Ediciones Bruno Alpini y Asociación Cultural Bruno Alpini

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Ediciones Bruno Alpini y Asociación Cultural Bruno Alpini Le Edizioni Bruno Alpini è una non-editore indipendente, caratterizzata dalla scelta radicale di porsi “fuori mercato”.

Asociación Cultural Bruno Alpini Ediciones Bruno Alpini è una non-editore indipendente, caratterizzata dalla scelta radicale di porsi “fuori mercato”. I vari titoli pubblicati non vengono infatti distribuiti commercialmente nei negozi ma offerti in cambio di una
sottoscrizione libera e responsabile che, tolte le sole spese di realizzazione, va a sostegno della stampa anarchica e
dell’Archivio Stor

ico della Federazione Anarchica Italiana www.asfai.info. Edizioni Bruno Alpini offre parole/suoni/immagini senza confini né obbligati a classificazioni: non viene preferito un
genere specifico, in catalogo sono presenti progetti inediti e ristampe, materiali nuovi e ricostruzioni da materiali
perduti e ritrovati. l’idea di fondo è mantenere uno spazio aperto, consapevolmente marginale, per
parole/suoni/immagini non rassegnati: uno spazio utilizzato per diffondere controcultura ispirata da sentimenti
pacifisti, anarchici e libertari. SEMPRE E COMUNQUE LOTTEREMO PER L'UTOPIA. NESSUNA RIVOLUZIONE MA SEMPRE E SOLO PARTECIPAZIONE.

03/07/2025
24/06/2025
SABATO 7 GIUGNO 2025DALLE ORE 17:00pressoARCHIVIO STORICO DELLA FAIVia Fratelli Bandiera 19 o da Via Caterina Sforza 5, ...
05/06/2025

SABATO 7 GIUGNO 2025
DALLE ORE 17:00
presso
ARCHIVIO STORICO DELLA FAI

Via Fratelli Bandiera 19 o da Via Caterina Sforza 5, parco Verziere delle monache, di fronte al parcheggio dell'Ospedale Vecchio - IMOLA

Presentazione del libro
CRASS:ANOK4U2
Marco Pandin ci parla dei Crass, gruppo e collettivo punk inglese nato negli anni '70, fonte d'ispirazione e punto di inizio di tutto il movimento d.i.y. legato all'anarchismo, al femminismo e al primo animalismo. E ci parlerà anche della speranza che siano ancora oggi fonte di ispirazione.
Ci racconterà poi di Stella Nera, la non- casa editrice e non-etichetta indipendente da lui fondata, e di come, dopo aver conosciuto i Crass, abbia cercato di portare qui le stesse cose che facevano loro. "ANOK4U2 Il mio primo incontro con il punk anarchico è stato verso la fine dell'estate del 1979. Un mio amico era tornato da poco da un viaggio a Londra, e mi aveva regalato un disco che a lui non piaceva. L'aveva preso perché era stato attratto dalla copertina inusuale, un poster ripiegato, ma una volta a casa l'aveva ascoltato e non gli era piaciuto. Era “ Stations of the Crass", il secondo disco dei Crass, che invece a me ha fatto saltare le valvole. Ho cominciato a raccogliere le traduzioni dei loro testi perché mi interessavano personalmente, poi mi sono reso conto che era una storia troppo grossa per tenerla per me: bisognava condividerla, bisognava far sapere che a mille chilometri di distanza c'era della gente che stava facendo certe cose che per me erano importanti. Ero convinto che sarebbe stato possibile adattarne l'ispirazione alla nostra diversa sensibilità e magari fare non dico altrettanto ma almeno provarci. Così, nel 1984, ho raccolto tutto il materiale in un libro autoprodotto intitolato “ ANOK4U."

A SEGUIRE PROIEZIONE DI "SE HO VINTO, SE HO PERSO" - il film di Gianluca Rossi dedicato ai Kina (2020).

