Lavoro Politico

Lavoro Politico Rivista storica dal 1967. Nuova serie

Ricostruire una sinistra rivoluzionaria in Italia e in occidente, in cui i comunisti fungano da avanguardia cosciente de...
24/07/2025

Ricostruire una sinistra rivoluzionaria in Italia e in occidente, in cui i comunisti fungano da avanguardia cosciente della classe, sembra compito arduo se non una utopia. Eppure è il compito storico (e militante) da assolvere per la trasformazione radicale del sistema capitalista, inevitabilmente legato all’imperialismo e al colonialismo in questa fase. E alla guerra, al genocidio dei popoli, al terrorismo di Stato e al nazionalismo di Stato. L’”analisi di fase” decide anche i modi e le forme del rivolgimento rivoluzionario. L’importanza della ricerca indipendente è essere legata solo ai propri fini, nè a mode culturali, nè ad equilibrismi accademici. È l’intellettuale collettivo degli studi subalterni, che ha come punti di riferimento due ’filosofi della prassi rivoluzionaria’, Mao, e in particolare la guida del processo rivoluzionario in Cina (1921-1949) e Antonio Gramsci, in particolare la sua esperienza soviettista all’”Ordine Nuovo” e la straordinaria officina degli strumenti analitici per la rivoluzione in Occidente che è i “Quaderni dal carcere”.
📌Mi pare che Ilici aveva compreso che occorreva un mutamento dalla guerra manovrata, applicata vittoriosamente in Oriente nel 17, alla guerra di posizione che era la sola possibile in Occidente, dove, come osserva Krasnov, in breve spazio gli eserciti potevano accumulare sterminate quantità di munizioni, dove i quadri sociali erano di per sé ancora capaci di diventare trincee munitissime. Questo mi pare significare la formula del «fronte unico» che corrisponde alla concezione di un solo fronte dell’Intesa sotto il comando unico di Foch. Solo che Ilici non ebbe il tempo di approfondire la sua formula, pur tenendo conto che egli poteva approfondirla solo teoricamente, mentre il compito fondamentale era nazionale, cioè domandava una ricognizione del terreno e una fissazione degli elementi di trincea e di fortezza rappresentati dagli elementi di società civile ecc. In Oriente lo Stato era tutto, la società civile era primordiale e gelatinosa; nell’Occidente tra Stato e società civile c’era un giusto rapporto e nel tremolio dello Stato si scorgeva subito una robusta struttura della società civile. Lo Stato era solo una trincea avanzata, dietro cui stava una robusta catena di fortezze e di casematte; piú o meno, da Stato a Stato, si capisce, ma questo appunto domandava un’accurata ricognizione di carattere nazionale. 🖌️Antonio Gramsci, Q.7 (1930-1931), § ⟨16⟩. Guerra di posizione e guerra manovrata o frontale, Quaderni dal carcere, ed. Einaudi, 1975, pp. 1249-1250.
https://t.me/lavoropolitico/1240
📎Il partito rivoluzionario è la guida delle masse: se il partito rivoluzionario non le porta sulla strada sbagliata in una rivoluzione, questa non subisce sconfitte. Se nella nostra rivoluzione vogliamo garantirci che non si vada sulla strada sbagliata e che il successo sia certo, allora dobbiamo fare attenzione ad unirci con i nostri veri amici allo scopo di attaccare i nostri veri nemici. Se vogliamo distinguere i veri amici dai veri nemici, dobbiamo fare una analisi generale della situazione economica delle varie classi della società cinese e del loro atteggiamento nei confronti della rivoluzione. *[cit. pos. 381]
* Mao Ze D**g, da “Libretto rosso”, cit. da e.book, a cura di Paolo Mallizi, Fermento, 2016, pos. relativo.
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GLI INVISIBILI In Italia quasi 6 milioni di persone in povertà alimentare, crescono gli “invisibili“: ActionAid smonta l...
23/07/2025

