Podcast dello Shogun

Podcast dello Shogun Parlo di storia, di cultura, di intrighi di corte, di guerre e di battaglie! Tutto in salsa SAMURAI!!

09/11/2025

Come una spada leggendaria ottiene il suo nome?

I motivi per cui un oggetto si meriti un nome sono vari, ma molto spesso ha a che fare con un’impresa compiuta grazie a questa e non è raro che queste imprese siano così epiche da far meritare all’arma stessa un posto nella stori

Fuhamaru, la mascotte del podcast, è disegnato da

Immagine:
Anime - Sword of the Demon Hunter
Videogame - Fate Grand Order
Wikimedia.

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02/11/2025

Il cognome temuto dai demoni!

Ascolta lo “Special di Halloween 2025” del Podcast dello Sh**un, trovi la puntata completa sul servizio che preferisci, sul sito www.podcastdellosh**un.it e il video integrale su Youtube.
Ti aspetto con un like e nei commenti!

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Wikimedia.

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26/10/2025

Qual era il destino di un imperatore che abdicava?

Spesso, specialmente nel Giappone antico, era una mossa strategica per mantenere il potere, liberi dai rigidi rituali di corte.

Ma attenzione a non fare confusione:

Conosciamo tutti il sistema Insei (Governo del Chiostro), ma non era l’unica via.

Il titolo UFFICIALE per qualsiasi imperatore in ritiro era Daijō Tennō (Imperatore Emerito). La prima fu la potentissima Imperatrice Jitō nel 697 d.C.

Gli imperatori dell’Insei erano un caso specifico: prendevano i voti da monaco, diventando Daijō Hōō (Imperatore Monaco Emerito).

E il famoso suffisso “-in” (come Go-Shirakawa-in)? Era solo un nome informale per il loro palazzo-tempio, il vero centro del potere!

È una tradizione millenaria che collega l’antica Jitō al presente: lo stesso titolo di Daijō Tennō è quello detenuto oggi dall’Imperatore Akihito.

Conoscevi la differenza tra Daijō Tennō, Daijō Hōō e il suffisso “-in”? Salva questo reel per non dimenticare la gerarchia imperiale! E fammi sapere nei commenti se hai domande!

Fuhamaru, la mascotte del podcast, è disegnato da

Fonti:
George Sansom - A History of Japan to 1334
Minoru Shinoda - The Founding of the Kamakura Sh**unate, 1180-1185
https://asuka-japan-heritage.jp/global/en/jitou/life/p6.html
https://dbpedia.org/page/Daij%C5%8D_Tenn%C5%8D

Immagine:

Imperatore Akihito - Wikimedia
Imperatrice Jito - Katsukawa Shunsho

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"YURUSAREZARUMONO" (Unforgiven, 2013) Un uomo può sfuggire a ciò che è stato?Il capolavoro western di Clint Eastwood rin...
21/10/2025

"YURUSAREZARUMONO" (Unforgiven, 2013) Un uomo può sfuggire a ciò che è stato?

Il capolavoro western di Clint Eastwood rinasce nel Giappone del 1880 e il risultato è pura poesia tragica.

Ci sono film che raccontano i samurai nel loro splendore, tra battaglie epiche e onore. E poi c'è "Yurusarezarumono" (許されざる者), un'opera che ci mostra cosa resta dopo che la leggenda è finita.

Siamo alla fine del diciannovesimo secolo, lontani dalle grandi città, nelle terre selvagge e innevate dell'Hokkaido. L'era dei samurai è stata cancellata dalla Restaurazione Meiji, in teoria. Perché in pratica, in questa frontiera spietata, viene fuori un mondo in piena transizione, dove il nuovo cerca di emergere, ma il vecchio cerca di sopravvivere in ogni modo.

Il protagonista, Jubei (Ken Watanabe), non è un eroe. È l'ombra di un hitokiri, un famigerato e temutissimo assassino al servizio dello sh**unato sconfitto, che ha cercato di seppellire la sua spada e quel passato, mettendo su famiglia e vivendo da contadino povero.

Ma è qui che il film colpisce al cuore, mettendo in scena un classico: la tragicità della vita umana.

"Unforgiven" non è una storia di redenzione, ma di condanna. È il racconto di come il passato non muoia mai, ma resti in agguato, pronto a divorare il presente.

