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Counselor Professional
Operatore Olistico
" Il primo passo non ti porta dove vuoi ma ti toglie da dove sei" Alejandro Jodorowsky✨️
02/12/2025
L' inconscio ci guida verso esperienze e persone che attivano le nostre ferite, proprio perché attraverso quelle fratture può emergere la trasformazione.
Spesso non scegliamo consapevolmente chi ci ferisce, ma qualcosa in noi riconosce il potenziale evolutivo dietro quel dolore. Le relazioni diventano così specchi e maestri: ci mostrano dove siamo ancora prigionieri del passato, dove manca amore, confini, verità.
Non è autolesionismo, è istinto evolutivo.
Quando smettiamo di maledire ciò che ci ha fatto male e iniziamo a chiederci “Cosa mi sta insegnando?”, si apre lo spazio della guarigione.🌟
21/11/2025
Hanno tolto i figli a una famiglia…
Perché viveva in un bosco.
Non c’erano segni di violenza.
Non c’erano abusi.
Non c’erano trascuratezze.
C’erano solo genitori che hanno scelto di non vivere come tutti.
E questo è bastato per dire: “non siete adatti”.
La colpa? Essere liberi.
Educare fuori dal sistema.
Crescere bambini a contatto con la natura, senza televisione, senza supermercati, senza il rumore assordante della “normalità”.
Il messaggio è chiaro: se non rientri nei parametri, sei un pericolo.
Non importa se ami, se curi, se proteggi: devi omologarti. O ti strappiamo i figli.
Ma chi decide che crescere in un bosco sia peggio che crescere in una città piena di ansia, sovraccarico sensoriale, dipendenze digitali e famiglie disconnesse?
Questo non è solo un fatto di cronaca.
È un precedente inquietante.
È il sistema che dice: “la libertà non è prevista”.
E se non ti adegui, paghi.
E allora mi chiedo:
cos’è davvero il pericolo?
Una casa nel bosco, o una società che ha paura del silenzio, della libertà, della diversità?
Forse quei bambini non erano in pericolo.
Forse stavano solo crescendo in un luogo dove si può ancora sentire il vento, toccare la terra, avere genitori presenti.
Il problema non è chi sceglie un’altra via.
Il problema è che quella via ci mette di fronte a tutto ciò che abbiamo perso.
Immagine : Pagina Informare x Resistere
16/11/2025
Da una giornata intensa di Costellazioni oltre alla tanta energia e consapevolezza mi sono portata a case questa frase che mi ha accolto in una piccola e accogliente stanza🌟..
"C'è un solo viaggio possibile: quello che facciamo nel nostro mondo interiore. Non credo che si possa viaggiare di più nel nostro pianeta. Così come non credo che si viaggi per tornare. L'uomo non può tornare mai allo stesso punto da cui è partito, perché, nel frattempo, lui stesso è cambiato. Da se stessi non si può fuggire. Tutto quello che siamo lo portiamo con noi nel viaggio. Portiamo con noi la casa della nostra anima, come fa una tartaruga con la sua corazza. In verità, il viaggio attraverso i paesi del mondo è per l'uomo un viaggio simbolico. Ovunque vada è la propria anima che sta cercando. Per questo l'uomo deve poter viaggiare".
Andrej Tarkovskij, Tempo di viaggio.
12/11/2025
La sofferenza ha due strade :
Perdersi o Trovarsi. L'errore è sperare di Ri-trovarsi.
Rii-trovarsi è nuovamente riattivare un ciclo di dolore.
Non a caso l'etimologia della parola depressione è composta dalla radice latina de( abbassamento) e pressione, premere.
L'anima fa " pressione" al personaggio messo su per sopravvivere e chiede di sbocciare. Quindi "preme" quello che non è, per essere finalmente ciò che è.
Se ascoltata e capita , la sofferenza è una Benedizione.
11/11/2025
IL BAMBINO CHE SENTE TUTTO
e che guarisce intere generazioni.
Il dolore è transgenerazionale.
Si tramanda di famiglia in famiglia.
Silenziosamente.
La strategia più usata?
L’evitamento. Il distacco.
Non si sente niente.
Si va avanti.
"Quello che è stato è stato."
Finché un giorno…
nasce un bambino capace di sentire tutto.
Troppo.
Quel bambino oggi ha un’etichetta.
Spesso medicalizzato.
Dicono che non si adatta.
Che è iperattivo.
Che non sa gestire le emozioni.
Che è “strano”.
Che è diverso, che non ascolta, che provoca, si ribella, non rispetta i turni .
Ma quel bambino è il portavoce delle emozioni negate di intere generazioni.
