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Giancarlo De Carlo Trajectories«Vesper» No. 13Autunno-inverno 2025 / Fall-Winter 2025Nel 2005 scompare Giancarlo De Carl...
28/11/2025

Giancarlo De Carlo Trajectories
«Vesper» No. 13
Autunno-inverno 2025 / Fall-Winter 2025

Nel 2005 scompare Giancarlo De Carlo, ufficiale di Marina, architetto e ingegnere, professore, membro del Team 10, fondatore dell’ILA&UD, direttore della rivista “Spazio e Società” e della collana editoriale “Struttura e forma urbana”, autore di numerosi piani e progetti realizzati, di proposte e architetture rimaste sulla carta, di libri e scritti, allergico a etichette e a manifesti. A vent’anni dalla sua scomparsa è possibile leggere nel particolare le molteplici direzioni ancora vive che quest’autore ha segnato, ma anche, al contempo, guardare in generale la moltiplicazione delle traiettorie come modus operandi e come figura che sprigiona energie discordanti. Ne emerge un’immagine stellare fondata su azioni quali: chiudere con passati, cambiare idea, nuotare contro-corrente, rilanciare al futuro, scrivere di dubbi e fallimenti, lasciare tracce incomplete che altri potrebbero interpretare e soprattutto restare in viaggio. Si vuole quindi celebrare un autore ma anche, a partire dalla costellazione delle traiettorie che ha disegnato, riflettere sulla possibilità di rilanciare un’idea di progetto a tutto campo, sfaccettata e agita con strumenti e in campi diversi. L’opera di GDC è quindi qui una mappa cangiante: sotto una precisa luce racconta vicende concrete, storie evidenti e, ancora, spazi d’ombra da illuminare con nuove ricerche, da un’altra angolazione appare come dispositivo astratto per scrivere altri testi e derive.

Ieri si è spento Giovanni Morabito (Palmi, 1938 - Roma, 2025), ingegnere e architetto, collaboratore di Costantino Dardi...
28/11/2025

Ieri si è spento Giovanni Morabito (Palmi, 1938 - Roma, 2025), ingegnere e architetto, collaboratore di Costantino Dardi, Carlo Aymonino e altri, amato professore alla Sapienza: «l’architettura costruita, quella ereditata dal passato, quella in atto e quella che in futuro verrà non può che, nel bene e nel male, fare i conti proprio con la tecnologia».

Gilles Clément, “Il giardino in movimento”Nuova edizione nella collana HabitatCon 128 tavole a colori fuori testoFotogra...
27/11/2025

Gilles Clément, “Il giardino in movimento”

Nuova edizione nella collana Habitat

Con 128 tavole a colori fuori testo
Fotografie e disegni dell’autore
Consulenza scientifica e revisione botanica dell’edizione italiana a cura di Enrico Scarici
Traduzione di Emanuela Borio

Claudio Sessa“Il marziano del jazz. Vita e musica di Eric Dolphy”Con una nota introduttiva di Roscoe Mitchell e un saggi...
26/11/2025

Claudio Sessa
“Il marziano del jazz. Vita e musica di Eric Dolphy”
Con una nota introduttiva di Roscoe Mitchell e un saggio di Paul Steinbeck

Il mondo del jazz è pieno di eroi misconosciuti, ma la figura di Eric Dolphy fa storia a sé anche in questa affollata compagnia, tanto da apparire un vero «alieno» musicale. La brevissima, tragica parabola biografica (è morto a 36 anni per un diabete non diagnosticato) di questo compositore, leader e avventuroso improvvisatore non gli ha impedito di assurgere a simbolo del passaggio fra le conquiste del jazz moderno (il rivoluzionario bebop di Parker e Gillespie) e le avventure di quello contemporaneo, nel quale siamo ancora immersi: all’epoca della sua prematura scomparsa era già un punto di riferimento privilegiato per nuovi sperimentatori del calibro di Anthony Braxton, di Julius Hemphill o di Roscoe Mitchell, che non a caso ha scritto la nota introduttiva appositamente per questa edizione del libro. Il marziano del jazz viene ristampato a quasi vent’anni dalla sua prima pubblicazione in un’edizione ampiamente rivista e aggiornata, alla luce di quell’attualità che Dolphy continua a rappresentare.