INTERVIENE L'AUTORE
MARCO PANDIN

"Mi chiamo Marco Pandin, sono veneziano tra virgolette, classe 1957. Negli anni Settanta mi sono gettato a capofitto nell'attività di vari gruppi musicali e teatrali di base, poi ho fatto il conduttore nelle prime radio libere. Ho iniziato a scrivere su A/Rivista Anarchica nel 1984. Negli anni precedenti erano uscite parecchie cose a mio nome su Rockgarage (la fanzine che avevo contribuito a costruire) e Rockerilla: su quelle pagine mi occupavo preferibilmente di punk anarchico e la cosa aveva incuriosito Paolo Finzi che nel dicembre 1983 mi ha invitato a una riunione della redazione. Tra il 1984 e oggi ho prodotto, coprodotto e pubblicato un bel po di roba (dischi, cassette, libretti, libri, cd, dvd) con lo scopo esplicito di raccogliere fondi per A/Rivista Anarchica; alcune di queste iniziative hanno incontrato un'inaspettata fortuna. A questa attività editoriale a partire dal 1999 ho dato un nome fisso: stella*nera. Il catalogo di stella*nera è piuttosto eclettico e ricco dei contributi di artisti provenienti da un po' tutto il mondo. Non mi sono mai arricchito (tolte le spese vive di realizzazione, tutto il ricavato è finito nei fondi neri della A/Rivista), ho sempre voluto essere indipendente e sono riuscito a mantenermi estraneo ai giri commerciali (tutti, anche quelli alternativi). Dopo l'improvvisa e drammatica chiusura del giornale nell'estate 2020, sono cambiate alcune cose. Da allora stella*nera viene mandata avanti da un gruppo informale di volontari idealisti: non siamo affatto organizzati né strutturati, ognuno è libero di collaborare come può e come sa fare. Abbiamo deciso di proseguire comunque e sostenere, come ne siamo capaci, altre testate del settore ed iniziative antagoniste e libertarie alle quali ci sentiamo vicini. Nel 1996 ho curato, assieme al mio amico e compagno Stefano Giaccone, il libro "Nel cuore della bestia" (ed. Zero in Condotta): con ogni probabilità è il primo libro sul punk in Italia, è stato esaurito presto, poi reso disponibile in rete, ed è stato recentemente ristampato. Dal 1999 mi occupo della manutenzione e gestione dell'archivio sonoro dei Franti, indefinibile collettivo torinese: ho curato le ristampe di "Non classificato e la pubblicazione di "Estamos en todas partes" . Tra i miei lavori più recenti c'è "No love, no peace" , un libro dove racconto della mia storia con gli anarcopunks inglesi Crass (c'è allegato un cd con le registrazioni di uno dei loro ultimi concerti del 1984). Nel 2014 stella*nera e Dethector hanno deciso di produrre cose insieme: il primo risultato concreto è il libro "Le tre opere" di Mike Watt. Nei tempi più recenti abbiamo pubblicato materiali di Timothy Leary, Lalli e Stefano Risso, Alessandro Spinazzi, Joel Orchestra, Roberto Dani, Francesco Benozzo e Fabio Bonvicini."

ARCHIVIO STORICO DELLA FEDERAZIONE ANARCHICA ITALIANA
ASSEMBLEA ANARCHICA IMOLESE
CENTRO STUDI SOCIALI ERRICO MALATESTA

SABATO 7 GIUGNO 2025DALLE ORE 17:00pressoARCHIVIO STORICO DELLA FAIVia Fratelli Bandiera 19 o da Via Caterina Sforza 5, ...
24/05/2025

SABATO 7 GIUGNO 2025
DALLE ORE 17:00
presso
ARCHIVIO STORICO DELLA FAI

Via Fratelli Bandiera 19 o da Via Caterina Sforza 5, parco Verziere delle monache, di fronte al parcheggio dell'Ospedale Vecchio