GLI INVISIBILI
In Italia quasi 6 milioni di persone in povertà alimentare, crescono gli “invisibili“: ActionAid smonta le favole di Meloni ⬇️
📌Giorgia Meloni ripete un giorno sì e l’altro pure di aver compiuto un mezzo miracolo economico con la sua ascesa a Palazzo Chigi: la creazione di un milione di posti di lavoro, la grande promessa berlusconiana dei tempi passati, e una economia che pur tra diversi affanni vede il Pil tricolore ancora col segno più.
Eppure a fare da contraltare alle parole della presidente del Consiglio e dei suoi corazzieri sono altri dati, quelli diffusi in questi anni da enti come Istat e Caritas che mostrano una popolazione sempre più povera.
🔜Sulla stessa linea va anche il rapporto “Fragili equilibri” presentato da ActionAid. I numeri sono freddi quanto brutali e demoliscono una certa narrazione meloniana: nel 2023 più di 5,9 milioni di persone in Italia sono in una condizione di deprivazione alimentare materiale o sociale, con un aumento di circa 680mila individui rispetto all’anno precedente.
A crescere sono in particolare i cosiddetti “invisibili”, coloro che non rientrano nelle soglie Istat di povertà m che non riescono a mangiare in modo adeguato giornalmente: per l’indagine di ActionAid sono oltre 4 milioni le famiglie a rischio di povertà alimentare.
Quanto ad una analisi “geografica” del fenomeno, le situazioni più critiche si registrano ancora una volta nel Mezzogiorno: la Campania conta 877mila persone in difficoltà, la Puglia 721mila, la Calabria 503mila, la Sicilia 540mila. Eppure la povertà alimentare non risparmia neanche le regioni del Nord, effetto dei rincari dei prodotti alimentari e del mancato aumento degli stipendi: in Lombardia sono oltre 714mila, in Veneto oltre 396mila.
Nel complesso nell’anno 2023 la deprivazione alimentare è in aumento in tutte le macroaree del Paese, seppure con intensità differenti, spiega ActionAid: ad essere più esposte sono le persone nella fascia di età tra i 35 e i 44 anni, mentre i tassi più alti si registrano tra disoccupati, lavoratori precari, persone escluse dal mercato del lavoro. Fattore chiave poi è la condizione abitativa: chi vive in affitto a prezzi di mercato è molto più esposto di chi possiede una casa o vive in alloggi agevolati.
Per Roberto Sensi, responsabile Programma povertà alimentare per ActionAid Italia, “la povertà alimentare è strettamente connessa alla fragilità economica, ma non si esaurisce in essa. Pensiamo ad esempio che solo il 40% di chi sperimenta deprivazione alimentare è ufficialmente classificato come povero secondo le soglie Istat, a conferma di una crescente vulnerabilità che colpisce anche fasce della popolazione escluse dalle misure pubbliche di sostegno”.
Per questo “non basta aumentare gli aiuti. Serve un sistema pubblico fondato su giustizia sociale, universalismo e partecipazione. Riconoscere il diritto a un’alimentazione adeguata significa uscire dalla logica dell’emergenza e affrontare le cause strutturali del problema. Solo così sarà possibile progettare politiche più eque, inclusive e capaci di restituire dignità e autonomia alimentare a tutte e tutti”. 🖌️red. l’Unità

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coloro che non hanno il coraggio di sognare non hanno la forza di combattere [cit.] E infatti parlare o scrivere di rivo...
22/07/2025

coloro che non hanno il coraggio di sognare non hanno la forza di combattere [cit.]
E infatti parlare o scrivere di rivoluzione qui in Occidente è proprio di chi conserva la voglia di sognare che dà la forza di combattere. E abbiamo due fari a guidarci: Gramsci e Mao. Che hanno anche il pregio di unire Oriente ed Occidente. La nostra ricerca, come quella della rivista originaria del 1967, è indipendente, non dogmatica, per questo non accademica, accademia che considera politicamente impropria ogni comparazione. Naturalmente la rivoluzione bisogna organizzarla, farla, non solo pensarla. Per questo l’accademia non è rivoluzionaria. La rivoluzione è comunque sempre una ‘rottura’ ma dunque un processo dialettico costituito da fasi, contesti, posizioni, coscienza di classe. E sempre, non è ‘un pranzo di gala’. /
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MA NON È UN PRANZO DI GALA
Gramsci e Mao sul concetto di rivoluzione
[in collaborazione ChatGPT]
🔜la complessità della rivoluzione, delle sue varie fasi, presuppone una critica a qualsiasi visione idealizzata o edulcorata del cambiamento politico. Riflette un approccio insieme filosofico e pragmatico, ideale e realistico, che riconosce le asperità del portare avanti un cambiamento radicale nella società. / cfr. Antonio Gramsci §Quaderno 7 §13 dei “Quaderni dal carcere”; la definizione di rivoluzione dal “Libretto rosso“ di Mao compare all'inizio del film di Sergio Leone “Giù la testa”, appena prima dei titoli iniziali.
📌 # # # Rivoluzione di lunga durata (Maoismo)

