che aveva incluso “ogni altro mezzo di diffusione” in un periodo storico, l’immediato dopoguerra, nel quale l’informazione era veicolata esclusivamente dalla radio e dalla carta stampata, gestita quindi da aziende pubbliche e private, da editori e giornalisti, e da nessun altro. Certo, i Padri e le Madri Costituenti, 78 anni fa, non avrebbero mai immaginato Internet, Facebook, Youtube e TikTok. Nessuno avrebbe mai creduto alla possibilità offerta a chiunque, gratuitamente e senza necessità di formazione, di titoli o di appartenenze a Ordini Professionali, di poter parlare liberamente a platee di milioni di persone. E, lo penso da sempre, i social da questo punto di vista sono quanto di più costituzionale esista oggi nel mondo dell’informazione.
Questa enorme e costituzionale libertà di pensiero e di parola, unita alla potenza della diffusione verso platee enormi, che vanno solo “intercettate”, ha creato figure nuove (influencer, youtuber, vlogger ecc.), ma ha anche cambiato drasticamente le dinamiche e le regole dell’informazione, dinamiche alle quali anche le grandi testate si sono dovute adattare: oggi il condizionale non è usato neanche per le notizie dubbie o inesistenti, l’esercizio della verifica non esiste più, si possono pubblicare anche stupidaggini colossali senza bisogno di successiva smentita o correzione, tanto la notizia successiva farà dimenticare tutto. Basta che le notizie siano in real time, anzi prima di tutti gli altri, e che abbiano il feedback dei “click”, dei “follower” e dei “like”, che cioè facciano girare il contatore delle visualizzazioni che poi è quello che porta pubblicità e soldi. Sto semplificando, ma ormai chiunque presti un minimo di attenzione a ciò che legge on line si è reso conto che sui social gran parte delle notizie sono presentate con titoli clamorosi acchiappa-click, che nulla hanno a che vedere con la notizia, o sono semplicemente notizie fasulle. L’arrivo poi dell’Intelligenza Artificiale e di programmi grafici che la utilizzano ci sta inondando di notizie false assolutamente credibili, con personaggi famosi che parlano con la loro voce e con il loro viso, senza averlo mai fatto davvero e senza aver mai detto o pensato quello che dicono in quel video. Ma restiamo nel nostro mondo: a pag 56 pubblichiamo un articolo sull’etica dell’informazione aeronautica, articolo con il quale si può essere o no d’accordo, che analizza nel dettaglio due notizie recenti. Il primo il video di uno youtuber (magari anche simpatico per la parlantina) che a pochi giorni da un incidente con due vittime si è morbosamente lanciato in mezz’ora di spiegazioni del nulla cosmico, alcune drammaticamente tragiche nella loro inconsapevole sciatteria e falsità tecnica: oltre ad aver riproposto in loop il video dell’incidente (peraltro morbosamente trasmesso anche in prima serata dai TG nazionali), ha concluso con queste parole testuali: “…non è vero che non sia rispettoso perché attraverso queste immagini noi tutti piloti attualmente in vita possiamo comunque trarre delle avvertenze e delle lezioni che ci aiutano a portare la pelle a casa”. Messaggio devastante per chi si avvicina all’aviazione per la prima volta seguendo un canale Youtube come quello di cui parliamo: il messaggio che ne esce è che chi vola è “solo attualmente in vita” e che il video appena visto può aiutare a “portare la pelle a casa”. Ma quale genitore con questi presupposti regalerà mai ai suoi figli un corso di volo? La seconda notizia è il “lunare” comunicato social di una società immobiliare svizzera che da poco gestisce l’Aeroporto dei Marmi a Massa e che, denunciando anni di presunte attività di volo illegali, invita ENAC e amministrazioni locali a prendere provvedimenti restrittivi verso chiunque osi volare in Versilia e vada a rompere le scatole alle loro attività! Per non parlare poi di un altro youtuber che apre un video (peraltro ben fatto) con un titolo a sensazione “Questo è il video più importante dell’anno! Ultraleggeri, cambia tutto con possibilità di ultraleggeri quattro posti, bimotore, che volano di notte, multicotteri…”. Ovviamente non è vero nulla, il tizio si limita a presentare il MOSAIC, operazione di revisione delle norme USA per l’aviazione leggera LSA che mira ad ampliare la platea di possibili piloti, cosa che negli USA è sempre stata fatta e che non vuole assolutamente dire che sarà ripresa dal regno della burocrazia aeronautica mondiale che risponde al nome di EASA, cosa che il tizio dà quasi per scontata, chiedendo ovviamente il like e l’iscrizione al canale.
Cosa possiamo fare per mantenere un accettabile livello di informazione aeronautica? Molto, ad esempio in caso di incidenti non è vietato parlarne in attesa dell’inchiesta e non è solo materiale per gli investigatori accreditati. Lo si può e lo si deve fare se l’informazione – tecnicamente corretta e verificata - può essere utile a tutti, ma a condizioni ben precise: basandosi su fatti accertati e su documenti ufficiali come nel caso dell’incidente al Cirrus avvenuto a fine luglio, sul quale vi proponiamo alcune riflessioni su questo numero. Gli Youtuber aeronautici, siatene certi, non cambieranno modalità di informare, in fin dei conti hanno bisogno di numeri e di essere seguiti, ed è purtroppo per questo che puttanate galattiche (scusatemi il termine volgare, ma non so definire certe affermazioni in altra maniera) ne ascolteremo ancora molte. Facciamocene una ragione.
Rodolfo Biancorosso