Di Felice Edizioni

Di Felice Edizioni La Di Felice Edizioni nasce nel 2010, seguendo una forte vocazione poetica

Ringraziamo  Vincenzo Guarracino per la nota di lettura su AVVENIRE al nuovo libro di Rita Pacilio, La prima parola, con...
12/12/2025

Ringraziamo Vincenzo Guarracino per la nota di lettura su AVVENIRE al nuovo libro di Rita Pacilio, La prima parola, con postfazione di Eliza Macadan (Di Felice Edizioni, collana La carena)

Su L'indice (n.12 dicembre 2025) Elisabetta Benigni ci parla della raccolta della poetessa Widad Nabi, Un continente chi...
04/12/2025

Su L'indice (n.12 dicembre 2025) Elisabetta Benigni ci parla della raccolta della poetessa Widad Nabi, Un continente chiamato corpo, tradotta da Simone Sibilio, opera vincitrice del Premio Camaiore 2025.
Buona lettura...

Il castello di carte, il nuovo romanzo di Giovanna Albi (Di Felice Edizioni)Biblioteca San Matteo degli Armeni, Perugia,...
02/12/2025

Il castello di carte, il nuovo romanzo di Giovanna Albi (Di Felice Edizioni)
Biblioteca San Matteo degli Armeni, Perugia, 27 novembre 2025
Il video della presentazione🙏

castello di carte. Presentazione del libro di Giovanna Albi, Di Felice Edizioni. Dialoga con l’Autri...

👉Sul quotidiano LA SICILIA, Tiberio Crivellaro parla del nuovo libro di Renato Minore, "Per speculum et in aenigmate" (D...
29/11/2025

👉Sul quotidiano LA SICILIA, Tiberio Crivellaro parla del nuovo libro di Renato Minore, "Per speculum et in aenigmate" (Di Felice Edizioni, prefazione di Vincenzo Guarracino e Sangiuliano, collana La carena), vincitore del Premio FLORIDA ROMA.

𝑳𝒂 𝒑𝒓𝒊𝒎𝒂 𝒑𝒂𝒓𝒐𝒍𝒂, la nuova raccolta poetica di 𝐑𝐢𝐭𝐚 𝐏𝐚𝐜𝐢𝐥𝐢𝐨 (pp. 64, euro 10)https://www.edizionidifelice.it/pubblicazion...
28/11/2025

𝑳𝒂 𝒑𝒓𝒊𝒎𝒂 𝒑𝒂𝒓𝒐𝒍𝒂, la nuova raccolta poetica di 𝐑𝐢𝐭𝐚 𝐏𝐚𝐜𝐢𝐥𝐢𝐨 (pp. 64, euro 10)
https://www.edizionidifelice.it/pubblicazioni/la-carena/la-prima-parola.html

La prima parola non è soltanto una poesia: è un fiume di vita che scorre e rifluisce, un respiro che intreccia memoria, spiritualità, fragilità e forza. La voce di Rita Pacilio ha l'ampiezza di una litania e la delicatezza di una confessione: raccoglie i tempi, i legami familiari, la perdita e la salvezza, e li avvolge in un flusso lirico ininterrotto, dove il verso non cerca la chiusura, ma l'apertura. Il poema nasce dalla luce di una "prima parola" – immagine originaria, quasi biblica – e abbraccia l'intero spettro dell'esistenza: la morte dei genitori, il mistero dell'infanzia, la gioia dell'amore, la precarietà del tempo, l'invocazione di Dio. Tutto respira in successioni ampie, a spirale, dove la memoria personale diventa memoria collettiva.

Dalla postfazione di 𝐄𝐥𝐢𝐳𝐚 𝐌𝐚𝐜𝐚𝐝𝐚𝐧

Ieri su AVVENIRE  la nota di lettura di Vincenzo Guarracino all'antologia della poesia venezuelana FIORI NELL'ABISSO, cu...
26/11/2025

Ieri su AVVENIRE la nota di lettura di Vincenzo Guarracino all'antologia della poesia venezuelana FIORI NELL'ABISSO, curata da Emilio Coco.