Presentazione del libro
CRASS:ANOK4U2
Marco Pandin ci parla dei Crass, gruppo e collettivo punk inglese nato negli anni '70, fonte d'ispirazione e punto di inizio di tutto il movimento d.i.y. legato all'anarchismo, al femminismo e al primo animalismo. E ci parlerà anche della speranza che siano ancora oggi fonte di ispirazione.
Ci racconterà poi di Stella Nera, la non- casa editrice e non-etichetta indipendente da lui fondata, e di come, dopo aver conosciuto i Crass, abbia cercato di portare qui le stesse cose che facevano loro. "ANOK4U2 Il mio primo incontro con il punk anarchico è stato verso la fine dell'estate del 1979. Un mio amico era tornato da poco da un viaggio a Londra, e mi aveva regalato un disco che a lui non piaceva. L'aveva preso perché era stato attratto dalla copertina inusuale, un poster ripiegato, ma una volta a casa l'aveva ascoltato e non gli era piaciuto. Era “ Stations of the Crass", il secondo disco dei Crass, che invece a me ha fatto saltare le valvole. Ho cominciato a raccogliere le traduzioni dei loro testi perché mi interessavano personalmente, poi mi sono reso conto che era una storia troppo grossa per tenerla per me: bisognava condividerla, bisognava far sapere che a mille chilometri di distanza c'era della gente che stava facendo certe cose che per me erano importanti. Ero convinto che sarebbe stato possibile adattarne l'ispirazione alla nostra diversa sensibilità e magari fare non dico altrettanto ma almeno provarci. Così, nel 1984, ho raccolto tutto il materiale in un libro autoprodotto intitolato “ ANOK4U."

A SEGUIRE PROIEZIONE DI "SE HO VINTO, SE HO PERSO" - il film di Gianluca Rossi dedicato ai Kina (2020).

INTERVIENE L'AUTORE
MARCO PANDIN

"Mi chiamo Marco Pandin, sono veneziano tra virgolette, classe 1957. Negli anni Settanta mi sono gettato a capofitto nell'attività di vari gruppi musicali e teatrali di base, poi ho fatto il conduttore nelle prime radio libere. Ho iniziato a scrivere su A/Rivista Anarchica nel 1984. Negli anni precedenti erano uscite parecchie cose a mio nome su Rockgarage (la fanzine che avevo contribuito a costruire) e Rockerilla: su quelle pagine mi occupavo preferibilmente di punk anarchico e la cosa aveva incuriosito Paolo Finzi che nel dicembre 1983 mi ha invitato a una riunione della redazione. Tra il 1984 e oggi ho prodotto, coprodotto e pubblicato un bel po di roba (dischi, cassette, libretti, libri, cd, dvd) con lo scopo esplicito di raccogliere fondi per A/Rivista Anarchica; alcune di queste iniziative hanno incontrato un'inaspettata fortuna. A questa attività editoriale a partire dal 1999 ho dato un nome fisso: stella*nera. Il catalogo di stella*nera è piuttosto eclettico e ricco dei contributi di artisti provenienti da un po' tutto il mondo. Non mi sono mai arricchito (tolte le spese vive di realizzazione, tutto il ricavato è finito nei fondi neri della A/Rivista), ho sempre voluto essere indipendente e sono riuscito a mantenermi estraneo ai giri commerciali (tutti, anche quelli alternativi). Dopo l'improvvisa e drammatica chiusura del giornale nell'estate 2020, sono cambiate alcune cose. Da allora stella*nera viene mandata avanti da un gruppo informale di volontari idealisti: non siamo affatto organizzati né strutturati, ognuno è libero di collaborare come può e come sa fare. Abbiamo deciso di proseguire comunque e sostenere, come ne siamo capaci, altre testate del settore ed iniziative antagoniste e libertarie alle quali ci sentiamo vicini. Nel 1996 ho curato, assieme al mio amico e compagno Stefano Giaccone, il libro "Nel cuore della bestia" (ed. Zero in Condotta): con ogni probabilità è il primo libro sul punk in Italia, è stato esaurito presto, poi reso disponibile in rete, ed è stato recentemente ristampato. Dal 1999 mi occupo della manutenzione e gestione dell'archivio sonoro dei Franti, indefinibile collettivo torinese: ho curato le ristampe di "Non classificato e la pubblicazione di "Estamos en todas partes" . Tra i miei lavori più recenti c'è "No love, no peace" , un libro dove racconto della mia storia con gli anarcopunks inglesi Crass (c'è allegato un cd con le registrazioni di uno dei loro ultimi concerti del 1984). Nel 2014 stella*nera e Dethector hanno deciso di produrre cose insieme: il primo risultato concreto è il libro "Le tre opere" di Mike Watt. Nei tempi più recenti abbiamo pubblicato materiali di Timothy Leary, Lalli e Stefano Risso, Alessandro Spinazzi, Joel Orchestra, Roberto Dani, Francesco Benozzo e Fabio Bonvicini."