La “rivoluzione di lunga durata” è un concetto chiave del pensiero di Mao Zedong, leader del Partito Comunista Cinese. Mao credeva che la rivoluzione comunista in Cina dovesse essere un processo prolungato e graduale, adattandosi alle condizioni specifiche del paese. A differenza delle rivoluzioni rapide che avevano avuto luogo in contesti più industrializzati (come quella russa del 1917), Mao riteneva necessario un processo di lungo termine, che coinvolgesse ampie masse contadine e che si concentrasse inizialmente nelle aree rurali per poi estendersi alle città. Questo approccio prevedeva stadi successivi di costruzione del potere e di trasformazione economico-sociale, enfatizzando una strategia di accerchiamento delle città tramite le campagne.

# # # Guerra di posizione (Antonio Gramsci)

La "guerra di posizione" è un concetto introdotto da Antonio Gramsci, filosofo marxista italiano, nel suo lavoro sui “Quaderni del carcere”. Gramsci utilizzava questa metafora militare per descrivere un tipo di lotta politica che differisce dalla "guerra di movimento", quest'ultima più simile a una rapida insurrezione o un'azione rivoluzionaria diretta e breve. La guerra di posizione, invece, implica una lenta e graduale costruzione dell'egemonia culturale e ideologica nelle società capitaliste avanzate. Secondo Gramsci, prima di poter realizzare una rivoluzione socialista, è necessario guadagnare terreno all'interno delle istituzioni culturali, educative e politiche della società per consolidare l'egemonia del proletariato.

# # # Comparazione tra i due concetti

1. Tempo e Strategie Prolungate: Entrambi i concetti condividono l’idea che la trasformazione rivoluzionaria non sia un evento isolato e rapido, ma un prolungato processo strategico. Mentre Mao focalizza la sua attenzione sulle condizioni rurali e sulla necessità di un supporto ampio e radicato nelle campagne, Gramsci sottolinea l’importanza di stabilire un’egemonia duratura nelle strutture culturali e ideologiche.

2. Radicamento Locale e Progressivo: Sia Mao che Gramsci riconoscono l'importanza di adattare le strategie rivoluzionarie alle condizioni locali. Mao si concentra sulle realtà rurali della Cina, mentre Gramsci si riferisce alle società industrializzate occidentali. Tuttavia, entrambi enfatizzano la necessità di un radicamento progressivo delle idee e del potere nelle rispettive situazioni.

3. Cambiamento Sociale e Ideologico: Entrambi i concetti vedono la trasformazione sociale come qualcosa che deve integrarsi profondamente nella vita quotidiana delle persone. Per Mao, è questione di costruire il socialismo attraverso fasi e sviluppo sostenibile dal basso. Per Gramsci, si tratta di guadagnare consenso ideologico e culturale attraverso istituzioni che riflettono e sostenere i valori proletari.
In sintesi, pur essendo emersi in contesti storici e geografici diversi, la rivoluzione di lunga durata di Mao e la guerra di posizione di Gramsci illustrano strategie di trasformazione sociale basate sulla durata, il radicamento e l'integrazione progressiva dell'ideologia rivoluzionaria nella vita quotidiana e nelle strutture societarie. Entrambi cercano una stabilità e un consolidamento del potere non attraverso azioni immediate, ma tramite processi lenti e profondamente intrecciati con le rispettive strutture sociali e culturali.
[in collaborazione ChatGPT] https://t.me/subaltern_studies_it/1836
integrale sul nostro canale Telegram https://t.me/subaltern_studies_it/1837

LA FILOSOFIA SI FA CON I SE - GRAMSCI E LA STRISCIA DI GAZA [AI] Mentre l’Accademia “platonica” si interessa a Gramsci a...
21/07/2025