È il primo che non si anestetizza.
Il primo che non può più fingere.
E da adulto?
Si trasforma.
Cerca di adattarsi.
Soffoca la sua natura.
Per non sentirsi ancora una volta “di troppo”.
Ma quel sentire…
è il dono prezioso per la liberazione di ciò che non è mai stato detto, elaborato, guarito.
Forse anche tu sei stato quel bambino.
E stai iniziando ora a capire che non sei mai stato sbagliato.
Hai solo portato nel mondo il peso (e la luce) della verità che nessuno voleva vedere.
Rosy Cortese
10/11/2025
E se l’ADHD non fosse solo una “disfunzione” neurobiologica, ma anche l’espressione di un copione transgenerazionale?
L’ADHD, con la sua iperattività, impulsività e difficoltà di attenzione, potrebbe essere letto – oltre che in termini medici – anche come un linguaggio del sistema familiare.
Un bambino o un adolescente con ADHD potrebbe, inconsapevolmente, incarnare un adattamento profondo a dinamiche irrisolte, emozioni non espresse o ruoli familiari tramandati.
Possibili tracce del copione:
1. Agire per esistere – In famiglie dove l’amore era condizionato all’essere performanti, un bambino potrebbe sviluppare un’iperattività come modo per "meritare" attenzione o riconoscimento.
2. Caos per proteggere– Il disordine mentale può diventare una forma di resistenza inconscia verso un sistema familiare rigido, freddo o anaffettivo. Il bambino “scardina” le regole per rompere il silenzio emotivo.
3. Vivere tutto, subito – Se nella linea familiare ci sono stati traumi, perdite improvvise, instabilità, può nascere un impulso a "non perdere tempo", a vivere di corsa per non rischiare di non vivere affatto.
4. Essere il sintomo che svela – In certi casi, il bambino con ADHD può diventare il portavoce della fatica emotiva di generazioni che non hanno avuto voce.
Sbloccare il copione non vuol dire “curare” l’ADHD, ma liberare energie bloccate, dare senso e offrire nuovi strumenti di integrazione tra neurodiversità e identità profonda.
👉 È in questi spazi che il lavoro terapeutico, corporeo ed emotivo può trasformare un’etichetta in un percorso di consapevolezza e libertà.
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Ho iniziato il mio percorso in un momento particolare della mia vita in cui sentivo di non esprimermi a pieno, mi sentivo " bloccata" come donna, lavoratrice e soprattutto come mamma. Ero inserita , se pur con buone soddisfazioni , in un contesto lavorativo che non mi rispecchiava e che non sentivo mio. Il mio ruolo di mamma era sempre messo in discussione e sentivo un senso di inadeguatezza di fondo , i figli ci fanno sempre da specchio! .
La nascita di mio figlio Leonardo infatti ha accelerato molto la voglia del cambiamento, la voglia di star bene veramente. Stavolta non più solo per me ma per lui,pensavo!
Ho capito che quando i nostri figli manifestano un disagio e vogliamo aiutarli veramente dobbiamo partire da noi. Ho capito che prima di cercare gli strumenti giusti per aiutare un figlio dobbiamo cercare gli strumenti giusti per aiutare prima noi stesse. Un po' come ci consigliano in aereo per eventuali cali di pressione, prima di usare la mascherina per tuo figlio usala per te!Solo così non perderai la lucidità per aiutare lui.
Quando ho incontrato EFT, associandolo alle tecniche apprese durante il percorso di counseling, e di Nuova Pedagogia ho iniziato a "lavorare"sulle credenze limitanti e per me "paralizzanti", sull'ansia, sullo stress, sui blocchi e sulle dinamiche che si ripetevano secondo schemi ben precisi,sull'autostima,e sul mio essere prima di tutto donna con dei bisogni e poi mamma.
Da completa scettica ho "testato" EFT su di me giorno dopo giorno sbloccando alcune situazioni da tempo ferme ed è nata in me l'esigenza di approfondire la Tecnica per farla conoscere a più persone possibili, bambini compresi.
Il mio impegno è di e accompagnare ,soprattutto le donne, verso uno nuovo stato di benessere acquisito attraverso un percorso personalizzato , attraverso il il teatro, il counseling e le varie tecniche olistiche compreso EFT.
Siamo su questo pianeta per splendere e vivere a pieno tutto quello che ci è donato.
Solo prendendoci al 100% la responsabilità della nostra vita possiamo indirizzarla dove vogliamo e possiamo far in modo che le persone che ci amano soprattutto i nostri figli possano beneficiare della nostra parte migliore!Non a caso mamme felici , figli felici...