07/07/2025
E poi c’è Campiglia, la frazione più alta del territorio spezzino, 400 metri sopra il livello del mare, posta sul crinale collinare ad occidente del golfo, con la sua piccola piazza antistante la Chiesa, una finestra che guarda l’infinito dall’alba al tramonto.
E ci sono i suoi poco più di 100 abitanti che hanno fieramente deciso di restare, ci sono le loro case, le cantine, il profumo del vino e dell’uva che si sparge in tutto il borgo.
Ma soprattutto ci sono le nuove generazioni, o meglio, c’erano, perché oggi hanno scelto di andare a vivere in città, per trovare lavoro e servizi, magari vendendo la casa dei nonni a chi può farne una seconda casa o trasformandola in B&B, essendo Campiglia una meravigliosa porta di accesso alle Cinque Terre.
Oggi si contano circa 135 unità abitative di cui solo un terzo adibito a prima casa per residenti, il resto diviso in ugual numero tra alloggi vacanze e seconde case.
Quelle 100 e poco più “stoiche anime ribelli” resteranno lì ancora per molto? Riusciranno ancora a preservare la storia e l’anima del borgo o si arrenderanno al mercato, alle luci della città, all’ingratitudine e all’incompetenza di chi, per anni, si è voltato dall’altra parte mentre avrebbe dovuto mettere mano a questo splendido territorio e ascoltare i suoi abitanti, attuando politiche e interventi mirati al soddisfacimento dei loro bisogni?
"Campiglia ha chiesto per anni una strada vicinale, un piccolo tratto di viabilità di qualche centinaio di metri da realizzare sotto il paese per