
31/08/2025
IL FEUDALESIMO PRE-KAMAKURA
Con l'ascesa dei samurai si compirà ben più di un semplice scambio di potere tra la vecchia nobiltà e la classe guerriera (cosa che, tra l'altro, era di fatto già avvenuta da almeno un secolo e mezzo), ma comporterà una vera e propria rivoluzione anche nell'amministrazione di questo potere.
Per comprenderla appieno, però, è necessario fare un passo indietro e comprendere innanzitutto come è nato il feudalesimo in Giappone e come si presentava alle porte della Guerra Gempei.
Pensate, la frammentazione del potere nacque proprio dal tentativo di accentrarlo totalmente…
Il sogno infranto di uno Stato centralizzato
Tutto iniziò con l'idea ambiziosa nel VII secolo dell'imperatore Tenji e di Fujiwara no Kamatari che si concretizzò nella Riforma Taika. Ispirata al modello cinese, mirava a creare uno stato forte e centralizzato in cui tutta la terra apparteneva all'Imperatore. Questa terra pubblica, o kubunden, doveva essere distribuita equamente ai contadini in base ai membro del nucleo familiare e in cambio di tasse.
Questo piano, però, fallì quasi subito. Per ottenere il sostegno della vecchia nobiltà, il governo le concesse vaste terre come compenso per le cariche (shikiden) e il rango (iden). Allo stesso modo, i grandi templi buddhisti e i santuari Shinto possedevano enormi proprietà (jiden e shinden), che per tradizione erano esenti da tasse. Queste eccezioni furono la prima crepa nel sistema.
La nascita dello Shōen: I "feudi" privati
È proprio sulle terre dei templi che si sviluppò un tipo di tenuta chiamata shōen. Inizialmente il termine era generico, ma poiché queste terre erano esenti da tasse, la parola shōen divenne presto sinonimo di tenuta privata con privilegi fiscali.
La situazione peggiorò quando lo Stato, a corto di terre pubbliche da distribuire, incoraggiò la bonifica di nuovi terreni (konden), garantendo l'esenzione dalle tasse per chi li avesse coltivati. Ancora una volta, furono i nobili e i templi ad approfittarne, espandendo a dismisura i loro possedimenti privati.
Nelle province, i piccoli proprietari, schiacciati dalle tasse statali, trovarono una soluzione: la
commendazione (kishin). Cedevano nominalmente la loro terra a un potente signore locale o a un tempio, che la rendeva esentasse grazie alla sua influenza. La terra veniva poi restituita al proprietario originale, che in cambio di protezione pagava un affitto privato (nengu), più leggero delle tasse imperiali.
Due governi paralleli: Stato contro Shōen
Il risultato fu la creazione di una mappa del potere a macchia di leopardo, con due sistemi amministrativi che coesistevano e si scontravano.
Da un lato c'era il governo ufficiale, rappresentato nelle province dal governatore. In teoria, era l'agente dell'Imperatore, ma in pratica divenne uno dei motori della feudalizzazione.
Molto spesso infatti il governatore usava la sua posizione per arricchirsi, diventando uno dei principali "benefattori" del sistema che avrebbe dovuto comba***re. Agiva per sé stesso e per i suoi "nobiluomini protettori a Kyoto", potenti alleati a corte che gli garantivano protezione politica in cambio di favori economici.
Aveva il potere di firmare i certificati di esenzione fiscale, diventando così un complice fondamentale nella creazione di nuovi shōen.
Inoltre, invece di tornare a Kyoto a fine mandato, molti governatori si stabilivano nelle province. Usavano il potere e la ricchezza accumulati per diventare loro stessi potenti signori locali, trasformando la loro carica pubblica in un potere privato permanente.
Il Sistema Privato: La Gerarchia dello Shōen
Dall'altro lato c'era lo shōen, un vero e proprio "stato nello stato" con una sua precisa gerarchia, del tutto separata da quella statale. La sua forza si basava su due immunità: quella fiscale e, soprattutto, quella amministrativa (funyū-ken), che vietava l'ingresso ai funzionari governativi, incluso il governatore.
Il potere all'interno dello shōen era così diviso:
Honke: il proprietario nominale;
Ryōke: il controllore effettivo;
Shōkan: l'amministratore locale;
(Ho creato un reel in cui approfondisco proprio il sistema gerarchico dello Shōen, lo trovate prima di questo post!).
Conclusione: le fondamenta del potere Samurai
Il Giappone pre-Kamakura era quindi già diviso. Da una parte, un'autorità statale in declino e impoverita, rappresentata da governatori che agivano per i propri interessi. Dall'altra, un sistema di feudi privati, economicamente prosperi, militarmente autonomi e con una propria catena di comando.
Furono proprio queste tenute a fornire la base economica e militare su cui la classe guerriera, i futuri samurai, costruì il proprio potere, ricoprendo i ruoli di ryōke e shōkan. La fondazione dello Sh**unato di Kamakura, quindi, non fu una rivoluzione improvvisa, ma la naturale e inevitabile formalizzazione di un nuovo ordine di potere che, per secoli, era cresciuto e si era rafforzato all'ombra dell'Imperatore, un pezzo di terra alla volta.
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Racchiudere in un post sui social il complesso processo che ha portato il feudalesimo in Giappone e la sua incredibile trasformazione nel corso del tempo è impresa difficile. Spero di essere riuscito a condensare e dare un'idea. Io vi invito sempre ad ascoltare il podcast per poter approfondire e non esitate a lasciare un commento, specialmente se avete domande. Vi aspetto!
Fuhamaru, la mascotte del podcast, è disegnato da
Fonti:
George Sansom - A History of Japan to 1334
Minoru Shinoda - The Founding of the Kamakura Sh**unate, 1180-1185
Immagini:
Imperatore Tenji - Utagawa Kuniyoshi
Fujiwara no Kamatari - Wikimedia
Sagarifuji - Wikimedia
Sigillo imperiale giapponese - Wikimedia
By 663highland - Own work, CC BY 2.5, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=8449779
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