Atlantide editore

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Ogni giorno siamo bombardati da notizie sui piccoli e grandi accadimenti giornalieri, rilanciate con ritmo serrato, talora ossessivo, mentre ci si sofferma sempre meno sul senso del vivere insieme. Andare oltre il quotidiano, indagare e narrare il vissuto profondo e sommerso di comunità, uomini e donne, le loro storie, radici, è lo scopo con cui nasce la casa editrice Atlantide, nel territorio del

la provincia di Latina, senza rinunciare ad allargare l’orizzonte su scenari più ampi. Un viaggio alla scoperta del legame tra passato, presente e futuro, convinti che solo nella conoscenza reciproca si possa rintracciare e rinsaldare il legame comunitario e il suo calore umano.

Si ringrazia Ciak Circeo e il suo direttore Francesco Carminati
16/09/2025

Si ringrazia Ciak Circeo e il suo direttore Francesco Carminati

E' uscito per Atlantide Editore il volume "Il Principe del Promontorio - Grotta Guattari e il volto autentico del Circeo" di Lucia Fanelli e Angelo Guattari🖋️📙
Nel prezioso testo i due autori partono dal ritrovamento del cranio neandertaliano, avvenuto nel 1939 ad opera proprio del papà di Angelo, in quella che oggi viene chiamata Grotta Guattari, per ricordare nelle pagine successive i "vecchi mestieri", le feste religiose, la malaria nella palude circostante, la figura di Italo Gemini, il turismo d' elite e poi la leggenda con la Maga Circe e Ulisse...⏳🌊💀⛵
"Il principe del promontorio" si può acquistare sul portale https://atlantideditore.it/, nella Feltrinelli di Latina e nei principali store online🖱️💻
Ciak Circeo🎬😎🇮🇹

Appuntamento a Pastena il 20 settembre con il romanzo di Maurizio Vaccaro "Ho vissuto tre vite"
16/09/2025

Appuntamento a Pastena il 20 settembre con il romanzo di Maurizio Vaccaro "Ho vissuto tre vite"

ESCE "IL PRINCIPE DEL PROMONTORIO", PIU' DI UNA BIOGRAFIA, UN VIAGGIO NELLA STORIA DI UN LUOGO MAGICO: SAN FELICE CIRCEO...
14/09/2025

ESCE "IL PRINCIPE DEL PROMONTORIO", PIU' DI UNA BIOGRAFIA, UN VIAGGIO NELLA STORIA DI UN LUOGO MAGICO: SAN FELICE CIRCEO, TRA I SUOI VICOLI, PROTAGONISTI E MITI.
Lucia Fanelli Angelo Guattari

Il «Principe del Promontorio» abbraccia oltre ottant’anni di vicende legate al Promontorio del Circeo. É ispirato alla vita di Angelo Guattari che è, allo stesso tempo, protagonista e coautore del romanzo. La narrazione si apre nel 1939, con il ritrovamento accidentale da parte di Alessandro Guattari - padre di Angelo - di un cranio neandertaliano perfettamente conservato, all’interno di una cavità (oggi Grotta Guattari). A partire da questa sensazionale scoperta, il romanzo si snoda in un continuum incalzante di episodi di vita vissuta e raccontata che descrivono, al contempo, la storia dell’incantevole Promontorio del Circeo.
Si narrano l’infanzia di Angelo a San Felice - borgo bellissimo, ma allora molto povero - i mestieri dell’epoca, le feste religiose, i personaggi straordinari e indimenticabili che a San Felice hanno vissuto, la difficile convivenza con la palude infestata dalla malaria, l’avvento di Italo Gemini e la “Capri di Roma”, fino alla rinascita e al rilancio di Grotta Guattari. Ma il Promontorio è anche mito, leggenda e magia: la sagoma del Monte raffigura il profilo di Circe, dea e maga, al cui fascino ammaliante nemmeno Ulisse riuscì a resistere. Forse, proprio grazie a lei, ancora oggi sono rimaste immutate nel Promontorio la bellezza, la magia e il mistero che quest’opera intende consegnare ai lettori.

https://atlantideditore.it/product/il-principe-del-promontorio/
(Da Feltrinelli Latina e su tutti i principali store online - Terminal Distribuzione)

Ringraziamo gli amici di Ciak Sabaudia
08/09/2025

Ringraziamo gli amici di Ciak Sabaudia

Appuntamento a Fiuggi il 27 settembre presso la Sala Consiliare (ore 16,00) del Palazzo Comunale per la XVI edizione del...
07/09/2025