Eric Dolphy (Los Angeles 1928 - Berlino 1964) è stato un innovatore su tre diversi strumenti: il sassofono contralto, il flauto e il clarinetto basso. La sua attività lo ha portato al fianco delle maggiori personalità che il jazz annoverava all’aprirsi degli anni Sessanta, da Charles Mingus a John Coltrane, da Ornette Coleman a Max Roach. La sua musica ha influenzato tanto il free jazz quanto gli sviluppi dell’hard bop; il suo esempio è stato essenziale per la crescita del jazz in Europa.

Nella foto: Eric Dolphy durante una registrazione per la Debut, Copenhagen, 1961
(Photo by © JP Jazz Archive/Redferns via Getty Images).

Tra le decine e decine di migliaia di libri che si pubblicano ogni anno, uno non è mai esistito, fino a qualche giorno f...
25/11/2025

Tra le decine e decine di migliaia di libri che si pubblicano ogni anno, uno non è mai esistito, fino a qualche giorno fa: un libro dedicato ai testi esemplari di saggistica del Novecento. Ora ci hanno pesato Alfonso Berardinelli e Matteo Marchesini, due critici e studiosi di diversa generazione molto vicini e molto affiatati, con la monumentale antologia uscita per Quodlibet, Saggisti italiani del novecento . Sono più di cento autori, da un Frammento di etica di Benedetto Croce a un pezzo di Gaetano Salvemini sulla corruzione nell ́Università a Napoli, dal ritratto (esilarante) dei professori americani fatto dal giovane Mario Soldati a un magistrale articolo sul Kitsch di Luigi Baldacci: o a un altrettanto tagliente ritratto di Mussolini ad opera di Giuseppe Antonio Borgese, il grande libertario Nicola Chiaromonte ma anche D ́annunzio, che inaugura il libro accanto a Croce, e poi Gramsci, Savinio, Tomasi da Lampedusa, naturalmente Umberto Eco e poi Curzio Malaparte, «la penna più affilata del fascismo» come lo definì il giovane Gobetti dando alle stampe Italia barbara per la sua casa editrice e scrivendone la prefazione: a distanza di poche pagine c ́è ovviamente anche lui.
Mario Baudino su La Stampa

https://www.lastampa.it/cultura/2025/11/24/news/saggisti_italiani_un_libro_che_mai_nessuno_aveva_scritto-15410101/

«Anger Pleasure Fear» è il titolo della mostra ospitata alla GAM – Galleria Civica d’Arte Moderna e Contemporanea di Tor...
24/11/2025

«Anger Pleasure Fear» è il titolo della mostra ospitata alla GAM – Galleria Civica d’Arte Moderna e Contemporanea di Torino, curata da Cecilia Canziani, la prima retrospettiva in un’istituzione italiana dedicata a Linda Fregni Nagler.
Le tre parole del titolo compaiono incise sul margine di una lastra fotografica appartenente alla collezione dell’artista e presentata in mostra, che ritrae una scimmia seduta su uno sgabello, osservata da tre punti di vista differenti. A un primo sguardo, i termini sembrano riferirsi agli stati emotivi dell’animale, ma il soggetto non manifesta né rabbia, né piacere, né paura. Quelle parole potrebbero allora rimandare non tanto al soggetto dell’immagine, quanto al sentimento stesso del fotografico, ovvero agli stati emotivi che accompagnano chi scatta o a quelli che la fotografia stessa può suscitare. Anger Pleasure Fear può dunque essere letta come un’allusione agli stati primari che definiscono la nostra relazione con le immagini, quelle stesse emozioni che si possono provare anche visitando una mostra.
Giulia Zompa su Doppiozero

Anger Pleasure Fear è il titolo della mostra ospitata alla GAM – Galleria Civica d’Arte Moderna e Contemporanea di Torino, curata da Cecilia Canziani, la prima retrospettiva in un’istituzione italiana dedicata a Linda Fregni Nagler.