ARCHIVIO STORICO DELLA FEDERAZIONE ANARCHICA ITALIANA
ASSEMBLEA ANARCHICA IMOLESE
CENTRO STUDI SOCIALI ERRICO MALATESTA

29/04/2025
29/04/2025

- PRIMO MAGGIO ANARCHICO 2025 - Imola

Anche quest'anno come Assemblea Anarchica Imolese organizzeremo la consueta giornata del Primo Maggio Anarchico a Imola
Il programma prevede un primo momento in mattinata dalle ore 10 alle 13 che si terrà nel prato della Rocca Sforzesca, a pochi passi dal Archivio FAI, una manifestazione pubblica con presidio e microfono aperto ad interventi che spazieranno dalla contrarietà alle guerre, al decreto sicurezza e alla deriva autoritaria dei governi mondiali. La mattinata sarà corredata con esposizione di striscioni, banchetto di libri di movimento, musica. Inoltre ospiteremo un intervento di un artista imolese con esposizione di alcune sue opere create per l' occasione.
A seguire pranzo sociale e conviviale presso il Circolo in Via Fratelli Bandiera 19.
Nel pomeriggio ci sarà un'asta di manifesti storici e canti anarchici e di lotta.
Tutti i compagni e le compagne sono invitati/e ad intervenire attivamente all'organizzazione della giornata per la buona riuscita dell'iniziativa.
Assemblea Anarchica Imolese

https://www.facebook.com/share/1BqrEXJqdr/
25/04/2025

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Marco Pandin su Umanità Nova
https://umanitanova.org/ricordando-aurora-failla/

Ancora un ricordo di Aurora

Paolo Finzi e la sua compagna Aurora Failla sono stati due amici fraterni, persone importanti per me e per la mia famiglia. Faccio ancora fatica, a quasi cinque anni di distanza, a diluire il dolore per la scomparsa così triste e sconvolgente di Paolo che all’improvviso mi giunge via whatsapp la notizia che anche Aurora se n’è andata. Avevo saputo che le sue condizioni si erano aggravate già da giorni.
Ho conosciuto Aurora a una riunione della redazione di A/Rivista Anarchica, dicembre 1983, poco prima di Natale. Qualche settimana prima era arrivata a casa mia una lettera di Paolo: aveva letto delle cose scritte da me su Rockerilla, allora la rivista musicale più diffusa ed influente. Quello che scrivevo lo aveva incuriosito, e mi invitava a Milano perché voleva conoscermi. Io ero solo un fanzinaro che ascoltava preferibilmente anarcopunk, uno che frequentava dalla nascita periferie ed emarginazione. Compravo abbastanza regolarmente la A/Rivista già da qualche anno, la vedevo in vetrina quando a Venezia sulla strada verso l’università passavo davanti a Utopia2, libreria anarchica per me diventata presto un riparo dal resto del mondo e una fonte di notizie e informazioni importantissima. Tanti punk e parecchi dei miei compagni invece non la leggevano perché non gliene fregava niente: dai punk più intransigenti era addirittura considerata “un organo di propaganda degli anarchici tradizionalisti”, frase che non sono davvero mai riuscito a tradurre in un qualchecosa a me comprensibile. A me la A/Rivista piaceva: pubblicava sì ogni tanto delle cose impenetrabili, ma per il resto era chiara e diretta, mi faceva riflettere e spesso ne traevo ispirazione. Mi chiedevano di collaborare? Proprio a me? Si stava avverando un sogno.

