23/10/2025
Questioni di famiglia
Cinzia Pennati
Due voci, due storie e milioni di vite.
Cinzia Pennati quando racconta le sue protagoniste, racconta tutte le donne, perché questo è il potere della letteratura.
Come le Piccole Donne di Louisa May Alcott, tre sorelle intrecciano le loro vite e le loro mani e una madre affronta il suo passato e il suo presente, per poter spalancare le braccia a un futuro più libero.
Ma le Piccole Donne di Cinzia Pennati, alla ricerca del principe azzurro, con le mollette sul naso per rimpicciolirlo e che sognano di scrivere e fare carriera, sono donne di oggi, specchio dell’epoca attuale, con problemi moderni dalle radici antichissime.
Partendo da un luogo segreto, una serra di piante grasse, Cinzia ci racconta, con lucidità e profondità, desideri, sogni e piante. Tra un capitolo e l’altro, tra una pianta grassa e un’altra, ne conosceremo le caratteristiche e la forza.
Un “romanzo erbario” che diventa voce di una mitologia familiare femminile, che è stata spenta.
“Nella nostra famiglia le responsabilità dei figli ricadono sempre sulle madri” dice l’autrice e Anna, madre di tre figli, in queste responsabilità ci annega, annaspa fino a quando tira fuori la testa dall’acqua ed inizia a respirare.
Gli uomini non ci salvano, c’è sempre una sottile striscia di egoismo che non permette loro di salvare nessuno, nemmeno quando ci mettono le intenzioni migliori. Di questo è sicura Cinzia quando racconta di una madre e di una figlia che hanno lasciato studio e lavoro per occuparsi solo di casa e di figli.
Con le piante grasse si impara ad attendere il tempo giusto. E il tempo giusto è il tempo delle donne che devono imparare a custodire.
“Ho mantenuto la mia vita dentro all’invisibilità e, adesso che il tempo stringe, temo che mi sfugga”.
Capitolo dopo capitolo, quando una voce lascia spazio ad un’altra, ripercorriamo i sogni, le fragilità e l’allegria delle nostre protagoniste, che diventeranno le nostre migliori amiche, che diventeranno noi.