Riga 48. “Alì Babà” e altri discorsiA cura di Mario Barenghi, Marco Belpoliti, Nunzia Palmieri«Caro Italo, ho tardato a ...
21/11/2025

Riga 48. “Alì Babà” e altri discorsi
A cura di Mario Barenghi, Marco Belpoliti, Nunzia Palmieri

«Caro Italo, ho tardato a scriverti perché non sapevo che cosa scriverti in riferimento alle faccende in ballo. Neanche adesso ho tanto da dirti, se non che leggendo l’ultimo libro di Derrida ti viene veramente la voglia di fare una crociata contro i filosofi. Che sarebbe in sé bastante come lavoro. Carlo mi ha scritto ma io non so cosa rispondergli, avendo speso tutta la mia chiacchiera in dibattiti interni. E così capirai che in questo momento piuttosto vi vorrei stare a guardare per vedere cosa fate e se mi eccitate un po’. Perché io sono tanto diseccitato in senso generale che ho persino smesso in tronco di fumare. E poi sempre più mi viene il disgusto di dover sostenere “le mie idee”, come se volessero dire qualcosa e non fossero tutte b***e che invento lì per lì, storie che dico tanto per colmare i buchi. Tra le possibili scelte che mi si offrono per il futuro ci sono: 1) quella di mettermi a fare una campagna diffamatoria contro tutti i sostenitori di “idee” 2) quella di non scrivere più nulla che contenga nemmanco l’odore passato e perduto d’una mezza cogitazione; 3) quella di non scrivere più nulla in assoluto ma di cambiar mestiere come si dice per esempio a uno che non è tagliato per fare una cosa. [...]
Un saluto a tutti,
Gianni»

In foto: Gianni Celati, 1977. Foto di Carlo Gajani pubblicata in Carlo Gajani, Gianni Celati, Lino Gabellone, Nicole Fieloux, “La bottega dei mimi”, La nuova foglio, Pollenza 1977.

Riga 48. “Alì Babà” e altri discorsiA cura di Mario Barenghi, Marco Belpoliti, Nunzia Palmieri«Caro Gianni, sono piename...
21/11/2025

Riga 48. “Alì Babà” e altri discorsi
A cura di Mario Barenghi, Marco Belpoliti, Nunzia Palmieri

«Caro Gianni, sono pienamente d’accordo con la tua lettera. D’accordo ancora prima di leggerla, guai se non me la scrivevi. Perché appena spedita quella lettera a Neri, già m’aveva preso l’angoscia, il senso di come tutto quello era sbagliato, il senso che se fare una rivista vuol dire partecipare a una certa illusione (sbagliata) di discorso pubblico, è confermato che non si devono fare riviste.
A questo punto dovrei cominciare tutta una parte positiva del discorso ma non mi viene ancora. Ti riscriverò appena mi viene.
Cari saluti,
Calvino»

In foto: Italo Calvino, Cinquale, 1974. Foto di Carla Cerati.

21/11/2025

La pubblicazione quasi parallela di due importanti volumi – molto lontani tra loro nel tempo e nella concezione – sulle sostanze psicoattive ci permette di confrontare, in una sorta di ideale e istruttivo quadro sinottico, un libro e un autore classico posto alle origini della ricerca e dell’i...