Appuntamento a Fiuggi il 27 settembre presso la Sala Consiliare (ore 16,00) del Palazzo Comunale per la XVI edizione del Premio Fiuggi Storia sez. Lazio meridionale e Terre di confine, tra i 22 finalisti ben 8 titoli di Atlantide! Auguri a tutti i nostri autori che sono:
GIULIO ALFIERI: Prima che sia grano; MARIA BEATRICE BORRI: Camminando per Latina; DANIELA CARFAGNA (A cura): Quel ballo con Il Duce. Diario di Stella Carfagna. Storia di una famiglia Privernese tra XIX E XX Secolo, dai Lepini all'agro Pontino; GRUPPO MEMORIA E DOCUMENTAZIONE DEL CENTRO DONNA LILITH DI LATINA: Gli anni Settanta… Le donne raccontano; FABIO PANNOZZO: Il Banjo americano; DANIELE PRIORI: La Curia e il Fisco contro Maria, accusata di Libertà. La Giurisdizione Penale del Vescovo di Segni nell'ottocento; ANTONIO RUGGHIA: Trilussa sindaco di Ciampino; FAUSTO VOLPATO: La strada nel canale.

La premiazione della XVI edizione si terrà presso la Sala Consiliare (ore 16,00) del Palazzo Comunale di Fiuggi sabato 27 settembre 2025 alla presenza dei ventidue autori finalisti

Condividiamo con piacere il post di  Alfieri autore del recente "Prima che sia grano" sulle prime presentazioni svoltesi...
02/09/2025

Condividiamo con piacere il post di Alfieri autore del recente "Prima che sia grano" sulle prime presentazioni svoltesi in Veneto, torneremo a breve a parlare della storia di Angelo e Rosina ambientata tra i poderi dell'Agro pontino.

La disciplina scolastica (Roccagorga anni '50) "Nella nostra classe eravamo in maggioranza “sanpietrani”. C’erano anche ...
02/09/2025

La disciplina scolastica (Roccagorga anni '50)

"Nella nostra classe eravamo in maggioranza “sanpietrani”. C’erano anche i “crocellari”. Uno (Vincenzo detto La cadolla) veniva dalla località chiamata “jo Laco”, una località nel Comune di Priverno. La sua famiglia aveva la residenza a Roccagorga e lui veniva a scuola con noi. Quando, in autunno o in primavera, il fosso che divide il territorio di Roccagorga da quello di Priverno era grosso e non poteva passare, non veniva; oppure, faceva il giro largo, passando per Casacotta, in territorio di Maenza. Insomma, chilometri e chilometri a piedi per raggiungere il paese. In classe, le contrapposizioni rionali non esistevano. La disciplina era severa. Le famiglie si affidavano alla scuola e la raccomandazione al maestro era di menare in caso di bisogno. Il maestro, in questo, non faceva trattamenti speciali. I figli di contadini, all’occorrenza, le prendevano; così i figli degli artigiani e il figlio dell’impiegato comunale. Il maestro si occupava anche della nostra salute. Quasi ogni giorno faceva l’ispezione corporale. Collo, orecchi, capelli, per vedere se non ci fossero pidocchi. Ogni tanto qualcuno veniva trovato con il collo o le orecchie non a posto. In questi casi, il bambino – ma succedeva di più ad alcuni più grandi che a casa già si occupavano degli animali – veniva mandato a prendere l’acqua alle fontane. L’acqua corrente non c’era nelle case e neppure nelle scuole. Qualche volta il maestro non si fidava. Il bambino poteva scappare – e ogni tanto succedeva – e allora mandava me. Di fatto, alla fine venivo punito io. Inoltre, come capoclasse – ormai questo era il mio incarico – dovevo curare che il bambino o il ragazzo si lavasse per bene le mani, la faccia, il collo con acqua e sapone. C’era anche un asciugamano che usavano tutti. Una volta – era in febbraio o marzo ed era molto freddo – stavo versando l’acqua nelle mani di uno che era incappato nella punizione. Era uno di quelli più grandi. Mentre si era già piegato in avanti con le mani a coppa per ricevere l’acqua, si girò verso di me e bonariamente mi disse: “Disgrazia’, fa piano ch’è fredda”. Ad un certo punto, il maestro – era alle mie spalle e non me n’ero accorto – dicendo: “Ma che fai…ci stai a cincischia’ …”, mi strappò il secchio dalle mani e “splash”, gli buttò tutta l’acqua in faccia. Per prevenire la diffusione dei pidocchi, ogni anno, verso gennaio o febbraio, ci mandava tutti dal barbiere. Alcuni dal padre di un nostro compagno di classe, altri dall’altro barbiere del paese, se era disponibile. Eravamo in quarta, quando successe quello che sto raccontando. La cosa avveniva così: il maestro dava ad ognuno dieci lire. Si andava a gruppi di quattro o cinque. Quando i primi tornavano, andavano gli altri e così via. Il giorno successivo ognuno doveva restituire le dieci lire. Il barbiere, su disposizione del maestro, ci rapava a zero. E per la stagione non era una cosa buona. Una volta mio padre si è un po’ arrabbiato. “Che modo è chisto de taglia’ i capigli a no ‘mmammoccio a febbraio”. Non so, però, se fece qualche protesta. Nulla, credo. Nella classe c’era una certa aria di protesta. Qualcuno non veniva; qualche altro se la svignava. Era marzo, quello stesso anno. Uno di noi non veniva più a scuola. Si sapeva dov’era. Andava nella sua campagna ai Prati senza dire niente ai genitori. Il maestro mi mandò a chiamarlo. Non era un percorso semplice. Tre chilometri ad andare e tre a tornare, se non facevo altri giri. Lo trovai nella sua capanna. Appena mi vide bruscamente mi disse: “Che vó”. “Glio maestro ma ditto che tata veni’ alla scola”. E lui: “I vidi ssi lupini? Toglietenne ‘npo’ e magnetigli. Aglio maestro dicci ca non tengo tempo de veni’ alla scola”. Così, furono avvertiti i suoi genitori. Tornò subito a scuola. Lo avevano crocchiato di brutto. "
Vittorio Cotesta "I giorni della mia vita"