La povertà e un'ingiustizia brutale costringono Jubei a impugnare di nuovo la spada per "un ultimo lavoro". Ma nel momento in cui accetta, la sua nuova vita da contadino svanisce. Non si può tornare indietro.

In questa "decostruzione dell'eroe", Jubei non trova nessuna crescita. Trova solo la terribile consapevolezza che la violenza non è uno strumento che si può controllare, ma una maledizione che, una volta scatenata, lo definisce.

Le scene di combattimento sono l'opposto di ciò che ci si aspetta: sono sgraziate, disperate e brutalmente realistiche. Non c'è onore. Solo fango, sangue e il peso di chi è costretto a essere di nuovo ciò che odiava.

Un film magnifico, spietato e profondamente umano.

Tu hai visto questo remake di Lee Sang-il? Pensi anche tu che il passato sia una forza ineluttabile, o c'è sempre una possibilità di cambiare davvero?

Dimmelo nei commenti, ti aspetto!

Fuhamaru, la mascotte del podcast, è disegnato da

Immagini tratte dal film

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12/10/2025

I samurai avevano gradi militari??

Una delle caratteristiche, se non LA caratteristica, che ha reso un esercito potente, indipendentemente dal periodo storico, è certamente la sua catena di comando.
E quindi anche i samurai possedevano una catena di comando, no?
Scopriamolo insieme!

Fuhamaru, la mascotte del podcast, è disegnato da

Fonti:
Karl F. Friday - Samurai, Warfare and the State in Early Medieval Japan
George Sansom - A History of Japan to 1334
Minoru Shinoda - The Founding of the Kamakura Sh**unate, 1180-1185

Immagine:

Yoritomo - Tsukioka Yosh*toshi

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05/10/2025

Esisteva la polizia nel Giappone dell’anno 1000?

La risposta a questa domanda potrebbe sembrare scontata, ma in realtà non lo è.
Il motivo è che la corte imperiale, così come aveva ceduto la gestione delle faccende militari ai samurai, aveva ceduto anche buona parte della gestione dell’ordine pubblico, di fatto privatizzando la forza di polizia.

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Fonti:
Karl F. Friday - Samurai, Warfare and the State in Early Medieval Japan
George Sansom - A History of Japan to 1334
Minoru Shinoda - The Founding of the Kamakura Sh**unate, 1180-1185

Immagine:

Poster “Onihei”.

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IL FEUDALESIMO PRE-KAMAKURACon l'ascesa dei samurai si compirà ben più di un semplice scambio di potere tra la vecchia n...
31/08/2025

IL FEUDALESIMO PRE-KAMAKURA

Con l'ascesa dei samurai si compirà ben più di un semplice scambio di potere tra la vecchia nobiltà e la classe guerriera (cosa che, tra l'altro, era di fatto già avvenuta da almeno un secolo e mezzo), ma comporterà una vera e propria rivoluzione anche nell'amministrazione di questo potere.
Per comprenderla appieno, però, è necessario fare un passo indietro e comprendere innanzitutto come è nato il feudalesimo in Giappone e come si presentava alle porte della Guerra Gempei.
Pensate, la frammentazione del potere nacque proprio dal tentativo di accentrarlo totalmente…

Il sogno infranto di uno Stato centralizzato
Tutto iniziò con l'idea ambiziosa nel VII secolo dell'imperatore Tenji e di Fujiwara no Kamatari che si concretizzò nella Riforma Taika. Ispirata al modello cinese, mirava a creare uno stato forte e centralizzato in cui tutta la terra apparteneva all'Imperatore. Questa terra pubblica, o kubunden, doveva essere distribuita equamente ai contadini in base ai membro del nucleo familiare e in cambio di tasse.
Questo piano, però, fallì quasi subito. Per ottenere il sostegno della vecchia nobiltà, il governo le concesse vaste terre come compenso per le cariche (shikiden) e il rango (iden). Allo stesso modo, i grandi templi buddhisti e i santuari Shinto possedevano enormi proprietà (jiden e shinden), che per tradizione erano esenti da tasse. Queste eccezioni furono la prima crepa nel sistema.

