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12/09/2024

Buongiorno amici... Riattiveremo a breve la pagina... Restate attivi...

20/07/2023

Buon pomeriggio amici!

Cosa ne pensate se inizio a fare video qui su, dove a posto di scrivere, racconto personalmente vicende misteriose!?
Fatemi sapere se va bene e soprattutto quali contenuti potrei portare...
Uno spettrale pomeriggio a tutti...

Buon pomeriggio amici!Scusate l'assenza...Chi era s'accabadora?Fino a qualche decennio fa in Sardegna si praticava l'eut...
17/07/2023

Buon pomeriggio amici!

Scusate l'assenza...

Chi era s'accabadora?

Fino a qualche decennio fa in Sardegna si praticava l'eutanasia.
Era compito di ''sa femmina accabadora'' procurare la morte a persone in agonia.

S'accabadora era una donna che, chiamata dai familiari del malato terminale, provvedeva ad ucciderlo ponendo fine alle sue sofferenze. Un atto pietoso nei confronti del moribondo ma anche un atto necessario alla sopravvivenza dei parenti, soprattutto per le classi sociali meno abbienti: nei piccoli paesi lontani da un medico molti giorni di cavallo, serviva ad evitare lunghe e atroci sofferenze al malato.
Sa femmina accabadora arrivava nella casa del moribondo sempre di notte e, dopo aver fatto uscire i familiari che l’avevano chiamata, entrava nella stanza della morte: la porta si apriva e il moribondo, dal suo letto d’agonia, la vedeva entrare vestita di nero, con il viso coperto, e capiva che la sua sofferenza stava per finire.
Il malato veniva soppresso con un cuscino, oppure la donna assestava il colpo di ''su mazzolu'' provocando la morte.

S'accabbadora andava via in punta di piedi, quasi avesse compiuto una missione, ed i familiari del malato le esprimevano profonda gratitudine per il servizio reso al loro congiunto offrendole prodotti della terra.
Quasi sempre il colpo era diretto alla fronte.
Il termine ''accabadora'' viene dallo spagnolo ''acabar'' che significa finire.
''Su mazzolu'' era una sorta di bastone appositamente costruito da ramo di olivastro, lungo 40 centimetri e largo 20, con un ma**co che permette un'impugnatura sicura e precisa.

In Sardegna s'accabbadora ha esercitato fino a pochi decenni fa, soprattutto nella parte centro-settentrionale dell’isola. Gli ultimi episodi noti di ''accabadura'' avvennero a Luras nel 1929 e a Orgosolo nel 1952. Oltre i casi documentati, moltissimi sono quelli affidati alla trasmissione orale e alle memorie di famiglia. Molti ricordano un nonno o bisnonno che comunque ha avuto a che fare con la signora vestita di nero.

La sua esistenza e' sempre stata ritenuta un fatto naturale,come esisteva la levatrice che aiutava a nascere, esisteva s'accabadora che aiutava a morire. Si dice addirittura che spesso era la stessa persona e che il suo compito si distinguesse dal colore dell'abito (nero se portava la morte, bianco o chiaro se doveva far nascere una vita).
Questa figura, espressione di un fenomeno socio-culturale e storico, e' la pratica dell’eutanasia e nei piccoli paesi rurali della Sardegna e' legata al rapporto che i sardi avevano con la morte, considerata come la conclusione del naturale ciclo della vita.

Storia o fantasia?
(Dal web)

03/02/2022
Bentrovati amici!Il mostro di Modena, dieci morti su cui non si è voluto indagareMarina Balboni, Donatella Guerra, Monic...
06/08/2021

Bentrovati amici!

