19/09/2025
📌Oggi a Gaza, e domani prepara in Cisgiordania. Davanti alla «banalità del male» ognuno deve fare quello in cui crede e quello che può per fermare questi crimini contro l’umanità e ridare un senso a questa parola.
Ci sono momenti in cui la storia chiama per nome e cognome e ognuno deve dire da che parte sta. Ma in queste ore vedo ricomparire vecchie e cattive abitudini del «più uno» e del «meno uno», arrivare primi o secondi all’indizione di una manifestazione o provare a «mettere il cappello». Noi non diciamo a nessuno se deve scioperare, manifestare, raccogliere fondi, protestare, scrivere, cantare o imbarcarsi per fermare il governo israeliano.
⚒️Perché le differenze non devono essere divisioni ma base comune di confronto per iniziative più efficaci. Ci sono molti modi di incrociare le braccia, boicottare, ostacolare l’aggressione facendo pressione sui Governi. Dieci, cento, mille iniziative di mobilitazione per bloccare la guerra sono necessarie e sono in corso.
🔜La Fiom insieme alla Cgil ha scelto da tempo da che parte stare: per questo abbiamo deciso – caso raro, se non unico, in Europa – di scioperare oggi per quattro ore e di manifestare dovunque siamo in nome dell’umanità e contro la guerra.
Sono mesi che siamo impegnati a sostenere l’informazione, raccogliere fondi nelle fabbriche e essere in piazza. E siamo disponibili a continuare a farlo insieme nei luoghi di lavoro.
⚒️Per i metalmeccanici scioperare rappresenta un impegno duro, tra casse integrazioni e crisi aziendali, e le 40 ore di sciopero per un contratto ancora tutto da conquistare. Non è facile ma abbiamo deciso di farlo. Scioperando le lavoratrici e i lavoratori pagano un costo, ma è un ulteriore modo di partecipare concretamente alla mobilitazione contro il genocidio in corso.
In queste ore c’è chi ci dice che quattro ore sono troppe, altri dicono che sono troppo poche. C’è chi dice che è uno sciopero che divide. È sempre un errore confondere le differenze delle pratiche con le divisioni.
L’unica divisione in corso è tra l’umanità e la barbarie. Ognuno, donna o uomo, organizzazione o sindacato, faccia quello che è nelle proprie forze e disponibilità per mettere un granello di sabbia negli ingranaggi.
Noi non giudichiamo iniziative e scelte degli altri, perché ora quello che conta per i palestinesi è che rompiamo l’assedio, come sta provando a fare la Sumud Flotilla, ognuno dal posto in cui è. Quello che conta è agire con tutti gli strumenti democratici necessari. Perché la guerra è portatrice dello «stato d’eccezione» e quindi nemica dei lavoratori e della democrazia.
Da chi vuol pregare a chi vuol scioperare o manifestare o raccogliere risorse: in movimento per fermare le armi con azioni e pratiche diverse. Uniti nell’obiettivo, plurali nelle pratiche. La Fiom-Cgil dà il suo contributo con umiltà e dignità: sciopera, raccoglie fondi, manifesta perché la bandiera palestinese oggi non è solo quella di un popolo che ha diritto a uno Stato ma quella della dignità.🇯🇴
Michele De Palma
*Segretario generale della Fiom – Cgil
🇵🇸 𝗙𝗘𝗥𝗠𝗜𝗔𝗠𝗢 𝗜𝗟 𝗠𝗔𝗦𝗦𝗔𝗖𝗥𝗢 𝗔 𝗚𝗔𝗭𝗔
🏳️🌈 𝗕𝗟𝗢𝗖𝗖𝗛𝗜𝗔𝗠𝗢 𝗧𝗨𝗧𝗧𝗘 𝗟𝗘 𝗚𝗨𝗘𝗥𝗥𝗘
🚩⚙️ 𝐕𝐞𝐧𝐞𝐫𝐝𝐢̀ 𝟏𝟗 𝐬𝐞𝐭𝐭𝐞𝐦𝐛𝐫𝐞 𝟒 𝐨𝐫𝐞 𝐝𝐢 𝐬𝐜𝐢𝐨𝐩𝐞𝐫𝐨 𝐝𝐞𝐢 𝐦𝐞𝐭𝐚𝐥𝐦𝐞𝐜𝐜𝐚𝐧𝐢𝐜𝐢
Nell’ambito della mobilitazione decisa oggi dalla nazionale di fronte all’escalation militare in atto in con i bombardamenti alla popolazione civile, già allo stremo per la fame e la carestia, e l’odierna invasione di terra a , la Segreteria nazionale della dichiara lo stato di mobilitazione generale della propria organizzazione e la proclamazione di 4 ore di sciopero, da effettuarsi in coordinamento con le Cgil territoriali, nella giornata di venerdì 19 settembre prossimo, anche per favorire la partecipazione alle manifestazioni nei territori.
↘️ http://bit.ly/4pheviK
Michele De Palma