12/09/2025
Tornare alla routine dopo le vacanze può farci sentire stanchi, tristi, nervosi, un po’ giù di corda. Non è solo pigrizia o capriccio: si chiama sindrome da rientro, anche se il nome più usato in ambito scientifico è post vacation blues o holiday blues.
Non è un disturbo mentale vero e proprio, non è inserita nei manuali diagnostici, ma è una condizione piuttosto comune. Secondo alcune stime, colpisce in forma lieve circa un terzo degli italiani. Quindi no, non sei strano se al ritorno dalle ferie ti senti a terra: sei semplicemente umano.
Durante le vacanze succede una cosa importante, che spesso sottovalutiamo: ci allontaniamo, anche solo per qualche giorno, dalle responsabilità, dai problemi, dalle pressioni quotidiane. È come se entrassimo in una parentesi sospesa, dove il tempo si dilata e possiamo finalmente decidere come usarlo davvero. Quel senso di libertà ci fa bene.
Ma il rientro spezza bruscamente questo incantesimo. Ricominciano le sveglie, le riunioni, le mail a cui rispondere, gli impegni che avevamo lasciato in sospeso e che ora tornano a bussare. E più la vacanza è stata intensa e rigenerante, più è difficile accettare che sia finita. Il contrasto tra quel benessere temporaneo e la quotidianità può generare uno squilibrio emotivo che, in alcune persone, si manifesta con sintomi veri e propri: ansia, malinconia, irritabilità, difficoltà a concentrarsi, stanchezza fisica, disturbi del sonno o dell’appetito.
La buona notizia è che nella maggior parte dei casi questi sintomi durano poco: qualche giorno, al massimo un paio di settimane. Però ci sono modi per rendere il rientro meno traumatico. Uno di questi è non tornare dalle vacanze all’ultimo secondo, ma concedersi un paio di giorni per riprendere i ritmi con calma. Anche evitare di buttarsi subito in giornate strapiene può fare la differenza: meglio riprendere gradualmente, organizzando le attività quotidiane in modo sostenibile.