Il mostro di Modena, dieci morti su cui non si è voluto indagare
Marina Balboni, Donatella Guerra, Monica Abate sono solo alcune delle dieci vittima di quello che i media hanno chiamato il ‘mostro di Modena’. Giovanissime, eroinomani, alcune pr******te, venivano avvicinate dal killer e uccise a coltellate e o mani n**e. Nonostante alcuni importanti indizi, nessuno all’epoca indagò incrociando i dati degli omicidi. Il mostro, mai catturato, si ritirò nel 1995, dopo dodici anni e dieci omicidi.

"Devo incontrare una persona importante". Questa frase, scritta da Marina Balboni, sul suo diario, è l'unica testimonianza che conserviamo sul ‘mostro di Modena', il serial killer che tra il 1983 e il 1995, avrebbe ucciso dieci donne. ‘Avrebbe', perché non è mai stato provato che quei delitti fossero tutti opera della stessa mano.

Quando tutto inizia siamo nella più florida Emilia-Romagna degli anni Ottanta, a Modena, culla di benessere e civiltà. È ai margini, sociali e letterali della città, in una via isolata del quartiere Sacca che avviene il primo delitto di una lunga serie. È il 1983 quando Filomena Gnasso, pr******ta, viene trovata ca****re con ferite da coltello. Per vivere batteva i marciapiedi, il delitto viene ascritto al racket della prostituzione, resta insoluto. La città, indifferente alla sofferenza di quel popolo della notte di emarginati, pr******te e criminali, va avanti. Il 21 agosto 1985, due anni dopo, nelle vicinanze della fornace abbandonata di Baggiovara, spunta un altro corpo, quello di Giovanna Marchetti, 19 anni, trovata con il cranio fracassato da una grossa pietra.

Passano due anni, è il 12 settembre 1987 quando a morire è la giovanissima Donatella Guerra, 22 anni, trovata senza vita a San Damaso, anche lei colpita con un'arma da taglio, un colpo al cuore e uno alla gola. La procura chiude il caso in 40 giorni tralasciando di approfondire un indizio importante rilevato dalla scientifica sulla scena del delitto. Si tratta delle impronte, accanto al ca****re, di uno pneumatico compatibile con un particolare modello di auto, la ‘Fiat 131'. Un'auto discreta, in genere di colore blu ministeriale e talvolta utilizzata da funzionari di stato o, nel colore verde, da poliziotti, carabinieri e militari. Non è il solo indizio a restare ignorati. Altri indizi vengono ignorati. L'attitudine mancina del assassino dedotta dall'autopsia, per esempio, come pure l'andatura claudicante suggerita dalle impronte di scarpa.
Il diario: "Ho un incontro importante"

Dopo aver archiviato anche le indagini su questa seconda morte, un'altra va in scena il 1° novembre 1987, due mesi dopo quella di Donatella e decisamente troppo presto rispetto agli intervalli registrati fra un delitto e l'altro. Stavolta si tratta di Marina Balboni, 21 anni, tossicodipendente strangolata con il foulard giallo che portava al collo. Era stata lei a scrivere sul quaderno di avere appuntamento ‘con una persona importante', persona che poi si era rivelata essere il suo assassino. Dall'ostinazione mostrata verso i genitori, che non volevano che uscisse, alle parole che aveva lasciato in eredità al suo diario, sembra che Marina avesse una certa considerazione della persona che doveva incontrare. E che non la temesse.

Nessuno ci fa attenzione. Forse perché in quei mesi nessuno unisce i puntini tra quelle morti, nessuno ha in mente d'incrociare dati, fare confronti. Ciascun delitto resta episodio singolo radicato nel suo contesto malato e vagamente criminale, tra ragazze dipendenti dall'eroina, pusher, sfruttatori, balordi. Nessuno si accorge di quelle morti, nessuno se ne preoccupa, perché la Modena bene, come grida la mamma di Marina Balboni, crede che i propri figli siano il sicuro, ché le cose brutte accadono solo a ‘quelle ragazze là'. A quelle pronte a bruciare se stesse sull'altare della droga.

