26/08/2025
Per la collana 𝐋𝐚 𝐜𝐚𝐫𝐞𝐧𝐚, il nuovo libro di 𝐄l𝐢z𝐚 𝐌a𝐜a𝐝a𝐧, 𝙀𝒔𝙖𝒕𝙩𝒂𝙢𝒆𝙣𝒕𝙚 𝙖𝒍𝙩𝒓𝙤𝒗𝙚, con la presentazione di 𝐅a𝐛r𝐢z𝐢o D𝐚l𝐥'𝐀g𝐥i𝐨:
C’è un luogo che non esiste sulle mappe, ma che risuona in ogni poesia di questa raccolta: un altrove preciso e sfuggente, un confine tra il tempo e l’eternità, tra la memoria e l’oblio. Le parole si fanno pietra e vento, attraversano città ferite, deserti siderali, stanze abitate dall'eco di chi è andato.
Una voce poetica lucida e visionaria, quella di Eliza Macadan, che scava la superficie del reale per scoprire ciò che vi pulsa sotto: il sacro, il disastro, il corpo, la storia che si ripete in ogni guerra e in ogni addio. In questa poetessa romena la lingua italiana sembra accendersi di nuovi significati: una metrica del tutto varia ma sempre sorvegliata, parole che cozzano tra loro, si rincorrono anche foneticamente, a volte fino all’assonanza e alla rima, che arriva spesso inaspettata, ricomponendone, o anche dirottandone, il senso: «Corre stremato un pensiero, / guerriero»; o ancora: «Salirò, lo sai, vestita / non di stelle, né di foglie / ma di un solo verso scritto / sull'acqua color universo».
Proprio in questa «acqua color universo» si trova forse l’Esattamente altrove di Eliza Macadan, un altrove linguistico e geografico insieme, vissuto da un Est che sembra ormai sciolto dagli opposti punti cardinali: un Est che è ovunque e che diviene «l’ultimo test», la prova finale del nostro essere e dire nel mondo.