
14/07/2025
🇵🇸 🌹 Perché continuerò a piangere per te, Palestina
Francesco Soverina, storico 🖋 Siamo dinanzi a una deriva che sta facendo saltare ogni regola; che comporta la fine dell’illusione di poter ancorare l’ordine mondiale ai diritti umani, al multilateralismo e alle libertà fondamentali; che sta erodendo la residua credibilità delle democrazie rappresentative occidentali, complici a vario titolo della tragedia che si sta consumando. Alle radici del “buco nero” della politica internazionale
(...) Un conflitto infinito quello israelo-palestinese che è tornato drammaticamente al centro dell’attenzione sul piano mondiale dal 7 ottobre 2023, quando miliziani di Hamas e della Jihad islamica, a bordo di furgoni, camioncini, moto, persino deltaplani e parapendio, si sono resi protagonisti della più efferata strage finora subita da Israele: 1.145 morti, per lo più civili, 251 ostaggi catturati, tra cui vecchi, donne e bambini. Tremenda la vendetta scatenata dal governo di Benjamin Netanyahu con l’operazione “Spade di Ferro”, presentata come la necessaria risposta per distruggere le infrastrutture di Hamas, ma rivelatasi, con il trascorrere delle settimane, l’attuazione di uno spietato piano di espulsione e di sterminio.
Infatti, dall’8 ottobre 2023 nel minuscolo territorio della Striscia di Gaza, allora abitato da oltre due milioni di palestinesi, è in corso l’annientamento – pure con l’impiego di ordigni bellici proibiti – di un’intera popolazione: bombardamenti su scuole, ospedali, campi profughi; demolizione e incendio di case e palazzi da parte dei soldati di Tsahal per impedire ai residenti di farvi ritorno; corpi dilaniati o irrimediabilmente storpiati di bambini, uomini e donne; medici e giornalisti ammazzati; torture e stupri; la fame utilizzata come mezzo di annichilimento; la distribuzione di soccorsi umanitari trasformata in occasione per proditori, infami attacchi (già 400, forse 600 persone sono decedute violentemente per mano dell’Idf, mentre erano in fila per ricevere gli aiuti che sono stati privatizzati da Israele). Più di 60.000 i morti accertati: un’ecatombe!
Le radici di questo «buco nero» della politica internazionale, che periodicamente insanguina il Medio Oriente e ne rende estremamente instabili gli equilibri, sono molteplici e lontane nel tempo. È un dramma che chiama in causa le strategie prima delle grandi potenze europee, poi del colosso statunitense, nonché gli effetti nefasti dell’antisemitismo nazista e gli interessi divergenti, se non contrapposti, del mondo arabo. Una data cruciale è certamente...
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