Nessuno, dunque, nota una evidente anomalia nel corso degli eventi. Marina è stata uccisa 60 giorni dopo, Marina conosceva Donatella e, come emergerà dopo, si trovava nello stesso luogo quando è stata uccisa. Che Balboni potesse essere una vittima ‘necessaria' e non preferenziale, in quanto testimone di un altro delitto, è un'idea che comincia a promuovere qualcuno che sta seguendo il caso da un punto di vista diverso, quello giornalistico.

Si chiama Pier Luigi Salinaro ed è un cronista di nera della Gazzetta di Modena. È lui che sdogana finalmente la tesi del serial killer. Sui giornali si comincia a parlare del killer ‘delle lucciole e i delitti si fermano, come se il killer volesse perdersi una pausa, uscire dai radar. Non dura molto. Due anni dopo appare il corpo di Claudia Santachiara, 24 anni, strangolata e trovata ca****re il 30 maggio del 1989 in un vicolo alla periferia di Panzano. Nuda, al collo solo il laccio usato per strangolarla. È proprio il modello di comportamento del ‘mostro di Modena'.

Un anno dopo, l'8 Marzo 1990, puntuale, viene rinvenuto il corpo di Fabiana Zuccarini, 21 anni, dipendente dalle droghe, viene trovata strangolata vicino a Staggia di Bomporto. È l'unica che si stacca dal modello. Fabiana, infatti, non si prostituiva. Stavolta passano solo pochi mesi fino al delitto successivo, il 13 ottobre 1990, quando Antonietta Sottosanti viene trovata soffocata con una calza di nylon in gola. Il 4 febbraio 1992 a San Prospero, nella bassa modenese, Anna Abruzzese, 32 anni, viene trovata morta. Anche in questo caso le indagini cadono dopo pochi giorni.

Per la ventunenne Annamaria Palermo, morta con 11 coltellate al cuore, in un fosso di Corlo, ci sarà, invece, un processo, ma anche stavolta la giustizia sfumerà via con il nulla di fatto di un'assoluzione. A gettare squarci di luce sul caso, è un altro delitto, l'omicidio di Monica Abate, pr******ta tossicodipendente strangolata il 3 gennaio 1995, nel letto di casa, in uno scenario che simula l'overdose. Come stabilirà l'autopsia la ragazza aveva assunto droga ore prima e non era morta per una dose eccessiva. Sarà Romana Caselli, la madre della vittima a tenere desta l'attenzione sul caso, ottenendo che la Procura ascolti importanti testimonianze.

Tra queste quelle di alcune amiche della vittima che rivelarono i loro sospetti su uno dei poliziotti che aveva avuto una relazione con Monica Abate. L'agente venne accusato di favoreggiamento e spaccio di droga, ma il suo coinvolgimento si limitò a questo. Nonostante gli appelli di mamma Romana anche la morte di Monica verrà archiviata: "Perché? Mia figlia si drogava e per questo, come le altre ragazze uccise, è stata sempre considerata vittima di serie B". Monica Abate è l'ultima vittima di un killer che forse è morto, è stato arrestato o semplicemente ha deciso di smettere di uccidere per non essere preso.

Amici buongiorno!Volevo ringraziarvi a tutti per essere oltre 4000!!!Grazie davvero di cuore…Ma ora vi devo chiedere una...
09/06/2021

Amici buongiorno!
Volevo ringraziarvi a tutti per essere oltre 4000!!!
Grazie davvero di cuore…
Ma ora vi devo chiedere una cortesia enorme…
Mi aiutate a far crescere questo canale?!
Vi ringrazio anticipatamente
Infondo iscriversi è gratis
Ancora grazie di cuore a tutti ❤️
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Del dine videoer med venner, familie og verden

 Probabilmente il più prolifico della storia moderna Russa, reo confesso ad oggi di 83 omicidi...Nasce il 7 marzo del 19...
25/05/2021



Probabilmente il più prolifico della storia moderna Russa, reo confesso ad oggi di 83 omicidi...