Ci sono libri che arrivano tardi, e per questo diventano indispensabili. Fiori nell'abisso, l'ampia antologia della poesia venezuelana curata e tradotta da Emilio Coco (Di Felice Edizioni, pp. 628, euro 35), è uno di questi.
Sfogliandone le oltre 600 pagine, si ha la sensazione di entrare in un continente segreto: una tradizione poetica vasta, intensa, finora poco conosciuta in Italia, che in queste versioni limpide si offre finalmente a chi vuole capire, ascoltare, misurarsi con un orizzonte nuovo. Un giardino atteso, entro cui si riconosce solo un nome, quello di Juan Liscano, nel 1999 veicolato in Italia da una splendida traduzione del compianto Alberto Cappi, lui stesso raffinato poeta.
Le voci raccolte sono molte, stratificate, intense e suggestive: da Andrés Bello (1781-1865), umanista e padre fondatore dell'America Latina moderna, autore di inno all'indipendenza poetica e intellettuale ("Divina Poesia!/Tu della solitudine abitatrice: / è tempo di lasciare la colta Europa / e di dirigere il volo dove ti apre / il mondo di Colombo la sua grande scena"), fino ai più giovani Adalber Salas Ernandez o Santiago Acosta, che portano nella poesia le lacerazioni del presente e le ferite della catastrofe ecologica.
Tra questi estremi scorrono generazioni di poeti che hanno fatto della parola un argine contro dittature, silenzi e censure...

In attesa dell'uscita ufficiale della nuova raccolta poetica di Rita Pacilio, LA PRIMA PAROLA (con postfazione di Eliza ...
20/11/2025

In attesa dell'uscita ufficiale della nuova raccolta poetica di Rita Pacilio, LA PRIMA PAROLA (con postfazione di Eliza Macadan, collana La carena, diretta da Silvia Elena Di Donato), la nota di lettura di Antonio Spagnuolo che ringraziamo.

Il libro esce il 28 novembre!

Sotto il velo dell’allegoria la profonda consapevolezza di essere per interi immersi nel ritmo incalzante dei versi Rita Pacilio costruisce, cesella, ricama un vero e proprio poema, in cui l’attore principale è la parola che prende il corpo, in una visione simultanea tra forma resa linguaggio e linguaggio fuso alla quotidianità.
“La prima parola possiede la vita, / una pietra nera è la rotta che avanza/ voce aperta sul punto esatto. //Si muove così la storia, una mano/ per volta o un pugno caduto/ come una carestia sul cuore.”
Le immagini che tratteggiano un percorso policromatico si addensano tra le sillabe che come una cascata ininterrotta diventano progressiva visione dell’io che ondeggia tra sentimenti, accadimenti, tremori, illusioni, invocazioni, banalità e certezze, nel piano estensibile del nostro ego. Per la poetessa la tematica anche se uniforme nel dettato è variegata e cerca di testimoniare una quotidianità che vaga dal tentativo di rifugiarsi nei ricordi alle aguzze ampiezze filosofiche.
“E’ l’aurora il tempo sublime: /tutte le persone di fronte/ al sole / imbambolati ma svegli / in mutamento /con il dominio della conoscenza / condizionando la volontà-.”
Con estrema precisione Eliza Macadan scrive in postfazione: “Il poema nasce dalla luce di una prima parola – immagine originaria, quasi biblica – e abbraccia l’intero spettro dell’esistenza: la morte dei genitori, il mistero dell’infanzia, la gioia dell’amore, la precarietà del tempo, l’invocazione di Dio. Tutto respira in successioni ampie, a spirale, dove la memoria personale diventa memoria collettiva”.
Viaggio lirico che avvolge il destino in una vela musicale, che al vento diventa il nastro adesivo colorato, accelerato da improvvise rivelazioni e da fermentazioni in grado di accompagnare la coscienza nel tuffo della ricerca simbolica.
“Un giorno avremo parole/ perfette per il nostro viaggio/ tra le stelle/ fisse sul lino del cuscino/ e la mia faccia.”
Così la scrittura limpida adotta dinamiche fondamentali per la tessitura di un continuo impatto speculativo, tra suggestioni e congetture da difendere anche per il naturalismo meccanico dei nostri giorni e per un realismo rimodellato che non sarà mai ripiegamento solipsistico.
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ANTONIO SPAGNUOLO

direttore di alcune riviste letterarie, ha pubblicato numerosi volumi di poesia e di narrativa, tutti premiati. Inserito nella "Letteratura italiana". Collabora a periodici di varia cultura. Dirige la collana di poesie "Frontiere della poesia contemporanea" per le edizioni " La valle del tempo" - Pr...

Una nota di Tiberio Crivellaro sul nuovo libro di Renato Minore, "Per speculum et in aenigmate" (Di Felice Edizioni, pre...
09/11/2025

Una nota di Tiberio Crivellaro sul nuovo libro di Renato Minore, "Per speculum et in aenigmate" (Di Felice Edizioni, prefazione di Vincenzo Guarracino e Sangiuliano, collana La carena)

di TIBERIO CRIVELLARO Se la maturità passa attraverso una raccolta poetica e relativamente anche una quotidianità colloquiale tra parole-immagini e una storia di testimonianze scritta con la sobrietà a vive tinte, nel tempo, allora si, Renato Minore con la sua “Per speculum et in aenigmate” (...

Indirizzo

Martinsicuro

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