25/06/2025
Dopo 12 giorni di conflitto, la tregua tra Israele e Iran – per quanto fragile – per il momento sembra reggere. Anche perché Donald Trump, con una presa di posizione dura e un linguaggio non convenzionale, ha lasciato intendere a Israele di voler dettare la linea, imponendo un cessate il fuoco che non sia effimero e chiarendo che non è nell’interesse di Washington sponsorizzare un regime change a Teheran, perché questo genererebbe solo caos e instabilità. La fine della fase più acuta della contrapposizione non implica tuttavia che le tensioni siano svanite. Interpellato da HuffPost Italia, Giuseppe Dentice – analista dell’Osservatorio sul Mediterraneo (OSMED) dell’Istituto di Studi Politici "S. Pio V" • Ispiov – osserva che «se lo scontro di fuoco a fuoco tra Iran e Usa non conoscerà probabilmente nuovi sviluppi, Israele e Iran continueranno a colpirsi e bombardarsi, magari ad una intensità inferiore».
E con evoluzioni per molti versi imprevedibili.
Trump riesce a imporre un cessate il fuoco fragile, che conclude la fase più acuta della guerra, ma a rischio incidenti. E invia due messaggi forti al premier …