La nascita dello Shōen: I "feudi" privati
È proprio sulle terre dei templi che si sviluppò un tipo di tenuta chiamata shōen. Inizialmente il termine era generico, ma poiché queste terre erano esenti da tasse, la parola shōen divenne presto sinonimo di tenuta privata con privilegi fiscali.
La situazione peggiorò quando lo Stato, a corto di terre pubbliche da distribuire, incoraggiò la bonifica di nuovi terreni (konden), garantendo l'esenzione dalle tasse per chi li avesse coltivati. Ancora una volta, furono i nobili e i templi ad approfittarne, espandendo a dismisura i loro possedimenti privati.
Nelle province, i piccoli proprietari, schiacciati dalle tasse statali, trovarono una soluzione: la
commendazione (kishin). Cedevano nominalmente la loro terra a un potente signore locale o a un tempio, che la rendeva esentasse grazie alla sua influenza. La terra veniva poi restituita al proprietario originale, che in cambio di protezione pagava un affitto privato (nengu), più leggero delle tasse imperiali.

Due governi paralleli: Stato contro Shōen
Il risultato fu la creazione di una mappa del potere a macchia di leopardo, con due sistemi amministrativi che coesistevano e si scontravano.
Da un lato c'era il governo ufficiale, rappresentato nelle province dal governatore. In teoria, era l'agente dell'Imperatore, ma in pratica divenne uno dei motori della feudalizzazione.
Molto spesso infatti il governatore usava la sua posizione per arricchirsi, diventando uno dei principali "benefattori" del sistema che avrebbe dovuto combattere. Agiva per sé stesso e per i suoi "nobiluomini protettori a Kyoto", potenti alleati a corte che gli garantivano protezione politica in cambio di favori economici.
Aveva il potere di firmare i certificati di esenzione fiscale, diventando così un complice fondamentale nella creazione di nuovi shōen.
Inoltre, invece di tornare a Kyoto a fine mandato, molti governatori si stabilivano nelle province. Usavano il potere e la ricchezza accumulati per diventare loro stessi potenti signori locali, trasformando la loro carica pubblica in un potere privato permanente.

Il Sistema Privato: La Gerarchia dello Shōen
Dall'altro lato c'era lo shōen, un vero e proprio "stato nello stato" con una sua precisa gerarchia, del tutto separata da quella statale. La sua forza si basava su due immunità: quella fiscale e, soprattutto, quella amministrativa (funyū-ken), che vietava l'ingresso ai funzionari governativi, incluso il governatore.

Il potere all'interno dello shōen era così diviso:

Honke: il proprietario nominale;

Ryōke: il controllore effettivo;

Shōkan: l'amministratore locale;

(Ho creato un reel in cui approfondisco proprio il sistema gerarchico dello Shōen, lo trovate prima di questo post!).

Conclusione: le fondamenta del potere Samurai
Il Giappone pre-Kamakura era quindi già diviso. Da una parte, un'autorità statale in declino e impoverita, rappresentata da governatori che agivano per i propri interessi. Dall'altra, un sistema di feudi privati, economicamente prosperi, militarmente autonomi e con una propria catena di comando.
Furono proprio queste tenute a fornire la base economica e militare su cui la classe guerriera, i futuri samurai, costruì il proprio potere, ricoprendo i ruoli di ryōke e shōkan. La fondazione dello Sh**unato di Kamakura, quindi, non fu una rivoluzione improvvisa, ma la naturale e inevitabile formalizzazione di un nuovo ordine di potere che, per secoli, era cresciuto e si era rafforzato all'ombra dell'Imperatore, un pezzo di terra alla volta.

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Racchiudere in un post sui social il complesso processo che ha portato il feudalesimo in Giappone e la sua incredibile trasformazione nel corso del tempo è impresa difficile. Spero di essere riuscito a condensare e dare un'idea. Io vi invito sempre ad ascoltare il podcast per poter approfondire e non esitate a lasciare un commento, specialmente se avete domande. Vi aspetto!