Nasce il 7 marzo del 1964, nella cittadina di Argarsk, situata nella Siberia orientale.
Diventa dopo svariati lavori come guardia giurata un sergente di polizia, stimato dai colleghi, un uomo che in tanti ricordano per il sorriso e il bell'aspetto.
Cresciuto da una madre violenta e alcolizzata la sua vita da adulto sembra migliorare.
Si sposa con una donna che lavora nell'ambiente delle forze dell'ordine come segretaria, una certa Elena.
I due appaiono come una coppia felice e mettono al mondo una figlia, l'adorata Ekaterina.

I demoni dell'uomo, vengono peró in superficie quando scopre che la moglie ha avuto una relazione extraconiugale con un collega.
Il mondo perfetto che aveva creato nella sua mente, si sgretola velocemente ed inizia ad "odiare le donne".
Dal 1992 al 2010 si svolge la sua lunga serie di delitti dalla città di Angarsk dove ha sempre vissuto, in un'area di 2.500 miglia circa.

Comincia a colpire pr******te, donne ubriache o che semplicemente erano uscite da sole.
Nella sua mente il comportamento di queste donne é immorale e meritano quindi di essere punite. Nutre infatti la convinzione di fornire un servizio alla comunità, togliendole di mezzo.
Spesso con l'auto di servizio e in divisa offre loro un passaggio che le malcapitate accettano, convinte di aver trovato un agente gentile che vuole solo accompagnarle a casa.

Cadute in trappola vengono prima violentate e poi uccise con ogni tipo di strumento : coltelli, pietre, asce, mazze da baseball e badili.
Spesso Popkov, utilizza anche oggetti sequestrati durante i controlli a piccoli delinquenti, avendo accesso ai depositi della stazione di polizia.
In ogni caso pulisce sempre, con molta cura gli strumenti dei delitti dalle impronte.
Non soddisfatto in molte occasioni, compie anche atti di necrofilia e mutila i cadaveri.

Se il terreno e la stagione lo permettono sotterra i resti nei boschi o in cimiteri,
quando il clima estremamente rigido rende questo impossibile li abbandona sui luoghi dei misfatti o a bordo strada.
Inutile dire che spesso, se non sempre, il giorno dopo é sulla sua stessa scena del crimine.

Nei lunghi anni, la moglie non sospetta nulla.
Anch'essa lavorando nelle forze dell'ordine, crede che il marito sia semplicemente un agente molto ligio al dovere.
Lo vede spesso uscire in piena notte, ma crede che sia tutto normale.
Popkov ucciderà solo un uomo, il collega con cui la moglie lo aveva tradito.
L' uomo inoltre nutriva dei sospetti e a maggior ragione doveva essere eliminato.
In merito il serial killer asserirà semplicemente "Ho sistemato quel giovanotto, visto quell'incidente di infedeltà con Elena".

Alcune donne durante gli anni '90, riescono a sopravvivere ai suoi brutali attacchi, fingendosi morte o scappando nei boschi.
Quando peró raccontano di essere state aggredite da un poliziotto, nessuno le crede.
Popkov comunque, si rende conto di dover stare ancora più attento e torna spesso sui luoghi dei delitti per assicurarsi di non aver lasciato tracce. Una notte aggredisce due donne ubriache e si allontana in seguito credendole entrambe morte. Grande é la sua sorpresa quando il mattino dopo, trova una delle due agonizzante, ma ancora in vita.
La finisce a colpi di badile.

Ormai crede di essere invincibile e diventa sempre più sicuro di sé e spavaldo.
Sempre un passo avanti alle autorità, proprio perché uno di loro.
Dopo la metà degli anni 2000 passa a vittime ad alto rischio, come madri di famiglia, studentesse, impiegate, fino a persone di sua conoscenza. Uccide ormai convinto di non essere mai catturato, anche l'insegnante di musica della figlia Ekaterina.
Sarà l'inizio della fine.