L’autore – dichiarava nel 1968 Roland Barthes – è un personaggio moderno, che figura nei manuali di storia letteraria, n...
21/11/2025

L’autore – dichiarava nel 1968 Roland Barthes – è un personaggio moderno, che figura nei manuali di storia letteraria, nelle biografie, sui giornali: la sua immagine troneggia nella cultura corrente, in ossequio al tentativo di spiegare l’opera sul versante di chi l’ha prodotta. Nondimeno se, conformemente a quanto sperimentato nella letteratura a partire almeno da Mallarmé, si considera lo scrivere nella propria intransitività, nella propria autoreferenzialità, si scopre che l’autore si trova ad occupare una posizione consustanziale alla scrittura stessa: una scrittura nella quale «l’autore entra nella propria morte». Luigi Azzariti Fumaroli su Perec "Viaggio d'inverno. Viaggio d'inferno"

di Luigi Azzariti-Fumaroli   L’autore – dichiarava nel 1968 Roland Barthes – è un personaggio moderno, che figura nei manuali di storia letteraria, nelle biografie, sui giornali: la sua immagi…

William Shakespeare, “Tragedie”Traduzione, introduzioni e note a cura di Guido PaduanoCon la pubblicazione delle “Traged...
19/11/2025

William Shakespeare, “Tragedie”

Traduzione, introduzioni e note a cura di Guido Paduano

Con la pubblicazione delle “Tragedie” prende avvio l’edizione integrale di tutto il teatro di William Shakespeare a cura di Guido Paduano. Affidare la traduzione a una sola persona è una sfida che risponde all’intento di preservare la compattezza stilistica dell’originale e garantire un confronto coerente con la pluralità dei registri, talora contrastanti, dal sublime al triviale, che caratterizzano l’opera shakespeariana.
Senza mai cedere alla tentazione di ammorbidire o glossare, Paduano usa la lingua viva, intensa e fluida della contemporaneità. La spinge a seguire fino in fondo i percorsi inauditi di un testo dall’inesauribile vocazione metafisica, i lampi subitanei che svelano verità e incertezze della condizione umana. È una lingua fatta per la scena: quella reale, che si calca in concreto, e quella mentale, che ogni lettore è chiamato a costruire o ricostruire dalla parola poetica.
Una guida alla lettura è offerta dai testi introduttivi, che si propongono di individuare la strategia drammaturgica attuata in ciascuna tragedia, e da un sobrio apparato di note, che informa sui dati principali della tradizione testuale (soprattutto le varianti che costituiscono un’alternativa attendibile) e sui passi paralleli che cingono il corpus shakespeariano con una rete di allusioni e consonanze reciproche.

In copertina: William Blake, “Pity”, c. 1795. Stampa a colori, inchiostro e acquerello su carta, 425 × 539 mm. Tate, London.

Édouard Levé, “Suicidio”Traduzione di Sergio Claudio PerroniIl tuo suicidio fu di una bellezza scandalosa.Certi libri so...
17/11/2025

Édouard Levé, “Suicidio”
Traduzione di Sergio Claudio Perroni

Il tuo suicidio fu di una bellezza scandalosa.
Certi libri sono inseparabili dalla loro genesi e dalle vicende della loro pubblicazione: così è per “Suicidio”, che Édouard Levé ha consegnato all’editore francese P.O.L dieci giorni prima di togliersi la vita, il 15 ottobre 2007, a 42 anni.
Levé si rivolge qui a un amico d’infanzia suicidatosi giovanissimo una ventina d’anni prima. Ma l’amico è (anche) uno specchio dentro cui osservarsi: perché Levé non smette mai di parlarci di sé, della propria fine immaginata, anticipata, pianificata. Entrambi si pongono di fronte alla vita come davanti a un elenco di eventi insignificanti, cui solo la morte sembra retrospettivamente dare rilevanza, permettendo almeno l’elaborazione di una storia.
Prima di togliersi la vita l’amico aveva lasciato sul tavolo un libro aperto su una certa pagina: nella concitazione del momento la moglie lo ha inavvertitamente chiuso, perdendo, forse, il suo ultimo messaggio. Levé non ha voluto correre lo stesso rischio e ci ha lasciato un’ultima opera che è insieme un messaggio pubblico, benché obliquo, e il gesto consapevole di un artista.

Indirizzo

Via Giuseppe E Bartolomeo Mozzi, 23
Macerata
62100

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