26/10/2025
“ANNA” NON È UN BIOPIC,
È UNA RIVELAZIONE
GUERRITORE EVOCA LA MAGNANI
E LA REINVENTA
UN DIALOGO TRA DUE DONNE,
DUE EPOCHE, UN’UNICA VERITÀ
di Titti Giuliani Foti 🖍️
Con , Monica Guerritore compie un gesto artistico raro e coraggioso: non interpreta semplicemente Anna , ma la evoca, la attraversa, la riscrive nel linguaggio della verità emotiva. È un’operazione che sfugge ai codici consueti del biopic per diventare un atto teatrale e insieme, un dialogo intimo tra due donne che condividono lo stesso mestiere e la stessa fame di autenticità.
rifiuta la trappola dell’imitazione. Non c’è mai il tentativo di “essere” Anna , di copiarne le movenze o le inflessioni. C’è invece la volontà di , di portarne in scena la presenza, la voce, il dolore, l’energia indomabile. È come se Guerritore parlasse in terza persona, ma con un’empatia così profonda da cancellare ogni . Non si sostituisce alla Magnani: la accompagna, la , la ascolta.
La notte del 21 marzo 1956 diventa il cuore pulsante del film: quella notte in cui attende l’ per La rosa tatuata, sola, sospesa tra la speranza e la ferita dell’abbandono di . Guerritore trasforma quel momento in un rito, un crocevia in cui la gloria pubblica si scontra con la solitudine privata. È lì che la Magnani si fa : donna, madre, amante, artista.
E Guerritore la segue in quel viaggio interiore, tra memoria e dolore, per restituirla a noi non come icona, ma come creatura viva, fragile, irripetibile.
Il film di un amore profondo per il teatro e per il cinema, per quella frontiera sottile dove la dell’attore si fonde con quella del . In questo senso Anna è anche un autoritratto di Guerritore stessa, della sua idea di arte come ricerca di verità, come corpo che si offre, come sguardo che non teme di scavare nel buio.
La regia è , essenziale, intima. Non cerca effetti, ma . E in questa semplicità nasce la potenza: lo spettatore non guarda la Magnani “ricostruita”, ma la Magnani “ritrovata”, riportata alla luce non dalla ma dall’anima.
Grazie a Monica Guerritore pagina , Anna Magnani torna a parlarci oggi — non come un mito lontano, ma come una donna presente, reale, vicina. E nel farlo, Guerritore ci regala anche una profonda sul mestiere dell’attore, sull’identità , sulla memoria del cinema italiano.
Il film è stato presentato a Firenze, al Cinema La Compagnia , tra gli applausi del pubblico, confermando l’emozione e la forza con cui Guerritore ha saputo la grandezza e la fragilità della Magnani.
Un film che non si a raccontare la vita di una diva, ma la rianima. Un atto d’amore, un atto di ..