A differenza di pr******te o alcolizzate la morte di queste donne interessa la comunità.
Le autorità cominciano ad indagare.
La svolta avviene nel 2011, quando la polizia nota che le impronte di pneumatici sul terreno, sono riconducibili sempre allo stesso tipo di veicolo, ovvero un modello dato un dotazione prettamente alle forze dell'ordine.
Si decide quindi, di effettuare un imponente test del DNA sui circa 3.500 agenti che lavorano nelle zone colpite.
I campioni trovati sulle scene, hanno sempre una stessa corrispondenza e si riesce finalmente a risalire all'uomo.
I colleghi e i conoscenti rimangono scioccati nell'apprendere che il serial killer che aveva agito impunemente per quasi 20 anni fosse proprio l'insospettabile Popkov.

L'uomo viene arrestato il 23 giugno del 2012.
A quanto pare non aveva calcolato o meglio non era riuscito a ripulire i cadaveri dai liquidi biologici.
Interrogato per giorni, inizialmente confessa 22 omicidi. Tre anni dopo, all'inizio del 2019 altri 59 e il 20 luglio del 2020 altri due, raggiungendo il macabro traguardo di 83.
Il ché, lo collocherebbe come il più prolifico, serial killer della storia moderna Russa.

A suo dire, poco prima del fermo, avrebbe smesso di uccidere perché una delle sue vittime gli aveva trasmesso la sifilide, facendolo diventare impotente.
Ammette infatti di aver ucciso, ma in un primo tempo nega di essere uno stupratore.
Dice che tutte le donne erano consenzienti e anzi di avere avuto anche lui molte relazioni al di fuori del matrimonio.

La moglie e la figlia, sconvolte, per un periodo, non possono credere che il loro caro abbia ucciso e struprato così tante donne.
Partecipano anche a numerosi programmi nelle televisioni locali, dove proclamano la sua innocenza, convinte che si tratti di un errore.
Questo fino al 2018, dopo la seconda confessione. In essa, Popkov molto provato dalla detenzione, ammette infatti sia gli omicidi, che gli stupri, fornendo anche numerosi siti dove aveva sepolto i corpi di donne scomparse da anni.

Al momento sta scontando 2 ergastoli in una delle colonie penali di massima sicurezza e
più dure della Russia il "Black Dolphin".
Il caso é tutt'oggi aperto, poiché si pensa abbia ucciso fino a 200 persone.
La figlia Ekaterina, nel 2019, durante la sua prima gravidanza, rilascia addirittura un'intervista nella quale dichiara di voler fare dei "test" su un'ipotetica trasmissione genetica dei tratti di un omicida seriale.
Intanto Popkov in carcere, continua ad asserire di essere stato, nonostante i suoi crimini,
un buon padre ed un amorevole marito...

Buonasera amici!Nel 1999 a Tokaimura avvenne il peggior disastro nucleare in Giappone prima di Fukushima: il bilancio fu...
30/12/2020

Buonasera amici!
Nel 1999 a Tokaimura avvenne il peggior disastro nucleare in Giappone prima di Fukushima: il bilancio fu di due vittime, una delle quali morì dopo circa 3 mesi di atroci sofferenze. Il suo nome era Hisashi Ouchi e la sua storia viene spesso ricordata in vari articoli, in cui appare anche un famoso e terrificante scatto che mostra i devastanti effetti delle radiazioni sul corpo umano.

Tanti auguri amici!
25/12/2020

Tanti auguri amici!

Buongiorno amici!NICOLAS COCAIGNNel 2007, Nicolas Cocaign noto come “Il Cannibale di Rouen”, a seguito di un litigio, ac...
21/12/2020

Buongiorno amici!

NICOLAS COCAIGN

Nel 2007, Nicolas Cocaign noto come “Il Cannibale di Rouen”, a seguito di un litigio, accoltellò e subito dopo soffocò con un sacchetto della spazzatura il suo compagno di cella. Dopo avergli aperto il torace gli strappò il cuore che mangiò crudo.