(https://atlantideditore.it/product/i-giorni-della-mia-vita/)

28/08/2025
Al mattino 27 agosto 2022"Ho visto due “a”: l’alba e l’aurora, pedalando verso il mare, che, nonostante l’ora, lì sul po...
28/08/2025

Al mattino
27 agosto 2022

"Ho visto due “a”: l’alba e l’aurora, pedalando verso il mare, che, nonostante l’ora, lì sul pontile era gremito di pescatori, quelli che pescano con la canna, e l’acqua tutt’intorno era limpida e calma. Un buon inizio, dopo un sonno senza interruzioni anche se non lungo; anche se al risveglio mi sentivo “abitata”, come se chi mi ha scritto di essere stato accolto ora fosse con me, quasi avesse dormito con me. Caspita che confusione di inconsci! Da tener presente che sono pensieri e sensazioni personali. Qualcuno potrebbe dire: “Fai tutto da te”, nel senso che te la canti e te la suoni. Vabbè.
Al ritorno, posata la bici, sono andata a chiedere consigli a una fioraia perché ieri ho ricevuto una bella piantina di roselline bianche che mi sembrano un po’ delicate e non so come trattarle, cioè quanto esporle al sole e quanta acqua dare loro. La fioraia, gentilmente, mi ha edotta. Poi, per strada, ho incontrato una conoscente che si aggiustava, anzi, annodava, i pantaloni larghi per andare in bicicletta e mi ha detto: “Guarda il caso, stanotte t’ho sognata, e adesso t’incontro” e mi ha raccontato il sogno. Eravamo entrambe con la bici, la mia era una graziella e lei – la mia conoscente, non voglio fare nomi – mi diceva che mi potevo attrezzare con una migliore, ma, nonostante la graziella, io ero velocissima e la superavo di gran lunga. Nel sogno noi eravamo molto amiche. Poi l’incontro nella realtà e lei mi ha detto di essere sensitiva….”
Gatti "Zig Zag"

"Non c’è quasi confine tra mare e cielo: tutto splende di una luce diffusa. Celeste. Anche le dune sono fiorite e le tam...
28/08/2025

"Non c’è quasi confine tra mare e cielo: tutto splende di una luce diffusa. Celeste. Anche le dune sono fiorite e le tamerici di letteraria memoria sono qui davanti a noi, possiamo toccarne i rami di un rosa tenue... le umili tamerici arse e salmastre! Le parole mancano: in certi momenti il pennello di un pittore farebbe meglio. Scie di luce in cielo e scie di spuma in mare: barchette e velivoli - e quando soffia il vento una flotta di ksurf - ecco lo spirito di Ulisse e Icaro... e passeggiate e giochi sulla spiaggia, un pescatore che attende, un cane che corre appresso a una palla o a un bastone...Tutti qui, come a voler trattenere la luce di questo giorno. E su tutti i suoni la voce amica del mare".
(Beatrice Borri "Camminando per Latina")

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