LA FILOSOFIA SI FA CON I SE - GRAMSCI E LA STRISCIA DI GAZA [AI]
Mentre l’Accademia “platonica” si interessa a Gramsci attraverso “l’ermeneutica della teoretica” con più o meno ‘acribia filologica’, inorridendo alle comparazioni improprie, noi vogliamo portare Gramsci nella striscia di Gaza. Accompagnato da Edward Said (1935-2003) * in collaborazione ChatGPT
📌Se Gramsci fosse vissuto oggi, probabilmente avrebbe mostrato una profonda empatia per la popolazione di Gaza, esaminando le condizioni in cui vivono attraverso la sua lente critica e analitica.
🖌️Gramsci avrebbe utilizzato i suoi concetti di egemonia e subalternità per esplorare il conflitto israelo-palestinese e l'occupazione della Palestina. Avrebbe potuto riflettere su come le strutture di potere globali ed egemoniche influenzano la vita quotidiana dei palestinesi e come le narrazioni dominanti influenzano la percezione internazionale del conflitto.
📎L'umanità dolente di Gaza, inferno palestinese in cui si consuma per l’ennesima volta l’Olocausto genocidiario dell’Occidente imperialista sotto l’infame marchio nazisionista,
potrebbe essere stata un punto focale per il suo lavoro, spingendolo a discutere soluzioni per la liberazione e l'autodeterminazione dei popoli oppressi. Gramsci avrebbe probabilmente sostenuto il bisogno di fratellanza internazionale per promuovere una mobilitazione di massa permanente che ponga fine alle guerre e alle sofferenze delle popolazioni, nella costruzione di un senso comune pacifista e rivoluzionario nello stesso tempo.
📚🇯🇴 Edward Said, critico letterario e teorico palestinese-americano, è noto soprattutto per il suo lavoro "Orientalismo" (1978) in cui analizza come l'Occidente abbia rappresentato e, talvolta, distorto l'Oriente. Said è stato anche un fervente sostenitore dei diritti del popolo palestinese e critico delle pratiche imperialiste e colonialiste. La sua attenzione verso la Striscia di Gaza emerge nel contesto del conflitto israelo-palestinese, da lui visto come una manifestazione di dominio coloniale e ingiustizia storica. Utilizzando le categorie gramsciane, Said vide Gaza e la pulizia etnica del massacro ‘occidentalista’ , come un simbolo della sofferenza palestinese, descrivendola come un girone dell’inferno dantesco, dove l'umanità è dolente a causa dell'oppressione sistematica, la mancanza di diritti fondamentali e la violenza dell’imperialismo occidentale e atlantista. /
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sito web rivista Lavoro Politico www.lavoropolitico.it aggiornamenti luglio-agosto 2025
20/07/2025

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Studiare il maoismo oggi risulta cruciale per comprendere molte dinamiche socio-politiche attuali, non solo in Cina, ma anche a livello globale. Questa filosofia marxista e prassi rivoluzionaria è emersa nel contesto del XX secolo sotto la guida di Mao Zedong e continua a influenzare il pensiero politico contemporaneo in diversi modi.

In primo luogo, il maoismo offre una prospettiva unica sulla rivoluzione e la trasformazione sociale. La sua enfasi sulla lotta di classe, sulla mobilitazione delle masse rurali e sull'importanza della rivoluzione culturale fornisce strumenti analitici per interpretare fenomeni moderni come le proteste sociali e le lotte per l'uguaglianza.

In secondo luogo anche le attuali politiche della Cina devono essere esaminate attraverso la lente del maoismo. Sebbene la Cina moderna sia il risultato non solo delle pratiche maoiste, conoscere la sua storia aiuta a decifrare le complesse dinamiche economico-politiche (‘il socialismo con caratteristiche cinesi’) e il ruolo crescente dell’influenza cinese nella geopolitica globale, di forte contrappeso all’imperialismo atlantista e al suprematismo occidentalista. Il maoismo ha sedimentato principi di autosufficienza e unificazione di vasti popoli e territori su larga scala, che persistono nell'approccio della Cina odierna alle questioni economiche e internazionali.

Infine, il maoismo ha avuto e continua ad avere un impatto su diversi movimenti rivoluzionari nel mondo. Da gruppi politicamente attivi in India alle correnti di pensiero in America Latina, l’eredità di Mao si manifesta in svariati contesti dove si cercano modelli alternativi di sviluppo e giustizia sociale.

