22/08/2025
Evocatium Deorum
Oggi Il Grimorio vi propone un antico rito romano, che può essere di ispirazione per alcuni rituali magici se attualizzato, e che ci permette di ammansire ad esempio Guardiani e Protettori prima di sferrare attacchi.
Stiamo parlando dell'Evocatio Deorum, che ci accingiamo a descrivere.
Durante gli assedi di città nemiche i Romani erano soliti utilizzare particolari rituali, al fine di corteggiare e ammansire la divinità protettrice la città nemica , affinché accettasse di abbandonare il suo tempio e dì trasferirsi a Roma dove avrebbe ottenuto un tempio, alti onori e lauti sacrifici.
La decisione di adottare una divinità straniera prima della battaglia decisiva che si auspicava vincente spettava al Senato, che conferiva un nulla osta esclusivo al generale "cum imperio " affinché celebrasse il rito, coadiuvato dai sacerdoti che seguivano le truppe.
I Romani non avrebbero mai sferrato un duro attacco ad una città senza prima procurarsi il favore della sua divinità tutelare, poiché gli dèi nella loro concezione religiosa erano quelli che permettevano, incentivano, facilitavano, ma anche si opponevano, scoraggiavano, approntavano trappole e tranelli, e cosi facendo determinavano il futuro di ogni singolo cittadino, ma anche dell'intero popolo e dell'Impero.
Gli dei per i Romani erano entità da tenere buone, perché per natura vendicativi ed iracondi, e per ottenere i loro favori erano necessari continui sacrifici e rituali per onorarli e per non meritare la loro ira.
Anche per questo i Romani erano solitamente magnanimi con le città assoggettate, non le distruggevano né ne torturavano i vinti.
Spesso i rituali comprendevano lauti banchetti pagati dallo stato romano a base di carni cotte e a cui partecipavano tutti i presenti. Il fumo profumato che si alzava dalle pire era l'offerta alla divinità.
La cerimonia serviva anche per tranquillizzare l'esercito che così non temeva la collera divina degli Dei della città conquistata.
Molti Dei Romani sono entrati nel loro Pantheon attraverso l'importazione dai popoli stranieri sottomessi, e prendersi cura di loro sin dal momento dell'assedio era importante tanto quanto curare le truppe o addestrarle. Ogni Nuova Divinità accolta in Roma ne accresceva la grandezza.
Il Mos Maiorum ammetteva e anzi auspicava questa importazione di dei tutelari, sia in tempo di guerra che in tempo di pace, e le effigi delle divinità che erano prese e trasferite a Roma dopo l'evocatium deorum venivano chiamate "Peregrina sacre".
Descriviamo a grandi linee il rituale.
Il sacerdote e il generale dotato di imperium , da fuori le mura e il più possibile vicino al tempio della divinità da evocare, di cui conoscevano il Nome e gli attributi, la chiamavano attraverso un "Carmen Evocationis", pregandola che abbandonasse la sua dimora templare e i suoi protetti, per accettare di unirsi a Roma, promettendole un culto ancora più grandiiso dentro le mura della Città Eterna.
Le si chiedeva che sposasse la causa di Roma, permettendo la conquista della città protetta, così evitando il sacrilegio provocato dall'affronto al Dio e la profanazione del suo tempio, che avrebbero impedito la conquista con ogni mezzo.
Davanti alle mura si chiedeva in pratica il permesso di attaccare la città senza scatenare le ire del Dio, e quello di portarne con sé le effigi sino a Roma.
Il rito proseguiva davanti al tempio, e infine davanti alla statua di culto, e solo alla fine si poteva poi rimuovere l'idolo, avendo ottenuto il consenso.
Al tempio si poteva prendere solo la statua, e solo dopo aver avuto il consenso della divinità: è la statua ad essere catturata, ma la divinità a lei collegata segue sempre i Romani di sua iniziativa.
Le divinità evocate erano così portate a Roma, dove ricevevano, come promesso dal sacerdote e dal generale con un "votum solemne" pronunciato nel "carmen evocazionis" , sia un culto pubblico che un proprio tempio, fuori dal Pomerio.
Spesso in questi rituali si chiedeva a Giunone di intercedere nell'Invocatium. Questo tratto rimarrà nel Cristianesimo, in cui la Madonna è la figura materna che si fa intermediaria e che porta le richieste a Dio.
Un particolare interessante da aggiungere è che i Romani, per paura che anche i nemici utilizzassero l'Evocatium Deorum, tenevano nascosta a tutti la vera divinità tutelare di Roma e il suo nome.