Non contento, tagliò anche un pezzo di polmone e dei muscoli intercostali che conservò in un contenitore di plastica e che quella stessa notte, con una stufa di fortuna, cucinò con aglio, scalogno e riso, sotto gli occhi increduli di un terzo detenuto, tale David Lagrue, che mai più ripresosi dallo shock, si suicidò nel 2009.

Alla psicologa del carcere Cocaign in seguito dirà: “L’ho mangiato perché ero curioso di sapere di cosa sapeva la carne umana. E devo dire che è terribilmente buona. Molto tenera. É simile al cervo.”

Buonasera amici!Jeffrey Franklin, il ragazzo che nel 1998 tentò di sterminare l'intera famiglia sotto un influsso satani...
02/12/2020

Buonasera amici!

Jeffrey Franklin, il ragazzo che nel 1998 tentò di sterminare l'intera famiglia sotto un influsso satanico. Nella foto che vedete, si trova su una volante della polizia, ancora "elettrizzato" dopo aver ucciso i genitori.

Buonasera amici!Anche se non è inerente, sosteniamo questo canale...Buona visione a tutti e mi raccomando ISCRIVETEVI...
26/11/2020

Buonasera amici!
Anche se non è inerente, sosteniamo questo canale...
Buona visione a tutti e mi raccomando
ISCRIVETEVI...

11 Novembre 2020 Altro pomeriggio passato sempre in compagnia dei miei amici Francesco ed Alberto, anche questa volta con una nuova e divertente challenge...

Buonasera amici!Questa è la testa del serial killer portoghese Diogo Alves noto come "L'Assassino dell'acquedotto", in q...
25/11/2020

Buonasera amici!

Questa è la testa del serial killer portoghese Diogo Alves noto come "L'Assassino dell'acquedotto", in quanto tra il 1836 e il 1840, uccise, non prima di aver picchiato e derubato, settanta persone, lanciandole da un tratto dell'acquedotto Aguas Livres, alto circa 60 metri.

Scoperto, fu condannato a morte e impiccato il 9 febbraio del 1841. Dopo l'esecuzione venne decapitato e la sua testa conservata per studi scientifici.

OCCHIO! STA GUARDANDO PROPRIO TE

Scusate l’assenza amici!L’INTERFERENZA DI MAX HEADROOMLa sera del 22 novembre del 1987, accadde qualcosa di inquietante ...
19/10/2020

Scusate l’assenza amici!

L’INTERFERENZA DI MAX HEADROOM

La sera del 22 novembre del 1987, accadde qualcosa di inquietante nella storia della televisione americana e che ancora oggi resta avvolta nel mistero più totale.

Erano le ore 21.14, la WGN-TV 9, un’emittente televisiva di Chicago, stava trasmettendo le azioni salienti di una partita di football, quando improvvisamente il segnale televisivo fu interrotto da un video in cui compariva un tizio con la maschera di Max Headroom, celebre annunciatore cyberpunk di video musicali, molto noto negli anni ottanta.

Il video era privo di audio ma con un fastidioso ronzio di sottofondo, lo sconosciuto sembrava fissare il telespettatore e dondolandosi dinanzi ad un pannello metallico in movimento, rese l’atmosfera davvero inquietante.

L’intrusione durò 20 interminabili secondi, dopo i quali finalmente i tecnici della WGN riuscirono a riprendere il controllo dell’emittente televisiva, e Dan Roan, il giornalista sportivo che stava commentando gli highlights della partita di football, sorridendo nervosamente disse ai telespettatori: “BEH VI STARETE CHIEDENDO COSA SIA SUCCESSO, A DIRE IL VERO NON LO SO NEANCHE IO”.

Immediatamente i tecnici della WGN, sospettando che l’hacker televisivo si trovasse all’interno dell’edificio, perlustrarono tutti i locali, senza trovare nulla.