In sintesi, studiare il maoismo non è solo un esercizio storico, ma un'opportunità per analizzare criticamente le dinamiche contemporanee, fornendo chiavi di lettura essenziali per interpretare le sfide e le opportunità del nostro tempo. In senso rivoluzionario. / fe.d. in collaborazione con AI [ChatGPT]
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“Un giorno notai che tutti quei racconti avevano un particolare in comune e cioè non vi figuravano mai i contadini che l...
19/07/2025

“Un giorno notai che tutti quei racconti avevano un particolare in comune e cioè non vi figuravano mai i contadini che lavorano la terra. I personaggi erano tutti guerrieri, alti funzionari, dotti, ma mai che si parlasse di un eroe contadino.”, [cit. Mao, estratto Snow, 1937]
⭐️nasce la nuova narrazione dei Subaltern studies
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Che rapporto può esserci tra la filosofia della prassi rivoluzionaria di Mao e la riflessione dei Quaderni dal carcere d...
18/07/2025

Che rapporto può esserci tra la filosofia della prassi rivoluzionaria di Mao e la riflessione dei Quaderni dal carcere di Antonio Gramsci? Quale comparazione è possibile, pur contestualizzata storicamente, fra le categorie maoiste e le categorie concettuali gramsciane? Img AI generata
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📌📚studiare il maoismo, così come la filosofia della prassi di Gramsci, non è solo un esercizio storico, ma un'opportunità per analizzare criticamente le dinamiche contemporanee, fornendo chiavi di lettura essenziali per interpretare le sfide e le opportunità del nostro tempo.
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LA TERRA AI CONTADINI /Snow squaderna, dentro i confini invisibili delle aree «liberate», una realtà parallela: scuole, ...
17/07/2025

LA TERRA AI CONTADINI /

Snow squaderna, dentro i confini invisibili delle aree «liberate», una realtà parallela: scuole, accademie, teatri, un’economia che riesce nonostante tutto a stare in piedi, una normalità alternativa che non tradisce le radici di una civiltà antica. Le basi che visita «nello Shensi settentrionale, nel Gansu nordorientale e nel Ningxia sudorientale» si trovano, «per uno strano ricorso storico», nella regione «che fu culla della civiltà cinese: pressappoco in questi luoghi, migliaia di anni fa, i cinesi si evolsero e si unirono a formare una nazione». Non solo: la redistribuzione dei campi sottratti ai latifondisti rende tenace l’attaccamento ai colori rivoluzionari da parte dei contadini, «orgogliosi proprietari di terre che da poco erano state concesse loro». Perché, annota ancora Snow, «solo per la terra qualsiasi contadino in Cina sarebbe pronto a lottare sino alla morte»., dalla Presentazione “Cronache di un viaggio iniziatico” di Marco Del Corona all’edizione 2016 de Il Saggiatore a Edgar Snow, “Stella rossa sulla Cina”, formato digitale, pos.124
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📌Studiare il maoismo oggi risulta cruciale per comprendere molte dinamiche socio-politiche attuali, non solo in Cina, ma anche a livello globale. Questa filosofia marxista e prassi rivoluzionaria è emersa nel contesto del XX secolo sotto la guida di Mao Zedong e continua a influenzare il pensiero politico contemporaneo in diversi modi.

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Copertina del prox. nr. di Lavoro Politico sito web on line   http://www.lavoropolitico.it La ‘lunga marcia’ è anche una...
14/07/2025

Copertina del prox. nr. di Lavoro Politico sito web on line http://www.lavoropolitico.it
La ‘lunga marcia’ è anche una figura concettuale: è il processo rivoluzionario che ha al suo interno anche la ‘rottura’ storica della trasformazione sociale radicale, l’egemonia dei subalterni, è la ‘ritirata strategica’ ma per spezzare l’assedio, cioè il dominio delle classi dominanti e dei signori della guerra. Per cui, studiare la ‘lunga marcia’, è studiare il processo rivoluzionario stesso e la costituzione delle basi ‘rosse’ per la democrazia comunista. Studiare la ‘lunga marcia’ è studiare la modulazione tra ‘guerra di movimento’ e ‘guerra di posizione’ di gramsciana memoria. E leggere Chu Teh è leggere lo scacco all’imperialismo: Chu Teh è il braccio armato di Mao Tse Tung, come Giap fu per Ho Chi Min.

http://ferdinandodubla.blogspot.com/2025/07/ogni-lunga-marcia-comincia-con-un.html

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