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Fonti:
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Minoru Shinoda - The Founding of the Kamakura Sh**unate, 1180-1185

Immagini:
Imperatore Tenji - Utagawa Kuniyoshi
Fujiwara no Kamatari - Wikimedia
Sagarifuji - Wikimedia
Sigillo imperiale giapponese - Wikimedia
By 663highland - Own work, CC BY 2.5, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=8449779

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Musashi, vol. IEro indeciso su quale sottotitolo dare a questa mia impressione del primo volume di "Musashi". L'altra, p...
02/08/2025

Musashi, vol. I

Ero indeciso su quale sottotitolo dare a questa mia impressione del primo volume di "Musashi". L'altra, più tecnica, era "la decostruzione di un eroe". Decostruzione non fatta da me, ma dall'autore di questo epico romanzo Yoshikawa Eiji.
Qualcuno potrebbe già fermarmi, obiettando che certamente Musashi è stato un grande (forse il più grande?) spadaccino, ma perché eroe? Musashi non corre a salvare principesse, non va a difendere il popolo dai tiranni, né tantomeno è un semidio predestinato a grandi imprese, a costo di un finale tragico.
Ciò che lo rende un eroe è la sua umanità.
Musashi, alla fine di questo primo volume, è già uno spadaccino conosciuto, che non ha mai perso uno scontro, eppure, grazie alla grande introspezione che l'autore dedica al nostro, sappiamo che lui, invece, si sente sempre sconfitto. Veniamo invasi da tutti i dubbi, le incertezze e anche problemi di natura etica e morale. Ed è qui che viene fuori il nostro eroe.
In pieno stile "akiramenai", "non mi arrendo", Musashi attinge a piene mani dalle sue "sconfitte" per potersi ogni volta rinnovare, migliorare e andare avanti. E anche se la sua umanità lo porterà nuovamente a sbagliare e sentirsi sconfitto, sempre la sua umanità lo spingerà a non arrendersi e andare avanti. Alla luce di quanto detto, è facile capire anche chi sono gli altri eroi, ma soprattutto i veri antagonisti…
L'azione non manca e lo scontro finale contro la casa Yoshioka è scritto con uno stile così snello e agile che alla fine vi renderete conto di avere voi stessi il fiatone.
Ho il sospetto che, alla fine del volume II, bisognerà di nuovo parlarne e forse non in maniera definitiva!
Tu hai letto questo primo volume? O magari entrambi i volumi o magari ancora un’edizione diversa?

Dimmelo nei commenti, ti aspetto!

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Immagini:

Cover "Musashi - Luni editrice"
Eiji Yoshikawa - Getty Images
Cover "Musashi", edizione internazionale
Cover 21 "Vagabond" di Takehiko Inoue
Panel "Vagabond" Musashi vs Seijurō

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Avviso Importante! La nostra Roadmap per le prossime due settimane.Piccolo carosello per darvi un piccolo avviso e roadm...
16/07/2025

Avviso Importante! La nostra Roadmap per le prossime due settimane.

Piccolo carosello per darvi un piccolo avviso e roadmap (derivante soprattutto da questo avviso, appunto). Il podcast non si ferma: arriveranno ovviamente contenuti settimanali qui sui social e, per agosto, è programmata almeno una nuova puntata regolare del podcast (sta Guerra Gempei deve pure andare avanti, no?). Tuttavia, l'attività settimanale deve rallentare, almeno per questa settimana e la prossima.
La verità è che, mentre le attività di molti stanno piano piano rallentando, la mia "extra-podcast" si sta improvvisamente intensificando. Ho deciso, quindi, di prendermela un po' più con calma per queste due settimane. Devo un attimo adattarmi a questi nuovi ritmi.
Ripeto, l'attività non si ferma! Solamente rallenterà un po'.
In che maniera?
Per questa settimana e la prossima non uscirà post (beh, a parte questo naturalmente). Non resterete a bocca asciutta però, perché nel weekend dovrebbe uscire un reel normalmente.
Inoltre, i miei follower "senpai" si ricorderanno che qualche mese fa creai dei reel apposta per utilizzare la nuova funzione "reel di prova" di IG (che comunque pubblicai su Youtube).
Finalmente li ho potuti utilizzare, quindi li farò uscire anche qui: troverete l'avviso nelle storie e nel nostro canale "Il Bakufu" (a proposito, ti sei iscritto al canale? E' gratis eh!).
Insomma, rallentiamo un po' ma non ci fermiamo per queste due settimane. Ovviamente io sarò presente sui social con le storie, like, vi rispondo se mi scrivete ecc. ecc., no problem!
Con questo è tutto, probabilmente già oggi pubblicherò uno dei reel detti prima, quindi vi aspetto col vostro supporto! Fatemi sapere nei commenti se siete nel team "l'attività rallenta" oppure no!

Fuhamaru, la mascotte del podcast, è disegnato da

Immagini:
Drago affronta le onde impervie, Utagawa Kuniyoshi

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