Prendo il treno e mi presento puntuale per una riunione di redazione in via Rovetta: sapevo per esperienza diretta che gli sbandati come me erano generalmente malvisti e i loro ragionamenti sgraditi, così decido di sedermi in fondo e osservare in silenzio cosa succede a quella riunione. L’assemblea prosegue per un paio d’ore senza attriti: c’è chi propone un articolo, chi segnala un libro, chi si offre di intervistare qualcuno, c’è anche chi non è d’accordo col tono e col contenuto di una lettera arrivata in redazione e vorrebbe replicare. Insomma, in quella stanza si respirava quel misto curioso di informalità e di agitazione tipico delle nostre assemblee fanzinare sotterranee, solo che qui si discuteva di cose concrete e si trovavano delle soluzioni quando noi spesso ci si accontentava di galleggiare e di tenere i problemi, quelli veri, alla larga. A un certo punto decidono di interrompere la riunione per andare a mangiare alla trattoria che c’è al piano di sotto. Mentre si alzano per rimettere a posto le sedie, una compagna sbotta: “Ma quello st***zo di Marco Pandin, aveva detto che sarebbe venuto e invece ci ha tirato un bidone!”. Alzo la mano e mi presento: “Eccomi, sono io lo st***zo”. Quella compagna era Aurora. Ci abbracciamo subito, lei molto sorridente e affettuosa ma che comunque continua a rimproverarmi tutto il giorno per quel mio silenzio.

A tavola, e poi ancora nel pomeriggio di nuovo in sede, parliamo a lungo con lei e Paolo e gli altri, e gli spiego il mio sogno: avrei voluto accendere una qualche curiosità reciproca, provare a far incontrare chi suona e chi ragiona, e magari far collidere la musica e le idee. Alla riunione oltre a Paolo ed Aurora c’erano Franco Pasello, Luciano Lanza, Fausta Bizzozzero, Maria Teresa Romiti ed altre ed altri di cui onestamente non ricordo il nome. Compagne e compagni anarchici tutti più vecchi di me che con i miei giri fatti di sbando ed emarginazione non avevano nulla a che fare, ma che si mostravano curiosi di me in una maniera che mi metteva a mio agio, aperti ai miei ragionamenti bislacchi e contorti, rispettosi del mio modo di leggere le cose senza avere quel minimo sindacale di infarinatura storica, del mio sbattermi fra dischi, fanzine, chitarre e periferie. Erano tutti più cauti nei confronti del mondo e con esperienze dirette di repressione ben più consistenti della mia e di quella dei miei amici: noi avevamo una storia breve di concerti, raduni e sassaiole, loro invece un’esperienza pesante di perquisizioni pretestuose basate sul nulla e minacce di questura, quando non fossero accuse infamanti per attentati mai commessi.
Ho imparato molto presto ad amare quelle compagne e quei compagni. Ho collaborato costantemente con la A/Rivista Anarchica da allora fino all’ultima uscita dell’estate 2020 – 37 anni. C’ero anch’io a Napoli al concerto di Fabrizio de Andrè a sostegno di A/Rivista Anarchica e Umanità Nova e, anche se di striscio e solo per due giorni, al Convegno Internazionale di Venezia. Ho partecipato a tanti incontri, iniziative, dibattiti, concerti, cene collettive e feste. Ho manifestato con l’A cerchiata addosso ogni volta che ho potuto e, senza che nessuno vedesse, mi sono disperato quando non potevo esserci.
Il rapporto di collaborazione con la A/Rivista Anarchica si è molto presto trasformato in un’amicizia profonda e sincera. Paolo e Aurora sono presto venuti a conoscere i miei genitori, sono venuti spesso a casa mia e mi hanno spesso ospitato a casa loro. In una parola, mi sono sempre stati vicini, oltre che tanta musica nella mia vita ho avuto tanti e tanti casini. Paolo sempre così solido e riflessivo, riusciva a mettere pace in mezzo alle mie onde più alte. Aurora sempre affettuosa, morbida e materna: quante volte mi ha sfamato, e quante volte l’ho accompagnata a fare la spesa e le ho portato le borse. Quante volte ha lasciato perdere i suoi solitari e sospeso i suoi lavori di casa per darmi attenzione e suggerimenti, senza mai giudicare né pretendere niente in contraccambio. Quante volte abbiamo riso insieme delle cose più buffe e di quelle più stupide, fino alle lacrime.
La scomparsa di Paolo, la chiusura della A/Rivista e l’aggravarsi improvviso della sua salute ci hanno allontanato. Quando sono andato a trovarla l’anno scorso, mi ha sorpreso e commosso che mi abbia riconosciuto subito, lei travolta da quella malattia spietata che le riempiva la memoria di buchi, e si sia messa a ridere ricordando proprio quel nostro primo incontro in redazione avvenuto oltre quarant’anni fa. E ricordasse chiaramente quel giovinastro st***zo che sembrava avesse tirato un bidone a lei, a Paolo e a tutti gli altri, e invece no.