La storia però non finisce qui, esattamente due ore dopo, alle ore 23.15, lo strano personaggio si introdusse in un’altra emittente televisiva di Chicago, la WTTW 11 e questa volta il video aveva l’audio.

L’hacker proferì delle frasi che inizialmente sembrarono non avere senso, ma analizzandole successivamente, si capì che si era preso gioco oltre che di alcune emittenti televisive, anche di personaggi molto in voga in quegli anni.

Queste sono solo alcune e le più significative frasi pronunciate dal pirata televisivo:

– “PENSO DI ESSERE MEGLIO DI CHUCK SWIRSKY, FOTTUTO LIBERALE!” (riferendosi ad un presentatore che all’epoca lavorava per la WGN Radio);

– lanciando una lattina di Pepsi pronunciò “CAVALCA L’ONDA” (slogan che il vero Max Headroom pronunciava in uno spot per la Coca Cola);

– canticchiando la canzone del cartone animato Clutch Cargo, aggiunse “VEDO ANCORA LA X” (chiaro riferimento al titolo dell’ultimo episodio del cartone);

– “HO APPENA FATTO UN GRAN CAPOLAVORO PER TUTTI I PIÙ GRANDI GIORNALI NERD DEL MONDO” (prendendosi gioco della WGN che sta appunto per World Greatest Newspaper, emittente televisiva che aveva hackerato due ore prima);

– proferendo oscenità, si abbassò i pantaloni e mostrando le natiche, si lasciò sculacciare con un picchietto da un’altra figura probabilmente femminile.

A questo punto e dopo ben 82 secondi, la WTTW riuscì a riprendere il controllo delle trasmissioni, e ovviamente, il giorno seguente, la notizia fece il giro del mondo conquistando i titoli dei maggiori quotidiani e telegiornali.

L’F.B.I. si mise subito al lavoro, indagando su uno dei crimini più strani della storia americana, tuttavia, nonostante le buone premesse iniziali intrise di dichiarazioni di fiducia circa l’identificazione dei pirati televisivi, fallì miseramente, in quanto ad oggi, dopo oltre 30 anni dall’accaduto, Max Headroom e i suoi presunti complici non sono mai stati trovati o identificati.

Benché non sia stato il primo episodio di pirateria nella storia della TV americana, qualche mese prima infatti le emittenti HBO e PL***OY TV avevano subito un’intrusione analoga (in questi casi però si trattò solo di messaggi di testo che si sovrapposero alle trasmissioni e i cui autori furono prontamente individuati e arrestati), l’interferenza di Max Headroom, meglio conosciuta in inglese come “MAX HEADROOM BROADCAST SIGNAL INTRUSION INCIDENT”, resta certamente l’atto di pirateria televisivo più inquietante e misterioso.

15/07/2020

Buonanotte amici!

Verità o bugia?!
09/07/2020

Verità o bugia?!

Questa impressionante foto è stata scattata da Fred Leuchter, un esperto in esecuzioni che ha lavorato per molto tempo per il dipartimento delle carceri del Tenessee.

Buongiorno amici!Il giapponese Fukushi Masaichi (1878-1956) fu il più grande collezionista riconosciuto di tatuaggi al m...
28/04/2020

Buongiorno amici!

Il giapponese Fukushi Masaichi (1878-1956) fu il più grande collezionista riconosciuto di tatuaggi al mondo strappato dai corpi.
Era un medico e si ritirò dopo la persona morta. I primi a cui si interessò, divennero amici dei prigionieri e chiesero la loro autorizzazione per rimuovere la pelle dopo la sua morte. Si dice che alcune pellicce offrisse denaro e comprasse pagando la persona, in modo che dopo la sua morte potesse ritirarsi. Aveva una collezione di oltre 2000.
E voi che tatuaggi avete?
Pubblicateli sotto nei commenti!

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