Marco Pandin

Foto di Katriina Etholén scattata a Milano presso la sede di
A/Rivista Anarchica, 1984

SABATO 26 APRILEPresentazione del librodi Antonio Senta e Rodolfo Vittoriedito da Zero in Condotta, 2024GUERRA CIVILEBOL...
17/04/2025

SABATO 26 APRILE
Presentazione del libro
di Antonio Senta e Rodolfo Vittori
edito da Zero in Condotta, 2024
GUERRA CIVILE
BOLOGNA DAL PRIMO DOPOGUERRA ALLA MARCIA SU ROMA
1919 ­ 1922

Questo libro ricostruisce in maniera analitica la situazione
politica e sociale di Bologna e provincia nei quattro anni dal
1919 al 1922. Districandosi in una mole densissima di fatti, gli
autori rileggono una stagione centrale per la storia locale e
italiana, dal momento che la città e la provincia felsinea sono
tra i luoghi dove è più radicato il movimento socialista e dove
poi si afferma violentemente il fascismo, ben prima della
marcia su Roma dell’ottobre 1922. Lo fanno tenendo conto
della storiografia sul tema e utilizzando in maniera comparativa
diverse fonti, alcune delle quali inedite: carte di polizia,
giudiziarie, stampa periodica, materiali prodotti dalle varie parti
politiche. Ne esce un quadro interpretativo con alcuni elementi
di parziale novità, tra cui l’emergere precoce del nazionalismo
e il suo attivo procedere in senso antioperaio anticipando il
primo fascismo, l’apporto dell’anarchismo nel fronte
rivoluzionario e i tentativi, deficitari ma esistenti, di
concretizzare un’insurrezione sociale, la centralità della
questione agraria, i cui tecnicismi sono qui finalmente
districati, le diverse dinamiche della provincia, dalla pianura
all’Appennino, con tutte le loro specificità: Molinella, Imola,
Budrio, Castiglione dei Pepoli, Vergato sono solo alcune delle
località oggetto di estensive ricerche.
Ancora, emerge prepotente il tema della violenza fascista, la
cui portata qualitativa e quantitativa risulta ancora maggiore di
quanto messo in evidenza dalla storiografia precedente, e
appare chiara la compiacenza delle istituzioni liberali nei
confronti dello squadrismo, in un quadro in cui le eccezioni
confermano una regola generale di tolleranza verso le camicie
nere.
Ne esce un libro scientificamente rigoroso, uno strumento
importante che offre al lettore una bussola per orientarsi
nell’accavallarsi di fatti fondamentali per la successiva storia
del nostro paese.

Carissim*,anche quest'anno saremo a Massenzatico per un grande 25 aprile! Programma della giornata:ore 11.00: comunicazi...
07/04/2025

Carissim*,
anche quest'anno saremo a Massenzatico per un grande 25 aprile!
Programma della giornata:

ore 11.00: comunicazione di Federico Ferretti sull'importanza della Resistenza libertaria al Centro Sociale La Capannina - Paradisa
ore 13.00: pranzo al teatro di Massenzatico con cappelletti antifascisti, bolliti e zuppa inglese e con alternativa vegetariana e vegana.

Costo del pranzo:
fino a 4 anni gratis
dai 5 anni ai 13 anni 13€
dai 14 anni 25€
Ricordiamo che è necessaria la prenotazione con pagamento al numero 347 3729676 (Gianandrea) o direttamente al Circolo Berneri in Via Don Minzoni a Reggio Emilia dal lunedì al venerdì dalle 17.30 alle 19.30. Sono disponibili 350 posti.

ore 15.00: spazio bimb* al Centro Sociale La Capannina - Paradisa con animazione, giochi e spettacoli
ore 19.00: pastasciutta del partigiano (costo 10€) con canti sociali

Indirizzo

Imola

Telefono

+393462165935

Sito Web

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